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Autore: Xablerot    02/07/2017    0 recensioni
2017
La vita sulla Terra è cambiata completamente in seguito alla scoperta del Grimox, una misteriosa quanto antica forma di energia.
Tuttavia il suo uso improprio durante gli anni ha causato disastri, tra cui la comparsa della terrificanti creature note come Beaster.
Nel 2059, a seguito di un terribile attacco dei Beaster furono istituiti gli Slayer, con l'obbiettivo di sconfiggerli.
Ma, a nove anni di distanza, le cose stanno per cambiare. Ora il destino del pianeta è nelle mani di un gruppetto di giovani Slayer. Le loro azioni scateneranno eventi che cambieranno la Terra per sempre.
L'introduzione ha ancora bisogno di qualche sistemata, sentitevi liberi di mandarmi suggerimenti via messaggio privato
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Meeting

 
Era un giorno come un altro alla Sede degli Slayer: c’era baldoria in ogni punto della sala, tra Slayer che si rilassavano godendosi un buon pasto, quelli che consultavano le bacheche olografiche con gli incarichi, e chi ripassava la strategia ideata per una missione. In mezzo all’euforia generale, che faceva sembrare il posto più una taverna che un luogo di lavoro, Zankyo, Reina e Trevor erano seduti al loro solito tavolo, poco distante dalla reception al centro. Per i tre era una giornata di pausa, non perché non avessero richieste, al contrario, ne avevano troppe. Trevor stava appunto filtrando al computer la mole di incarichi per cui il trio era stato richiesto. L’altro motivo delle loro “ferie” riguardava Reina: Meteora, il suo fidato spadone, era in manutenzione dal loro armiere. Nonostante la donna fosse forte al punto da stendere un Beaster a suon di pugni, non sarebbe andata in missione disarmata. Essendo la sua arma composta da ossa, il controllo e l’affilatura richiedevano l’attenzione di un artigiano esperto, e quindi di un paio di giorni di lavoro. Reina era annoiata, molto annoiata, e lei non era il tipo da rimanere senza far niente. Sperava in qualcuno che la sfidasse a braccio di ferro, ma nessuno sano di mente l’avrebbe sfidata una seconda volta, o una prima volta, visto l’enorme segno sul muro alla sua sinistra. Decise quindi di infastidire Zankyo.
Zankyo, tuttavia, era preso ad osservare la sala. Solitamente non si sarebbe soffermato a lungo su un punto in particolare, ma quel giorno qualcosa attirò la sua attenzione. Vicino ad una bacheca c’era uno Slayer che non conosceva con una massiccia armatura metallica, elmo calato sul volto. Una vista piuttosto comune in una Sede: si trattava di uno Slayer di passaggio, Slayer che si fermavano in una città per controllare le richieste locali durante un viaggio. Di norma accettavano missioni che erano di strada. Quello Slayer pareva interessato a missioni di alto rango.
-Ehilà! Terra a Zankyo!- I tentativi di Reina di infastidirlo sembravano essere andati a vuoto, ma aveva notato che il grigio stava guardando altrove.
-Che c’è?- Si voltò verso l’amica. Lei in risposta si coprì gli occhi con una mano.
-Intanto spegni gli abbaglianti!- Gli occhi del giovane brillavano di una strana luce violacea. Un istante dopo la luce svanì. Sul volto di Zankyo era dipinto un lieve sorriso di soddisfazione -Oh no! Conosco quell’espressione!-
-Hai trovato niente di interessante Trevor?-
-Che hai in mente?- Trevor chiuse il suo computer; conosceva abbastanza Zankyo da sapere che dissuaderlo da un’idea era pressoché impossibile. Ma sapeva di potersi fidare ciecamente del suo amico.
-Vi dà fastidio se abbiamo compagnia per la prossima missione?-
Rimasero stupiti dalle sue parole. Negli anni non avevano quasi mai invitato qualcuno a partecipare con loro ad una missione, per dire la verità si trattava di una singola Slayer, con cui occasionalmente si aggruppavano per svolgere incarichi di ragno superiore. Per i due era insolito che Zankyo proponesse di fare gruppo con qualcun altro: dei tre, lui era quello che si opponeva maggiormente a ciò.
-Lo ammetto, sono curioso ora! Andata!-
-Va bene! Ma il nostro ospite dovrà offrirmi da bere dopo!- Ai due uomini scappò una risata.
-E dove? Ti hanno proibito di consumare alcol in tutta la città!- Trevor ricevette un calcio dalla corvina.
-Taci! Nessuno si è mai lamentato!!-
-Effettivamente è vero che non ti abbiamo mai vista ubriaca, ma…- Zankyo si alzò, diretto verso le bacheche. -Sei già abbastanza problematica da sobria!-
In preda ad uno sfogo di rabbia la corvina gli tirò dietro una lattina di coca cola. Lui l’afferrò al volo, e dopo essersi accertato che fosse vuota, la cestinò. Continuò poi diretto verso le bacheche.
 
Lo Slayer in armatura scrutava con attenzione le richieste disposte sulla bacheca. Fece scorrere le dita sullo schermo per farne comparire altre, il loro numero era elevato e il contenuto il più vario. Di norma uno Slayer di alto rango ricevevano un aggiornamento sul loro palmare, ma quello Slayer era di passaggio, doveva quindi sfoltire l’enorme quantità di richieste tramite una ricerca manuale, non essendo sulla mailing list della direttrice della sede di Heriken. Recupero, scorta, pattuglia, erano solo alcune delle richieste, alcune sfioravano il ridicolo, come una persona che voleva assaggiare carne di alcuni Beaster dall’aspetto stomachevole. Valli a capire… Dopo un lungo cercare, la sua attenzione cadde su una richiesta di rango A.
 
Richiesta eliminazione di un Novierus
Rango: A
Cliente: Sindaco della cittadina di Tepes
La nostra cittadina si trova ai piedi di alcune montagne. Diversi anni fa un Novierus ha fatto di quelle montagne il suo territorio. Non abbiamo mai avuto problemi con quel Beaster, anzi il contrario, la sua presenza ci ha giovato. Tuttavia da un paio di settimane si è fatto aggressivo, molto aggressivo: nessuno riesce ad inoltrarsi tra le montagne.
Finora non ci sono state vittime e non si è mai avvicinato alla città o ai campi, ma potrebbe farlo a breve. Richiediamo quindi un intervento rapido per la sua eliminazione.
Ricompensa: 40000 Aura
(Le spese procedurali e la percentuale per l’organizzazione sono già calcolate e detratte dalla ricompensa. I soldi che prendete sono quelli segnati, se non danneggiate niente. Cordiali saluti, la direttrice.)
 
Seguiva la nota in fondo alla richiesta una caricatura sorridente della direttrice Cordelia Sincath. Riflettendoci un attimo, lo Slayer riportò alla mente ciò che sapeva dei Novierus. Dei Beaster di rango B, diffusi principalmente in estremo oriente ed America. Sono rettili quadrupedi dai colori accessi, lunghi trai sei e i dieci metri, con una lunga coda. Poco dopo la loro comparsa ricevettero il soprannome di kirin, a causa del loro lungo corno e della criniera che dalla testa continua fino alla punta della coda, aspetti che richiamano la figura mitologica omonima. Riguardo al loro metodo di attacco molte cose sono ancora sconosciute: sono stati visti usare fiamme, fulmini e vento, l’unica cosa certa è che prima di attaccare creano una specie di nebbia rossiccia. La mancanza di informazioni su questa specie spingeva spesso il Quartier Generale a emanare missioni di cattura per esemplari da studiare.
