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Autore: Meggy the Witch    03/07/2017    0 recensioni
Il protagonista di questa storia è uno scrittore. Ha inventato e creato una bellissima saga che ha riscosso un enorme successo tra i lettori. Ormai è giunto a dover stendere l’ultimo libro. Ma per aumentarne le vendite, decide di cambiare la trama che originariamente aveva pensato, convinto che i lettori possano così apprezzare di più il libro. Ma i personaggi della sua storia saranno d’accordo?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La gigante buona ruggì talmente forte, che pure i migliori unicorni da guerra iniziarono ad innervosirsi.
Aurora tranquillizzò il suo. Quella gigante non era così pericolosa; l’avrebbe eliminata lei stessa.
Davanti alla gigante, Clara teneva stretto tra le mani un cristallo. L’unica arma che le avrebbe permesso di sconfiggere Arvan.
Era la battaglia finale.
Entrambi gli schieramenti si trovavano nella prateria sotto la Grande Fortezza.
Clara guardò preoccupata l’esercito di Arvan, di gran lunga più organizzato del loro.
Avevano unicorni da guerra, leoni d’assalto e guerrieri armati fino ai denti. Loro invece erano solo un gruppo di ribelli, di ogni genere, specie ed età, il cui equipaggiamento consisteva in qualche spada e qualche arco. Lang era l’unico domatore di draghi, ma non aveva ancora completato gli studi, quindi avrebbe fatto molta fatica a convincere i draghi custodi della Grande Fortezza a combattere con loro.
Clara sperava vivamente che ce la facesse: l’avere quel cristallo non le dava nemmeno un minimo di sicurezza. Impugnò la spada che era appartenuta alla sua saggia protettrice. A scuola non era mai andata bene in lotta con spada e l’unica esperienza non didattica che aveva avuto con quell’arma era stata anni prima durante una violenta discussione con Aurora.
Doria temeva che neppure i draghi fossero bastati. Arvan non poteva essere così sprovveduta per non avere dei domatori tra i suoi seguaci; Aurora era quasi sicuramente una di quelli.
La guardò mentre sul suo unicorno sguainava una minacciosa spada.
Non voleva incontrarla durante la battaglia. Non voleva scontrarsi con lei. Di sicuro lui avrebbe avuto la peggio (neanche lui andava molto bene in quella materia), ma temeva in qualunque modo di poterle far male.
“Bacia Fulvia.”
Prima della battaglia? Che pessimo momento.
Si assicurò che Aurora non potesse vederlo: quello le avrebbe fatto davvero male.
Diede un piccolo bacio a quella che era sempre stata la sua migliore amica.
Per fortuna i lettori non avrebbero visto l’espressione disgustata di Fulvia.
Arvan sapeva che molto probabilmente quella sarebbe stata l’ultima battaglia. Quasi sicuramente sarebbe morta.
Però, forse aveva qualche possibilità di sopravvivere…
Era solo una vaga speranza.
Diede il segnale per l’inizio dell’attacco.
Cavalcava in testa, seguita dai suoi seguaci.
“Con onore.” pensò Aurora mentre l’unicorno la portava sempre più vicino all’esercito rivale.
Lo Scrittore lasciò tutto in mano ai suoi personaggi. Ogni tanto correggeva qualcuno, dava indicazioni ad altri, ma per gran parte della battaglia lasciò le sue creature libere di agire.
Arvan e Clara combattevano isolate, inseguendosi a vicenda e cercando di intaccare e di evitare colpi fatali.
Doria le vide e cercò di correre in aiuto a Clara, ma il suo vecchio compagno Louis lo colpì con il suo arco, buttandolo sul terreno.
Puntò una freccia sotto il mento di Doria, con fare trionfante.
E così lo Scrittore aveva stabilito la sua morte?
Louis però ritirò l’arco e gettò via la freccia. Si voltò di scatto verso due draghi guidati da Lang che stavano decimando l’esercito di Arvan.
Scappò terrorizzato.
Glielo aveva ordinato lo Scrittore?
Clara aveva in pugno il cristallo. L’antagonista era in pericolo. Aurora si stava dirigendo in aiuto verso la sua sovrana, quando vide i due draghi.
Fece galoppare l’unicorno verso quelle creature. Non avrebbe avuto problemi a contrastare quell’incapace di Lang.
L’unicorno si fermò e la sbalzò via, facendola cadere sul terreno.
Cosa gli era preso?
Si alzò in fretta. Doveva raggiungere i draghi, non poteva permettere che distruggessero il loro esercito.
“Fermati e torna in dietro. State perdendo. Scappa dalla battaglia.”
Lo Scrittore le stava chiedendo di… abbandonare Arvan?
Vide Louis scappare come un vigliacco, verso la foresta. Sua madre era immobile; aveva ricevuto anche lei quell’ordine dallo Scrittore. Era combattuta, indecisa sul da farsi: correre per salvare la sua amica, o correre per salvare se stessa.
“Cosa state facendo? Muovetevi!”
Arvan non si accorse di essere rimasta sola.
Clara teneva stretto il cristallo e coraggiosamente tentava in ogni modo di ferirla.
L’antagonista doveva resistere. Lucinda non l’avrebbe mai abbandonata. Era la sua migliore amica, le sarebbe venuta in aiuto.
“Lascia che Clara ti infilzi con il cristallo.”
Era dunque quella la sua fine.
Non aveva scelta. Era un burattino nelle mani dello Scrittore e non poteva in alcun modo obiettare.
Trattenne il respiro e chiuse gli occhi e aspettò che il cristallo le lacerasse il cuore.
 
Era finita.
Sì, finalmente quella battaglia era finita. La cattiva era morta. Tutti corsero come previsto ad esultare intorno alla protagonista. Clara era diventata un’eroina, assieme a Fulvia e Doria. Tutti entrarono nella Grande Fortezza per festeggiare.
Aurora rimase lì, sulla collina di fronte. Ferma, immobile ad osservare da lontano la scena. Sarebbe dovuta essere una grande festa anche per lei. Avrebbe dovuto anche lei essere là con Doria. Si sarebbero dovuti dare il loro primo bacio.
Invece era costretta a scappare, come una vigliacca, da quella che per lei era diventata una sconfitta.
“Cosa stai facendo?! Vai via!” tuonò la voce dello Scrittore.
Si voltò, obbligandosi a rivolgere l’attenzione sui suoi genitori vivi ed illesi. Suo padre non era morto da eroe, sua madre non l’aveva salvata da nessun pericolo. Suo padre era un codardo, sua madre una traditrice e lei una debole ed inutile ragazzina.
Non doveva andare così!
A fatica li raggiunse e pian piano si diressero verso la loro casa, lasciandosi alle spalle la festa dei vincitori.
   
 
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