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Autore: PrincessMiyu    07/07/2017    1 recensioni
Un incontro dettato dalla totale casualità, lascerà in Kagome ed Inuyasha un segno indelebile.
Due ragazzi dal carattere diverso, ma accomunati dalla grande passione per i film d’autore, che li porterà a scoprire che in comune non hanno solamente l’amore per le opere cinematografiche.
Un amore cercato, bramato, a tratti non corrisposto e anche sofferto, sono gli elementi perfetti di una storia d’amore meravigliosa che può essere migliore di qualsiasi film.
È davvero possibile che una pioggia di petali di ciliegio, possa far capovolgere completamente i mondi di due persone?
Ecco a voi la long di “At the beginning with you”!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 6: Amicizia a piccole dosi.
 
Giugno
 
Pov Inuyasha
 
Da quando ho avuto l’influenza, io e Kagome abbiamo legato tantissimo.
Appena mi sono ripreso ha invitato me, Miroku e Sango, ad una mostra di fotografia; l’invito lo ha esteso anche a Kikyo, ma non ho voluto coinvolgerla perché so che non è il suo genere. Le ho anche parlato della proposta del signor Totosai che, tra l’altro, era entusiasta all’idea di inserire il blog nel sito. All’inizio l’ho vista sotto shock, ma ritornata alla realtà ha cominciato ad esultare come non avevo mai visto nessuno fare.
L’incontro con Totosai è stato incredibile, si è fatta ben volere sin da subito e si è dimostrata all’altezza della situazione senza pretese. Ha accettato molto volentieri di utilizzare il suo blog per tutta la durata dell’evento, il compenso non è stato granché, ma almeno si è fatta un po’ di pubblicità. Non solo il festival è andato a gonfie vele, ma il nostro lavoro sul sito web è stato giudicato in maniera molto positiva, anche grazie a Kagome.
Durante le due settimane dell’evento del festival ci siamo divertiti un sacco; ogni volta che finivamo di vedere un film, si andava al chiosco per discuterne, come fosse un rito.
Sono state settimane così belle e stimolanti che mi è dispiaciuto siano finite così in fretta.
Si è instaurata una splendida amicizia, che non credevo fosse possibile in così poco tempo.
Adesso ci sentiamo quasi tutti i giorni e a volte rimaniamo a parlare per ore ed ore anche solo di cavolate; appena sappiamo di qualche mostra ci fiondiamo all’istante, quando abbiamo voglia di vedere un bel film andiamo al cinema oppure uno a casa dell’altro.
La cosa più incredibile è che stare con lei sembra sia la cosa più naturale del mondo.
 
Siamo arrivati a fine giugno e tra pochi giorni ci sarà un party per festeggiare i quindici anni di attività dell’azienda; saranno presenti persone molto importanti e ovviamente inviterò anche Sango, Miroku e Kagome. Verrà anche Kikyo e vorrei presentarle Kagome, sperando che facciano amicizia. Non le ho molto parlato di lei, forse perché ho un po’di timore che non capisca il tipo di rapporto che c’è tra noi e avrei rischiato di creare problemi non solo a me, ma anche a Kagome. Conoscerla di persona sarà sicuramente più semplice.
Sono in ufficio a vedere ancora una volta la lista degli invitati ed è molto tardi. Sto per chiudere quando vedo i miei genitori che mi contattano su Skype.
- Ciao caro. – mi saluta mia madre, seduta accanto mio padre.
- Ciao mamma. Ciao papà. Che bello sentirvi. – saluto sorridendo.
- Figliolo, come sta andando da quelli parti? Vedo che sei ancora in ufficio.
- Sì, sto ricontrollando gli inviti per la festa. –
- Caro, non è tardi? – si allarma mia madre.
- Sì lo è, infatti tra un po’ torno a casa. –
- Inuyasha non dimenticarti cosa è successo quando ti sei trascurato, cerca di non stressarti troppo. –
- Mamma, ho avuto l’influenza quasi due mesi fa. Non è successo nulla di grave. –
- Non è successo nulla grazie alla tua amica. Come hai detto che si chiama?
- Kagome. –
Tra un discorso e l’altro, è uscito il fatto di come avevo conosciuto Sango e Kagome. Da quando ho raccontato a mia madre di come si è presa cura di me, non fa altro che lodarla.  
- Tesoro lo sai che sei esagerata, vero? Inuyasha è un uomo. – la riprende mio padre.
- Sarà anche un uomo, ma sono pur sempre preoccupata per mio figlio. –
- E perché io no? Ma guarda un po’ che mi tocca sentire. - si gira mio padre contrariato verso mia madre che continua a mettere il muso. Si comportano ancora come una coppietta di novelli sposi. – Comunque Inuyasha, c’è ancora qualcuno che vuole salutarti. – prosegue lui.
- Ciao zio! – spunta fuori la mia peste.
- Ciao birba. Stai con i nonni allora. –
- Sì, mamma e papà sono usciti per una commissione, così mi hanno lasciato qui. –
- Sappi che è stata lei a chiedere di chiamare. – mi informa mia madre.
- E avete fatto bene. Mi avete reso felicissimo. –
- Zio, non verrai mai a trovarci? Ho finito la scorta di abbracci che mi hai dato. – domanda triste Kotomi.
- Già ti manco, piccola peste? Comunque credo di venire per la prima settimana di agosto. –
- Oh! Che grande notizia. Non credevo venissi così presto. Verrai da solo? – chiede mio padre.
- Dovrei venire con Kikyo. Le avevo promesso che ci saremmo presi una vacanza. –
Vedo mia nipote sbuffare rumorosamente dopo quello che ho detto, ma faccio finta di niente.
- Capisco! Beh figliolo, stacchiamo e mi raccomando vai subito a casa. Non fare troppo lo stacanovista.
- Grazie tante papà. Buona giornata allora. Vi voglio bene. –
- Anche noi. E a te, buonanotte.
 