I Novierus sono l’eccezione alla regola dei Beaster: nonostante siano fortemente territoriali, essi non attaccano, salvo non vengano attaccati per primi o che ci si avvicini troppo al nido, tendono infatti a mantenere l’equilibrio naturale nel loro territorio. Le zone sotto il dominio di un esemplare di questi Beaster sono relativamente sicure.
Perplesso per la stranezza della richiesta, lo Slayer salvò il codice dell’incarico, e si diresse verso il banco della reception. Quel giorno gli impiegati erano oberati di lavoro, causato dall’assenza della direttrice. Lo Slayer dovette aspettare alcuni minuti prima di riuscire a parlare con un addetto, così come aspettò Zankyo, che lo osservava a debita distanza.
-Mi scusi. Vorrei accettare questa richiesta.- Tramite il suo palmare, lo Slayer fece comparire sullo schermo della reception l’incarico che aveva esaminato poco prima alle bacheche.
-Certamente. Ho bisogno della sua licenza e delle impronte.- Lo Slayer gli porse il palmare, e poi appoggiò la mano sullo scanner lì davanti. -Mi dia solo un minuto e…-
All’improvviso le schermate della reception divennero rosse, e su di esse lampeggiò un segnale di allerta. L’euforia generale che permeava la Sede svanì in un attimo, mentre tutti gli Slayer si voltavano verso il centro. Quella situazione avveniva di rado, ma ogni volta che capitava spegneva l’allegria degli Slayer. Per uno Slayer significava una sola cosa.
-Qual è la situazione?- Lo Slayer in armatura lo chiese a voce tremula, sapendo già che genere di risposta avrebbe ricevuto.
-È appena arrivata la notizia che l’ultimo gruppo che ha accettato è stato sconfitto. Era il terzo. Per questo motivo, il Quartier Generale ha aumentato il rango della missione ad A+ con effetto immediato.-
A nessuno Slayer piaceva vedere il “+” affianco al rango di una missione: simboleggiava che molti erano morti nel tentativo di completarla. Come se già non fosse sufficiente il peso psicologico, le missioni “+” avevano anche un aspetto pratico non trascurabile: per aumentare le probabilità di successo, non si può accettare la missione senza la presenza in gruppo di almeno due Slayer di rango pari o superiore a quello della richiesta. Molti Slayer di alto livello lavoravano da soli, o con altri di rango più basso, pochi lavoravano in gruppi ben consolidati.
L’atmosfera nella grande sala circolare era cupa, tra cui non alzava lo sguardo dal tavolo, chi brindava ai caduti e chi ragionava sull’accettare o meno quella missione. Tra i tanti c’erano anche coloro a cui non interessava minimamente dell’accaduto, ma avevano abbastanza buon senso da tacere. Eccezion fatta per uno, che si alzò in piedi. Nessuno si sarebbe mai azzardato a mancare di rispetto un caduto, specie se uno della top 5 era presente in quel momento.
-E chi se ne frega di quelli! Erano delle schiappe, chi altro morirebbe contro un rango B? Ho ragione?- Nessuno osò fiatare, sapevano già cosa sarebbe successo.
-Reina!!-
La voce di Zankyo tuonò nell’edificio. La donna era scattata all’istante davanti allo Slayer, e, usufruendo del momento, colpì con un sonoro pugno la placca toracica della sua armatura. Il colpo fu talmente forte che l’uomo fu scagliato a diversi metri di distanza.
La placca toracica della sua armatura era stata infranta dal pugno, il quale aveva lasciato un’impronta ben visibile. Cercò di rialzarsi, ma lo fece a fatica, la sua testa girava; quando riuscì finalmente a mettere a fuoco vide la donna che lo aveva scaraventato via, che gli rivolgeva uno sguardo pieno di rabbia. Trasalì, ma non per l’aura intimidatoria di Reina, no, dietro di lei c’era qualcuno di ancora più spaventoso: Zankyo Shiroiden.
Per uno Slayer di Heriken il massimo disonore corrispondeva all’ira della Slayer più forte della città, “Majin”, solita colpire quelli irrispettosi dei sacrifici degli altri Slayer, distruggendo la placca toracica delle loro armature; Zankyo, Trevor e Reina avevano la stessa autorità.
-Sparisci dalla mia vista, o lascio Reina libera di scatenarsi.-
Lo Slayer voleva rispondergli per le rime, ma davanti a lui vi stagliava Godkiller. Nessuno attorno a lui lo degnava di uno sguardo, e nessuno lo avrebbe aiutato. Era rimasto cosciente a malapena dopo il primo colpo, un tremenda sfortuna. Era molto più conveniente perdere i sensi col primo colpo, perché non ne sarebbero arrivati altri. Uscì barcollante il più in fretta che poteva. Non ci volle molto prima che l’atmosfera della Sede tornasse alla normalità.
-Mi scusi.- L’impiegata richiamò l’attenzione dello Slayer in armatura; lei ci era abituata a scene del genere.
-Accade spesso?-
-Questo e altro. Tornando alla missione, essendo diventata una plus, ha bisogno di aggrupparsi con almeno un altro Slayer del suo rango, signor…-
-Disturbo?- Zankyo si era avvicinato ai due. Seguito a breve distanza dai suoi due compagni.
-Signor Shiroiden!-
-Scusate se mi intrometto, ma, vorremmo prendere parte alla missione.- Lo Slayer rimase stupito alla parole del grigio.
-Posso sapere il motivo prima di rispondere?- Shiroiden Zankyo… Ne ho sentito parlare: è tra i migliori Slayer della Federazione.
-A dire la verità, è per gli Slayer che sono morti. Dovremo essere compagni che combatto contro lo stesso nemico, ma molti si mettono prima delle persone che dovremmo proteggere. Riguardo alla ricompensa puoi tenerla se vuoi, ma ti saremmo grati se ci permettessi di prendere i soldi necessari ai funerali degli Slayer morti.- Nonostante i tre fossero avanzati di rango ad una velocità sorprendente, e per quanto poco facessero gruppo con altri, per loro tre ciò che era importante era il rispetto verso gli altri. Nessuno di loro avrebbe mai perdonato un offesa a qualcuno morto combattendo.
-…- Lo Slayer restò in silenzio, riflettendo sulle parole di Zankyo. Poi gli tese la mano. -D’accordo, facciamo squadra.-
-Grazie.-
-Sono io a doverti ringraziare. Il mio nome è Thomas.-
-Zankyo. Loro sono Trevor e Reina.-
-Piacere. Come ci organizziamo?-
-Dipende da Reina. Tra quanto ti ridanno Meteora?-
-Se glielo chiedo gentilmente, stasera.-
-È il “gentilmente” che mi preoccupa, ma fallo.- La donna si allontanò dagli altri, prese il telefono e chiamò la sua armeria di fiducia. -Facciamo domani? Alla stazione centrale?-
-E sia, a domani.- Thomas strinse nuovamente la mano a Zankyo, e questa volta anche a Trevor, poi si incamminò versò l’uscita. Certo che fosse ormai lontano, Trevor cancellò il sorriso fittizio che stava usando e rivolse uno sguardo inquisitorio verso l’amico.
