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Autore: Jack83    02/07/2017    1 recensioni
8 Anime 8 vite che stanno per essere sconvolte ma qualcuno proverà a evitare ciò
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sango osservò con preoccupazione suo marito, un uomo dai capelli corti legati, con addosso dei pantaloni lunghi neri e una maglietta a maniche lunghe nere, il fisico asciutto ma cin muscoli ben delineati e il viso dagli occhi furbi ma in quel momento piegato in una espressione di serietà poco affine al carattere gioviale che la moglie ben conosceva;  e i due ospiti seduti su un divano a due posti con in mano delle tazze ricolme di un ben specificato liquido che a prima vista sembrava the.  
Un uomo con lunghi capelli bianchi, occhi di color miele, sul viso era stampata un espressione di fastidio mista ad incredulità e preoccupazione, con fisico atletico temprato dal duro lavoro, vestito con una maglietta a maglietta a maniche corte  rosse a sbuffo con sopra un gilè bianco chiuso che lasciava scoperto lo stomaco e dei pantaloni corti rossi; al suo fianco c’era una donna dai lunghi capelli neri, il viso dal color porcellano piegato in una espressione preoccupata, dal fisico magro ma flessuoso, con un abito simile alla persona che sedeva vicina lei ma con l’unica differenza che la maglietta era bianca con il gilè verde.
-Secondo te- Esordì l’uomo dai capelli bianchi -Akira-sama, potrebbe, adesso fare qualche idiozia?-
-Non saprei- Rispose Sango -Il nostro maestro è sempre stato ossessionato da quella leggenda.-
-Negli ultimi tempi la cosa si è fatta più preoccupante, in particolare da quando il consiglio a deciso nella direzione di mandare gli Ikisatashi di nuovo sulla terra.-
I tre annuirono alla affermazione del marito di Sango -Miroku secondo te il consiglio ha sbagliato?-
L’uomo interpellato scosse la testa -Kagome- fece lui sospirando -Credo di no, quei tre erano a conti fatti le persone più qualificate per quella missione e anche per la precedente.-
-Ma c’è qualcosa che ti e ci fa pensare che ci sia qualcosa sotto- La voce fredda dell’alieno dai capelli bianchi ritorno a farsi sentire
-Già Inu- annui l’altro -Il consiglio ha sempre spinto per quei tre, anche se erano molto giovani forse troppo per quel tipo di missione.-
-Ma anche le umane che hanno affrontato erano molto più vecchie- Fece notare Sango
Il marito abbozzo un sorriso -Vero, ma potrebbe essere solo una dannata coincidenza-
Inu alzò di scatto nervoso -Io non credo alle coincidenze, i vecchi sanno qualcosa in più.. Forse conosciamo solo una parte delle leggende-
I tre guardarono addolorati l’uomo che prese a stringere i pugni per il nervoso -Mio fratello indagò su ciò poco prima della partenza di quei tre ma qualcuno lo fece fuori, nonostante fosse uno dei guerrieri più potenti di tutta Ghea-
Sessho, il fratellastro maggiore di Inu morì in circostanze misteriose durante una sua visita alla biblioteca antica per delle ricerche.
Venne detto a sua moglie, una ragazza dai capelli neri come la pece e dal carattere pieno di vita, che era stato un crollo ad ucciderlo.
Il fratello e lei non ci avevano mai creduto, Sessho aveva il potere di sentire i minimi scriccioli delle pietre e questo aveva salvato lui e molti altri molte volte.
-Pensi ancora che il crollo non fu accidentale?- Chiese Miroku ben sapendo la risposta.
-Qualcuno l’ammazzato- fece voltandosi con un espressione infuriata verso i suoi interlocutori -e prima o poi scoprirò chi è l’esecutore e chi è il mandante.-
Tutti annuirono alla sua esclamazione perentoria dell’amico -Bisogna muoversi con calma però, ormai abbiamo la certezza che i nostri nemici hanno infiltrati nei più alti livelli se non sono addirittura manovrati dall’alto-
Tutti erano concordi nell’idea espressa da Sango e troppe cose facevano si che quel sospetto fosse una certezza nelle menti dei quattro giovani presenti in quella stanza.
 
La governante di casa Aizawa era di fede buddista e tutta la cerimonia segui il rituale buddista.
Il bonzo che officiava la cerimonia entrò nella sala  mortuaria dell’ospedale e cominciò il rito dando alla salma l’ultima goccia di acqua, chiamata Shinimizu, in seguito cominciò a lavare la defunta dentro una vasca dove dell’acqua calda è aggiunta a quella fredda.
Il lavoro certosino era seguito da Minto e dalla sua famiglia in silenzio, solo loro erano stati accettati dal bonzo, con una certa riluttanza dato dal fatto che non fossero dei veri parenti ma solo i datori di lavoro della defunta.
A quel punto il monaco cominciò a chiudere la bocca ed il naso, le incrociò le braccia al petto, sul volto gli depose un telo bianco e la vesti di un kimono bianco.
