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Autore: Plando    02/07/2017    8 recensioni
Dopo qualche secondo per riprendersi dall'impatto con l'acqua Nick riemerse guardandosi attorno, cercandola con lo sguardo e sperando che da li a poco fosse tornata su anche lei.
“Carotina” Nessuna risposta gli arrivò a quel primo richiamo.
“Hopps” Ancora nulla, una forte sensazione di angoscia cominciò ad invaderlo.
“JUDY”
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Grandioso, siamo morti, siamo morti è andata, io sono morto, tu sei morta, siamo tutti morti”

Nel mentre che Nick pronunciava questa frase, convinto che fosse giunta la fine, si appoggiò al water della cella dando un'idea alla coniglietta che neppure lei avrebbe saputo dire se era folle o geniale.

“Sai nuotare?”

“Cosa? Se so nuotare? Certo che so nuotare perchè?”

Corse verso di lui prendendolo per una zampa per poi saltare dentro al wc, intimandogli di fare lo stesso “Carotina, che cavolo stai facendo?”

“È la nostra sola via di fuga, salta dentro e tira l'acqua”

“Una cosa del genere non può finire bene”

Nick si ritrovò a pensare questo mentre entrava nell'enorme water, probabilmente pensato per grossi mammiferi, ma i lupi stavano per irrompere e si rese conto che l'alternativa allo scaricarsi era molto peggiore, con la zampa tirò la leva facendo defluire l'acqua che li trascinò giù dallo scarico facendoli scivolare lungo le tubature sudice, se la prima parte di quel viaggio allucinante li spaventava, quello che sarebbe arrivato da li a poco li avrebbe terrorizzati, si cominciava a vederne la fine, poi nulla, il baratro.

“Non finirà per niente bene”

La caduta sarebbe durata pochi secondi, non avevano molto tempo per mettersi in posizione adatta ad entrare in acqua senza schiantarsi e quando Judy fu sicura di essere messa bene, complice sia l’umidità che la paura, la busta di plastica col suo cellulare all'interno le scivolò di mano.

“Dannazione, no”

Abbandonata la posizione che le dava la sicurezza di non impattare con troppa violenza sull'acqua prese la busta, tutto dipendeva da quel telefono, dal video al suo interno, dal fatto che quello di Nick non era protetto dall'acqua e una volta a terra non avrebbero potuto usarlo per chiamare rinforzi, lo raggiunse e lo strinse forte con le zampe per poi rendersi conto che ormai mancavano pochi metri e che non avrebbe fatto in tempo a girarsi.



Dopo qualche secondo per riprendersi dall'impatto con l'acqua Nick riemerse guardandosi attorno, cercandola con lo sguardo e sperando che da li a poco fosse tornata su anche lei.

“Carotina” Nessuna risposta gli arrivò a quel primo richiamo.

“Hopps” Ancora nulla, una forte sensazione di angoscia cominciò ad invaderlo.

“JUDY” Nulla, perché non tornava in superfice? Si guardò attorno qualche secondo prima di immergersi, nonostante fosse notte la combinazione di luna piena e vista notturna gli permise di vederla mentre affondava, apparentemente incosciente, dopo averla afferrata cominciò a nuotare più che poteva, tornando a galla e trascinandola a riva.

Una volta sdraiata a terra gli avvicinò il muso al suo per poi posare le orecchie sul petto rendendosi presto conto che mancava sia respiro che battito.

Dopo qualche attimo di panico si rese conto che doveva fare qualcosa, forse le lezioni di primo soccorso, che aveva sempre reputato inutili, ora sarebbero servite a qualcosa, senza perdere altro tempo tolse pettorina e divisa della coniglia lasciandola a torso nudo e dopo aver posato i palmi delle zampe direttamente sopra lo sterno cominciò a praticarle il massaggio cardiaco, arrivato a trenta compressioni si fermò e una volta averle aperto la bocca e tappato le narici con una zampa soffiò per due volte aria.

“Non ti azzardare a morirmi così”

Riprovò nuovamente, nulla.

“Devi arrestare quel cavolo di leone, respira”

Riprovò nuovamente, ancora nulla.

“JUDY NON FARMI QUESTO, RESPIRA”

Dopo altri svariati tentativi, inutili, cominciò a perderci le speranze, esausto, sedendosi al suo fianco con le lacrime agli occhi, pensando al perché di quella situazione, proprio lui che aveva sempre nascosto i suoi sentimenti al mondo intero e a se stesso, cos'aveva fatto lei per farlo sentire così male.

