Capitolo
7: Incontro e Salvezza
Erano
passate poche ore da quando il nostro gruppo di amici aveva incontrato Tapu
Koko. Immediatamente dopo che si erano lasciati, il Pokémon Nume Locale rientrò
nella stanza dove c’era il dipinto da cui premette su un punto ben preciso. In
un istante, si aprì una sorta di portale al centro della camera e il Pokémon
senza esitazioni entrò in quel fascio di luce. Il viaggio fu molto breve e il
Tapu si ritrovò in una sorta di spazio vuoto immerso nel nulla, dove al centro
c’erano quattro colonne disposte in modo da formare una sorta di croce vista
dall’alto. Quando arrivò vicino al bordo della colonna, comparirono altri tre
Pokémon da altrettanti fasci di luci, il quale erano molto simili a lui: il
primo era di colore rosa con i capelli ricci dello stesso colore e una fascia
bianca nella zona pettorale; il secondo era di colore verde con delle corna
appuntite alla testa e un anello intorno al naso; il terzo era di colore
azzurro come il mare, con dei lunghi capelli lisci azzurri e dei braccioli
intorno alle braccia. I tre raggiunsero Tapu Koko vicino al bordo delle
colonne, dopodiché il Tapu di colore rosa non iniziò a parlare: “Yawn… Tapu
Koko come mai ci hai chiamato a quest’ora! Io stavo quasi per mettermi a
dormire!”
“Non mi
sorprende Tapu Lele. Per te, ogni momento è buono per dormire.”
“Cosa hai
detto? Vieni qui a ripeterlo sei hai coraggio!”
“Calmatevi
voi due!” – disse il Tapu di colore azzurro – “Non sapete far altro che
litigare!”
“Lo so,
Tapu Fini. Ma se è lei che non sta mai attenta hai nostri discorsi.”
“Ehi! Tapu
Bulu è venuto per sentire il discorso di Tapu Koko. Allora, sentiamo cosa deve
dirci!”
“D’accordo!
Sapete tutti di quello che è successo al Tempio del Tuono, giusto?”
“Ti
riferisci alla visita di quel gruppo di Pokémon?” – domandò Tapu Lele.
“Esattamente!
Come sapete, in quel gruppo c’era un Pokémon che assomigliava incredibilmente a
voi sapete chi!”
“Ma nei
sei sicuro!? Non è possibile una cosa del genere. Forse ti sarai sbagliato!” –
disse Fini.
“Sai che
sono sempre sicuro delle mie impressioni. Dovevate vederlo quando mi ha usato
Gigascarica Folgorante su di me!”
“In
effetti… Tapu Bulu ha percepito qualcosa, ma che sia una mossa Z era altamente
improvabile.”
“L’abbiamo
percepita tutti.” – rispose Lele all’affermazione di Bulu – “Ma dimmi Koko… gli
hai raccontato tutta la storia del Villaggio?”
“Sì, ma
non sono sicuro se ha capito bene. Penso abbia perso la memoria in qualche
modo, ma non so come!”
“Non gli
avrai mica detto dell’autore dell’attacco. Sai cosa succederebbe se lo venisse
a sapere?” – domandò Tapu Fini.
“Stai
tranquilla! Gli ho parlato dell’attacco, ma non di chi lo ha eseguito.” –
rispose Tapu Koko.
“Perfetto!
E ora come intendiamo procedere con questa storia?” – domandò Tapu Bulu.
“Dobbiamo
aspettare… se Mimikyu si accorge dei nostri movimenti, per noi sarebbe la
fine!”
Tutti e 4
i Pokémon Nume Locale si accordarono sulla decisione presa in quel momento, ma
prima di andarsene Tapu Koko pose un’ultima domanda a Tapu Lele: “Dimmi Lele,
come sta la nostra ospite?”
“Bene, ma
devo tenerla sottocchio! Ha percepito che suo figlio è ancora vivo e devo
evitare che faccia qualche sciocchezza!”
