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Autore: Bunny05    06/07/2017    0 recensioni
[jortini ]
Martina si è da poco laureata in letteratura, ha molti sogni. Inizia a lavorare per una famiglia un po' complicata e fa la conoscenza di uno dei figli, Jorge. Un ragazzo con molti problemi legati alle emozioni. Scontri, muove amicizie e nuovi amori verranno affrontanti in questa storia. Uno strano amore sta per entrare nella vita di Martina.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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<< Cosa è successo? >> mi domanda Mechi appena apro la porta di casa, io la guardo indispettita, come fa a sapere che è successo qualcosa solo guardandomi? E’ incredibile questa ragazza, riesce sempre a capirmi fino in fondo. << Dov’è Fran? >> chiedo io per sviare il discorso, << E’ con Facu… Ma cosa è successo? >> continua a chiedermi, << Niente >> rispondo io facendo spallucce appoggiando il mio borsone in terra e togliendo la giacca, << Non è vero e lo sai che lo so!! >> esclama lei sgranando gl’occhi. Io la guardo alzo gl’occhi al cielo e mi lancio sul divano. << Ho avuto un altro scontro con Jorge >> borbotto << Uno strano scontro con Jorge, ma non ho voglia di parlarne, voglio solo rilassarmi e non pensarci, domani ho il giorno libero e lo dedico al relax, niente lavoro, niente rotture e soprattutto niente Jorge >> le spiego io e lei mi guarda stranita, << Non sei normale lo sai vero? >> mi chiede lei mettendosi a ridere << Comunque voglio sapere cosa è successo non puoi dire così e far finta di niente! >> si avvicina Mechi e si siede in parte a me sul divano, << Voleva che lo baciassi o una roba del genere >> borbotto << Ma l’ho rimesso al suo posto >>, << VOLEVA BACIARTI? >> urla quasi, << Sapevo che non avrei dovuto dirtelo! >> borbotto io. Ora Mechi farà le sue mille domande, la conosco troppo bene e so che a lei queste cose piacciono. << Come è successo? Raccontamelo… Almeno lui è figo? Non hai una sua foto? Perché non l’hai baciato? >>. Io la guardo confusa e poi scoppio a ridere scuotendo il capo. << E’ successo che mi ha detto che sapeva che io volevo baciarlo, poi l’ho rimesso al suo posto dicendogli che io non sono una delle sue ragazze, è il classico tipo che le relazioni le snobba. Lui è bello ma è stronzo Mechi quindi questo purtroppo lo penalizza molto >> rido io, << No non ho una sua foto cosa me ne faccio e non l’ho baciato perché in teoria ho un ragazzo, anche se non è proprio il mio ragazzo >>. Lei mi guarda senza dire nulla, sta pensando a come rispondere e a cosa chiedermi. Con quella sua aria vispa e sempre allegra. E’ impossibile non adorare Mechi, lei smuoverebbe mari e monti per chi tiene, è dolce, gentile, simpatica non so come sarebbe la mia vita se non l’avessi incontrata. << Lo dirai a Peter? >> mi chiede poi, << Non credo proprio Mechi e poi non è successo niente anche se mi ha un po’ spaventata l’ho rimesso al suo posto, quindi non c’è niente di cui preoccuparsi >>, << Ok se lo dici tu ma se succede ancora lo voglio sapere >> sorride maliziosa lei, << Non succederà mai più credimi >> le rispondo io. Mechi ritorna ai fornelli, oltre ad ed essere un ottima pediatra è anche un ottima cuoca, lei dice che cucinare le rilassa la mente per questo lo fa quasi sempre lei, se non ha i turni all’ospedale ovviamente, altrimenti mi arrangio. Fran fa capolino in casa, Mechi si agita e questa cosa mi fa pensare che Mechi nasconda qualcosa. << Ciao sorellina >> mi saluta mio fratello dandomi un bacio sulla nuca, << Mi ha chiamato papà oggi voleva sapere come stavi, voleva chiamarti ma non voleva disturbarti sul lavoro >>, << Come sta? >> chiedo io sorridendo, adoro mio padre e mia madre, per me sono come angeli e mi mancano ogni giorno sempre più. << Bene, la mamma ha aperto una nuova classe di canto perché ci sono troppi studenti e papà ha trovato un nuovo cantante e ha deciso di fargli incidere il suo disco.