 
Sono le 23, chiudo tutto e mi avvicino alla mia moto.
Kikyo è a Osaka con il padre per una campagna pubblicitaria e starà via un paio di giorni, allora ne ho approfittato per stare con i miei amici. Però… anche se è tardi, non sono per nulla stanco e non mi va di tornare a casa. Così prima di mettere in moto decido di mandare un messaggio a Kagome:
 
La vita è uguale a una scatola di cioccolatini…
 
Per noi ormai è diventato come una specie di saluto; invece dei soliti “Ciao”, “come stai”, “che fai”, facciamo che uno dei due scrive l’inizio di una frase celebre e l’altro la finisce. Per il momento abbiamo sempre indovinato.
Aspetto un po’ e ancora nessuna risposta. Forse starà dormendo, vista l’ora. Mentre metto il cellullare in tasca lo sento suonare.
Messaggio:
 
… non sai mai quello che ti capita!
 
Allora è ancora sveglia! Noto che sta continuando a scrivere.
 
Lo sai che ti stavo pensando?
 
Come? Stava pensando… a me?
Il mio cuore credo che abbia perso un battito.
Arriva un altro messaggio:
 
Il portatile mi sta dando un sacco di problemi. Questo rottame non si avvia più, sono ore che esco pazza. Domani posso lasciartelo e gli dai un’occhiata?
 
Ah! Era per il portatile! Perché ho come la sensazione di essere un po’ deluso?
Sarà che sul serio lavoro troppo! Ha ragione mio padre, devo smetterla di fare lo stacanovista.
Decido di rispondere:
 
Se per te non è un problema il fatto che sia così tardi, posso passare anche adesso.
 
Cavolo! Un ragazzo che va a casa di una ragazza a quest’ora, può sembrare abbastanza equivoco. Perché sono così stupido?
 
Non c’è nessun problema, tanto qua ne ho ancora per molto. Ti aspetto!
 
Bene! Andrò a casa di una ragazza (che non è la mia!) a ripararle il computer. Se qualcuno avesse assistito, avrebbe subito pensato alla classica scusa di rimorchio. Ma, in questo caso, non c’è nulla di male perché sto andando da un’amica. A-M-I-C-A.
Non devo farmi problemi che non esistono.
Indosso il casco e parto in direzione casa di Kagome. Arrivo e non appena apre la porta, rimango per un istante bloccato.
I Kami stanno facendo di tutto per farmi diventare pazzo? Capisco che è estate e fa caldo, ma così è troppo! Deglutisco a vuoto vedendola in pantaloncini e canotta, con i capelli legati e senza un filo di trucco. Sarebbe bellissima pure con un sacchetto della spazzatura, per non parlare del suo profumo buonissimo, che ricordo di aver già sentito.
- Buonasera fanciulla. Il ripara-rottami è qui. – saluto all’istante prima che la situazione diventi ancora più assurda.
Mi sa che è stata una pessima idea!
 