-Usava un’Arte per modificare la sua voce, vero?-
-Oh, l’hai notato.-
-Ti fidi?-
-Non c’è persona al mondo che non abbia segreti.- Detto questo il grigio si allontanò, lasciando l’amico lì, che stava riflettendo sugli avvenimenti degli ultimi minuti.
All’esterno Thomas camminava di buona lena in direzione dell’albergo dove pernottava. Nella sua mente rifletteva sui preparativi per il giorno seguente, ma lentamente si fece prendere dall’entusiasmo. Per quanto non volesse darlo a vedere, l’aver incontrato uno Slayer del calibro di Zankyo gli aveva dato un incredibile scarica di adrenalina. Si infilò dentro un vicolo, che sapeva essere una scorciatoia per l’albergo, ma si fermò poco dopo averlo imboccato. Si appoggiò al muro e si tolse l’elmo per prendere fiato.
-Fiuu… Calma, calma, calma… Certo che, incontrare gente del loro calibro così… però…- Ripensò brevemente alla conversazione avuta con Zankyo: non sembrava mentisse, ma gli dava l’impressione che ci fosse altro sotto. -Non pensiamoci per ora.-
Si rimise l’elmo e riprese la sua strada, senza sapere di essere osservato. Nascosto dietro l’angolo, vi era Trevor. Non metteva in dubbio il giudizio del suo amico, ma voleva essere certo di quale segreto Thomas tenesse nascosto. Da quando il padre era morto lui non si fidava mai di nessuno all’infuori della sua famiglia, le uniche eccezioni erano Zankyo e Reina. Forse perché erano come fratelli per lui. In virtù di questo forte legame di amicizia, avrebbe concesso allo Slayer del tempo. Decise di tornare a casa, dopotutto il giorno seguente sarebbe stato duro.
-Sul serio, questo non me lo aspettavo.-
 
Il giorno seguente, Thomas si presentò, con una grossa custodia nera appesa ad una spalla e un borsone, alla stazione centrale di Heriken. La banchine erano gremite di pendolari, turisti e Slayer. Ogni treno aveva due o più vagoni su cui erano montati dei cannoni per scopi difensivi. Si guardò attorno, alla ricerca degli altri tre Slayer, ma non riusciva a trovarli nel mezzo dell’enorme folla. All’improvviso sentì un fischio; si voltò seguendo l’origine del suono. Reina si trovava a pochi metri da Thomas, con la fidata Meteora ben salda alla sua schiena. La donna si limitò a fargli cenno con la testa di seguirla. Lo portò alla banchina numero sei, dove aspettavano Trevor e Zankyo.
-Buongiorno.- disse il grigio.
-Giorno.- Thomas, dopo i saluti, portò lo sguardo sui binari, poi sul tabellone degli orari: il loro treno sarebbe arrivato nel giro di un minuto. -Quanto ci vorrà a raggiungere Tepes?-
-Un’oretta e mezzo di treno fino alla stazione più vicina, li ci aspettano con un’auto, e da lì sono tre quarti d’ora di viaggio.- Lo informò il grigio. Trevor e Reina erano intenti a ricontrollare ancora una volta i loro bagagli.
-Parecchio lontano.-
-È una piccola cittadina, di circa mille abitanti. Sembra che il suo sindaco fosse un ufficiale durante la guerra. Sono autosufficienti e fino ad adesso il Novierus ha impedito attacchi da parte di altri Beaster.-
-Ma ora è impazzito.- L’arrivo del treno interruppe la conversazione. Come ogni treno presente nella stazione, e come ogni treno nel mondo, due vagoni erano adibiti al trasporto di armi di difesa. Uno dei cannoni di quel treno era posto tra la locomotiva e la carrozza di prima classe, l’altro era collocato nell’ultimo vagone. Mentre salivano Thomas si soffermò ad osservare il cannone: era montato sopra ad un generatore grimorico, che si riforniva di energia attraverso i binari e dotato di due bocche di fuoco.
-Talos Mk IX. Bello.-
-Hai finito di guardare quell’inutile affare?- Zankyo, che stava caricando l’ultima borsa, richiamò i due.
-Inutile? È uno dei migliori cannoni in circolazione!-
-Per cadenza di fuoco e raffreddamento è uno dei migliori, ma l’unica cosa meno precisa di quei cannoni è Reina.-
-Concordo.- Aggiunse Trevor.
-Non vi pare di esagerare, non è vostra amica?-
-Oh no, dicono la verità, faccio schifo a sparare.- La corvina intervenne dal finestrino della carrozza. -Allora, salite o vi devo portare un souvenir da Tepes?-
-Ora sono curioso: quanto fa schifo la sua mira?-
-L’ultima volta che ha impugnato una pistola ci abbiamo quasi rimesso la pelle.- Zankyo non sembrava propenso a parlare della cosa.
-E noi due eravamo dietro di lei quando ha iniziato a sparare… e non aggiungeremo altro.-
 
I quattro avevano preso posto in una cabina di prima classe. In due minuti il treno arrivò alle mura della città. L’imponente cinta muraria fu ultimata otto anni prima, e circondava completamente la città: in caso di pericolo le colossali porte si sarebbero sigillate, impedendo l’ingresso ai Beaster, lasciando il compito di eliminarli alle potenti armi delle torri. Mentre il treno attraversava il passaggio, Trevor posava lo sguardo sulle torrette poste ai lati di esso.
-Tsk!- Il volto del giovane era percorso da un’espressione di disprezzo.
-Oh non incominciare Trevor!!- Reina conosceva bene il motivo della sua espressione: era il logo della Lumien Corporation impresso a caratteri cubitali sui cannoni sopra di loro. I due iniziarono presto a insultarsi pesantemente.
-Ma che hanno?- Thomas, seduto a fianco a Zankyo, era leggermente intimorito dalla conversazione tra Reina e Trevor, oramai prossima a sfociare in una rissa.
-Trevor! Rei! Piantatela! Abbiamo un ospite.- I due si zittirono immediatamente, procedendo poi a scusarsi per l’accaduto.
-Voi siete strani…- Constatò infine Thomas.
-Non hai idea quanto.- Gli risposero i tre.
-Ora vediamo di esseri seri. Riguardo alla missione, è tempo di organizzare la formazione.- Thomas annuì alle parole di Trevor -Normalmente Zankyo è la nostra avanguardia, le sue spade sono essenziali per rompere la difesa dei Beaster; Reina, data la sua enorme forza fisica, funge prevalentemente da scudo, ma ovviamente dà il meglio di sé quando si tratta di colpire. Io li copro dalla distanza con il mio arco. Tu che arma utilizzi?-
-Un Assault Totem.- Prese l’enorme custodia posta affianco al sedile, appoggiò a terra e l’aprì. All’interno vi era la sua arma: era simile ad un piccolo cannone nero, con delle massicce protezioni attorno alla bocca di fuoco. Aveva una grossa maniglia bianca con un grilletto e una sicura sopra, più altre due maniglie ripiegate ai lati, anche esse provviste di sicura e grilletto. Inoltre c’erano diversi appigli per le mani lungo tutto l’arma. L’arma era lunga in tutto poco meno di un metro e venti. Il restante spazio della grande custodia ospitava pezzi di ricambio e accessori quali mirini digitali e baionette.
-È un lanciarazzi quello?- Chiese Reina, non avendo mai visto un’arma simile, nonostante lavorasse come Slayer da quattro anni.