“D’accordo!
Tienimi informato con la Telepatia di qualunque cosa faccia!”
“OK!”
Nel
frattempo, il nostro gruppo di eroi era appena tornato alla Gilda e,
immediatamente decisero di raccontare al capitano Decidueye la loro avventura.
“Sì,
quello che vi ha detto Tapu Koko è vero. Sapevo fin dal primo incontro con
Pikachu chi era in verità.”
“Ma
capitano… perché non ci ha raccontato subito questa storia fin dall’inizio?” –
domandò Popplio.
“Avevo
intenzione di dirvelo fin dal primo momento, ma ho preferito non raccontarvi
niente per non destabilizzarvi durante
le missoni.” – rispose il Pokémon Alifreccia.
“Quindi…
Pikachu sarebbe l’erede naturale di quel villaggio distrutto poco tempo fa; ma
allora perché non si ricorda niente di quello che è successo?”
“A questo
non so darvi una risposta, mi dispiace!”
“Senta
capitano!” – disse Litten – “Almeno si sa chi ha attaccato quella località?”
“Purtroppo
no! Comunque Koko sta cercando ancora informazioni, appena saprà qualcosa ve lo
dirò immediatamente!”
Tutti i
presenti in quella stanza si convissero delle parole del capitano, ma Pikachu
rimasto in silenzio per tutto il tempo decise di pronunciare qualche parola
come se fosse stato chiamato in causa: “Capitano… posso parlare un momento
davanti agli altri?”
“Permesso
concesso!” – rispose Decidueye.
“Grazie!
Amici… come di certo sapete non ricordo nulla di quello che è successo. Anche
durante l’incontro con Tapu Koko non ho scoperto molto sul mio passato, però
dopo questa esperienza sono diventato consapevole di una cosa.”
“Di cosa,
Pikachu?” – domandò Rockruff.
“Io… sono
molto felice di essere qui con voi, ho capito l’importanza del lavoro di
squadra e, ho deciso che da questo momento in avanti, non mi nasconderò più di
fronte alle apparenze.”
“Che cosa
intendi!?” – disse il Pokémon Cagnolino un po’ confuso.
“Che da
oggi, io Pikachu mi assumerò l’incarico di essere d’aiuto qui alla gilda! So
che vi ho fatto preoccupare ma è giunto il momento di cambiare il mio
atteggiamento; non mi butterò più giù di morale ma dimostrerò che posso reagire
a qualunque situazione dovesse capitarmi.”
Tutti
quanti all’inizio rimasero in silenzio, ma successivamente un po’ alla volta
iniziarono a congratularsi con il Pokémon Topo della sua scelta, ricevendo i
consensi anche della sua compagna di squadra e del capitano.
“Bene,
ragazzi! Si è fatto tardi, meglio andare a dormire. Domani ci aspetta un’altra
giornata di duro lavoro, quindi… tutti a nanna!” – disse il capitano.
“Sì,
signore!” – risposero tutti all’unisono.
Così,
tutti i membri della gilda si avviarono nelle rispettive stanze per andare a
dormire.
Tuttavia,
nella stanza del team Thunder Pop: “Pikachu… hai un momento?”
“Sì,
Popplio! Cosa c’è?”
“Ecco… io…
ti volevo ringraziare!” – rispose il Pokémon Otaria.
“Ringraziarmi!?
E per cosa?” – domandò il Pokémon Topo.
“Non te lo
detto prima… ma se non fossi intervenuto durante l’attacco di Tapu Koko, a
quest’ora avrei sicuramente fatto una brutta fine.”
“Nah… non
ti devi scusare. Se non aiuto la mia compagna di squadra non sarei un buon
membro della gilda, giusto?”
“Giusto!”
I due
continuarono a chiacchierare ancora per qualche minuto, ma poi Pikachu si
accorse che si era fatta tardi: “Guarda, ormai è notte passata. Meglio dormire
se non vogliamo fare una brutta figura davanti al capitano domani.”