Minto durante quel lungo e snervante rituale non trattenne le lacrime che silenzioso cadevano dal suo volto.
Anche il fratello aveva gli occhi lucidi mentre i genitori sembravano molto più composti
Il bonzo lanciò un’occhiata alla ragazza  piena di pietà mentre continuava il rito, girando il volto verso ovest dato che il corpo era già direzionato verso nord, depose una piccola spada sulla governante e su un fianco mise fiori, candele e incenso in segno di offerta.
Quella mattina era già andato alla tenuta Aizawa per recitare il sutra del cuscino, quindi anche quella formalità era stata fatta.
Il corpo a quel punto venne posto nella bara e quattro persone delle onoranze funebri la portarono all’esterno dell’ospedale dove l’attendevano le altre persone.
In prima fila c’era il personale di casa Aizawa, dietro le mew mew, gli alieni, Ryo e Keiichiro.
Dietro di loro ancora persone che conoscevano la famiglia, Marco era mescolato tra la folla in cui c’erano anche i famigliari delle Mew Mew.
Le persone cominciarono a muoversi appena la bara gli superò e si diressero verso un tempio buddista lì vicino, dove si sarebbe tenuto il rito vero e proprio.
Appena arrivati quasi tutti entrarono nel tempio, fra i pochi che restarono fuori c’erano Zakuro e Marco.
La viola si avvicinò alla spia con l’intenzione di scambiare quattro parole -Mi chiedo perché non sei entrato nel tempio.-
La spia alzo appena un sopracciglio da dietro gli occhiali da sole. -Non mi piacciono i funerali- fu la sua semplice risposta.
-E te perché non sei dentro?-Marco sapeva la risposta ma voleva che fosse lei a dirlo ed infatti Zakuro cominciò a passarsi tra le mani un crocefisso.
-Sono cristiana di rito cattolico anche se qui in Giappone non siamo in  molti a seguire questa religione.-
Il castano la guardò un momento -Sai dalle mie parti si dice che in Giappone si nasce shintoista, si vive cristiano e si muoia buddista. All’inizio trovavo questa battuta divertente ma a lungo andare lo trovata un po’ razzista.-
La ragazza annui -Credi in Dio?-
-Io sono uno di quei pochi nel mio tempo che ci crede ancora e sono della tua stessa confessione-
Zakuro increspò le labbra in un sorriso -Sembri uno che si apre poco con gli altri-
-Stessa cosa si potrebbe dire di te Zakuro- entrambi si guardarono seriamente per un attimo -Io almeno ho la scusa del mio lavoro- specifico la spia -Cosa che mi impedisce di aprirmi o addirittura mi porta a mentire su parti della mia vita ma a te cosa è successo? Perché non ti apri di più?-
La voce calma di Marco sembro pungere nel vivo la ragazza.
-Le persone fanno del male e aprirsi troppo può portare solo altro dolore.-
Fu la risposta della viola.
La spia non replicò visto che la cerimonia si stava per spostare al tempio crematorio e i due ripresero a camminare dietro alla bara.
Quando la lunga cerimonia fu conclusa, dopo che la salma venne riposta in una urna cineraria e portata presso il cimitero, le ragazze accompagnarono i genitori al cafè.
Ormai il dado era tratto.
 
All’interno del cafè regnava il silenzio, solo il rumore delle forchette che battevano sui piatti per tagliare un pezzo di torta o il rumore ovattato di qualche liquido che veniva versato in una tazza o in un bicchiere lo rompeva.
Nessuno voleva parlare, o almeno le formalità erano state fatte prima, ora sembrava che qualcuno dovesse rompere questo silenzio.
Cosa che avvenne grazie a uno dei fratellini di Purin.
-Scusa Purin, cosa ci facciamo qui?-
Purin guardò il fratellino nervosa, cosa doveva dirgli? Che adesso doveva partire per una meta misteriosa mentre la sorellona doveva rimanere lì a difendere la terra da una minaccia aliena?
Ryo lanciò un’occhiata verso il suo tutore che sospirò ed annuì.
-Signori siamo qui perché vorremmo farvi un annuncio-
Tutti si voltarono -e credo che tutti voi dobbiate sedere- Le persone lì presenti si guardarono un po’ spaesate, tranne la famiglia Aizawa ben conscia di cosa il biondo stesse per dire.
-Come sapete la governante di casa Aizawa è morta a causa di un attacco alieno.-
Un uomo dai capelli a spazzola, che Ryo riconobbe come il padre di Ichigo cioè Shinataro Momomiya, sbuffò -Già-
Anche il padre di Purin: un uomo non altissimo, dal fisico atletico, i capelli a caschetto, il viso tondo gli donava una certa serietà ma al contempo una certa vivacità grazie agli occhi nocciola furbi; sembrava leggermente preoccupato così come la moglie e i figli.
Ma anche il famigliari di Retasu non sembravano da meno
-Shirogane- Fece una donna dai capelli rossi, che era la madre di Ichigo: Sakura; prese la parola.
