Piangevo.

Piangevo di notte.

Piangevo di giorno.

Piangevo.

Io amavo Niall con tutta me stessa, ogni fibra del mio corpo gravitava attorno a lui, al suo sorriso, ai suoi occhi, alle sue parole, alle sue canzoni.

Ma si sa che non tutto ciò che bello può durare per sempre.

Urla.

Urlavamo molto quando litigavamo, beh, più che altro lui urlava, io piangevo.

Crash.

Nell'ultimo periodo lanciava qualsiasi oggetto si trovasse vicino, lo prendeva e lo lanciava a terra o contro il muro urlando.

Avevo paura.

Non riuscivamo ad accordarci neanche per che ora uscire a cena. Litigavamo per ogni cosa, lui sembrava sempre nervoso, scontento, insoddisfatto e frustrato.

Piangevo.

Quando lui non c'era io piangevo e basta, non riuscivo a fare niente: mi mancava terribilmente il Niall di cui mi ero innamorata. Non era lui.

Piangevo ancora.

“Niall non posso andare avanti così.”

“Posso migliorare...”

Mentre lo diceva si teneva la testa fra le mani, sapeva cosa stavo per dire.

“No Niall. Ti sto lasciando. Lo sto facendo davvero, ho portato tutte le mie cose dai miei, se hai bisogno d'aiuto mi puoi trovare lì, ma ti prego: non cercarmi se non hai risolto qualsiasi cosa ti turbi.”

Piangevo mentre parlavo e continuai a piangere mentre uscii da quella casa senza voltarmi verso il rumore di mobili rotti e urla.

Piangevo. Piango. Piengerò.
Niall era l'uomo della mia vita, lo sapevo da come mi guardava con quello sguardo pieno d'amore, da come la sera, dopo l'ennesima litigata, si sdraiava affianco a me abbracciandomi finchè non smettevo di piangere. Lo sapevo dalla prima volta che eravamo usciti: nessuno era come lui e lui era come nessuno. Ci completavamo, ci amavamo anche mentre precipitavamo nel vuoto.

Piansi per anni.

Le braccia di un'altra intorno alla tua vita, il tuo sorriso rivolto verso di lei.
Sembri felice. Sembrate felici.
Io vorrei piangere, come faccio sempre, ma non lo faccio, sorrido e tiro dritto come se non vi avessi mai visto. Non sei più mio, nonostante io sia ancora tua. Ti ho fatto troppo male per poterti guardare di nuovo negli occhi.
Arrivo a casa e piango. Di nuovo.

Non volevo andare a quest'appuntamento al buio, preferisco concentrarmi sul mio lavoro a cui ho votato la mia vita. Però mamma me lo ha chiesto e lei non mi chiede mai nulla.
Quindi eccomi qui, al bancone del bar a sorseggiare del vino bianco in attesa che il fantomatico uomo della mia vita arrivi e in cinque minuti se ne vada.

“Ciao”

Riconosco quella voce prima ancora di voltarmi. Tu mi sorridi, lo stesso sorriso di cui mi sono innamorata la prima volta.

“Ciao”

“Mi chiamo Niall”

Mi allunghi la mano, esattamente come la prima volta che ci siamo incontrati alla festa di Adam, e mi guardi dritto negli occhi senza alcuna esitazione. Io ti stringo la mano delicatamente.

“Michela”

“Mi dispiace aver insistito tanto per conoscerti, ma speravo di avere ancora una possibilità.”

Io non ti dico niente, ti sorrido e ordino una birra media, la tua. Tu ti siedi accanto a me e sei nervoso, lo vedo da come ti sudano e tremano le mani, anche se cerchi di nasconderlo.
Ringrazi e bevi la tua birra quasi in un sorso solo.
Piango.
Non che fosse una gran sorpresa, piangevo da anni in continuazione, ma tu ti stupisci e ci metti un secondo in più rispetto al passato, poi appoggi il boccale e mi abbracci dondolando.

“Mi dispiace. Andrà tutto bene, ci sono qui io ora.”

Piango, piango come una bambina e lo stringo forte.
Sono a casa.

Best, for you, perchè ti voglio bene e perchè ci sei sempre.