Si portava dietro repellente per volpi.

Lo aveva minacciato.

Lo aveva messo in ridicolo davanti al suo socio.

Prima di conoscerla, non aveva mai rischiato di lasciarci la pelliccia così tante volte in un solo giorno.

Eppure…

…lei era l'unica con cui aveva trovato il coraggio di aprirsi, mettendo in bella mostra il suo lato debole che per anni aveva tenuto nascosto dietro una maschera di sarcasmo e cinismo senza precedenti.

Quest'unica cosa bastava a far sparire tutti i motivi che lui aveva per odiarla, era sufficiente a giustificare le lacrime, che per troppi anni aveva represso, che ora gli bagnavano il volto, non poteva fare a meno di darsi la colpa di tutto, se solo non si fosse intromesso, lei avrebbe consegnato il distintivo, avrebbe perso il lavoro certo, ma almeno, ora sarebbe stata viva, magari a casa sua, a Bunnyburrow, lontana da lui, ma viva.

Si voltò nuovamente verso di lei, giaceva immobile a terra, se non fosse stato che il petto non si muoveva a causa del mancato respiro avrebbe detto che dormiva di un sonno tranquillo, scrollò la testa “No, non può finire così”

Sovrastandola nuovamente ricominciò col massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca, dopo qualche tentativo un rumore attirò la sua attenzione, la coniglietta cominciò a tossire, per poi respirare affannosamente, Nick scese subito e la girò su di un fianco, era molto debole e non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti, controllò nella divisa della leporide, tasche interne, esterne, nei pantaloni, nulla, nessuna traccia del telefono, probabilmente era finito sul fondo del lago.

Si prese un po’ di tempo ad osservarla, assicurandosi che stesse bene, quando si accorse che, legata alla cintura, la coniglietta aveva la radio, la prese e pigiò qualche bottone, come immaginava, era impermeabile, premuto il pulsante per trasmettere cominciò a parlare, sperando in una risposta che arrivò quasi istantaneamente.

Ci fu una breve spiegazione di quanto successo, con evidente urgenza nella voce della volpe per far arrivare un'ambulanza.

“Non si preoccupi, ho già provveduto, l'ambulanza e alcune volanti stanno arrivando”

Terminata la comunicazione si mise la radio in tasca e coprì la coniglietta con la divisa, l’intenzione era di prenderla in braccio per portarla fino alla strada in modo da agevolare i soccorsi, ma poi pensò che era troppo rischioso muoverla, preferendo lasciarla li ed aspettare.

Dopo qualche minuto arrivò una volante della polizia con al seguito l'ambulanza, i paramedici lo raggiunsero e dopo aver controllato le condizioni della piccola agente e avergli bloccato il collo la adagiarono su una barella, che fu poi trasportata dentro il mezzo, uno di loro, un cervo, si fermò a controllare le condizioni di Nick ed appurato che stava bene si limitò a dargli una coperta, dato che i vestiti erano ancora fradici, si fece spiegare per filo e per segno cos'era successo per poi tornare a controllare l'altra paziente.

Bogo nel frattempo aveva mandato qualche agente a controllare l'edificio per poi avvicinarsi all'ambulanza, per accertarsi delle condizioni della sua agente, Nick riusciva chiaramente a vedere quanto fosse preoccupato, poi osservò Judy dentro il mezzo, era ancora priva di coscienza, le avevano messo un collare cervicale e una maschera per l'ossigeno, ora respirava in maniera più regolare, probabilmente il peggio era passato.

Il bufalo si voltò camminando verso Nick, nel frattempo le portiere dell'ambulanza si chiusero, Bogo si avvicinò, abbassandosi per arrivare a parlare con la volpe a quattr'occhi.

“Come ti chiami?”

“Wilde, Nicholas Wilde”

“Mi hanno detto cosa hai fatto, grazie per averla salvata e perdonami per il mio comportamento alla funivia, mi sono lasciato andare ai pregiudizi non sapendo nulla di te”

Nick stava per dire qualcosa, ma la sua voce venne stroncata alla vista dell'ambulanza che partiva, Bogo se ne accorse e richiamò uno dei suoi agenti.

“Fangmeyer” La tigre si avvicinò stando sull'attenti.

