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Autore: Mizu Ryu    04/07/2017    0 recensioni
Shepseskaf-Ë è il fratello del faraone.
Un giorno mentre era al delta del Nilo incontra un ragazzo, Kjell, che gli fa una proposta allettante.
Lui accetta, ma non sa che cosa gli succederà.
Genere: Azione, Fantasy, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Usciamo dal palazzo, vediamo un grande ammasso di nubi nere.
«Fratello!» esclamo guardando quella scena.
«Saint di Athena, - sentiamo dire, è una voce piena di malvagità – mi avete messo i bastano tra le ruote, ora la pagherete!» dice la voce e una luce nera si illumina.
Quando quest’ultima scompare vedo un guerriero.
È mio fratello!
Ha un’armatura, ma come?!
Il copricapo è simile a un Nemes, l’armatura gli lascia fuori i bicipidi ed i polpacci, ai due spallacci ci sono due volti e sui due bracciali altri due volti, dalla cintura parte il Shendyt color avorio ma sotto esso ha la protezione per le cosce.
«Ramses!» esclamo vedendo.
«È inutile che fai così, ormai tuo fratello è cambiato da tanto tempo.» dice il faraone toccando terra.
«Che… che vuoi dire?» domando balbettando.
«Quando te ne sei andato mi ero depresso… mi domandavo perché mai mi hai lasciato solo, ma poi qualcun altro mi ha colto nel suo abbraccio… - dice Ramses guardandomi dritto negli occhi – mi hanno aiutato, cresciuto e fatto diventare più forte…»
«Non mi dire che sono loro...» dico allibito.
«Si sono loro! Gli Ogdoade! Le otto divinità che personificano il Divino Caos. Amon, Amaunet, Nu, Naunet, Eh, Hauhet, Kuk e Kauket mi hanno dato i loro poteri, ora sono più forte di qualsiasi altra divinità; anche più forte del potente Atum o Ra!» risponde mio fratello e si scaglia contro di noi.
Poco prima che egli si schianti al suolo saltiamo, appena la nube di sabbia scompare vediamo che il faraone ci guarda.
«Non vi salverete schivandomi.» dice il nemico.
«Allora se è per questo… - dice Elzir dopo aver toccato terra – ti attaccherò prima io.» dice il compagno scagliandosi contro il nemico.
«È inutile! Death Metal!» dice mio fratello ed un vortice di scaglie metalliche lo travolge.
Menomale che Elzir usa il suo scudo per ripararsi.
Anche io e Kjell ci uniamo alla battaglia.
Ci scagliamo tutti e tre contro Ramses.
Elzir è alla destra di mio fratello, Kjell alla sua destra ed io di fronte.
Iniziamo a lasciargli i pugni e calci, ma lui riesce a pararli tutti.
«Aurora Execution!» dice Kjell lanciandogli il suo colpo, ma Ramses esce illeso.
«Scarlett Needle!» dico, ma il nemico schiva le mie punture.
«Rozan Shoryuha!» esclama Elzir lanciando i suoi draghi d’acqua, ma mio fratello di distrugge subito.
Ci lancia un’onda d’energia che riusciamo a schivare per un pelo.
Ci precipitiamo di nuovo contro di lui, ci scagliamo colpi corpo a corpo ma nessun pugno o calcio riesce a toccarlo.
Io ed Elzir ci guardiamo, facciamo un salto raggiungendo il cielo.
«Tocca a te Elzir!» dico mettendomi davanti a lui.
«Rozanhyakuryuha!» dice il compagno lanciandomi contro il nemico con una miriade di draghi.
Ramses alza il braccio pronto a lanciarmi un’altra sua sfera di energia, ma Kjell riesce a intercettare il suo colpo.
«Koliso!» esclama Aquarius creando dei cerchi di ghiaccio che lo immobilizzano.
«SHEPSESKAF TOCCA A TE!» mi urlano i miei compagni.
«Crimson Needle!» dico scagliandogli il mio colpo.
Lo colpisce!
Il primo colpo in tutta la lotta!
Atteriamo, siamo felici, l'abbiamo colpito!
Però i nostri sorrisi svaniscono come la sabbia che era nell’aria.
Ramses… Ramses non si è smosso da lì!
«Siete riusciti a colpirmi…» dice mio fratello pulendosi il sangue che gli è comparso al lato della bocca.