>> I miei genitori sono entrambi nel settore della musica, mia madre insegna e mio padre lavora in uno studio discografico dove cercano nuovi talenti. Io la musica la amo ma ho preferito scegliere una strada diversa, siccome amo la letteratura e amo insegnare, soprattutto ai bambini. Mia madre da piccola mi ha insegnato a cantare, mi ha chiesto anche se mi sarebbe piaciuto avere una carriera in quel campo ma ho deciso di no, volevo portare avanti i miei sogni. << Tini è stata quasi baciata da Jorge >> esclama poi Mechi d’un tratto, io la guardo indispettita e la fulmino con gl’occhi, << Mechi >> la richiamo io, << Baciata? >> mi guarda mio fratello stranito << Jorge? >>, << Jorge è il fratello della bambina con cui lavora e voleva che lei lo baciasse >>, << Martina! >> mi richiama mio fratello, << Non è colpa mia >> ribatto innervosita << Io l’ho tenuto lontano >> faccio spallucce per difendermi dalle accuse di Mechi, << Perché i ragazzi ci devono sempre provare con te? >> mi domanda lui, << Non è vero! >> gli dico con un tono alto e acuto, << Si che è vero Tini sei bella >> borbotta la bionda e io la squadro come per dirgli di stare zitta, << Non mi piace che i ragazzi ti desiderano >> dice Fran poi, << Non mi desidera, vuole solo aumentare il numero della sue ragazze >> dico in un tono quasi schifato << E l’ho rimesso al suo posto, chiusa questa storia >> affermo io e li guardo per vedere se mi hanno capito, loro annuiscono con la testa, << Bene vado a farmi la doccia >>. Mentre salgo per le scale, Mechi e Fran si guardano e poi scoppiano a ridere e io scuoto la testa incredula.
 
Il giorno seguente mi sveglio rilassata, oggi ho la giornata libera, scendo dal letto e indosso un paio di Jeans attillati chiari e una maglia corta rosa che fa intravedere un pezzo di pelle della pancia. Quando scendo Fran non c’è è già uscito, sta lavorando con Facu ha un progetto musicale, a mio fratello piace stare al mixer e lavorare sulla musica e siccome Facu è il re di queste cose gli ha offerto un posto per il locale in cui lavora. Mechi mi sorride quando mi vede, ha già preparato la tavola, << A che ora vai a lavoro oggi? >> le domando sedendomi al tavolo e mi verso una tazza di caffè, << Fra dieci minuti e torno per cena >> sorride e poi si siede al tavolo difronte a me, << Come mai oggi hai il giorno libero? >> mi chiede lei, << Perché la signora Clarke deve portare Sophia da una specie di psicologo da quanto ho capito >>, << Perché? >> mi chiede lei con uno sguardo confuso << Ha sei anni povera bimba >> continua lei, << Credo per il fatto che sia chiusa e riservata, non ama stare con la gente ma questo è dovuto al fatto che si sente sola e non andando a scuola è ovvio che non impara ad aprirsi >> le spiego, << E tu non cerchi di farla aprire? >> mi domanda poi lei, << Si cerco di farlo ma non è semplice anche se la trovo migliorata in queste due settimane ha fatto già grandi passi in avanti almeno credo, non so se con il suo psicologo parlerà o rimarrà zitta, Sophia sa essere abbastanza intelligente credo che capisca e per ripicca alla madre non parli nemmeno con il suo dottore >>, << Lo farei anche io con una madre del genere >> borbotta alzandosi dal tavolo portando la sua tazza vuota nel lavandino, guarda l’orologio che tiene al polso e afferra la sua borsa, << Io scappo, ci vediamo stasera Tini >> mi dice andando verso la porta, << Buon lavoro Mechi >> le sorrido io. Finisco di far colazione, sistemo il tavolo e lavo tutte le cose che ci sono nel lavandino. Oggi pomeriggio mi vedrò con Peter, andremo a fare un passeggiata per New York, sono emozionata, ma non ho ancora capito bene cosa siamo, ci frequentiamo ormai da un po’ ma non siamo ancora una coppia. Verso le due di pomeriggio Peter viene a prendermi, iniziamo a camminare per le vie di New York mano nella mano, è molto gentile ed educato, non è uno stronzo, ama andare a teatro, ama ascoltare la musica classica, va con suo padre al club, si veste sempre in modo elegante, mentre io non sono proprio così, si mi vesto bene ma amo anche essere una ragazza della mia età che ogni tanto si diverte e si lascia andare. Mechi me lo ripete sempre che non devo perdere quella parte di me perché poi crescendo non potrò tornare indietro, devo vivere come una ragazza della mia età finché posso, ovviamente non come quei ragazzi, gl’amici di Jorge, quel divertirsi non fa per me. << A cosa pensi? >> mi chiede Peter mentre camminiamo mano nella mano per New York, << Niente, ultimamente sono un