Film > L'incantesimo del Lago
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Autore: lmpaoli94    06/07/2017    0 recensioni
Erano passati anni quando Derek e Odette si erano sposati.
Nel loro regno vigeva pace e prosperità.
Ma le forze del male erano in agguato, pronte per essere risvegliate.
Dove poteva provenire la nuova minaccia?
Come sarebbe stata sconfitta?
Non vi resta altro che scoprirlo leggendo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek, Nuovo personaggio, Odette
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La regina Amarin li fissava con sguardo pieno d’odio.
«Lasciaci andare, madre.»
«No! Lei è mia! Tu vuoi riportarla dai suoi genitori! E per giunta hai spezzato il suo incantesimo! Come hai potuto?! Credevo che…»
«Ora basta con le parole! Non ho tempo da perdere.»
«Tu sei mio figlio! Sangue del mio sangue! Non puoi farmi questo!»
Amarin sembrò fuori di sé.
«Anche se siamo dello stesso sangue, siamo due creature completamente diverse. Siamo cresciuti con due diversi ideali… Il tuo è la più totale distruzione, mentre il mio…»
«È stata lei! È lei che ti ha fatto il lavaggio del cervello! È tutta colpa della sua pietà!»
«Forse sì, forse no… Ma cosa importa? Io ne sono innamorato. Ed è questo che conta per me.»
Amarin, stanca delle parole di suo figlio, scagliò un forte raggio oscuro contro suo figlio.
«Come… hai potuto?»
«Se non sei con me, sei contro di me. Ed io devo eliminare tutti coloro che cercano di intralciarmi. A qualsiasi costo.»
Amarin concentrò gran parte delle sue energie nella sua mente.
Un energia così potente che anche Trivium avrebbe trovato grandi difficoltà.
«Adesso proverai tutta la mia forza! E per cominciare, la tua amata farà parte di me…»
«Che cosa…»
Improvvisamente, Alexia fu risucchiata nel corpo della regina nera.
«No! Maledetta! Te la farò pagare!»
«Voglio vedere come… Una volta entrati nel mio corpo, non si esce vivi. E se proverai a distruggermi, anche la tua principessa farà la mia stessa fine.»
Trivium era completamente allibito e arrabbiato.
Aveva tutto da perdere e niente da guadagnare.
Ormai sembrava davvero tutto perduto.
«Allora Trivium, cosa decidi? Io ti sto aspettando.»
«Va bene… Hai vinto tu…»
«Cosa? Ti arrendi?»
«Davvero? Senza nemmeno combattere?»
«Sei mia madre. E io non combatto contro la mia famiglia… Mi dispiace.»
«Sono sconcertata… Ho fatto un grandissimo errore ad averti mandato ad addestrare nelle profondità della foresta. Non so davvero più chi sei…»
«Vedrai che dopo non ti importerà più…»
«Perché?» domandò Amarin con sguardo confuso.
«Perché non ho altro motivo per vivere…»
«No? Conquistare questo regno non è un buon motivo?»
«Non per me… Sei pronta? Stai per assistere alla mia totale distruzione. E vuoi sapere una cosa? Tutto questo sarà per colpa tua.»
Amarin lo fissava con sguardo incredulo.
Non poteva credere alle sue parole.
«No! Fermati!»
«Ormai ho preso la mia decisione»
“Il mio unico erede… non posso permettere che finisca così!”
«Non puoi sacrificare la tua vita per un essere umano. È inaudito!»
«Allora lasciala andare! Lei non centra nulla. È una questione tra me e te.»
«Mai!»
Trivium fissava sua madre con sguardo truce.
Non voleva mollare.
Per nessun motivo.
«Bene… Addio.»
L’aura di Trivium si stava azzerando, fino a cadere in un sonno profondo.
Amarin rimase a fissarlo.
«E va bene. La lascerò andare.»
Nell’udire quelle parole, Trivium riacquistò subito energia.
«Ma ad una condizione…»
«E sarebbe?»
«Che tu non avrai niente a che fare con gli esseri uman.i»
«Perché dovrei accettare la tua richiesta? Senza Alexia io non sono niente…»
«Basta! Mi hai stufato! Sei una creatura debole. Non sei degno di essere mio figlio.»
Amarin perse definitivamente la pazienza.
Era come fuori di sé.
Non poteva sopportare un simile affronto.
«È giunta l’ora di farla finita. Una volta per tutte.»
Le energie di Amarin trovarono sfogo con una serie di colpi che Trivium riuscì a malapena a schivare.
«Bene! Se è questo che vuoi…»
Trivium non ci mise molto a controbattere.
Ormai la guerra era aperta.
Stava per cominciare la battaglia più feroce che l’intera foresta avesse mai visto.
La foresta stava per essere definitivamente rasa al suolo.
Tutti gli animali erano fuggiti.
Ormai erano rimasti solo Amarin e Trivium.
«Non credevi  che ti avrei tenuto testa, vero?»
«So dei tuoi poteri, mamma. Infatti non ho fatto altro che contrastarli.»
«Sì, ma adesso la musica cambierà… radicalmente.»
Amarin concentrò tutte le energie rimaste per sferrare il colpo finale.
«Preparati. La tua ora è giunta!»