«Allora lui… lui è realmente un Dio?!» domando allibito.
«Ora assaggerete la mia reale potenza!» esclama il nemico alzando le mani al cielo.
Diventa tutto scuro, delle nuvole color pece si accumulano su di noi.
«State dietro di me!» ci dice Elzir cercando di ripararci con i suoi scudi.
Il faraone ci lancia il suo attacco.
È potente!
Distrugge i scudi della bilancia, l’onda d’urto ci lancia in aria.
«Ragazzi!» esclamo mentre la mia Cloth si frantuma.
L’armatura indistruttibile si è rotta!
Inizio a precipitare.
Mi sento prendere, apro gli occhi e vedo che Kjell mi ha preso (a volo in braccio); abbasso lo sguardo e vedo che sta scivolando su una strada di ghiaccio creata da lui a mezz’aria.
«Stai bene, Shepseskaf?» mi domanda l’amico.
Ritorno in me.
«Cazzo! Guarda! Mi hai preso come se fossi una ragazza, che imbarazzo!» esclamo arrossendo e dandogli pugni sui pettorali.
«Non fare così! – dice rimproverandomi ed io mi fermo – Non è stata una cosa voluta prenderti in braccio in questo modo. Con la Cloth ridotta in questo stato non saresti sopravvissuto alla caduta!»
In quelle sue parole avverto qualcosa di strano, anche lui è rosso.
Sento il cuore battermi forte, uno strano calore mi sale da dentro.
Sento qualcosa di strano, il mio istinto mi spinge a fare una cosa che non ho mai fatto prima… protendo le mie mano verso la sua faccia, chiudo delicatamente gli occhi e mi avvicino…
Quei pochi secondi rallentano, i nostri visi sono a pochi centimetri di distanza...
E…
Ci baciamo.
Le nostre labbra si uniscono.
Gli attimi sembrano diventare secondi... minuti... ore...
Ci stacchiamo e ritorniamo nella lotta.
«Questa cosa ne parleremo appena tutto è finito.» dico e scendo dalle sue braccia.
Atterro, riesco a malapena ad alzare la testa per vedere il brutto scenario.
Mio fratello che attacca Kjell ed Elzir.
Precipitano entrambi, corro verso di loro e vedo che sono in una pozza di sangue.
Mi giro verso mio fratello.
«Ramses…» sussurro disgustato mentre lo vedo scendere sorridendo.
«Sei rimasto solo tu, Scorpio.»
«Fratello!» esclamo sperando che torni in sé.
«Ti farò vedere la mia forma finale, e dopo avervi sconfitto conquisterò anche la Grecia, la Gallia, la Tracia e tutti i popoli del mondo!» dice mio fratello, no! Il nemico!
Delle nubi nere e sabbia si raggruppano su di lui formando un demone gigantesco.
«Fra-Fratello…» sussurro disperato, ormai non è più il faraone; è un mostro alto centinaia di cubiti.
«Ora ti distruggerò con queste mie mani!» esclama ed un raggio di energia si fionda su di me.
Allora è proprio vero… prima di morire si rivede la propria vita attimo per attimo…
Quegli attimi sembrano lenti e l’attacco mi colpisce.
Spalanca gli occhi, non colpisce me!
«KJELL!» urlo vedendo il cavaliere essendosi preso in pieno da quell’onda di energia destinata a me.
«Kjell… Kjell!» dico avvicinandomi a lui.
La sua Gold Cloth ormai è quasi totalmente distrutta, come lo saranno le sue ossa. Ha ferite su quasi tutto il corpo e sanguina copiosamente.
«Dannati Saint, siete duri a morire!» impreca il mostro creando una sfera di energia ancora più grande.
Tutto intorno a noi inizia a frantumarsi.
«K-Kjell ti prego non morire… - dico ed i miei occhi si riempiono di lacrime – Kjell hai ancora tante cose da insegnarmi, non mi lasciare…» dico piangendo rassegnandomi alla nostra triste fine.
Sento una mano appoggiarmi sulla spalla, mi giro e vedo che è Elzir.
È pieno di ferite, ha il braccio destro rotto, quasi metà Cloth è in frantumi e sanguina dalla fronte.
Elzir mi da uno schiaffo.
«Non piangere. – dice reggendosi appena in piedi – Finché siamo vivi e possiamo lottare, nessuna morte è vana.» mi dice Elzir guardandomi negli occhi.