 
Pov Kagome
 
 
Perché? Perché? Perché?
Stramaledetto aggeggio infernale, mi farai andare al manicomio!
Perché non si avvia più? Ma la buona vecchia macchina da scrivere faceva così tanto schifo?
È tardissimo. È inutile che continui a guardarlo e a imprecare, tanto non si sistemerà certo così.
Domani vedrò di chiamare Inuyasha e chiedergli la cortesia di dare un’occhiata a questo affare.
Vado in bagno a farmi una doccia rilassante e rinfrescante. Appena esco noto che mi è arrivato un messaggio. È Inuyasha!
 
La vita è uguale a una scatola di cioccolatini…
 
Sorrido appena lo leggo. Oggi è il turno di Forrest Gump!
Strano che mi contatti a quest’ora.
Rispondo:
 
… non sai mai quello che ti capita!
 
Continuo:
 
Lo sai che ti stavo pensando?                   
 
Oddio! Sono una demente. Che diavolo mi dice il cervello? Ci mancava solo un cuoricino ed era la proposta indecente perfetta.
Devo rimediare:
 
Il portatile mi sta dando un sacco di problemi. Questo rottame non si avvia più, sono ore che esco pazza. Domani posso lasciartelo e gli dai un’occhiata?
 
Fiu!
Subito dopo arriva la sua risposta:
 
Se per te non è un problema il fatto che sia così tardi, posso passare anche adesso.
 
Prima è meglio è, almeno se riesce a sistemarmi il pc ora, domani potrò lavorare tranquillamente. Poi non c’è nulla di male, no?
Così gli invio:
 
Non c’è nessun problema, tanto qua ne ho ancora per molto. Ti aspetto!
 
Ora mi sento un po’ nervosa. Sarà meglio che vada ad asciugarmi i capelli.
 