-Non è un’arma che si vede spesso. È difficile da usare, ma l’Assault Totem è un’ottima arma. Oltre a poter sparare una grande varietà di proiettili grimorici può essere usato come arma contundente. È l’incrocio tra un ariete ed un bazooka, poco ortodosso, ma decisamente efficacie. Se si è bravi abbastanza si potrebbe anche sparare mentre si combatte a distanza ravvicinata, oppure usare lo scarico per accelerare il colpo.- La conoscenza di quell’arma da parte di Trevor aveva qualcosa di strano.
-Io ci riesco, anche se corro il rischio di slogarmi le spalle a farlo.-
-Okay. Chi produce quell’affare?- Reina intervenne, leggermente sconcertata dal fatto che l’amico, che normalmente detesta le armi da fuoco, aveva tessuto le lodi di quell’arma.
-Lumien Corporation.-
-Tu chi sei? Che ne hai fatto del vero Trevor Ellumier?- Reina stuzzicò sorridente il compagno di battaglia.
-Dacci un taglio Rei!!- Si lamentò lui.
-Oh avanti! Tu odi praticamente tutto quello che la Lumien produce in campo bellico!-
-C’è sempre un eccezione che fa la regola, no?-
-Reina.- Zankyo intervenne, interrompendo l’ennesimo battibecco trai due. -Pensaci un attimo. Esiste una sola ragione per cui Trevor elargirebbe elogi a qualcosa prodotto dalla Lumien Corporation.-
-Mmm…- La corvina ci rifletté su qualche istante. Quando le venne l’illuminazione, si stampò in faccia un sorriso a trentadue denti. -Di chi è stata l’idea? Helen o Stacy?-
-Dateci un taglio voi due!- Tuonò Trevor. I due non gli diedero retta.
-Unire un lanciarazzi ad un ariete è un idea troppo assurda per essere venuta da Helen. Lei avrebbe pensato ad un carro armato tascabile.-
-Hai ragione Zankyo, è una pensata tipica di Stacy.-
-Piantatela!!- La pazienza di Trevor stava raggiungendo il limite.
-Non riesco a seguirvi…- Thomas, finora ad allora semplice spettatore, cercò di comprendere la conversazione.
-Meglio! Lascia perdere!- Gli disse Trevor. Poi il biondo si rivolse al grigio. -Posso parlarti un secondo? In privato- Zankyo gli rispose con un leggero cenno del capo. I due si alzarono ed uscirono dalla cabina. Camminarono fino al bar della carrozza, si sedettero al bancone e ordinarono a bere. Trevor fece per parlare ma l’amico lo anticipò.
-Prima che tu lo chieda: si, non mi pento di aver chiesto a Thomas di unirsi a noi.-
-Anche se non ci ha detto la verità?-
-… Trevor non diventarmi un maniaco dei complotti.-
-Scusa se eccedo con le preoccupazioni.-
-Esageri.- Fini il bicchiere di succo d’arancia che aveva ordinato. Non reggeva minimamente l’alcol, gli bastava un singolo sorso di una bevanda alcolica perché gli si annebbiasse la vista. -Per ogni evenienza tieni accesi i cristallizzatori.-
-Come sempre.- Trevor passò la mano libera sulla massiccia protezione dell’altro braccio. All’interno era presente il frutto di oltre tre anni di lavoro. Il progetto di suo padre era riuscito a renderlo una realtà: il cristallizzatore di Grimox. Certo, era ancora un prototipo: oltre alla discreta quantità di spazio che occupava il dispositivo, vi era anche un limite alle dimensioni del cristallo generato e alla sua durata. Seguendo il consiglio di Zankyo ricevuto durante l’addestramento era riuscito a sviluppare l’Arte Grimorica per la cristallizzazione. Tuttavia usandola riusciva a creare solamente un singolo cristallo delle dimensioni di una biglia, che finiva in frantumi dopo pochi istanti. Il macchinario aumentava la quantità di cristallo creabile e gli dava automaticamente la forma di una freccia.
Pochi istanti dopo partì l’avviso automatico che informava i passeggeri dell’imminente arrivo ad una stazione. La loro fermata era ancora distante un’ora nonostante la velocità del treno. Decisero di rientrare in cabina e passarono il resto del tempo ad organizzarsi.
 
Arrivati a destinazione trovarono ad aspettarli un cittadino di Tepes. Salirono sul suo furgoncino e procedettero verso Tepes. Il lungo tragitto attraversava diverse pianure verdeggianti e piccoli boschetti. Muoversi all’infuori delle città comportava attraversare due tipi di scenari: uno era quello che stavano attraversando, ricco di vegetazione, costellato di tanto in tanto da ruderi invasi dalle piante. L’altro era la desolazione portata dalla guerra. Nonostante fossero passati oltre trenta anni dalla sua fine, molte aree erano ancora prive di vita indipendentemente dagli svariati interventi di bonifica effettuati. Anche se la natura era rigogliosa grazie al Grimox, era ironico come il suo uso sconsiderato la potesse cancellare.
-Gli esseri umani non cambiano mai.- Zankyo sussurrò quelle parole.
-Hai detto qualcosa?- Thomas, seduto accanto a lui, aveva sentito distrattamente il sussurro del grigio.
-No, niente di importante.- Il loro viaggio continuò in silenzio fino a Tepes.
Situato in una valle di una piccola catena montuosa della Volacchia, la piccola cittadina di Tepes fu fondata da un ex-ufficiale che prese parte alla Guerra Grimox. Inizialmente erano poche casette, destinate alle famiglie dell’unità di cui faceva parte il sindaco, ed un paio di campi. Nel giro di pochi anni vi si era trasferita molta gente e l’insediamento si ingrandì sempre di più, fino ad arrivare alla piccola città che era ora. Sviluppato attorno alla piazza centrale, Tepes era composto da villette e case in mattoni e legno, come se ne vedevano una volta nei paesini di montagna. Allontanandosi dalla piazza e dal municipio si potevano incontrare edifici più grandi e più moderni, quali un piccolo ospedale, una stazione di polizia, un impianto sportivo e simili. L’edificio più grande era la scuola, che seguiva i bambini dalle elementari fino alle superiori. Oltre gli edifici si trovavano campi e recinti. Dietro al municipio si snodava un lungo sentiero che saliva il fianco di una montagna.
La macchina li portò lungo le strade del villaggio fino alla piazza, dove ad accoglierli trovarono il sindaco. Un uomo sulla sessantina, i capelli ormai grigio chiaro e con una vistosa ferita sulla guancia destra. Gli occhi tradivano il suo aspetto, essendo carichi di vita. Si avvicinò ai quattro aiutato dal suo ormai inseparabile bastone.
-Grazie di essere venuti. Sono Drake Solomon, il sindaco di Tepes.- L’anziano signore strinse la mano a Zankyo, per poi fare lo stesso con gli altri.
-Piacere.-
-Senti Zankyo…- Reina si avvicinò all’orecchio del grigio. -Dici che lo conosce Tiberon?- Il sindaco riuscì a sentire le parole della corvina, e gli scappò una risata.
-Non c’è soldato che non conosca l’ammiraglio Tiberon! E ringrazio il cielo che era in fanteria, e di avercelo avuto come alleato… ho visto navi da guerra fare retro-front quando compariva la sua corazzata.-
-In pieno stile Tiberon.- Sentenziarono i tre Slayer di Heriken.