“D’accordo!”;
così Pikachu e Popplio si misero nei rispettivi letti, ma prima che potessero
chiudere gli occhi il Pokémon Otaria diede un bacio al suo compagno di squadra dicendogli:
“Grazie! Sei un vero amico!”
Il mattino
seguente dopo il solito discorso mattutino, Pikachu era ancora molto sonnolente
per via del “bacio” che Popplio gli aveva dato; era riuscito a nascondere la
sua faccia con le guance rosse ma non riuscì a trattenersi. Per fortuna, sia
lui che la compagna di squadra vennero chiamati per partecipare ad una nuova
missione: “Team Thunder Pop, oggi vi affido un compito molto delicato.”
“Delicato!?”
– disse Popplio con aria incuriosità.
“Vedete,
non molto lontano da qui è avvenuto un rapimento di un Pokémon; il vostro
compito sarà quello di salvare questo Pokémon e riportarlo alla sua famiglia.”
“Capisco…
ma perché questo incarico sarebbe delicato?”
“Il
Pokémon in questione è la figlia del sindaco di Air Town, la città dei Pokémon
Volante. Ma per maggiori dettagli, chiedete direttamente al sindaco.”
“D’accordo!
Pikachu, sei pronto?” – domandò il Pokémon Otaria.
“Sì, sono
pronto! Possiamo andare!” – rispose il Pokémon Topo.
I due
Pokémon, dopo essersi preparati a dovere non ci misero molto ad arrivare ad Air
Town dove vennero accolti da una folla desiderosa di conoscerli. Ci volle molto
tempo, prima che riuscissero ad arrivare alla casa del sindaco, ma alla fine ce
la fecero.
“Ohohoh…
Benvenuti, cari amici! Che ve ne pare della nostra accoglienza?” – domandò il
sindaco che si rivelò un Charizard imponente come una montagna.
“È stata
molto… calorosa! Non ce l’aspettavamo!” – rispose Pikachu.
“Beh, non
mi sorpende! Non sono molti i visitatori di questa località!”
“OK… ma ci
parli del rapimento!”
“Giusto…
me ne stavo scordando!”; all’improvviso il volto del Pokémon Fiamma da
sorridente divenne più triste e maliconico.
“È
successo tutto 2 giorni fa! Io e mia figlia stavamo giocando all’aria aperta
nel campo che ho dietro casa. Tutto era tranquillo, ma all’improvviso un gruppo
di Pokémon mai visti prima presero la mia Charmander minacciandomi di non
intervenire, altrimenti gli avrebbero fatto male.”
“Mi
dispiace per sua figlia!” – disse Popplio – “Ma hanno chiesto qualcosa in
cambio? Di solito nei rapimenti è così che succede!”
“Hanno
chiesto solamente di portargli il tesoro di questa città tramandato di
generazione in generazione!”
“E quale
sarebbe?” – domandò Pikachu.
“Questo
che vedete qui di fronte: un cerchio Z con incastonato un Idrium Z!”
“Ma… è
uguale a quello indossato da me!”
“Sì, ma
vedi questo qui è stato affidato dai miei antenati e da allora lo abbiamo
sempre conservato!”
“Capisco!
A che ora è previsto lo scambio?”
“Questa
sera verso le 22 alla Piazza Centrale della città!”
“Perfetto!
Lei faccia come dicono e stia tranquillo, col tempo che ci rimane io e Popplio
elaboreremo un piano!”
“D’accordo!
Affido a voi mia figlia!”
Dopo
essersi salutati il team Thunder Pop pensò ad un piano per salvare la figlia e
mantenere il cerchio Z senza ricevere alcun danno.
Passarono
le ore e quella sera Charizard si presentò nel punto stabilito per lo scambio,
mentre Pikachu e Popplio si nascosero dietro ad una casa per osservare la
scena. Passarono pochi minuti, e dal nulla sbucò un Pokémon molto familiare ai
nostri due eroi.