Dopo una decina di minuti arriva Inuyasha. Non parla subito, anzi mi fissa strano. Forse ho qualcosa tra i denti.
- Buonasera fanciulla. Il ripara-rottami è qui. –
- Sei il mio salvatore, altro che. Accomodati. –
Lo faccio accomodare in soggiorno dove c'è il portatile sul tavolo.
- Ti offro qualcosa? Hai mangiato? –
- Sono a posto. Grazie. – mi sorride sedendosi di fronte al computer per poterlo sistemare, così mi siedo accanto, per provare almeno a capire che diavolo è successo.
- Come mai sei fuori casa a quest’ora? Non dirmi che stavi ancora in ufficio? –
- Già, stavo rivedendo alcune cose di lavoro e sul tardi ho visto la lista degli invitati per la festa dell’azienda. Lo sai che devi esserci, vero? –
- Certo, non mancherò, come tu sei ufficialmente invitato al tempio Higurashi il 15 luglio per il mio compleanno. –
- Vedrò di non mancare. - accetta continuando a sorridermi. – Ehm… Mi sa che ti sei beccata un bel virus, ma non ti preoccupare, ti risolvo tutto. – mi informa scostando subito lo sguardo da me e riferendosi al portatile.
- Grazie mille, Inuyasha. Mi hai salvato. –
Dopo che mi spiega in parole povere quello che è successo, mette il computer a fare dei controlli che richiedono un po’ di tempo, così ci mettiamo sul divano a guardare la tv facendo zapping.
- Guarda, stanno facendo “Se scappi ti sposo”. – nota Inuyasha.
- Oddio! Capisco che la reunion Roberts-Gere abbia fatto battere il cuore a milioni di nostalgici, ma vuoi mettere a confronto con “Pretty Woman”? –
- Tsk! Voi donne siete tutte uguali. Amate quel film solo perché sognate di camminare sulla Rodeo Drive come Vivian con le buste piene di vestiti, offerti gentilmente da lui. – insinua sarcastico.
- Mi stai dicendo che, piuttosto che pagare i vestiti a quella che sarà la donna della tua vita, preferisci una che ti molli all’altare e non sa nemmeno come le piacciono le uova? –
- Almeno il mio conto in banca sarebbe salvo. –
- Oh! Povero il mio ingenuo. Non ne sarei così sicura. – lo sbeffeggio senza che nemmeno abbia il tempo di replicare – Comunque non sopporto le commedie romantiche, finiscono tutte allo stesso modo. Lei che si dichiara a lui, lui che si dichiara a lei, bacio finale che corona tutto il loro sogno d’amore e fine. Perché non fanno un film su quello che succede dopo il grande bacio? – domando cambiando canale e continuando a girare.
Meglio evitare i film romantici!
- Lo fanno! Si chiama porno*. –
- E questa dove l’hai sentita? –
- Mah! Non lo so, da qualche parte. – risponde con indifferenza per poi proseguire – Suppongo che il tuo film preferito non sia un romantico. –
- Esatto! – affermo fiera.
Si gira verso di me e mi fissa serio. Ok! Mi sto agitando! Perché?
- Sei una donna, vero? – se ne esce all’improvviso e senza pensarci gli tiro una cuscinata in faccia con tutta la forza che ho. E pensare che… ma che diavolo pensavo?
– Ahi! Ma sei scema? – si lamenta come un poppante.
- Sei un cavernicolo senza il minimo tatto. Certo che sono una donna! – mi metto a braccia conserte con l’aria imbronciata. Dopo un po’ ricomincio a parlare – “The Departed”. – ammetto d’un tratto.
- Eh? – chiede toccandosi la testa dove gli ho tirato il cuscino.
- Il mio film preferito è “The Departed”. –
- Wow! Sei incredibile. Non mi sarei mai aspettato che ti piacesse quel film. E questo mi fa ulteriormente capire che hai buon gusto. Chiederei sempre consigli a te. – mi loda non smettendo mai di sorridermi.
- Grazie. Il tuo? –
- “Casablanca”. Tengo molto a quel film, a parte che è stato il primo film straniero che ho visto e poi è il preferito di mia nonna. È stata lei a farmi appassionare al cinema. Come è stata lei a portarmici la prima volta quando ero bambino. – mi racconta con aria felice.
- Caspita! “Casablanca” è un capolavoro senza precedenti e non è da tutti riuscire ad apprezzarlo. Tua nonna deve essere una donna molto intelligente. –
- Infatti, lo è. – afferma per poi ritornare a guardare il televisore. Ad un tratto mi blocca – Ferma qua! Questo non è… - incomincia a dire quando mi rendo conto anch’io di che film è.
- “La fortezza nascosta” di Akira Kurosawa. – diciamo insieme come se fossimo sincronizzati. Ci guardiamo e non possiamo non sorridere, e credo che in questo momento potrei perdermi nei suoi occhi.
- Lo sapevi che questo film è stato fonte d’ispirazione per George Lucas in “Star Wars”? – intavolo la mia solita conversazione in stile documentario. Di solito quando lo faccio con gli altri, tendono a mandarmi a quel paese!
- Certo che lo so, sapientona! Non sembrerebbe, ma sono un gran fan di “Guerre Stellari”. –
- Uh! Sei uno di quelli che ha in casa uno Stormtrooper a grandezza naturale? – lo punzecchio con molto gusto.
- Non mi sarebbe dispiaciuto averlo, ma mi sono limitato alle locandine di tutti i film. Ce li ho tutti appesi in ordine di uscita. – spiega tutto fiero.
- Ah beh! Allora è diverso! – continuo a prenderlo in giro e nel frattempo inizio a ridere mentre lui mi guarda con aria leggermente infastidita.
- Sì, ridi ridi! Sta parlando la signora “non mi piacciono le commedie romantiche come tutte le femmine”. – prova a controbattere, ma non la smetto di ridere. Così dopo poco mi segue anche lui e proseguiamo a vedere il film.
Si fa notte fonda senza che nemmeno ce ne accorgessimo. Non abbiamo fatto altro che guardare film e parlare per ore. Credo di aver passato una delle notti più belle della mia vita e per questo devo ringraziare il mio computer, che ho tanto maltrattato.
Dovrebbe rompersi più spesso!
 