-Tornando seri, sindaco Solomon.- Trevor riportò serietà nella conversazione. -Potrebbe illuminarci sulla situazione?-
-Ovviamente, accomodatevi nel mio ufficio.-
I cinque entrarono in municipio e si sedettero al lungo tavolo per le riunioni, a loro si aggiunsero il capo della polizia, il direttore dell’ospedale e vari altri dipendenti pubblici di Tebes.
-Ci parli di questo Novierus.-
-Fondai Tepes per dare una casa ai miei commilitoni che l’avevano persa, ma all’inizio non fu facile: le montagne venivano spesso attraversate dai Beaster nei primi anni. Col passare del tempo dalla Migrazione il numero si è ridotto, ma quando ne arrivava uno di alto rango finivamo per dover ricostruire mezzo villaggio. Quindici anni fa però, arrivò il Novierus.- Fece una pausa. -Eravamo a caccia di selvaggina quando lo incontrammo la prima volta. Rimanemmo fermi a guardarci per qualche istante, poi si voltò e se ne andò. Alcuni giorni dopo ricevemmo la notizia della presenza in zona di un Beaster di rango A. Una pattuglia lo avvistò due giorni dopo, mentre combatteva contro il Novierus.-
-E ha vinto lui.-
-Non solo ha vinto.- Il capo della polizia prese la parola. -Ero in quella pattuglia: il Novierus ne è uscito illeso.-
-In seguito ha sempre respinto gli altri Beaster e noi non abbiamo più avuto grossi problemi. Ogni tanto si fa vedere su uno dei crinali che danno sul villaggio. Da quindici anni l’unico problema che abbiamo avuto sono stati i Varenadi, ma una decina di giorni fa…-
-È impazzito.- Concluse Trevor.
-Quando abbiamo provato a scalare la montagna ci è venuto incontro ruggendo e circondato da quella strana nebbia rossa che usa per attaccare. Ce ne siamo andati in fretta, per poi tornare il giorno dopo, ottenendo la stessa reazione. Abbiamo deciso di mandare una richiesta alla Slayer Organization con il rango A per precauzione, ma credo che non fosse sufficiente.- Drake sospirò. -Accettate comunque l’incarico?-
-Si!-
-Yeah!-
-Oui!-
-Sembrate un gruppo affiatato, ma avete risposto tutti in modo diverso.- La constatazione di Thomas fece sì che i tre si guardassero tra loro.
-Siamo fatti così.- Rispose Zankyo mentre i quattro si alzavano. -Sindaco Solomon, ce ne occupiamo noi.-
Lasciarono il municipio. Fuori ad attenderli c’era lo stesso furgoncino che li aveva portati a Tepes, dove avevano lasciato il loro equipaggiamento. Mentre Reina calava Meteora dal tetto del veicolo, Thomas stava selezionando gli accessori per il suo Assualt Totem. La sua era un’arma che poteva essere usata in varie situazioni diverse con diversi approcci, ma non era un’arma facile da gestire. La sua custodia era molto voluminosa, più dell’arma stessa. Combattere portandosela dietro era impossibile, quindi si doveva impostarla l’arma per lo stile di combattimento dello Slayer, dal tipo di missione e dalle azioni del proprio team. Tolse la grossa baionetta attaccata alla sua arma. Tanto meglio si disse, la baionetta deviava leggermente i proiettili. Aveva stabilito coi tre che si sarebbe occupato di coprire i tre dalla retroguardia. Prese quindi il piccolo computer contenuto nella custodia e lo collegò alla massiccia arma da fuoco.
Creare un proiettile di energia era molto più complesso di quanto non sembrasse: il solo concentrare l’energia in un unico punto richiedeva molta concentrazione, senza considerare muoverlo o lanciarlo ad alta velocità. Per questo motivo furono ideati i circuiti grimorici. Facendo scorrere il Grimox lungo il percorso di un circuito si saltava il Vocabolo, riducendo di molto i tempi di lancio. Tutte le armi da fuoco grimoriche sparavano grazie ai circuiti. Con i circuiti era possibile sparare proiettili di energia, esplosivi, folgoranti, incendiari, congelanti e molti altri. Non era possibile però, sparare raggi laser. A dire il vero non era ancora stata sviluppata un’Arte di luce in grado di provocare danni.
Lavorò qualche minuto al computer per organizzare la lista di selezione rapida dei proiettili dell’Assault Totem. Appena ebbe finito si caricò la massiccia arma in spalla insieme allo zaino.
I quattro erano pronti a partire, incamminandosi lungo il sentiero dietro la casa del sindaco, che si arrampicava verso la montagna, quando…
-Scusate…- A chiamarli era stata una bambina di non più sei anni, coi capelli scuri, ma con alcune ciocche azzurro scuro. Dalla comparsa del Grimox non era strano vedere capelli blu o verdi, anche se il luminoso grigio argenteo dei capelli di Zankyo era piuttosto inusuale. La bambina teneva tra le mani un vecchio pallone. -State andando dal Signor Drago?-
-Dal Signor Drago?- Chiese Zankyo.
-Si, il capo della montagna.- Disse lei con un sorriso. -Non fategli del male.-
-Ma il Signor Drago sta dando problemi al villaggio…-
-Lui non è cattivo. Mi ha ridato il pallone.- Sempre sorridendo mostrò il pallone che teneva in mano -Era finito su un albero mentre giocavamo, e lui l’ha tirato giù e ce l’ha ridato con la coda. E poi ha giocato un po’ con noi.- Qualche istante dopo un donna, probabilmente un’insegnante, riportò la bambina con gli altri bambini.
Zankyo rimase perplesso dalle parole della bambina. Dal giorno prima c’era un dubbio che lo attanagliava, dubbio che non faceva che crescere.
 
Procedevano spediti lungo il sentiero, verso la parte più interna della catena montuosa. Avevano camminato per ore, scalando le montagne. Erano partiti da Heriken verso le sette di mattina, e dopo il lungo viaggio e la scalata si erano fatte quasi le sedici. I quattro si fermarono in una piccola radura. La radura si trovava lungo la parete orientale della montagna. Qualche centinaio di metri più in basso si vedeva un lago, oltre le rocce su limitare della radura. La loro destinazione era oltre il lago, il nido del Novierus si trovava verso la vetta della montagna su lato opposto del lago.
Mollati a terra gli zaini, presero da essi dei fagotti contenenti le provviste che si erano portati dietro. I fagotti contenevano carne secca, pane, formaggio, più alcune mele che avevano preso a Tepes.
Thomas non si tolse l’elmo per mangiare, si limitò ad alzarlo quanto bastava per addentare il cibo. Il suo comportamento irritò parecchio Trevor e Reina, i quali non proferivano, dopo essere stati perforati dallo sguardo lanciato loro dagli occhi viola di Zankyo.
Il grigio notò il termos che Thomas aveva tirato fuori dallo zaino. Una volta aperto ne usci del vapore, a segnalare che la bevanda in esso contenuto era calda. Quando ne verso il contenuto in una tazza il grigio si accorse che era the. Stranamente ne verso una seconda tazza, per poi metterla da parte.
-Thomas, sei Albionico?- Chiese Trevor, interrompendo il silenzio del pasto.
-Da cosa l’hai capito? E non dirmi per il the.- Albionico era il termine usato per chiunque provenisse da uno dei quattro stati che componevano la Lega di Albion, ovvero Regno Unito, Irlanda, Islanda e Australia.