“Ma quello non è Krokorok? Cosa ci fa qui?” –
domandò Popplio.
“Forse sarà lui il rapinatore. Aspettiamo e
vediamo!” – rispose Pikachu.
“Bene,
bene, bene! Hai portato quello che ti ho chiesto?”
“Sì, ma
prima voglio vedere mia figlia!”
“D’accordo!
Ehi ragazzi, portatela qui!”
Nel punto
in cui il Pokémon Sabbiadrillo osservava, sbucarono i suoi scagnozzi il quale
stavano tenendo sotto sorveglianza la figlia del sindaco.
“Papa!” –
disse la Charmander.
“Bene, ora
dammi quel cerchio e non fare scherzi, altrimenti tua figlia si farà molto
male!”
I due
Pokémon si avvicinarono al centro della Piazza è in un attimo lo scambio fu
eseguito in maniera rapida.
“Vi ho
dato quello che volete! Adesso liberate mia figlia!”
“Eheheh…
penso che tua figlia ce la terremo con noi, vero raga…”
Non fini
la frase che i suoi scagnozzi erano finiti KO, come se qualcuno li avessi colti
di sorpresa non permetendogli di agire.
“Chi è
stato a fare questo? Vieni fuori se avete il coraggio!” – disse Krokorok ormai
su tutte le furie.
In un
lampo sia Charmander che il cerchio Z, vennero sottratti alla vista del
Pokémon, il quale si girò vedendo in
Pikachu e Popplio gli autori di questo gesto.
“Cosa!?
Ancora voi due?”
“Sì,
Krokorok! E come vedi siamo stati noi a far fuori i tuoi scagnozzi!” – rispose
Pikachu
“Arrenditi
subito, senza peggiorare le cose!” – aggiunse Popplio alla risposta di Pikachu.
“Maledetti!
Non la passerete liscia!”
Krokorok
si preparò a lanciare un potente PIETRATAGLIO, ma prima che potesse eseguire la
mossa, il cerchio finito tra le zampe di Popplio iniziò ad emanare una strana
luce proveniente dal cristallo. Senza pensarci due volte, il Pokèmon Otaria
fece come Pikachu al Tempio del Tuono, solo che mosse le zampe come se fossero
delle piccole onde: “Prenditi questo: IDROVORTICE ABBISALE!”
In un
attimo, il Pokémon Sabbiadrillo si ritrovò in un gigantesco mulinello dalla
quale ne uscì KO.
“Ahi… che
male! Presto ragazzi, ritirata!”
Krokorok e
i suoi scagnozzi si volatilizzarono in un istante, ma giurò di vendicarsi da un
giorno all’altro.
Al centro
della Piazza, i nostri due eroi videro Charmander abbracciare Charizard:
“Tesoro, stai bene?”
“Papà… mi
dispiace per quello che è successo! Se solo… se solo fossi stata più forte!” –
disse la figlia mentre piangeva disperatamente.
“Tranquilla!
Ora è tutto posto!” – disse il Pokémon Fiamma – “Grazie a voi, mia figlia è
salva! Come ricompensa potete tenervi quel cerchio Z. Ve lo siete meritato!”
“Ma
signore, ne è sicuro? Questo è il tesoro di Air Town!” – disse Popplio rimasta
perplessa dall’offerta.
“Stai
tranquilla! E poi visto come lo hai usato, sarà in buone mani.”
“OK…
allora va bene!”
E così il
team Thunder Pop ha recuperato un altro cerchio Z ma vista l’ora, si fermarono
a dormire a casa del sindaco, pronti a ripartire il giorno seguente.
Note
dell’autore: Finisce un nuovo capitolo di questa avventura. Pikachu ora è più
consapevole dei suoi mezzi; ma Popplio riuscirà a padroneggiare la mossa Z? E
Pikachu come interpreterà il bacio che la sua compagna di squadra, gli ha dato?
Chissà cosa riserverà il destino per il nostro eroe; il viaggio continua…