“Mi dica capitano”

“Voglio che scorti il signor Wilde all'ospedale, poi resta la ed informami sulle condizioni dell'agente Hopps”

“Sissignore, coraggio andiamo” Fatto cenno alla volpe di seguirlo lo fece accomodare in una volante al posto del passeggero, prima che partissero Bogo lo affiancò parlandogli attraverso il finestrino.

“Domattina passa dalla centrale, avrò bisogno della tua versione di quello che è accaduto li dentro, chiaramente appena Hopps si sarà ripresa parlerò anche con lei”

Nick si limitò ad annuire senza dire una parola, per poi partire al seguito dell’ambulanza.





Per un po' regnò il silenzio, finché la volpe non si decise a dire la sua riguardo la situazione che si era venuta a creare “Se invece di escluderla il vostro capitano l’avesse aiutata fin da subito non sarebbe successo nulla di tutto questo”

La tigre si voltò verso di lui, mortificato “Non è solo colpa sua, abbiamo visto tutti come veniva trattata e nessuno ha mosso un dito per aiutarla, ero presente ieri alla funivia, ho visto come ti sei esposto per lei, sei stato molto più in gamba di molti poliziotti, me compreso”

Arrivati all’ospedale Nick dovette attendere parecchio tempo prima di vederla, aspettando assieme alla tigre di avere notizie, nel frattempo quest’ultimo venne avvisato dell’arresto di Lionheart ed il ritrovamento dei mammiferi scomparsi, dopo parecchie ore, a mattina inoltrata, un infermiere si avvicinò, dicendogli che si era ripresa e poteva avere visite, seppure per poco e uno alla volta.

“Wilde, vai pure tu per primo, io aspetto qua”

“Ma, il tuo capo vorrà sapere come sta, non è meglio che…”

“Bogo può attendere, te no, lo vedo che non aspetti altro di entrare la dentro”

“Grazie” Detto questo Nick si avviò verso la stanza dove era stata portata la coniglietta, entrando per poi tirarsi dietro la porta, lei era distesa sul letto, cosciente e senza più il bisogno della maschera dell’ossigeno, il collare glie lo avevano lasciato per sicurezza e le impediva di girare la testa verso la porta, riuscì comunque a vedere la volpe con la coda dell’occhio.

“Nick? Sei tu?”

Lui si avvicinò al letto in modo che riuscisse a vederlo bene “Perché, quante volpi conosci che verrebbero a trovarti all’ospedale?”

Judy sorrise di rimando “In effetti, solo tu”

“Come ti senti?”

“Stanca, mi hanno detto che non ci sono danni al collo e alla colonna vertebrale, mi riprenderò”

Nick sospirò, era proprio la notizia che gli serviva in quel momento.

“Nick…”

“Qua fuori c’è un tuo collega, Sfengmoyer mi pare, il capitano bufalo scorbutico ci ha informati che hanno arrestato Lionheart, a quanto pare sei diventata un…”

“Nick…”

Stavolta nel chiamarlo la coniglietta ci mise più enfasi, per quanto riuscisse visto che era ancora parecchio provata dall’esperienza vissuta, la volpe si decise quindi di chiudere la bocca e stare ad ascoltarla.

“Il medico…mi ha detto che se sono viva è solo merito tuo…io…io…” Non riuscì a terminare la frase che delle calde lacrime le bagnarono muso, Nick la trovava letteralmente adorabile e non poté proprio a fare a meno di stringerla in un abbraccio, sempre facendo attenzione a non farle male.

“G…grazie”

“Ma quanto siamo emotivi, dai stai calma, tu hai fermato quel giaguaro prima che mi facesse a pezzi, ho ricambiato”

Judy smise di piangere e dopo essersi asciugata il muso sorrise alla volpe.

“Adesso cedo il posto al tuo collega, il tuo capo vorrà sapere come stai”

Nick si volse verso la porta ma venne subito fermato dalla voce della coniglietta

“Aspetta, c’è una cosa che voglio chiederti”

Nick si girò verso di lei “Me la dirai quando starai meglio, adesso devi riposarti”

“Ma è importante…” Era ovvio che, qualunque cosa avesse da dirgli, non aveva nessuna intenzione di attendere oltre per cui, onde evitare che provasse ad alzarsi dal letto per seguirlo, la stette ad ascoltare.