 
I giorni passano e arriva il giorno del party dell’azienda di Inuyasha, meno male che Sango mi ha aiutata con il vestito altrimenti sarei entrata nel panico più totale.
Col fatto che ho lavorato con loro per il periodo del festival del cinema, non voglio assolutamente sfigurare. Ci saranno tante persone, tra cui anche il signor Totosai, che non vedo da quando mi ha assunto per il sito. Non ringrazierò mai abbastanza Inuyasha per quella occasione, oltre a divertirmi tantissimo facendo qualcosa che io amo, ho raggiunto un discreto numero di contatti.
Il vestito che ho scelto per l’occasione è molto semplice, a bretelline verde smeraldo che arriva sopra il ginocchio, con la particolarità di un’ampia scollatura dietro la schiena e infine sandalo col tacco vertiginoso.
Arrivano a prendermi Miroku e Sango, stranamente in orario.
- Wow! Kagome sei uno schianto. – mi guarda Miroku.
- Davvero, sei bellissima. Moriranno tutti ai tuoi piedi. – insiste Sango.
- No no. Sarà meglio non uccidere nessuno. Su andiamo se non vogliamo arrivare tardi. –
Giunti alla sede della “NoTaisho Enterprice” rimaniamo meravigliati dagli addobbi. È tutto luminoso e meraviglioso, ma soprattutto molto elegante.
Entrati si avvicina a noi con un grande sorriso Jakotsu. Devo molto anche a lui, grazie al suo lavoro di web designer mi ha aiutato a sistemare l’interfaccia del blog per renderla (come diceva lui) più “appetibile”.
- Ragazzi buonasera e ben arrivati. – ci saluta come solo lui può fare – Fatemelo dire siete da mozzare il fiato. Kagome sembri una divinità, mi raccomando stai lontana da Ban, sennò non ti si stacca più. –
- Grazie per l’avvertimento. Non ti preoccupare saprò cavarmela. –
- Non ho dubbi, tesoro! –
- Allora Jakotsu, tutto questo abbellimento è opera tua, vero? – chiede Sango.
- Sì, sono davvero orgoglioso di me stesso. –
- Sul serio, hai fatto un ottimo lavoro. – si complimenta infine Miroku.
- Grazie Miro-chan. Non state qua impalati, andate verso la sala riunioni che c’è un buffet eccezionale e sicuramente troverete Inuyasha con Kikyo. –
Kikyo è qui! Conoscerò la ragazza di Inuyasha. Perché, improvvisamente, mi sto agitando? Era normale che ci fosse.
Salutiamo Jakotsu e ci avviamo verso la sala riunioni, ma di Inuyasha non vi è nemmeno l’ombra. Mentre stiamo prendendo qualcosa dal buffet, qualcuno si avvicina a noi.
- Signorina Kagome, che gioia rivederla. –
- Signor Totosai, anche per me è una gioia. – saluto inchinandomi.
- Mia cara, me lo lasci dire, è un vero incanto stasera. –
- La ringrazio, è troppo buono. –
- Dico solo la verità. Come procede con il suo blog? Starà sicuramente facendo faville. –
- Grazie all'opportunità che mi ha dato, ho raggiunto un buon numero di lettori. Quindi il merito è anche suo. –
- Non ho fatto proprio niente, il merito è tutto del suo talento. Ho solo dato una leggera spinta. –
- La ringrazio ancora infinitamente. – mi inchino.
- Vi lascio proseguire la serata. Se cercate il signor No Taisho è laggiù che parla con alcuni azionisti. –
Dopo essersi congedato ci avviciniamo ad Inuyasha, che finalmente riusciamo a scorgere.
Lo vediamo parlare con delle persone, come ci aveva detto il signor Totosai, così decidiamo di avvicinarci ancora.
- Inuyasha! – lo chiama Miroku per attirare la sua attenzione.
Quando si gira e il mio sguardo incrocia il suo, rimango letteralmente senza fiato.
Come possono una camicia e una cravatta stargli così divinamente? Come può esistere una persona così perfetta?
Oh mamma! Se in questo momento qualcuno mi stesse fissando, vedrebbe la bava uscirmi dalla bocca. Anche se sbavare per il proprio migliore amico non è certo il massimo!
Si avvicina a noi con aria molto felice.
- Siete arrivati finalmente. –
- Amico mio, ti abbiamo trovato. Avete fatto un lavoro meraviglioso, la festa è grandiosa. –
- Tutto merito di Jakotsu. –
Inuyasha abbraccia sia Sango che Miroku, poi si gira verso di me e fa lo stesso.
- Ciao Kagome, sono felice che tu sia venuta. – mi saluta continuando ad abbracciarmi.
- Non potevo mancare. – affermo sciogliendo l’abbraccio.
- Sei una favola, lo sai? – mi dice d’un tratto.
Ho avuto complimenti per tutta la sera, ma perché solo quello di Inuyasha mi fa avvampare?
Credo di essere diventata un peperone. Accidenti!
- Grazie. Anche tu non stai male. – ricambio il complimento e lui mi fa un sorriso col quale potrebbe uccidermi.
- INU-CHAN! – sentiamo una voce a dir poco “squillante” di una persona. Vedo avvicinarsi una ragazza magra, con capelli neri, lunghi e lisci, che da come è vestita sembra voglia sostituire la palla da discoteca con tutte quelle paillettes. Peccato che sia così appariscente, perché è davvero molto bella.
