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Autore: annalisa93    01/07/2017    0 recensioni
Questa storia non è mia, ma di una mia amica, il suo profilo ufficiale lo trovate su wattpad : https://www.wattpad.com/user/ChiBa93
GENERE: sentimentale, thriller, mistero, psicologico, urbanfantasy.
Diciassette ragazzi.
Diciassette anime diverse, ognuna con il proprio passato, con le proprie fragilità e con le proprie aspettative per il futuro.
Diciassette cuori destinati ad incontrarsi e a scontrarsi.
Diciassette persone che si ritroveranno ad indagare su una serie di misteriose scomparse e sull'inquietante morte di una giovane liceale, avvenuta quarant'anni prima.
N.B: Questa storia è una light novel, ovvero un romanzo con illustrazioni in stile manga
Genere: Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Oslo, 9/12/08, ore 16.00

I vestiti erano piegati e sistemati sul letto, aspettavano solo di essere messi nella valigia che Margareth stava preparando lentamente, seguendo il filo dei suoi pensieri. All'improvviso sentì qualcuno bussare.

«Avanti!»

Da dietro la porta fece capolino la testa bionda e arruffata di Luke. Lentamente si avvicinò alla sorella, si mise a sedere sul letto e cominciò a osservarla preoccupato, mentre lei era piegata sulla valigia. Continuò così per una manciata di minuti, continuò a fissarla, mentre fra lui e lei si andava creando un muro di silenzio. L'unico suono presente era il continuo aprirsi e chiudersi delle cerniere, un suono stridulo dal quale traspariva una nota d'inquietudine, che Luke riuscì a percepire chiaramente. Non sapeva né che dire né che fare. Poi, con voce incerta, decise di infrangere la barriera che si era appena formata. «Meg, come ti senti?» Temeva una reazione negativa da parte della sorella.

«Sto bene.» Rispose secca, senza alzare la testa e riponendo con gesti frettolosi la maglia nel bagaglio.

«Sicura?» Insistette, anche se non era certo che fosse la cosa giusta da fare.

«Sicurissima.» La risposta fu fredda, ancora. A quel punto Luke decise di smettere con le domande e riprese a guardarla senza dire una parola. Più passavano i minuti più l'atmosfera nella stanza diventava insopportabile. Più i suoi occhi erano posati su di lei, più sentiva che gli dava fastidio il fatto che lei non avesse intenzione di alzare la testa e di mostrargli cosa realmente stesse provando. Cercò di resistere il più possibile, sapeva com'era fatta sua sorella ed era ancor più consapevole dell'estrema delicatezza della situazione, ma non ci riuscì. Alla fine sbottò. «Smettila di fingere, lo sai che con me non funziona!» Disse tirando un calcio al coperchio in plastica che ricadde pesantemente sul resto del bagaglio. Meg prontamente ritrasse le mani prima che potessero essere schiacciate. Rimase con la testa bassa. «Smettila di urlare, vai a cambiarti e a preparare le valigie, è tardi.» Il suo tono era sempre secco e distaccato.

«Come vuoi.» Ormai a Luke non restava che arrendersi di fronte a tanta testardaggine. Si allontanò e silenziosamente uscì. Appena chiuse la porta vi si appoggiò con la schiena, aspettando. Dopo pochi minuti sentì dei sospiri e dei singhiozzi sommessi. Provò una sensazione strana. Da una parte si sentiva soddisfatto perché aveva ottenuto la conferma di non essersi sbagliato, dall'altra, invece, era dispiaciuto per il fatto che Margareth stesse soffrendo in silenzio e lui non potesse fare niente per aiutarla. Lei era un tipo orgoglioso, che aveva sempre voluto cavarsela da sola e allo stesso tempo era timida ed introversa. Per lui era un'impresa ardua capire come si dovesse comportare nei suoi confronti, neppure adesso lo sapeva. Avrebbe dovuto andarsene e lasciarla sfogare in solitudine, o tornare dentro e consolarla? Si allontanò dalla porta, deciso ad andarsene, fece qualche passo in avanti, ma poi, all'improvviso, come impossessato da una volontà esterna, tornò indietro. Aprì la porta piano piano, cercando di fare meno rumore possibile, si avvicinò alla sorella, le si sedette accanto, le mise un braccio intorno alla vita e l'avvicinò a sé. Lei cominciò lentamente a lasciarsi andare, appoggiò la testa alla spalla del fratello. «Sai, la freddezza che hai dimostrato stamani durante l'incontro con papà, mi ha veramente sconvolto. Ti ho osservato tutto il tempo, ma non hai fatto una piega. Mi dici come sei riuscita a mantenere la calma?»

«In realtà io sapevo. Sapevo da tanto tempo, anche prima che partissi per il mio viaggio. Ieri sera ho avuto modo di parlare con papà che mi ha spiegato molte cose... anche proprio riguardo al viaggio che ho fatto... mi ha raccontato praticamente tutto. In questo modo ho avuto la notte intera per capire e metabolizzare le informazioni che avevo ricevuto.» Spiegò la ragazza. «Ero quasi riuscita a farmene una ragione ma tu, brutto scemo, sei entrato in questa stanza con quella faccia da cane bastonato e mi hai ricordato quanto penosa sia questa faccenda...» Aggiunse, il volto le si velò di tristezza.

«Scusami, non era mia intenzione... ero solo preoccupato per te...» Disse, dando un bacio leggero sulla testa della sorella.

«Lo so... mi dispiace per averti trattato male poco fa... ma cerca di capire...»

«Non c'è bisogno che ti scusi, me lo sono già dimenticato!» Luke sorrise, cercando di rassicurarla. Margareth lo guardò con gratitudine.

«Come farò? Ho paura, Luke. Non so se riuscirò ad affrontare tutto questo...» La voce si fece tremante.

«Sorellina, non ti preoccupare, partirò anch'io con te, non ti lascerò da sola.»

Meg affondò il viso nella maglia del fratello, confortata dalle sue parole. Poi, notando qualcosa di strano, cominciò ad annusargli la maglia. «Perché sulla tua maglia sento un profumo da donna?»

A quelle parole Luke s'irrigidì, il viso sbiancò, gli occhi si dilatarono per la sorpresa. Com'era possibile?

 

 

Angolo annalisa93
​Buon sabato a tutti!
Eccoci qua con una nuova parte del primo capitolo, spero che la storia vi stia piacendo e incuriosendo!
Se vi va lasciate un commento e niente alla prossima, un bacio :)

   
 
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