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Autore: giammyx89    04/07/2017    1 recensioni
Questa è una serie di racconti horror-fantasy. Mi sono ispirato a H.P. Lovecraft uno dei miei scrittori preferiti, e ho cercato di imitare il più possibile il suo stile e modo di scrivere perchè davvero lo adoro (anche se ammetto di non essere all'altezza).
Originariamente avevo pubblicato il primo racconto come creapypasta, ma non ebbe molto successo quindi ho deciso di pubblicarla come primo racconto di una serie. Potrebbe non sembrare ma i racconti sono tutti collegati tra loro, proprio come nelle opere di Lovecraaft.
Genere: Fantasy, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lavoro alla British Library, precisamente nelll'archivio dove sono consevati i doccumenti inediti.

Io mi occupo della conservazione e del restauro e di questi doccumenti antichi, su cui mai occhio umano si è mai posato.

Adoro il mio lavoro. Mi permette l'accesso esclusivo a conoscienze e verità antiche e facendomi sentire un uomo privileggiato.

Una notte ero rimasto in laboratorio per fare degli straordinari, la rata del mutuo andava pagata dopo tutto, per non parlare del vitto e le spese per l'auto. Comunque mentre bevevo il mio ennesimo caffè che mi avrebbe aiutato a restare sveglio, l'occhio mi si posò su un manoscritto del diciannovesimo secolo che a quanto pare un anonimo aveva donato alla biblioteca.

Iniziai a sfogliarlo con delicatezza e a leggerlo, era un diario.

Per lo più parevano i deliri di una folle, ma ciò che mi sconvolse fu soprattutto l'ultima pagina, questa che leggerete qui sotto ne è una fedele trascrizione.

 

 

Non riesco a credere di avelo fatto ancora.

Quella donna Mary Jane Kelly così credo si chiamasse, io, non volevo ucciderla, così come non volevo uccidere neanche quelle altre donne.

Io, non ho avuto scielta. Quelle voci, quelle maledette voci mi hanno costretto a farlo.

Questo diario è una piena confessione dei miei delitti, non voglio fare del male a qualcun'altro per questo ho preso questa decisione.

Le sento nella mia testa. Mi tormentano, continuamente.

Vi prego di non piangere per me, un'assassina come me, la cui anima è destinata alla dannazione, non merita ne lacrime ne preghiere. Piuttosto piangete e pregate per le donne che ho ucciso selvaggiamente e per le persone che le amavano.

Ricordo precisamente quando tutto iniziò:

Dodici anni fa, era il mio compleanno e compievo otto anni. Ero felice come solo una bimba nel giorno del suo compleanno poteva essere, ma c'era qualcosa che turbava la mia felicità.

Ma cosa poteva turbare una bambina di soli otto anni in quello che doveva essere per lei un giorno di festa? Forse un presentimento. Un oscuro presagio di qualcosa che avrebbe irrimediabilmente rovinato la mia vita.

La mia vita.

Forse se quella notte quelle malefiche entità non mi si fossero mai presentate io non avrei mai fatto quelle cose orribili.

Le incontrai la prima volta in sogno la notte prima, quando feci l'incubo più spaventoso che avessi mai fatto, o almeno spero fosse solo un'incubo.

Lo ricordo ancora perfettamente, anche perchè non sono mai riuscita a dimenticarlo nonostante gli sforzi:

Ero distesa nel mio letto e non riuscivo a muovermi. Era tutto buio, tanto buio. Non riuscivo a vedere nulla, solo tre figure incapucciate che mi circondavano incombendo su di me.

Avevo tanta paura. Sentivo le loro diaboliche voci nella mia testa, si insinuavano con forza tra i miei pensieri annullandoli completamente, vedevo immagini terrificanti scorrermi davanti in rapida sucessione.

Immagini di gente che eseguiva blasfemi rituali, motivati dai più abietti intenti. Immagini di luoghi oscuri e remoti, oltre questo spazio e tempo, dove nulla di buono o innocente può sopravvivere.

Tra queste oscure e allucinanti visioni sentii i loro nomi, e qualcosa mi fece intuire che nessun essere umano avrebbe potuto anche solo concepire parole tanto blasfeme.

 

Ga-hala il signore delle ombre

Abson il rapitore di innocenti

Nyaraquarat il seminatore di follia.

 

Appena quest'ultimo che con un dito mi toccò la fronte, io mi svegliai urlando e chiamando la mamma che venne correndo per calmarmi e consolarmi. Mi sentii al sicuro tra le sue braccia e dormii con lei nel suo letto, ma quella sensazione angosciante mi colse appena sveglia al mattino rimase per tutto il giorno rovinandomi la festa che i miei genitori mi avevano organizzato, e mi perseguita tuttora, portandomi a questa decisione.

 

Addio a tutti.

 

Rimasi molto sorpreso da questa pagina, è una cosa che non mi sarei mai  aspettato. Non posso che provare grande pietà e compassione per questa povera ragazza.

   
 
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