“Ok, dimmi”

“Io…ci ho pensato parecchio dopo aver lasciato l’ufficio della Bellwether, Nick, voglio che diventi mio collega, iscriviti all’accademia di polizia”

La volpe rimase stupita da quella proposta, lui un poliziotto? Una volpe poliziotto? Non lo riteneva possibile “Non credo che sia una buon…”

“Ti prego, tu puoi essere migliore di così, me lo hai dimostrato, lo hanno visto tutti, lo…”

Ci mise troppa energia nel dire quello che pensava, interruppe la frase per portarsi le zampe a stringersi il capo, chiudendo gli occhi in un’espressione dolorante, Nick si allarmò subito.

“Ehi, tutto a posto? Chiamo un dottore”

Dopo qualche respiro affannato si riprese tenendosi una zampetta sul muso e gli occhi chiusi “No, sto bene, fai entrare Fangmeyer, per favore”

Nick andò verso la porta oltrepassandola e uscendo dalla stanza, si sentiva in colpa di averla fatta stare male e li sul momento non disse nulla, pensando che lei se la fosse presa del suo rifiuto, appena fuori fece cenno alla tigre di entrare per poi sedersi sulla panca nel corridoio, passarono si e no cinque minuti prima che il felino tornasse fuori, chiudendosi la porta dietro.

“Come sta?”

“Sta riposando, adesso è il caso di non disturbarla ulteriormente” Poi sempre tenendo lo sguardo sulla volpe gli disse “Aspettami qua torno subito, non muoverti”

Nick annui, non capendo il motivo di tale richiesta, l’agente ricomparve dopo qualche minuto, sedendosi accanto a Nick “Tieni”

La volpe prese il foglio di carta “Che roba è?”

“Il modulo d’iscrizione all’accademia, mi ha detto di tenerti d’occhio affinché lo compilassi come si deve”

Coniglietta acuta si ritrovò a pensare Nick “Sfortunatamente non ho una penna, sarà per la prossi…”

Venne interrotto da un colpo di tosse della tigre, dopo aver messo una zampa in tasca ne tirò fuori la penna carota di Judy “Ecco a te, tra l’altro ha pure detto che ti appartiene”

Nick prese l’oggetto arancione per poi fissarlo per qualche secondo, già, i patti erano quelli, lui l’avrebbe aiutata a trovare la lontra e lei gli avrebbe dato la registrazione delle prove contro di lui, ma si rese conto che ormai tutto quello non contava più, erano andati oltre le minacce e i ricatti iniziali, passò lo sguardo dalla penna al modulo, pensando che forse era davvero arrivato il momento di cambiare, di lasciarsi il passato alle spalle e di cominciare una nuova vita, a cominciare dalla compilazione di quel pezzo di carta.

Nome completo “Nicholas P. Wilde”

Sei un cittadino di Zootropolis? “Si, ovvio”

Altezza un metro e venti

Peso trentasei chili

Tipo predatore

Specie volpe

Posizione che richiede “Ausiliare del traffico, che domande…agente di polizia”

Abilità speciali “Spillare soldi a conigliette ottuse per comprarci ghiaccioli Jumbo? Na, vediamo potrei mettere visione notturna, eccellente senso dell’olfatto e perché no, esperto di business”

Sei mai stato arrestato o hai ricevuto un avviso di apparire in tribunale per qualunque tipo di violazione, indipendentemente dal fatto che sia stata chiusa? ”Certament…ma porca miseria”





Note

Altra piccola What if? Non posso proprio fare a meno di scriverle, è più forte di me. Le informazioni su Nick le ho prese dal modulo d’iscrizione all’accademia che si vede nel film, purtroppo gli americani il sistema metrico non sanno nemmeno cosa sia, per cui per peso e altezza ho dovuto convertire (sono scritti in piedi e libbre, dannazione)

C’è un altro purtroppo, il mio inglese fa abbastanza schifo e a quanto pare Google traduttore è peggio di me, l’ultima frase del modulo (quella riguardo all’essere arrestato e a cui Nick risponde prima di sì per poi correggere) l’ho interpretata meglio che potevo, se voi avete una traduzione migliore non esitate a scrivermela, la correggo volentieri, inoltre sono un po’ indeciso sul genere, per ora ci piazzo un bel drammatico che male non fa, ditemi voi se va bene o serve altro.

2415 parole
   
 
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