-Di solito gli Slayer che arrivano da fuori la Federazione o sono della Lega, o del Neo-Impero Russo. Dall’accento ho escluso la seconda opzione.- Affermò il biondo.
-Si, sono Inglese. Chiedo troppo a sapere voi di dove siete?-
-Francia.- Disse Trevor -Abitavo a Lione, prima di trasferirmi ad Heriken.-
-Chicago. Brutto posto, non te lo consiglio.-
-E tu Zankyo?-
-Io?- Il grigio affondò i denti nel pezzo di carne secca che stava mangiando. Riprese a parlare dopo aver finito l’intero pezzo. -Saranno quattordici o quindici anni che vivo ad Heriken, ma sono nato in Giappone. Vicino Tokyo.-
Thomas si lasciò scappare un singolo “Oh”. Nonostante si fosse tenuto all’infuori della Guerra Grimox il più a lungo possibile, e nonostante ne fosse uscito come uno dei “vincitori”, il Giappone subbi un durissimo colpo: a causa delle armi e del Grimox usato durante il conflitto, il clima sull’isola di Honshu è cambiato radicalmente, ora ricoperta da una distesa perpetua di nuvole nere, costantemente sferzata da uragani e tempeste. Formatesi nel corsi di anni, colpirono il paese all’improvviso, causando uno dei più grandi disastri naturali degli ultimi quindici anni. Come se gli uragani perenni non fossero sufficienti un’altra calamità si era abbattuta sul Giappone: un Beaster di rango Omega, noto col nome di Strix Maestralis. Anche comparato agli altri Beaster dello stesso rango, la suddetta bestia alata possiede una forza spaventosa, al punto che per la sua eliminazione è stato stimato lo schieramento di almeno dieci Slayer di rango Omega, con una probabilità di successo a malapena superiore al trenta percento.
-Comunque…- Zankyo prese su l’elmo, si spostò i capelli dal viso ed informò i compagni prima di abbassare la calata. -Mano alle armi, il padrone di casa è in arrivo.-
Senza aggiungere un’altra parola, si alzò ed estrasse le sue spade dai foderi. Poi si allontanò di qualche metro. In un istante Trevor e Reina misero mano a Regina dei boschi e Meteora, scattando in piedi, pronti alla battaglia in meno di quattro secondi. Thomas, preso leggermente alla sprovvista, ci mise un dozzina di secondi a prepararsi. Strinse la maniglia laterale sinistra e quella principale del suo fidato Assault Totem. Fece scorrere il dito sul piccolo monitor sopra al grilletto fino a selezionare il proiettile semplice dalla lunga lista che aveva preparato precedentemente. Si unì agli altri tre, posizionandosi leggermente dietro a Trevor. Osservò i dintorni, ma non notò niente che tradisse la presenza del Novierus. Poi, qualcosa gli arrivò alle orecchie: era un suono lieve ma ben distinguibile, quello di due oggetti che si scontravano, uno era sicuramente una pietra, l’altro lo conosceva per esperienza, erano artigli. Fece mente locale per ricordare l’anatomia dei Novierus. Le loro zampe anteriori avevano lunghi artigli. Il rumore si ripeteva ad alta velocità e si faceva sempre più forte. Poco meno di mezzo minuto dopo, il padrone di quelle montagne si mostrò a loro, posizionandosi su una sporgenza rocciosa leggermente più in alto rispetto alla loro posizione. Lungo sette-otto metri, le scaglie di un magenta acceso, leggermente più chiare vicine all’attaccatura della criniera grigio-azzurra. Il lungo corno, segnato da un infinità di scontri, si protraeva dalla fronte del cranio allungato del Beaster. Scrutava i quattro coi suoi occhi arancioni, posti appena sotto l’attaccatura del corno. Se bisognasse cercare un termine che lo descrivesse sarebbe stato “drago”, ma Zankyo avrebbe proposto “kirin”.
Con un unico balzo, piombò allo stesso livello degli Slayer, atterrando vicino ad alcuni alberi. C’era qualcosa nello sguardo di quella creatura di insolito, dava l’impressione di aver vissuto molto a lungo, più di loro quattro messi insieme. Il Novierus ruggì con audacia inaspettata, un ruggito intimidatorio che gli ordinava di andarsene. Thomas esitò un attimo sul grilletto a sentirlo. Tuttavia Zankyo, Trevor e Reina non vacillarono.
-Reina!!- L’urlo del leader del trio lo riscosse.
-Gotcha!- La donna scatto immediatamente verso il Novierus, per poi saltare e alzare al massimo Meteora. Anche se il Beaster avesse risposto usando il corno, Reina aveva il vantaggio della velocità acquisita e del peso della sua spada. Il Novierus mosse leggermente il collo, ma quello che fece fu completamente inaspettato: allungò l’arto anteriore verso un albero, in una maniera che non pensavano possibile per un quadrupede, e, ancora più sorprendentemente ci strinse attorno le grinfie. Le sue zampe anteriori contavano quattro lunghi artigli, di cui uno distanziato dagli altri tre e quasi sulla parte opposta della zampa; gli artigli non erano attaccati direttamente all’osso della zampa, ma erano separate ognuna da due piccole ossa, che rendevano il tutto simile a dita. Le pseudo-dita servivano ad adattare la zampa su varie superfici, o almeno era quello che si pensava, perché quelle erano dita opponibili. Le strinse attorno al tronco e tirò, sradicandolo. Poi lo mise sulla traiettoria di Reina, il cui fendente non fece altro che tagliare alcune fronde. Appena mise i piedi a terra tentò nuovamente ma il Novierus le fece calare addosso il tronco. Indietreggiò a sufficienza per schivare e menò un fendente dal basso. La posizione in cui si trovava e la velocità eccessiva con cui aveva risposto non avevano impresso abbastanza potenza allo spadone, il cui peso era uno svantaggio in quella situazione, che si incastro nel tronco. Il Beaster allora lanciò lontano il tronco, con lo spadone attaccato e Reina con esso.
-Ouch! Trevor!- Era ancora per aria quando due frecce flash-bang volarono in direzione del Novierus. Appena furono abbastanza vicine esplosero in un bagno di luce fortissima, accompagnata da un rumore assordante. Tuttavia il Novierus aveva chiuso gli occhi, abbassato la testa e se l’era coperta con una zampa, quasi sapesse come contrastare quelle frecce.
-Tsk!- Trevor notò le manovre difensive della bestia. -È furbo.-
-Quello mi ha risposto pan per focaccia.- Reina appoggiò il piede sul tronco per aiutarsi ad estrarre Meteora. -Idee?-
-Trevor, attiva i cristallizzatori. Reina, Heracles’ Strength al massimo più l’Essenza di Versanon. Thomas, lascia perdere i proiettili esplosivi e passa al fuoco rapido, dubito che avrai occasione per il fuoco di soppressione… Rango B un corno…- La voce di Zankyo tremava leggermente, mentre dalla visiera del suo elmo si intravedeva una tenue luce viola.
-Eh?-
-Fai sul serio?- Trevor lo chiese, ma non prima di aver staccato le faretre dalle placche sulla schiena.
-Quanto siamo messi male? Doppia? X?- Zankyo non rispose alla domanda di Reina, la donna prese un leggero cenno della testa del grigio per un sì al rango X.