Ha ragione, sono un Saint di Athena e devo lottare… ancora non è il momento di piangere.
«Sommi Dèi vi prego… datemi un’ultima volta la mia energia! – prego a bassa voce - Kj-Kjell c’è ancora molto che devo imparare… devo diventare freddo come il ghiaccio davanti al nemico… me lo hai detto durante il mio allenamento… adesso ho capito queste tue parole… quel nemico… n-non è più mio fratello…» sussurro e con le labbra mimo una piccola frase…
~ Salverò l’Egitto ~.
A quella frase compare una luce che illumina tutto.
La sabbia sembra oro fuso, guardo davanti a me e compare un’armatura dorata con inserti in nero e blu.
«Ho sentito le tue preghiere ora ti presto la mia forza.» dice l’armatura.
Porgo la mano ed essa si compone su di me.
Il nemico lancia la sua sfera d’energia ed io con un fascio di energia riesco a neutralizzarla.
«Questa è l’armatura del Dio che creò tutto… ora col potere di Atum ti sconfiggerò!» dico alzandomi.
«S-Shepseskaf…» cerca di dire Kjell alzandosi.
«Ragazzi io vado, vi prometto che lo distruggerò.» dico rassicurandoli, spalanco le ali e volo.
L'Ogdoade mi lancia diverse sfere di energia che riesco a neutralizzare facilmente con la mia nuova armatura, ma proprio quando ero a metà strada precipito.
«C-Che… che cosa mi è capitato?» domando rialzandomi.
Ora l’armatura è parecchio pesante!
«L’armatura non ti riconosce…» dice Elzir avendo sulle spalle Kjell svenuto.
L’armatura si smonta e mi spunta il totem del Dio Atum di fronte a me, la maschera del Dio piange, piange lacrime di sangue.
«Che cosa vorrà dire?» domando toccandole.
“Brucia il tuo Khi…” sento dire, ma nessuno parla.
«Chi sei?!» domando allarmanto; forse i troppi traumi subiti mi hanno fuso il cervello.
“Se vuoi sconfiggere il faraone tocca il mio sangue e brucia il tuo Khi fino ai meandri dell’universo “ mi dice la voce del Dio.
«Ardi, mio Cosmo!» dico espandendo il mio Khi dopo aver toccato quel sangue.
I pochi pezzi della Cloth risplendono!
In pochi secondi la mia Cloth ha subito una trasformazione!
È simile l’armatura del Dio.
«La God Cloth…» cerca di dire Kjell.
«G-God Cloth?» domando non capendo.
«La God Cloth è la Cloth nata grazie al sangue di un Dio, pensavo fosse solo una leggenda!» mi spiega Elzir.
«Ora… Vai… - dice Kjell spuntando sangue – sconfiggi Ramses…» dice l’amico ed io eseguo i suoi ordini.
Inizio a spiccare il volo, la nuova Cloth mi fa sentire leggero e potente.
«Credete realmente di sconfiggermi con un pezzo di ferro placcato d’oro?!» dice ironico il nemico.
«Perché noi siamo i cavalieri della speranza e proteggeremo Athena ed il mondo!» esclamo fermandomi.
Il nemico mi lancia una sfera di energia, è grande!
La riesco a bloccare.
«È inutile proteggere una cosa già corrotta e finita in partenza!» dice il nemico cercando di persuadermi.
«Non è vero, tutto si può salvare! Anche se nel mondo succedono cose spiacevoli, ma si possono sempre risolvere!» rispondo.
Sento una strana energia che mi sostiene.
«Anche i momenti bui verranno rischiarati dalla luce della divina Athena.» dice Elzir e capisco che la forza era sua.
«Infondo lei è la divinità che governa e preserva l’umanità dandole speranza e una seconda possibilità!» dice Kjell dandomi anche la sua energia.
Ora mi sento pieno di nuova energia.
Riesco a neutralizzare la sfera d’energia!
«Finché ci sarà Athena a preservare l’umanità la speranza non morirà!» esclamo e mi lancio contro il nemico.
«Scarlett Needle Antares CRIMSON!» dico lanciando il mio colpo più forte.
Dal mio unghio scarlatto escono delle fiamme e prendo totalmente fuoco diventando un fuoco vivo ed entro nel mostro.
 