-E’ una cosa strana che lei ci abbia invitato qui per questo rinfresco? Mi sto preoccupando non poco e anche gli altri.-
L’americano sospirò -Come saprete cinque anni fa cominciarono una serie di attacchi da parte, prima di un solo alieno e poi di tre alieni, che fecero molti danni ma che non provocarono feriti gravi.-
-Vero- fece un uomo che si sistemo gli occhiali -Ma noi cosa c’entriamo in tutto ciò?-
Shirogane prese un profondo respiro -Come saprete a difendere la terra ci furono cinque ragazze dotate di poteri speciali…-
Il padre di Purin si alzò di scatto e si avvicinò alla figlia, che era seduta ad un tavolo insieme alle altre.
-Purin non mi dire che tu sei una di quelle?- Purin annui solamente terrorizzata per un eventuale sfuriata…
Che non avvenne perché Lui si voltò verso gli altri con gli occhi che sembravano avere delle stelle al posto delle pupille -Ma è magnifico!- Esclamo lui.
Marco che era rimasto sempre nell’ombra assieme ai tre alieni fece una strana espressione mentre Kisshu e Pai trattenevano Taruto che poco prima sembrava volesse partire in difesa della sua fidanzata in caso il padre fosse andato in escandescenza.
Gli altri rimasero esterrefatti, il primo a riprendersi fu il padre di Ichigo che spalancò gli occhi.
-Quindi sei Purin è un Mew Mew anche le altre lo sono-
-Sì, papà sono una mew mew… Sono la leader del gruppo- Fece lei alzandosi in piedi e guardando orgogliosa le amiche.
-Chi ha fatto tutto questo casino?!- Urlo l’uomo -Tu ti trasformi in una specie di donna gatto!- Poi spalanco gli occhi e capi…
Si getto verso Ryo che si mise in una posizione di difesa ma l’impatto non avvenne perché Marco aveva preso il braccio di Shintaro e glielo torse dietro la schiena.
Tutti saltarono sulle sedie gridando vedendo che una persona era saltata fuori dall’ombra e che aveva bloccato in maniera brutale la reazione del padre di Ichigo.
-Ora signor Momomiya le consiglio vivamente di calmarsi e di stare ad ascoltare tutto.-
L’altro protestava e si dimenava dal dolore ma non potè fare altrimenti.
Quando fu libero e seduto vicino a sua moglie, che gli controllò la spalla, guardò con odio la spia
-Chi è lei? Perché mi ha fermato? Cos’è anche lei un complice in tutto ciò?-
Tutti guardarono Marco in attesa delle risposte alle domande poste che non tardarono a venire.
-Mi chiamo Marco Massi, sono Italiano e sono una spia al servizio di ente chiamato UNCIA.
L’ho fermata perché sarebbe stato disdicevole picchiare Ryo anche se un pugno se lo merita per ciò che ha fatto a queste ragazze- Ed indicò le cinque mew mew -Ma ciò non servirebbe a tornare indietro.
Per l’ultima domanda no, non sono complice di alcunché, io sono solo un osservatore su ciò che doveva succedere se non ci fossero stati i nuovi attacchi nei confronti della Terra.-
-Di cosa sta parlando?- Chiese la madre di Retasu, una donna dai capelli verdi lunghi
-Parlo del fatto che i tre alieni che avevano in passato attaccato la terra dovessero prendere contatti con i terrestri per vedere se era possibile avere un rapporto di collaborazione.- Spiegò la spia e poi fece cenno a Kisshu, Pai e Taruto di avvicinarsi.
I tre si tolsero i medaglioni e si fecero vedere nelle loro reali sembianze, facendo spalancare gli occhi a tutti.
-Purin ma il tuo ragazzo a le orecchie da elfo- Fece sbalordita la matrigna di lei.
-E non solo quello- rispose lei senza pensarci due volte non pensando al doppio senso che poteva nascondersi.
Infatti in molti nella sala capirono ed arrossirono, ridacchiarono oppure si indignarono.
Marco invece non se ne interesso così come Ryo che continuò la spiegazione -Signori il problema non è tanto se le vostre figlie si possano trasformare nel mew mew ma nel fatto che voi siate in pericolo.-
-Anche le nostre figlie sono in pericolo.- Gridò il signor Momomiya che si alzò di scatto ma Marco tirò fuori una pistola e la puntò verso di lui.
-Si calmi- fece freddamente la spia -Ora non mi interessa assolutamente se voi siate o meno d’accordo su ciò che sto per dirvi, non mi interessa se proverete a protestare o altro.
So solo che voi qui siete un pericolo quindi la mia organizzazione ha deciso che verrette spostati in posti più sicuri, così da minimizzare le possibilità di altre perdite tra persone care tra le mew mew e prima che possiate dire che le vostre figlie verranno con voi vi dirò che saranno loro a decidere ma penso già di conoscere la risposta.-
Tutti i famigliari delle mew mew si voltarono verso di loro, le ragazze presero un profondo respiro e dissero che sarebbero rimaste li a combattere.
   
 
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