Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: James Potter II    30/06/2017    0 recensioni
Ma pensa, siamo già nel 2017, mi sembra solo ieri che questi umani erano impegnati nelle guerre puniche.
Non che oggi siano messi meglio. Dunque... credo di dovermi presentare. Sono Ipos, un conte e principe infernale. Ho trentasei legioni di stupidi demoni sotto il mio comando, ma tanto non servono a un granché.
Sono il demone dell'arguzia, del coraggio e della superbia, e a quanto pare avrei il corpo d'angelo e la testa di leone (davvero? C'è davvero qualcuno che mi ha rappresentato così?) sono il figlio di Lucifero.
Ora sono un po' nella merda, dato che sono impegnato a combattere un male che manco Satana. Tecnicamente non è male, ma neanche bene. È il "nulla". E non ha neanche un nome. Il caro Signore Dio lo eliminò qualche tempo fa, tipo all'inizio di tutto, e ora che è ritornato ci ha lasciato il compito a noi. Già, ora sono alleato degli angeli. È partito tutto da quel giorno che mi annoiavo, e sono salito sulla terra...
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Ma quanto era fastidioso! Cosa diavolo era venuto a fare? Quanto mi stava dando sui nervi quel demone. Il suo spinello aveva un odore nauseabondo, puzzava di alcol, di profumo da uomo e di gel. E non la smetteva di lanciare sguardi equivoci a tutte le ragazze che passavano. E poi perché cavolo continuava a chiamare tutti "splendore"? Che senso ha?!
Un angelo non dovrebbe perdere la pazienza ma... cavolo... è così... difficile.
Ok, sono calma. Riprendiamo la storia.
Avevo deciso di seguirlo, perché ora avevo capito che non era sicuro lasciarlo solo. Poco fa, pensavo... credevo di potermi fidare. Avevo avuto troppa fiducia nei miei poteri. Era un ingannatore, come ogni fottuto demone.
-Splendore, sto andando ancora a bere, vuoi che ti offra qualcosa?-
-No- risposi freddamente.
-Davvero? Un negroni ti farebbe bene-
-Non bevo-
-Ma come? Davvero? Hai più di mille anni, non dirmi che sei anche vergine?-
Dovevo trattenermi. Non sarebbe stato il caso di mettere mano alla spada, credo.
"Mio Signore Dio aiutami e trattieni la mia mano. Non farmi scatenare una guerra che distruggerebbe Roma".
Questo è quello che ho pensato. Quello che ho detto fu:
-Parla ancora e ti taglio la lingua, demone!-
-Dai splendore, io ho un nome. E poi Ipos il Ruggente non prende ordini da un angioletto-
-Ipos il Ruggente deve andarsene! Non puoi rimanere sulla terra-
Lui si porto le mani dietro la testa e aprì le labbra in un largo sorriso. Ma perché faceva così? Cosa ci avrebbe guadagnato nel vedermi arrabbiata?
Forse voleva solo divertirsi. Se la situazione degenerava sarebbe stato necessario l'intervento di Michele, ma sarebbe stato imbarazzante. 
Ciò che mi salvò fu quello che successe dopo.
Stavo seguendo quel maiale per una grande strada. Mi pareva si chiamasse Via Flaminia.
Fu in quel momento che si sentì un ruggito.
-Tò, abbiamo compagnia- fu il commento di Ipos.
Come sarebbe a dire "tò abbiamo compagnia", non aveva davvero nient'altro da dire?!
Ci ritrovammo davanti a un demone. 
Non uno del genere di Ipos. Non era un demone maggiore. Si trattava di un mostro dal corpo peloso, la testa di lupo e un cobra al posto della coda.
-Hai fatto venire un demone delle tue legioni?!- sbottai.
Quelle rise. Sì, avete capito bene, rise. Cosa ci trovava da ridere?!
-Ti sembro il tipo da avere un mastino demoniaco come servitore? Ma sai quanto cazzo sporcano questi cosi?- 
No, non ne ho la minima idea. Dio aiutami!
-Credo sia di Mammona o di Asmodeo. No, indossa un collare d'argento. È il metallo di Gamory- concluse
Gamory? Chi cavolo è Gamory?!
-Gamory?- chiesi.
-Gamory, Gomory, c'è anche chi la chiama Gremory-
-Cos...-
-Non confonderla con Rias Gremory. È un tantino più terribile-
Rias Gremory? Ma cosa vuol dire?!
-Sai no? Quella di High School D&D-
Quello spinello deve avergli fatto male.
-Ok, d'accordo. Stai indietro, vado a ucciderlo- dissi.
-Ehm, no- fece lui -no, ci penso io. Vedo se riesco a parlarci-
E così dicendo si avvicinò a quel coso. Ma sì, parla con quel mostro.
-Ehi, splendore- urlò.