Sono immerso nel nulla più assoluto, sono nudo davanti a me c’è mio fratello (anch’egli nudo).
«Ramses-Ä!» esclamo ed inizio ad avvicinarmi.
Quando sono abbastanza vicino vedo che intorno a lui volteggiano otto spettri.
Gli Ogdoade!
«Shepseskaf-Ë perché difendi questo mondo?» mi domanda, capisco che sta volta è lui e non un mostro.
«Perché non voglio disperarmi… anche se la corruzione dell’uomo continuerà io… anzi noi faremo di tutto per debellarla, finché saremo insieme ci riusciremo.» gli rispondo.
«Anch’io pensavo di cambiare la storia, ma poi tu te ne sei andato e mi sono ritrovato solo… gli Ogdoade mi hanno fatto vedere la verità.» dice il faraone giustificandosi.
«Hai ragione… ho infranto la mia promessa. Nonostante non fossi solo in questa mia avventura… nonostante i miei compagni mi abbiano aiutato, adesso sono solo con te. Anche se noi umani commettiamo un errore lo potremmo sempre aggiustare, perché siamo umani non divinità; insieme noi due ce la faremo!» dico cercando di persuaderlo.
«Ed il mio errore come lo posso aggiustare?! Ho fatto cose indicibili!» dice controbattendomi.
Ci avviciniamo finché non siamo uno di fronte all’altro.
«Fidati di me, anche se saremo in due luoghi lontani... i nostri cuori saranno sempre collegati.» dico protendendogli la mano.
Mio fratello la prende.
 
Esco dall’altra parte del mostro con mio fratello in braccio e dietro di noi il gigantesco mostro si sgretola.
Atterriamo.
«Ce l’abbiamo fatta!» sussurro prendendo fiato e la mia Cloth ritorna normale.
«Shepseskaf!» esclamano i miei amici avvicinandosi.
«Alla fine hai salvato anche tuo fratello…» dice appena Kjell appoggiato su Elzir.
«Si!» dico sorridendo e appoggiando mio fratello a terra.
«Grazie Shepseskaf-Ë…» mi sussurra Ramses e lo abbraccio.
Finalmente tutto era finito!
 
 
 



ANGOLO AUTORE
Ciao ragazzi! 
Eccomi con QUASI l'ultimo capitolo di questa storia... potremmo dire che è l'ultimo capitolo (prima doveva essere così) poichè quello della prossima settimana si può definire un epilogo.
Spero che vi piaccia come si è svolto questo capitolo e della piccola sorpresa che vi ho dato xD
Io sono un yaoista sfegatato perciò ho voluto mettere almeno un piccolo bacino ><
Spero che vi sia piaciuto e che mi perdoniate i miei errori.

XOXOXO MIZU RYU

 
   
 
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