A causa della devastante forza che Amarin si preparava a scatenare, liberò la principessa Alexia che era imprigionata dentro di lei.
Quando riaprì gli occhi, aveva la mente confusa.
Però davanti a sé riconobbe subito Trivium.
«Trivium…»
Il colpo che Amarin si stava apprestando ad usare era arrivato alla massima potenza.
«Mi dispiace, figliolo. Ma se hai scelto lei al posto mio, dovrai pagarne le conseguenze.»
Un’ombra oscura si stava per abbattere su Trivium.
Non riusciva a contrastarla.
Nemmeno i suoi poteri superiori poterono nulla.
«È finita…»
Ma Trivium non venne mai colpito.
Qualcuno si era anteposto tra lei e il colpo di Amarin.
E quel qualcuno era proprio la principessa Alexia.
«Alexia!»
Il grido di Trivium riecheggiò in tutto il regno e in tutta la foresta.
«Sciocca. Cosa credeva di fare?»
Amarin era rimasta senza energia.
Respirava a fatica.
«Alexia, perché l’hai fatto?»
«Non potevo permettere… è tutta colpa mia se tu e tua madre…»
«No! Tu non centri niente! L’ho voluto io.»
«Trivium… mi dispiace… mi dispiace se non potremmo avere una vita insieme…»
Trivium aveva le lacrime agli occhi.
Piangeva proprio come un essere umano.
Era esasperato dal dolore.
Non poteva accettare tutto questo.
«Però ricordati una cosa: io ti amo. Mi dispiace solo averlo capito troppo tardi…»
Fu l’ultima frase che Alexia riuscì a dire prima di emettere l’ultimo respiro.
«No! Non può finire così! Non lo permetterò!»
Lo sguardo feroce di Trivium andò a posarsi su quello di sua madre.
«Maledetta! È tutta colpa tua!»
Amarin, forse pentita per il destino inferto alla povera principessa, non riuscì a dire niente.
Il suo silenzio era più efficace di mille parole.
«Io…»
«Non c’è nessun io, mamma! Come hai potuto farmi questo?! Adesso sei contenta? L’hai uccisa. Hai rovinato la sua vita. E anche la mia…»
Amarin era profondamente delusa.
Se solo l’avesse capito prima.
Se solo avesse capito  l’amore.
Tutto questo non sarebbe mai successo.
«C’è solo un modo per rimediare ai miei errori…»
«E sarebbe?»
«Posso donare le mie ultime energie a lei. Facendo così potrebbe tornare in vita, coronando finalmente il vostro sogno d’amore…»
«Non ci credo! Non credo alle tue parole! Sei una bugiarda!»
«Vuoi mettermi alla prova? Tanto ormai 'hlo capito che la sua vita è più importante della mia…»
«Smettila di fare paragoni. Tu sei mia madre!»
«E in qualità di madre, rimedierò ai miei errori. Sta a vedere…»
L’aura di Amarin uscì dal suo corpo per posarsi su Alexia.
Improvvisamente, la principessa riprese a vivere.
Trivium non poteva credere ai suoi occhi.
Per la prima volta, sua madre aveva mantenuto una promessa.
Una promessa talmente importante da farlo completamente ricredere su di lei.
«Alexia! Sei viva!»
«Sì… E tutto grazie a tua madre…»
Alexia era ancora molto debole.
Aveva bisogno di riposo per recuperare definitivamente le energie.
«Ti porto subito al castello.»
«Aspetta un attimo…» lo interruppe Alexia.
«Cosa c’è?»
«Tua madre… Non vuoi dargli un ultimo saluto?»
Trivium la guardò con sguardo perplesso.
«Sì, hai ragione…»
A piccoli passi, Trivium si avvicinò a sua madre.
Non sapeva cosa dirgli.
«Mamma…»
«Hai visto? Che ti dicevo? Ho mantenuto la mia promessa?»
«Io… Tutto questo non doveva succedere…»
«È tutta colpa mia, figliolo. Sono io che dovevo rimediare… E l’ho fatto a costo della mia vita.»
«Non voglio che tu te ne vada…» disse Trivium con le lacrime agli occhi.
«Devo figliolo. Questo è il mio destino. E non posso fare nulla per sottrarmi.»
Trivium non disse nulla.
Era profondamente commosso.
«Ma non ti preoccupare… Un giorno ci rivedremo… In un’altra vita.»
«Sì mamma…»
«Addio.»
Il corpo di Amarin si dissolse come polvere.
Di lei non c’era rimasta nessuna traccia.
Era completamente sparita.
La foresta riprese a germogliare con tale velocità che nè Trivium né Alexia se ne accorsero.
Adesso dovevano guardare avanti.
Dovevano iniziare una nuova vita.
Non si sarebbero mai lasciati.
Perché il loro amore era più forte di qualsiasi altra cosa.
Anche se quel giorno, si dovette consumare un sacrificio.
Una amaro sacrificio.
«Trivium…»
«Avanti Alexia, torniamo al castello. I tuoi genitori ti stanno aspettando.»
Sul volto di Trivium traspariva un sorriso.
Un sorriso che per Alexia voleva dire speranza.
La speranza di una nuova vita.
   
 
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