Intorno a noi c'era solo qualche curioso, gli altri erano tutti scappati.
-Via di qui- urlai. Non capirono. Oh, già, dimenticavo, non parlano la lingua angelica.
Glie lo ripetei in italiano.
Se vi state chiedendo come facevo a parlare con Ipos, lui conosce la lingua angelica.
La lingua demoniaca non la parlerei mai.
-Ascolta- continuava il demone -qualsiasi cosa ti abbia ordinato Gamory, che ne diresti di andartene? No perché se mi fai arrabbiare, dovrò ricordarle che io ho ben trentasei legioni infernali, mentre lei solo ventisei. Che ne diresti di toglierti dai coglioni?-
Ma ovvio, figurati se adesso questa Gamory non si riprende il mostro con tanto di scuse...
Come volevasi dimostrare spinse via Ipos con una zampata. Ed ecco quell'idiota sbattuto contro un palazzo.
Ovviamente non poteva finire lì. Lo vidi schizzare in avanti. 
Dalla schiena gli spuntavano due paia di grandi ali di pipistrello.
Dai capelli biondi gli spuntavano due corna. 
Non erano corna normali. Nere, lucide, dalla forma più strana che avessi mai visto.
Lunghe mezzo metro, dal centro della testa andavano in avanti, formando due ami sul suo capo.
I suoi vestiti di pelle avevano lasciato il posto ad altro.
Il pettorale di un armatura di cuoio gli ricopriva gli addominali. Era rossa e nera, sembrava fatta di ali di drago che si piegavano sul suo petto.
Al posto dei pantaloni aveva una specie di gonnellino nero di pelle squamata, come quella di alligatore. Aveva un paio di gambali fatti come l'armatura, e allo stesso modo i bracciali. Alle mani e ai piedi scalzi si potevano vedere lunghi artigli affilati.
Stringeva nella sinistra una spada.
Era insolita. Il manico era verde scuro, l'elsa d'oro imbrunito, così come il pomolo, a forma di campana. 
La lama era lunga circa un metro. Era per metà seghettata, come le ali di un pipistrello, mentre per il resto aveva una semplice forma a foglia.
Si vedevano chiaramente strani simboli su di essa. Brillavano, come lava incandescente.
Si girò verso di me. I suoi occhi, un tempo azzurri, ora erano arancioni e incandescenti.
-Allora splendore, non hai anche tu una forma da combattimento?- mi disse. La sua voce era strana. Era sempre la sua, ma sembrava provenire da un abbisso profondo.
No aspetta. Si era appena trasformato davanti a dei mortali?! 
Feci un semplice movimento con la mano e tutti quelli che si trovavano a Roma si addormentarono.
Grazie a Dio ero un arcangelo.
Decisi di non trasformarmi. Vediamo cosa sapeva fare Ipos.
Si gettò contro il mostro. Stava ridendo? Perché stava ridendo? Quanto odiavo i demoni.
La creatura cercò di colpirlo più volte, ma quell'idiota evitò ogni zampata. Stava giocando, a un demone maggiore come lui sarebbe bastato un colpo per stendere quel mastino.
Colpì col la spada una zampa del mostro.
Poi passò al fianco. Gli tagliò la coda, non smetteva di colpirlo, ma mai in punti vitali.
Quello uggiolava di dolore. Quasi mi vergogno a dirlo ma... mi ritrovai a provare pena per quella creatura.
Mi mossi quasi senza pensarci. 
La mia mano aperta scattò in avanti.
Un fasciò di luce si materializzò nell'aria, trafiggendo il mastino dritto al cuore.
Quello cadde rovinosamente a terra, senza emmettera alcun suono, se non quello del suo corpo che sbatteva sul cemento del marciapiede.
-Cosa? Ma dai! Mi stavo appena scaldando!- urlò Ipos.
-Torturare... torturare una creatura, per quanto crudele, non è l'insegamento del nostro Signore, demone- dissi pacata.
Quello alzò gli occhi.
-Non era neanche una creatura del tuo Dio splendore, ma di Lucifero- disse lui.
Io scattai in avanti. Lo afferrai per l'armatura, guardandolo truce.
-Non è il MIO Dio, demone, è il Dio di tutti noi. Il mio, il tuo, quello del tuo padrone e quello di ogni angelo!- sbottai.
Come faceva a parlare così, cosa sperava di ottenere?
Quello mi spinse via, facendomi sbattere contro un palazzo.
Sentii un forte dolore alla schiena. Ero sull'asfalto, avendo attraversato l'edificio che ora aveva un buco di raggio 1,70 m.
Sentii un'energia affluire dentro di me.
Quel demone voleva combattere? Bene, gli avrei mostrato il potere di Aphrel, arcangelo della verità e della speranza, il potere di Dio...



   
 
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