Chissà perché ho un brutto presentimento!
- Inu-chan, ma dove eri finito? – chiede la ragazza attaccandosi come una cozza a lui.
- Sono sempre stato qua. Salutavo i miei amici. Già conosci Miroku, lei è Sango la sua ragazza e lei è Kagome. Vi presento Kikyo, la mia ragazza. – ci presenta e in questo momento mi sento come svuotata, come se fossi fuori posto. Ma dovevo conoscerla prima o poi.
Sorridi Kagome, sorridi!
- Piacere di conoscerti Kikyo, sono Sango Hirai. – inizia Sango con le presentazioni.
- Guarda un po’ la ragazza che ha avuto il coraggio di prendersi quel maniaco di Kazaana. Dovrebbero darti un premio. –
- Oh Kikyo! Detto da te è un complimento. – si difende Miroku preso in causa.
- E sarei onorata di ricevere un premio, se questo significa avere al mio fianco Miroku. –
- Ah beh! Contenta tu. –
Caspita! Si conoscono solo da tre secondi e già si odiano? È un record!
Vedo Inuyasha un po’ abbattuto, forse è meglio intervenire.
- Finalmente ti conosco. Piacere, sono Kagome Higurashi. – mi presento, sfoggiando il mio sorriso migliore e tendendo la mano per stringerla, ma la vedo un po’ riluttante.
- Kikyo Tama, piacere. – risponde porgendomi la mano come se stesse facendo lo sforzo più grande del mondo.
Iniziamo proprio male!
- Aspetta! Tama hai detto? Come… - cerco di chiedere poiché riconosco il cognome, ma non mi lascia il tempo di finire.
- Sì, come l’agenzia pubblicitaria Tama. La società è di mio padre. – interrompe spostandosi i capelli come per pavoneggiarsi di essere figlia di Hisaku Tama.
- Conosco l’agenzia di tuo padre. Lavoro per il “TimeMagazine”, so che voi collaborate molto spesso con la rivista. – cerco di farmi vedere interessata e soprattutto non farle capire che pian piano sta arrivando in cima alla classifica delle persone con cui non avrò mai, e poi mai, a che fare.
- Quindi sei una giornalista? Non ho mai notato il tuo nome. –
Kikyo! Ti informo che stai quasi superando Tsubaki per essermi salita sulle palle nell’arco di 60 secondi. Va be’, continuiamo a fare buon viso a cattivo gioco… per Inuyasha.
- Non saprei, lavoro per loro da più di un anno e non parlo di argomenti specifici, per lo più faccio sondaggi e scrivo quello che mi dice Naraku. –
- Sicuramente avrai scritto di argomenti che non mi interessavano. – spiega con talmente tanta freddezza che farebbe invidia persino al polo nord. - Senti Inu-chan ci sono delle persone che mio padre ha detto bisogna conoscere assolutamente. –
- Kikyo, sto parlando con miei amici. Tanto non scappano da nessuna parte. –
- Ho detto che dobbiamo andare ora. I tuoi amici puoi vederli quando vuoi. –
- Beh ragazzi, scusate, ci si vede più tardi. Buon proseguimento. –
- Sì certo, come no! – borbotta Miroku tra sé e sé.
Inuyasha fa per allontanarsi finché non si gira di scatto e torna di nuovo a guardarci.
- Caso mai non vi rivedessi… -
Vedo Sango e Miroku che si guardano come per dire "questo sta andando di matto" così rispondo io.
-… Buon pomeriggio, buonasera e buonanotte. –
- Kagome sei la migliore! – così dicendo si allontana seguendo Kikyo, lasciando me completamente scioccata dal sapere chi si trova accanto al mio amico.
- Ma è sempre così quella? Oppure oggi le girava storto? – esordisce Sango riferendosi a Kikyo.
- No, a volte è anche peggio. Ma lasciamo perdere. – risponde Miroku decisamente scocciato - Ora mi spieghi cos’era quella cosa? – continua cambiando discorso rivolgendosi a me.
Grazie ai Kami!
- “The Truman Show”. – rispondo scioccata. Continuano a guardarmi come se avessi detto una parolaccia. - Non avete mai visto quel film? – chiedo ancora più sconvolta ed entrambi negano con la testa. – Oh! Come può questo mondo reggere di fronte a cotanta ignoranza. – li prendo in giro e mi allontano.
Poco dopo, vado verso il barman per farmi versare una flûte di champagne, quando accanto a me arriva qualcuno che conosco fin troppo bene.
- Lo sai che se fossimo al buio potresti illuminare l’intera sala solo col tuo sguardo? –
- Se sono così luminosa non avvicinarti troppo, potresti accecarti o, addirittura, bruciarti. –
- Correrò il rischio. Per te varrebbe la pena. –
- Ciao Bankotsu! – saluto sarcastica, come faccio sempre con qualunque uomo. O almeno quasi tutti!
- Perché sei così cattiva con me? Sono adorabile. –
- Sì come un maiale che si rotola nel fango. Sai che con me non attacca, vero? –
- Tentar non nuoce, dice il saggio. –
- Il saggio dice anche che “il troppo stroppia”. Ti lascio fare solo perché non sei così testa di rapa come vuoi far credere. –
- È già un inizio. –
- Possiamo essere solo amici, Bankotsu. Non di più. –
- Ok! Allora brindiamo alla nostra amicizia. – urtiamo i calici per il brindisi e continuiamo a parlare.
 
