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Autore: Sakii    05/07/2017    3 recensioni
Emma, 21 anni.
Giovane ladra di giorno, esperta puttana di notte.
Questo sarebbe il curriculum della mia vita, se solo non fosse stata stravolta.
Un viaggio tra passato e presente, tra amore e delusioni, tra confusione e felicità.
Dalla storia:
“Buongiorno, principessa” ammicca. Sorrido, senza però dargli corda. Si avvicina per darmi un bacio ma mi scanso.
“Ieri notte non ti ho fatto parlare però… sai… era solo…”
Per un attimo i suoi occhi perfetti si incupiscono, poi annuisce, ridendo.
“Ovvio, era solo sesso” ammette con una nota di sarcasmo nella voce, riferendosi alla mia affermazione della notte passata.
“Non voglio i tuoi soldi, lo desideravo… tutto qui.”
Si riveste, lo osservo in silenzio un’ultima volta. Non doveva succedere e lo sappiamo entrambi ma non ho voglia di pentirmene. Non ne ho intenzione, è stato quasi magico.
“È chiaro Emma, non devi giustificarti. Non ne parlerò.”

I primi dodici capitoli risalgono a due anni fa.
La descrizione è stata modificata.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 11
 

Rido all’ennesima battuta idiota di Derek sul suo lavoro mentre mi gusto un fantastico piatto di spaghetti preparato interamente da lui. L’ho preso in giro sulle sue doti culinarie dicendo che non fosse buono: la verità era che, essendo talmente delizioso, avevo dubitato sull’identità del vero cuoco della serata.
 
“Eppure hai spazzolato tutto!”, esclama dopo che ho rifiutato un bicchiere di vino.
 
Volevo rimanere il più lucida possibile per godermi al meglio quest’appuntamento. Nonostante avessi bevuto una quantità minima di alcool, alcuni pensieri o emozioni erano come sfocate. Derek mi faceva sentire ubriaca solo con la sua presenza.
 
Finita la cena, decido di aiutarlo a ripulire. L’aria di calma e di tranquillità che si respira in questo posto mi piace. C’è silenzio mentre io lavo e lui asciuga le stoviglie, ma non è imbarazzante. E’ il silenzio che ci aveva fatto compagnia durante la nostra prima sera, il tipo di silenzio che vale più di mille parole.
 
E’ ormai mezzanotte quando scendo controvoglia dalla moto per salire a casa, è finita troppo in fretta e non oso nemmeno immaginare quante domande mi farà Elizabeth.
Derek è in piedi davanti a me, i capelli scompigliati dopo aver sfilato il casco. So quante volte ho ripetuto nella mia testa di non baciarlo, di limitare il contatto fisico, di non guardarlo negli occhi…
non faccio in tempo a smettere di pensare che le sue mani stringono i miei fianchi e le sue labbra sfiorano delicatamente le mie… è tutto così dannatamente sbagliato ma perfetto…
si allontana giusto il tempo di sussurrarmi
 
“Sei così bella Emma… preferirei mille volte sbagliare con te piuttosto che fare la cosa giusta con qualcun altro…”, causando un vortice infinito di farfalle nel mio stomaco.
 
Non so cosa dire e spero proprio che non lo prenda come un rifiuto. Monta in sella, lo guardo sfrecciare via mentre rimango lì, imbambolata, a toccarmi le labbra con l’indice dove brucia il suo bacio sulla mia pelle.
Sono ancora nel mondo dei sogni quando, entrando in camera, sfilo i tacchi calciandoli via e ringrazio il cielo per l’assenza di Beth.
Mi lancio sul letto, a fissare il soffitto, immaginando un cielo stellato. Le sue parole rimbombano nei miei pensieri fino a che non mi addormento.
 
Sento bussare alla porta, mi rigiro nel letto ignorando chiunque sia, pensando di essermelo immaginato. Bussano di nuovo. E ancora.
Sono costretta ad alzarmi, avvolgo la coperta attorno al mio corpo dato che la sera prima non ho avuto le forze per spogliarmi. Rimango sconvolta davanti al sorriso di Derek.
Gli chiudo la porta in faccia, lo sento ridere.
 
Che diavolo gli passa per la testa!?
 