po’ presa dal lavoro sai >>, << Sei molto matura su questo, amo chi si impegna fino in fondo per il suo lavoro e dimmi come va? Ti danno ancora fastidio? >>, io non rispondo subito, guardo in basso e poi alzo la testa e sorrido, << No è tutto apposto, nessuno mi dà fastidio >>, << Sai che devi dirmelo così ci penso io >> mi dice lui sicuro di se, << Non c’è ne è bisogno >> rispondo, non mi va che Peter si impicci delle cose del mio lavoro, non sarebbe giusto e poi so cavarmela da sola non mi serve una guardia del corpo o un modo per minacciare Jorge e tutti i suoi amici. Prendiamo un gelato, camminiamo per Central Park e verso le sei mi riporta a casa, è stata una lunga giornata, abbiamo camminato tanto e chiacchierato di tante cose, ogni tanto qualche risata, volevo proporgli una serata dove saremmo andati a ballare da qualche parte con Mechi ma mi rendo conto che non è una cosa adatta lui. Quando siamo sulla soglia di casa mi lascia un leggero bacio sulle labbra, è molto delicato e gentile e mi sento stupida quando dentro di me penso che voglio qualcosa di più di uno stupido bacio, voglio la passione, ma lui è un ragazzo d’altri tempi e mi tratta con rispetto questa è una cosa che mi piace di lui, dopo tutti questi mesi però voglio qualcosina in più, anche se sono disposta ad aspettare. Rientro in casa e non c’è ancora nessuno, preparo la tavola, mi arriva un messaggio da Fran che mi dice che stanotte starà a casa di Facu perché hanno molto su cui lavorare. Mechi rientra felice e contenta, ama il suo lavoro ed è raro vederla tornare con il broncio o arrabbiata, anzi è sempre il contrario. Durante la cena chiacchieriamo mi racconta di quello che ha fatto al lavoro, quando ci mettiamo sul divano per guardare la Tv io gli racconto della mia giornata con Peter, << Sei sicura che non sia un vecchio? >>, << Cosa stai dicendo? >>, << Insomma ha 26 anni e sembra un nonno! >> esclama lei << Io in un rapporto voglio risate, passione, voglio che lui non smetta un attimo di guardarmi o desiderarmi e non che mi tratti come un pezzo di vetro >> borbotta, la vedo persa nei suoi pensieri, << A chi stai pensando? >> le chiedo, << A nessuno >> risponde di scatto, io la guardo intensamente, << Lo giuro nessuno >> fa spallucce lei, << Mechi dimmi chi ti piace! >> le chiedo in modo fermo e deciso, << NESSUNO! >> ripete lei e io inizio a fargli i dispetti per farmelo dire, << Dimmelo >> le dico mentre gli do qualche pizzicotto. << Nessuno lo giuro Tini, lasciami stare >> dice cercando di scappare da me, io mi metto a ridere, << Andrò avanti finché non me lo dirai >> la provoco io, quando sto per raggiungerla sentiamo il campanello suonare.
 
<< Aspetti qualcuno? >> le chiedo mentre vado verso la porta, << No >> dice, sono quasi le dieci di sera chi potrà mai essere? Faccio girare la serratura e poi apro la porta trovandomi davanti la persona che non avrei pensato di vedere. << Jorge >> esclamo io confusa, non sembra in ottime condizioni, direi che è ubriaco e mi chiedo cosa ci faccia qui. << Jorge? >> borbotta Mechi venendo verso la porta e lo guarda, << Tini >> borbotta lui me si vede che non riesce bene a connettere, << Cosa ci fai qui? >> gli chiedo ancora davanti alla porta << Tornatene a casa >> dico con un tono severo, << Aspetta >> dice lui tenendo la porta aperta e mi guarda, quegli occhi verdi che mi trafiggono hanno un aria confusa e quasi dispiaciuta, il suo viso perfetto è scavato, stanco, sembra che non abbia dormito per giorni, << Cosa devo aspettare? >> gli domando, << Tini non fare la cattiva >> mi rimprovera Mechi e io la fulmino con gl’occhi, << Mi dispiace >> dice lui e io mi volto verso di lui stranita, << Questa è davvero bella >> faccio una finta risata io, << Davvero >> urla quasi lui, << Non capisco cosa ti dispiace Jorge, non devi scusarti con me se sei ubriaco e poi come fai a sapere dove abito? >> gli domando, Mechi ancora in parte a me mi guarda un po’ confusa ma allo stesso tempo sembra divertita, << Entra pure >> gli dice lei e io in questo momento vorrei saltargli addosso, << Tini fallo passare >> mi dice e io senza voglia mi scanso. Mentre lei richiude la porta incrocio le braccia al petto e lo guardo, << Cosa vuoi? Perché sei qui? >>, << Perché