Trees
(based on a song by Twenty Øne Piløts)

   La giornata di Jared iniziò come tante altre: sveglia presto per andare a scuola, il pomeriggio fingeva di fare i compiti per far felice sua madre e, una volta arrivata la sera, avrebbe improvvisato cosa fare. Il problema era che in quel periodo si sentiva diverso, come se Atlante gli avesse lanciato il peso del cielo sulle spalle e l'avesse abbandonato al suo destino. Sapeva quale fosse la causa della sua tristezza, ma non voleva ammetterlo. La causa si chiamava Lexi.
   Ci vuole poco per far crollare un ragazzo adolescente con un'autostima sotto lo zero: mettigli davanti una bella ragazza, che ovviamente lui riterrà oltre la sua portata, aggiungi una freccia di Eros e la cotta è arrivata.
   Nonostante la scarsa fiducia in se stesso, non era mai stato molto timido e riusciva tranquillamente a sostenere una conversazione con una ragazza, ma da quando aveva visto lei nei corridoi della scuola, non era mai riuscito a dirle nemmeno un "Ciao" e la cosa lo faceva stare peggio.
   Jared decise di uscire a prendere un po' di aria fresca, magari gli avrebbe fatto bene, così si avviò verso il parco a pochi metri da casa sua. Una volta arrivato imboccò il piccolo sentiero che conduceva ad un boschetto. Non ci tornava da molto, ma ricordava ancora come arrivarci.
   Camminando non se ne rese conto, ma quelli che a lui sembravano minuti in realtà si rivelarono ore ed il Sole stava già cominciando ad andare via per dare il buongiorno all'altro lato del pianeta.
   Appena se ne accorse, fece dietrofront e si diresse verso l'uscita del bosco, ma trovò qualcosa, o meglio qualcuno, che all'andata non aveva trovato.
   Lexi.
   Jared si chiese come facesse anche lei a sapere di quel posto, ma ignorò subito il pensiero per concentrarsi sul non farsi sentire. Fortunatamente ha sempre avuto la capacità di passare inosservato, quindi riuscì a nascondersi dietro un albero e si mise a guardarla.
   Lei stava lì in piedi e in silenzio ad osservare il tramonto quasi in adorazione, mentre lui, solo pochi metri più indietro, era intento a compiere la stessa azione, ma il suo sguardo era rivolto verso di lei.

   Voleva uscire allo scoperto e parlarle, finalmente, ma il suo corpo si era ammutinato e si rifiutava di obbedire. Stando lì fermo si sentiva quasi un codardo.

   Facendo sempre attenzione a non fare rumore, era riuscito a muoversi per nascondersi dietro un altro albero più vicino a Lexi. Pensò che forse andando sempre più vicino alla fine sarebbe riuscito a parlarle.
   Una volta avvicinatosi il più possibile senza farsi scoprire, si accorse che il silenzio era tale che da quella distanza riusciva a percepire il suo respiro.
   Ammaliato da quel dolce ritmo perse la concentrazione e, per sbaglio, pestò delle foglie, lei si girò cercando la fonte del rumore, ma Jared si era già nascosto meglio dietro il tronco e sperava che lei non si avvicinasse.
   Per sua sfortuna, lei abitava dal lato opposto del bosco, rispetto a lui, quindi anche lei cominciò ad avviarsi verso casa e passò dietro l'albero che nascondeva Jared.
   Sentendo i suoi passi vicini pensò che quella sarebbe stata la sua vera ultima occasione per riuscire ad entrare in contatto con lei.
   Si sentiva dentro un'ansia che non aveva mai provato prima, il suo corpo era come paralizzato.
   Lexi andò oltre l'albero e non si voltò.
   Anche questa occasione era andata sprecata.
   Pieno di tristezza, Jared la guardò andare via e disse solo una frase.
   "Volevo dirti ciao".