Il cuore mi martella nel petto, le guance vanno a fuoco. Porca miseria, non me l’aspettavo…
 
“Che ci fai qui?”, gli chiedo attraverso la porta, non avendo intenzione di farmi guardare ancora in queste condizioni da lui.
 
“Avevo voglia di vederti, ti va un cornetto?”, mi trascino fin verso il mobile, tiro fuori il cellulare dalla borsa. Sono le 10:03.
 
Senza l’aiuto di Beth non ho la minima idea di come apparire più carina, mi faccio forza ripensando alle parole di mia nonna “sii sempre te stessa, gli altri ti accetteranno per quello che sei… altrimenti, che vadano pure al diavolo!”. Sorrido a questo ricordo, mi avvicino nuovamente alla porta chiedendo a Derek di lasciarmi del tempo per prepararmi. Dopo di che, corro sotto la doccia.
Dev’essere passata una mezz’ora quando apro la porta, con i capelli ancora umidi, semplici pantaloncini di jeans e una camicia bianca indosso.
Sorrido imbarazzata, ricambiando il saluto con un tenero bacio sulla guancia, fin troppo vicino alle labbra. Non so come comportarmi dopo la dichiarazione della sera prima, spero di non dire né fare qualcosa di sbagliato.
 
Camminiamo l’uno affianco l’altra per la piazza, raggiungendo l’unico bar sopravvissuto. Lo guardo con la coda nell’occhio, avanza tranquillo con le mani in tasca e degli occhiali da sole tirati sulla testa, che mantengono all’indietro i ciuffi biondi ribelli. Distolgo immediatamente lo sguardo quando si gira verso di me. Afferra la mia mano senza che io abbia detto nulla, non sono abituata a questi tipi di contatti, eppure con lui tutto è bellissimo e non mi causa ansia o preoccupazione. Se avesse voluto farmi del male, molto probabilmente l'avrebbe già fatto. Ormai mi fidavo di lui, volevo solo imparare a conoscerlo. Avevo già capito quanto dolce, sensibile ed altruista fosse. Gli piacciono le sorprese, è romantico e spontaneo. Non è invadente e trasmette una calma interiore mai provata prima.
 
Siamo seduti ad un tavolo del bar, sorseggio il mio succo di frutta e tiro un morso al cornetto. Non è male, pensavo che anche questo posto prima o poi sarebbe andato in malora.
 
“Cosa puoi dirmi di te?”, il mio cuore perde un battito. Non sapendo cos’altro dire e non sentendomi ancora pronta a rivelare troppi dettagli, decido di prenderlo in giro.
 
“Mi chiamo Emma Jones, sono nata il diciassette giugno del 1996 in un piccolo quartiere d-“, mi interrompe ridendo ed io sorrido soddisfatta.
 
“Ti vendichi, eh? Quindi tra poco è il tuo, di compleanno… festeggerai?”, mi incupisco leggermente ma non voglio darlo a vedere, quindi scuoto la testa distrattamente mentre finisco di bere.
 
Derek mi sembra sovrappensiero, o forse è solo la mia immaginazione, mi guarda e si avvicina all’improvviso al mio viso. Prende un fazzoletto e lo passa sulle mie labbra, rimane qualche secondo a fissarmi, per la prima volta riesco a sostenere il suo sguardo. Voglio essere capace di capirlo come lui ha fatto con me in così poco tempo… non riesco a credere che sia sempre così tranquillo e rilassato… istintivamente poggio una mano sulla sua guancia, accarezzandola con il pollice. E’ il gesto più intimo che abbia mai fatto in vita mia con una persona che non sia stata mio fratello o la mia migliore amica.
I suoi occhi color cielo si illuminano, mi sorride ed io ne approfitto per baciargli la fossetta all’angolo delle labbra.
Sentendomi osservata mi allontano, strofinando nervosamente le mani sulle gambe.
 
“Stasera hai da fare?”, mi chiede mentre mi riaccompagna a casa.
 
“Stasera lavoro”, rispondo senza pensarci troppo. Si ferma, mi lascia la mano e abbassa lo sguardo.

“Oh, quindi… non hai smesso…?”, inizialmente non capisco a cosa si riferisca, successivamente il mio cuore si stringe per la tenerezza.
 
