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Autore: I_love_villains    01/07/2017    0 recensioni
Dory decide di restare con i vampiri. Mentre la sua amicizia con loro cresce, qualcosa dentro di lei si fa più forte ...
Dal testo:
"Quindi ... c’è un rimedio sicuro? Eccetto la morte, ovvio.”
Reiji non rispose subito: “Forse. Forse qualcosa c’è per annullare la sua presenza.”
Dory si mordicchiò il labbro, riflettendo a sua volta.
“Ma non sarei più Eve? Insomma, il mio sangue non sarebbe più così, giusto?”
“Forse, difficile dirlo. La pratica a volte si discosta dalla teoria. Presto i miei fratelli saranno qui. Devi raccontare tutto anche a loro.”
“Certo, scendo subito. Ora scusa ma mi sta implodendo la vescica.”
Genere: Commedia, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dieci vampiri solo per me'
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Dory si svegliò di colpo. Si mise a sedere, confusa. Strano, non ricorava nulla del suo sogno. Non doveva essere stato bello, però.
“Hai avuto un incubo?” le domandò Laito, steso al suo fianco.
La ragazza non era riuscita a proibirgli di dormire con lei, tuttavia si era rifiutata di fare altro. Laito l’aveva assecondata, limitandosi a succhiarle il sangue come i fratelli, con la differenza che lui ci aggiungeva qualche carezza provocante o bacio.
“Sì, credo” rispose lei, ristendendosi.
Il vampiro si girò su un fianco.
“So come scacciare gli incubi ...” disse malizioso, carezzandole un braccio.
Dory rabbrividì di piacere. Lui allora avvicinò il viso al suo e la baciò, senza smettere di carezzarla.
“Sempre se vuoi, naturalmente ...”
La ragazza lo fissò, poi annuì lentamente. Gli sorrise tenera.
Non mi ama, ma ... perché no? Chi si accontente gode e con lui c’è tanto da godere.

Più tardi i pensieri di Dory erano rivolti a Shuu, Subaru e Reiji. Cosa poteva fare con loro? Subaru un po’ la spaventava e non sapeva niente di lui. Reiji preferiva isolarsi in camera sua a leggere. Magari potevano parlare di libri. E con Shuu di musica. Sì, si sarebbe concentrata su di loro quella settimana, la successiva avrebbe pensato anche a Subaru.
“Avanti” disse Reiji, dopo che lei bussò alla sua porta.
Dory passò in rassegna la libreria. Nessun romanzo.
“Ti serve qualcosa?”
“Ah ... ehm ... cercavo qualcosa da leggere, ma non vedo romanzi qui.”
“Infatti non ce ne sono.”
“Oh ... però c’è una scacchiera! Giochiamo?”
Reiji si aggiustò gli occhiali.
“Come, prego?”
“Hai sentito. Non ti va?”
“Non c’è gusto contro di te.”
“Grazie” fece lei senza scomporsi. “Allora dammi il computer.”
“Prenditelo. Immagino che lo userai per qualcosa di improduttivo.”
“La cosa non ti riguarda.”
La giovane prese il PC.
“Aspetta ...”
Lei si fermò sulla soglia. Forse il vampiro avrebbe accettato di fare una partita, pentito della sua maleducazione.
“Ho sete.”
No. Voleva solo bere. Con un sospiro Dory si scoprì la spalla, scostò i capelli e attese che lui finisse. Scese dabbasso di cattivo umore. Prima di tentare con Shuu, accese il computer e avviò il download di FNAF 2. Almeno quella sera si sarebbe divertita con Ayato.
Davanti la camera del biondo si bloccò. Una melodia celestiale proveniva da là dentro. La ragazza si appoggiò alla porta, ascoltando estasiata. Sapeva che al vampiro piaceva la musica classica, ma non che suonasse così bene. Anche quando tornò il silenzio lei rimase appoggiata alla porta, riproducendo le note con la mente per cercare di ricordare la melodia. Così distratta, cadde addosso al biondo non appena lui aprì la porta. Shuu si scansò prontamente.