mi dispiace >> dice sbiascicando un po’, << Sei ubriaco Jorge >> gli dico, lui ridacchia << Lo so >> borbotta poi con un sorrisino da ebete sul volto, << Non è divertente lo sai? Mi dici perché cavolo sei qui? >>, lui si gira verso di me e prende un gran respiro, << Perché ti ho spaventata e non volevo >> mi dice, << Sei incredibile lo sai? >> lo rimprovero << Come ti permetti di venite qui a dirmi che ti dispiace di avermi spaventata, dovresti lasciarmi in pace perché non mi interessa di te o delle tue scuse >> dico quasi arrabbiata,  << TINI >> urla ancora Mechi guardandomi un po’ stranita, << No ha ragione me lo merito, ho fatto lo stronzo con lei e sapevo benissimo di non doverlo fare >>, Mechi cambia espressione nel guardarlo, come se gli facesse compassione, come se avesse visto qualcosa di buono in lui, ma non è così Jorge è uno stronzo, si sta scusando solo perché è ubriaco da sano non lo farebbe mai. << Ti scusi solo perché sei ubriaco >> gli dico e lui ridacchia ancora, << La smetti di ridere? >> continuo quasi arrabbiata, << Scusa non posso farci niente >> alza lo sguardo su di me, i suoi occhi verdi nei miei, appena li ha incrociati ho avuto una sensazione strana dentro di me come se mi stesse svuotando l’anima, << Senti torna a casa mi dimenticherò della cosa se mi lasci in pace >> gli dico come per fare un accordo e lui continua a fissarmi senza mai smettere e sembra quasi incantato, << JORGE! >> urlo io per farlo riprendere, << Hai capito quel che ti ho detto? >>, << E’ ipnotizzato >> ridacchia Mechi guardandolo, << No, è ubriaco >> le spiego io prendendolo in giro. << Scusa >> dice poi lui ancora, << La smetti di scusarti? >> gli chiedo ancora più nervosa di prima, << Mi dispiace davvero >> continua lui a ripetere, << Ok è proprio andato >> esclama la bionda guardandomi, << Jorge vai a casa >> gli ordino ma lui continua a guardarmi, << Perché non dormi sul divano invece? >> chiede Mechi e io la fulmino con gl’occhi, << Davvero Tini? Lo vuoi mandare in giro così? >>, << E’ lui che si è ridotto così! >> esclamo, << Si ma non possiamo lasciarlo vagabondare in giro in questo stato >>. Fisso Mechi e vorrei tanto prenderla a schiaffi ma in fondo ha ragione, per quanto io desideri che lui se ne vada a casa e stia il più lontano possibile da me non posso lasciarlo andare in quello stato, se poi gli succedesse qualcosa? Lo odio fino a questo punto? << Ok va bene può dormire sul divano ma se prova a rompermi le palle lo ammazzo >>, << Da quando parli così? >> mi prende in giro Mechi, quando vede che la guardo storta ridacchia, << Dai aiutiamolo a sdraiarsi >>. Io e Mechi cerchiamo di far sdraiare Jorge sul divano mentre lui continua a ripetere che gli dispiace, << Questa cosa mi dà sui nervi >> dico più a me che a Mechi, << La trovo una cosa carina invece >>, << Mi dispiace davvero >> mi dice Jorge ancora una volta mentre gli do una coperta. Dopo averlo sistemato per bene io e Mechi ci dirigiamo al piano superiore per andare a dormire, << Potevi dirlo che è davvero bello >> mi dice lei a bassa voce e io la guardo stranita, << Non è una cosa importante >> ribatto io, << SI che lo è ti tieni tutta per te quella bellezza >> mi rimprovera lei scherzando, << Non me lo tengo tutto per me, e poi non è così bello >> so che sto dicendo una stronzata perché è bello davvero, forse non ho mai visto un ragazzo così bello, ma il fatto che io non lo sopporto va oltre a ogni cosa. Mechi mi guarda storta come per dirmi che non crede alle mie parole, io gli do una spintarella, << Vai a dormire Mercedes >> le dico e lei si mette a ridere entrando nella sua stanza.


P.s: Rieccomi. Sono stata via per un po' e mi dispiace. Non avevo il pc e poi sono anche andata in vacanza, ma ho continuato a scrivere omunque e ora sto riportando tutto sul mio nuovo pc quindi ricomenicerò a pubblcare!! Siamo ritornati da Tini e Jorge, li avevamo lasciati in un modo abbastanza particolare, Do ve TIni ne rimane quasi impaurita. Jorge preso dall'alcool le fa visita per scusarsi. Chissà cosa succederà? siccome tini non l'ha presa molto bene!! Spero che il capitolo vi piace e mi scuso ancora per essere stata assente!! 
 
   
 
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