Sbilanciandomi, gli darei l’Omega. Non è paragonabile a niente che abbiamo mai affrontato… Per un istante gli balenò in mente l’immagine di un grosso mostro verde smeraldo avvolto tra le fiamme. Il muso di quella mostruosità era una delle poche cose che ricordava di quel giorno. Il Maghellan. Poté sentire i brividi che gli correvano lungo la schiena. Fece un profondo respiro, cercando di calmarsi. I brividi sparirono velocemente. Non poteva farsi prendere dal panico. Quanti anni erano che faceva lo Slayer? Quattro. In questi anni si era trovato in situazioni assurde e pericolose, ma questa volta il Beaster gli dava una strana sensazione, come avessero davanti qualcosa di insormontabile. Poi il voltò della madre gli passo davanti agli occhi. Ricacciò le sue paure in fondo al petto e strinse con forza le else delle sue spade.
-Essenza Link, Versanon!-
-Essenza Link, Agualuan!-
I due scattarono ancora prima che le auree di Grimox li circondassero completamente. Il loro nemico richiamò a se il Grimox e ne infuse in una zampa, per poi sbatterla a terra, spaccando il terreno ed alzando i detriti per ostacolare i due. Thomas sparò un singolo proiettile di fulmine che si separo dopo due secondi in una pioggia di piccoli globi di elettricità. La loro potenza non era certamente sufficiente a stendere il Novierus, ma furono sufficienti a togliere i detriti dal percorso due di Slayer. Il Beaster fece un balzo all’indietro per evitare Meteora che calava. Avvalendosi della fiammata generata dal potere del Versanon coprì l’avanzata di Zankyo, il quale poté lanciare due fendenti, che andarono a colpire il vuoto, il Beaster era arretrato ancora.
- Gra Erith Mahls Zarat Magiarta!- L’arte lanciata da Reina evocò un grosso globo di fiamme crepitanti, tuttavia non era intenzionata a colpirci il Beaster: schivando l’attacco di Zankyo, era finito contro la parete rocciosa.
-Zeita Lys Gryt Mers Yerentia!!- Il vento cambiò direzione e si fece più forte al comando di Zankyo, incanalandosi nella sfera di fuoco di Reina per creare un muro di fiamme che imprigionò la colossale lucertola.
Anche se resistenti, le sue scaglie non avrebbe certamente passato indenni quelle fiamme. Questo avrebbe dato ai quattro il tempo di riorganizzarsi. Sfortunatamente per loro, il Novierus non era intenzionato a dargli un attimo di respiro. Attorno alle sue fauci comparì una strana nebbia rossiccia, inarcò il collo e poi l’allungò verso la parete infuocata. La nebbia divenne un violentissimo soffio di vento cremisi, che trapassò la barriera, nella quale aprì un varco abbastanza largo da farlo passare. Zankyo ci si tuffo attraverso in un istante, spiazzando il Beaster. Gli occhi del Novierus tradirono qualcosa, sembrava dispiaciuto, quando aprì, subito dopo, leggermente le fauci. La nebbia rossa che le circondava iniziò a confluire in un unico punto. La barriera dietro a Zankyo si inclinò verso il centro: l’aria stava convergendo verso le fauci del mostro. Lì si stava formando una piccola sfera luminosa, che aumentava di intensità e dimensione ad ogni secondo che passava. Vedendola, Zankyo piantò le spade nel terreno e le uso per saltare, poi iniziò il Vocabolo…
-Mils Gra Lys Seryaa Reun Fortuil Rascal No Isteel!- Nella mano destra di Zankyo, alzata verso il cielo, si formò la stessa sfera. Il muro di fiamme si estinse, per due ragioni: primo Zankyo e Reina avevano interrotto l’afflusso di Grimox alle rispettive arti, quindi non sarebbero durate ancora a lungo; secondo, l’aria, necessaria alla combustione, stava convergendo nelle due sfere ad una rapidità spaventosa. Anche a distanza si poteva percepire il cambiamento nella pressione atmosferica.
-Che razza di arte è quella?- Chiese Thomas, oramai costretto a coprirsi gli occhi a causa della crescente luce delle sfere.
-Quella è?! Scherziamo?! Perché la sta usando?-
-Reina! La bocca del Novierus!!- Gli occhiali di Trevor gli proteggevano gli occhi dalla luce, e poteva cogliere i dettagli della situazione.
-La sta usando anche lui? Siamo morti…- Reina annullò la connessione con l’Essenza del Versanon.
-Lo puoi incassare?- Lo sguardo con cui Reina rispose all’artigliere valeva più di mille parole -No, eh?-
Il Beaster osservava stupito la sfera nella mano del suo avversario, stupito ed intimorito. Dato che stava per usare lo stesso attacco, sapeva quale fosse il suo potere distruttivo.
-Sappiamo entrambi di cosa è capace quest’arte. Sicuro di volerla scagliare?- Né Zankyo, né il Beaster volavano scagliare la sfera. Il Novierus smise di far affluire Grimox alla sfera, la cui intensità luminosa diminuì velocemente. Serrò i denti, e poi ne uscì un lieve filo di fumo. Anche Zankyo interruppe l’arte, lasciando al Novierus un’occasione per colpirlo. Avvolse nella nebbia cremisi una zampa e fece per colpire il ragazzo a mezz’aria, quando notò le due frecce cristalline arancioni viaggiare in parallelo verso di lui. Appena passarono il grigio ci appoggiò i piedi alle estremità, saltando all’indietro e deviandole verso l’alto.
-Thomas! Spara alle frecce!- Premette il grilletto meno di mezzo secondo dopo. Le piccole sfere di energia sfiorarono Zankyo, mentre con un salto mortale recuperava le sue spade, per poi colpire le frecce che esplosero. Il Beaster tirò indietro la testa per evitare le due piccole esplosioni.
-E…- Zankyo poggiò i piedi su Meteora, con Reina pronta alla loro già ben collaudata catapulta. -Go!-
Pronto a colpire dopo il lancio iniziò a recitare l’arte grimorica specifica per le sue spade, ma prima che riuscisse a completarla vide arrivare addosso la coda del Novierus da sinistra. Nonostante avesse perso di vista Zankyo con le esplosioni di prima, si era premunito da un ulteriore attacco, ruotando su se stesso e tirando una codata nella direzione verso la quale si era ritirato il ragazzo. Frappose le spade fra lui e la coda, ma la botta fu tremenda, tale da spedirlo lontano e fargli volare via l’elmo. Per un istante i loro occhi si incrociarono. Zankyo atterrò diversi metri più in là. I suoi compagni si affrettarono a corrergli incontro.
-Tutto bene?- Il braccio sinistro del giovane tremava leggermente.
-Ah, domani mi farà un male cane Trevor, ma sto bene.- È molto più forte di quanto mi aspettassi, ha molta esperienza a gestire gli umani. Eh?! Si accorse che qualcosa era cambiata col Novierus
-Ora lo friggo!- Thomas premette sulla sicura del suo Assault Totem, e dalla bocca di fuoco iniziarono ad uscire delle minacciose luci. Sicuramente si trattava di uno dei suoi proiettili più potenti, Zankyo, però lo fermo, mettendo una spada davanti al cannone portatile -Che fai?-
-Fermati! Ha smesso di attaccare! E non sta neanche emanando Grimox!- Era vero: la nube rossa che gli rivestiva zampe e bocca si stava diradando e il Novierus sembrava incredulo. -Qualcosa non va…-
Si guardò intorno velocemente, fino a che non capì la ragione della sua inquietudine, e dell’aggressività del Novierus. Subito dopo anche il Novierus portò lo sguardo nella stessa direzione di quello di Zankyo.