“Ahi! Potevi avvisare prima di aprire!”
“Non avresti dovuto essere lì.”
Dory si rialzò dolorante.
“Voi non sapete sempre dove sono grazie al sangue o roba così?”
“E allora? Piuttosto, perché origliavi?”
“Volevo bussare, poi però ho preferito ascoltare ... sei davvero bravo!” si complimentò, passando oltre il fatto che l’avesse fatta cadere di proposito.
“Non ti piace un altro genere di musica?”
“Che c’entra? La musica è musica e se è bella piace a tutti.”
“Mh. Ora vai ...”
“Qualcun altro suona?”
“Laito il pianoforte. Kanato cantava. Se non te ne vai ti dissanguo” disse Shuu con lo stesso tono piatto.
“Oh, anche il mio Laito sarà bravissimo, potremmo ...”
L’ultima frase fece breccia. Si allontanò di qualche passo, guardandosi indietro. Shuu richiuse la porta.
Ma perché sono così introversi? O è antipatia? Nah, sono loro, non io. Se sperate che mi arrenda così facilmente sbagliate, carucci.
Ma per quel giorno era abbastanza. I tre Sakamaki più socievoli non erano in casa, quindi dovette stare per conto suo fino a sera. Ne approfittò per studiare.

“Ayato! Ho scaricato FNAF 2!”
“Che?”
Five Nights at Freddy’s 2! Volevi sapere del Purple Guy, no?”
“Sarebbe il personaggio di un videogioco?” domandò lui dando un’occhiata indifferente allo schermo del PC.
“Sì. Su, è un gioco horror, dovrebbe piacerti … o è perché hai paura che non vuoi giocare?” lo provocò lei.
“Tsk. Figuriamoci se il sottoscritto ha paura di qualcosa che non esiste! Fa spazio!”
“Spazio?”
Ayato spostò da sé il computer, mise sul tavolo delle bottiglie di birra e si sedette vicino alla ragazza.
“Avevamo solo rimandato questa sfida, mh?” le ricordò.
“Mh. Idea: beviamo ad ogni jumpscare!”
“Ogni che?”
“Vedrai. Comincia tu.”
Il vampiro cliccò su nuova partita. Ascoltò il Phone Guy distrattamente, controllando le varie sale. Accese e spense un paio di volte la torcia e si infilò e tolse la maschera.
“Non è difficile.”
“Beh, è la prima notte. Diventeranno più difficili proseguendo.”
“E quei cosi non fanno nemmeno paura … ehi, sono spariti.”
“Ora viene il bello. Toy Chica attacca sempre da sinistra, Toy Bonny da …”
“Zitta, non mi serve il tuo aiuto!”
Dory alzò le mani. Sorseggiò della birra, sogghignando: Ayato controllava gli ingressi, ma aveva dimenticato un certo carillon. Infatti …
“E quel coso da dove è sbucato?! Perché ora non riesco a fare più niente?!”
“Sei morto” rise lei. “Ti sei scordato di Puppet.”
“Potevi avvisare!”
“Tu mi hai detto di non volere aiuti! Su, sai che ti tocca adesso.”
“Ah, quello era uno jumpcoso …”
“Jumpscare, sì. Tutta d’un sorso.”
Il rosso aprì una bottiglia e se la scolò.
“Vedremo tu quanto sei brava, Senza-Tette.”
Dory sopravvisse fino alla terza notte, ovvero finché Baloon Boy non ci mise il suo zampino.
“No, non ora! Dannato grassone! Aaah, Foxy!”
Ayato la guardò strano: quando era apparsa la volpe la ragazza aveva urlato, sì, ma come se avesse visto delle scarpe scontate.
“Ti piace quel rottame?”
“Modera il linguaggio! E sì, è il mio personaggio preferito.”