“Emma, non c’è bisogno che tu faccia questo per sopravvivere, non voglio che qualcun altro ti tocchi, non posso sopportarlo… io n-“, poggio due dita sotto il suo mento e lo bacio.
 
Mi stavo aprendo sempre di più fisicamente, ero contenta della dolcezza del nostro rapporto. Non volevo che si facesse film mentali così orribili. Mi distacco, mi sorride confuso.
 
“Ho smesso, ora sono una cameriera nel pub di Christopher… quel ragazzo, sai, il vicino di casa”, sembra tranquillizzarsi, mi lascia un altro timido bacio sulle labbra, scusandosi.
 
Ci salutiamo, gli do le spalle cercando di resistere alla voglia irrefrenabile di corrergli tra le braccia e ricoprirlo di baci, per cacciare via tutte le insicurezze, per fargli capire che mi sta conquistando.
Deve averci pensato prima di me, perché mi sento tirare per il polso, ritrovandomi tra le sue braccia, provando nuovamente quel senso assoluto di protezione... mi bacia, con passione, mentre passo le mani tra i suoi capelli.
Ci distacchiamo dopo qualche minuto, con il fiatone. Riesce ad allontanarsi, camminando all'indietro.
 
“Ciao, Emma Jones”, mi dice facendomi l’occhiolino.
 
“Ciao, Derek John Williams”, sussurro, senza farmi sentire.
 
La suoneria del telefono mi riporta nel mondo reale, è Beth.
 
“Finalmente! Ma che fine hai fatto? Ero preoccupata”, la sua voce squillante risuona fin troppo forte nelle mie orecchie.
 
“Ero con Derek, che succede?”, cerco di sviare immediatamente.
 
“Ah ah, ora è tutto chiaro… oggi ho la seconda ecografia, speravo che potessi accompagnarmi tu ma sono qui con Chris”, mi sento troppo in colpa e mi scuso almeno dieci volte.
 
Lei mi dice che va tutto bene, che è contenta per me e che è in buone mani. Mi raccomanda di raccontarle tutto una volta tornata, rido e acconsento mentre, una volta rientrata, mi siedo sul letto. Restiamo al telefono a chiacchierare per qualche minuto finché non è il suo turno.
Non mi sorprende che Christopher abbia accettato di accompagnarla, anche se avrei preferito trasferirmi il prima possibile non mi dispiaceva che quei due passassero del tempo insieme.
Tutto sembrava andare finalmente per il verso giusto, anche se sapevo che, prima o poi, avrei dovuto affrontare Nathan.
 
Il telefono vibra tra le mani, sorrido come un ebete leggendo un messaggio da un numero sconosciuto, sapendo benissimo a chi appartenga.
 
“Salve, la informiamo che è stata invitata al compleanno di Emma Jones, il diciassette giugno alle 11:00. E’ pregata di indossare un costume. Cordiali saluti, D.”
 
Forse, per una volta, avrei avuto qualcosa da festeggiare.


Angolo Autrice

Chiedo infinitamente scusa per il ritardo!
Mi sono presa una piccola pausa e un giorno di mare ahahaha
Che dire, questo capitolo è breve e di transizione, in cui Derek ed Emma
si avvicinano sempre di più. Non ho voluto esagerare, voglio
farvi aspettare un po' e farveli godere così dolci e non passionali ahaha
Tra l'altro alcune cose non saranno neanche scritte perfettamente, ma pazienza.
Vi anticipo che il prossimo capitolo sarà necessariamente passato, in cui
andremo a definire gli ultimi particolari e arriveremo ai giorni presenti. 
Fatemi sapere come desiderate che il rapporto tra i due si evolva, vediamo
se posso accontentarvi ;)
Un bacio e al prossimo capitolo,
Sakii

Personaggi

Semplicemente a scopo illustrativo, i volti che ho scelto NON rappresentano
i personaggi da me inventati, è solo per dare un'idea in più ai lettori.
Cliccando sul nome vi si aprirà nella stessa finestra la foto del personaggio, successivamente basterà tornare indietro.


Emma Jones
Nathan Jones
Elizabeth Starling
Christopher Smith
Derek Williams
 
   
 
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