-Reina! Dietro di te!!- La donna fece appena in tempo a girarsi e alzare la spada per difendersi, quando una colossale mazza d’osso si abbatte su di lei. Questa è la coda di un Dedalus! E grosso per giunta! Il colpo la spedì lontano dal gruppo, mentre il proprietario di quella coda risaliva dallo strapiombo.
I Dedalus erano grossi Beaster con un corpo tozzo ricoperto da una spessa corazza bluastra, con lunghe spine attorno all’attaccatura della testa dal muso schiacciato e con una lunga coda alla cui estremità si trovava una pericolosa clava ossea. A queste caratteristiche fisiche si aggiungeva la capacità di rilasciare un potentissimo raggio di energia dalla bocca. L’esemplare che avevano di fronte, però, si distingueva per due caratteristiche: era completamente bianco, fatta eccezione per gli occhi rossi ed i cuscinetti adiposi rosa sotto le zampe, e per le sue dimensione. Era immenso, il doppio se non di più, di un normale Dedalus.
Le spade di Zankyo iniziarono a vibrare e lui si lanciò verso il Dedalus, colpendolo al muso con un doppio fendente, che lasciarono solo due lievi solchi, con lo stupore del giovane. Il Dedalus puntò il grigio, ma il Novierus intervenne in sua difesa, colpendolo con tutto il suo peso al fianco. Con l’occasione creatasi, raggiunse l’amica, e dopo aver constatato che era solo un po’ scombussolata dalla botta, la mandò ad aiutare Trevor, il quale, chiuso l’arco dopo aver valutato che sarebbe stato inutile, si era messo a recuperare le loro borse. Il Novierus spostò lo sguardo sui due, ed approfittandone il Dedalus alzò la zampa per colpirlo, ma Zankyo lo anticipò ferendolo al cuscinetto adiposo.
-Ora siamo pari!- Quasi lo avesse capito, il Novierus fece un cenno con la testa ed i due si prepararono a fronteggiarlo per coprirsi la ritirata.
Scrutò rapidamente la zona: Trevor e Reina stavano ancora infilando negli zaini le loro cose, ma non vedeva Thomas.
Non lui, non lui, non lui! Scosso dall’apparizione del Dedalus si era nascosto dietro una roccia, verso il margine dello strapiombo. Cercò di resistere più che poteva, ma alla fine lanciò un grido carico di disperazione. Il grido distolse l’attenzione di tutti, poi il Dedalus lanciò una codata che passò a pelo sopra alla testa di Zankyo, ma prese in pieno il Novierus, che finì per rotolare giù per il fianco della montagna. Il Dedalus caricò verso Thomas, che tremava dietro la roccia. Arrivato vicino all’orlo si alzò sulle zampe posteriore, per calare di peso sul terreno, provocando una frana che trascinò con sé Thomas. Senza neanche rifletterci un secondo Zankyo attivò Spider Web e si lanciò nel vuoto. Reina e Trevor lo seguirono con quello che avevano recuperato al volo, evitando il Dedalus.
 
-Wah!- Si alzò di colpo, andando a sbattere con la testa contro qualcosa. Quando mise a fuoco si accorse che si trattava di Reina.
-Buongiorno, bella addormentata.- Trevor si trovava poco oltre Reina, seduto su una roccia. I tre si trovavano in una piccola grotta
-Che… è successo?- Mh? La mia arte vocale…
-Questo dovremmo chiederlo a te Thomas, o come accidenti ti chiami bellezza!- Reina gli si piantò ad un centimetro dal naso. Fu allora che si accorse di non avere addosso l’armatura.
Sotto l’elmo bianco di Thomas si celava in realtà una giovane donna sulla ventina, con gli occhi azzurri e i capelli biondi leggermente mossi che le arrivavano alle spalle, abbastanza scossa dagli eventi. Si guardò intorno: Zankyo non c’era e lo sguardo di Trevor aveva un fare inquisitorio che la intimoriva. Spaventata spinse via la donna corvina da sopra di lei e si alzò. Senti le bende tirare sotto la maglietta, dovevano averla medicata. Corse fuori dalla grotta alla massima velocità che le sue gambe gli consentivano.
-Sai Rei…- Trevor aiutò la donna a rialzarsi. -Certe volte sembra che tu non abbia un cuore.-
-Dovrebbe lasciare i suoi problemi fuori dal lavoro.-
-Ti pare che noi possiamo dirle qualcosa?-
-Già. Scusa, certe volte do fiato alla bocca senza pensare.-
Continuò a correre senza guardarsi indietro. Davanti a lei c’era il lago che avevano visto prima salendo la montagna. Le sue gambe cedettero e ruzzolò giù per il lieve pendio erboso. Quando si fermò senti una fitta al petto, e a fatica si tirò su.
-Tutto bene?- Alzò lo sguardo, incontrando quello di Zankyo, senza armatura e ricoperto di sporco.
-Zankyo… io…- Cerco delle parole adatte ma non ne trovò.
-Cavoli che pazienti scalmanati che abbiamo oggi. Sia tu che lui.- Con il sorriso sulle labbra indicò dietro di lui: accovacciato sulla riva del lago c’era il Novierus, con una medicazione sul fianco sinistro. Lui alzò la testa e sbuffò.
-Il Novierus.- Indietreggiò leggermente, ma Zankyo gli fece cenno di avvicinarsi. Il Beaster batté diverse volte la coda per terra ed un artiglio contro un sasso, con un fare metodico. Gli ci volle un po’ per capire. -Codice Morse? Scusate… per… prima…- Non ci credeva, ma il Novierus stava comunicando con lei.
-Sorpresa… ehm? Che ne dici di presentarti come si deve?- Disse Zankyo.
-Io, non…-
-Oh, non preoccuparti, io e Trevor lo sapevamo già.-
-Eh?- Era ancora più sorpresa rispetto a prima. -Come?-
-Beh, Trevor ti ha pedinato. Ti prego non guardarmi così, è strano, ma è un bravo ragazzo. Per quanto riguarda me, la storia è un po’ diversa.-
-Che intendi?- Chiese, quasi dimenticandosi della grossa lucertola dietro di lei. Quasi.
-Tre giorni fa sei venuta in sede, ma non era la prima volta, dico bene? Prima che tu chieda, hai dormito dodici ore.-
-Si.-
-Ma eri venuta due giorni prima senza armatura.-
-Come hai fatto a capire che ero io?-
-Una domanda per uno, è il mio turno ora. Il tuo nome?-
-T-Teresa O’Wisp. Ora, come hai fatto?-
-Ehm, probabilmente non mi crederai se te lo dico. Guarda attentamente i miei occhi.- Osservò gli occhi del giovane, erano di un insolito colore viola chiaro. Anche il Novierus, incuriosito, si avvicinò per osservare. All’improvviso gli occhi di Zankyo si illuminarono vistosamente, stupendo Teresa ed il Novierus. -Io vedo il flusso del Grimox.-

Ciao a tutti dal vostro Xablerot!
Vi informo che il quarto capitolo uscirà ad agosto.

alla prossima, Xablerot!
  
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