“Pazza.”
Lei lo guardò male. Bevve la birra a grandi sorsi.
Proseguirono così fino a che arrivarono i due gemelli mancanti. Kanato non si interessò e andò a letto, Laito guardò giocare Dory in piedi. Lei perse, ma si consolò abbracciandolo.
“Quanto ha bevuto?” chiese al fratello, che la stava pungolando con una bottiglia vuota.
“Abbastanza. Meno del sottoscritto, comunque.”
“Puttanella, o mi molli o continuiamo di sopra.”
“Ma io ti voglio tanto bene!” esclamò Dory stringendolo di più e dondolandosi contenta.
“Okay …”
Laito la fece alzare, le prese la mano e la portò di sopra. Ayato continuò a giocare da solo.
“Suoni qualcosa al piano? Se Shuu poi suona il violino io posso cantare … come Kou … e siamo una band.”
“Certo, certo … Ecco il letto, hai sonno?”
Dory si sedette, si spogliò come in trance e si mise la camicia da notte altrettanto lentamente.
“Puoi anche restare nuda” fece Laito divertito.
“No … amore … coccole” mormorò lei assopendosi.
Il vampiro la fissò per un po’. Sicuramente voleva dire: non facciamo l’amore, solo coccole. Si stese a sua volta, coprì entrambi con una coperta e si accoccolò meglio vicino alla ragazza addormentata.
Il giorno dopo c’era scuola, ma tanto si andava di sera e la sbronza era già passata. Tuttavia il piano di Dory riguardo i due Sakamaki più anziani subì un ritardo. Dal giorno dopo si insediò nella camera di Reiji decisa ad averla vinta: avrebbero giocato a scacchi! Il vampiro la ignorò, le ordinò di uscire ma alla fine decise di accontentarla. Tanto avrebbe vinto lui ed in fretta, liberandosi della sua presenza. Le concesse i bianchi. La giovane esultò internamente. Fu subito in difficoltà, e Reiji non mancò di farglielo notare.
“Non avevi visto la torre? Credevo che sapessi giocare, almeno, invece muovi i pezzi a caso.”
Ci furono altre frecciatine di quel tipo. Dory strinse i pugni. Non sapeva se il vampiro dicesse quelle cose sul serio o solo per deconcentrarla, ma la stava irritando parecchio.
“Muovi pure ciò che vuoi, la vittoria è mia ormai. Nemmeno un campione potrebbe uscirne.”
La mossa che fece la ragazza lo sorprese. Prese il re e lo posò al centro della scacchiera, in segno di resa.
“Io non volevo vincere, solo giocare” disse. “E non sono stupida! Potrò essere ignorante perché ignoro le cose che sai tu, ma non sono stupida!”
Incredibilmente, non fu costretta a perseguitare Shuu. Fu il biondo ad andare da lei la sera prima che cambiasse villa. Dory era seduta con Kanato e gli stava insegnando due favole cantate: Mademoiselle Noir e La belle et la bete.
“Ti piacciono?”
“Sì, ma sono tristi.”
“Vero ... ora canti tu?”
“D’accordo” acconsentì Kanato dopo averci pensato su.
Il viola rilesse un paio di volte il testo prima di cominciare. Dory lo ascoltò attenta.
“Hai una bellissima voce!” si complimentò alla fine del pezzo.
“Grazie, cugina. Ora ho bisogno di dolci.”
“Ok, ti aspetto qui.”
“È da parecchio che non lo sentivo cantare.”
Dory trattenne bruscamente il fiato. Si voltò di scatto verso Shuu, steso sul divano.
“Mi vuoi fare venire un infarto?!”
“Ascolta questi brani e forse riparleremo.”
La giovane lo guardò confusa.
“Riparlare di cosa?”
“Di musica. Del violino.”
Sparì come era venuto. Dory si strinse nelle spalle e attese Kanato.

   
 
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