Pov Inuyasha
 
Accidenti, quanta gente!
La festa sta andando una meraviglia, anche se avrei voluto stare un po’ con i miei amici e non solo parlare di lavoro.
Il comportamento di Kikyo mi ha dato fastidio, ma non volevo rovinare la serata a tutti con una lite. Appena avrò occasione le parlerò.
Volevo che diventasse amica di Kagome e invece il suo lato acido ha preso il sopravvento.
Se penso a Kagome, devo dire che è meravigliosa stasera, speriamo che si senta a suo agio.
Mentre mi annoio ad ascoltare dei pubblicitari, amici del padre di Kikyo, mi accorgo che, vicino al bancone del barman c’è Bankotsu che credo stia parlando con qualcuno, che non riesco a vedere, e sembra anche che si stia divertendo un sacco (almeno lui si diverte!). La cosa mi fa sorridere parecchio fino a quando l’ostacolo che mi impediva di vedere la persona con cui sta conversando, si sposta. Appena mi rendo conto che la persona in questione è Kagome, il sorriso sparisce in automatico.
Perché mi dà questo tremendo fastidio? E poi Kagome non gli aveva dato due di picche? Allora perché ridono e scherzano come se fossero amiconi?
- Signori, vogliate scusarmi. Devo allontanarmi un attimo. – decido di andare per prendere da bere (almeno quella è la scusa!). Tanto chi li stava ascoltando quei palloni gonfiati!
- Inu-chan, ma dove stai andando? – mi riprende Kikyo con aria stizzita.
- Rimani qua, tranquilla. Non vorrei che si offendessero. Torno subito. –
Non le lascio il tempo di rispondere che mi dirigo verso il bancone dove si trovano Ban e Kagome.
- Vedo che vi state divertendo. – li interrompo in maniera abbastanza brusca, fulminando con lo sguardo Bankotsu.
- Capo! Stavamo facendo due chiacchiere… Oh! Ho visto una persona che devo salutare. Kagome è stato un piacere. – la saluta con il baciamano. Quest'aria da ufficiale gentiluomo mi fa venire voglia di sgozzarlo.
Fatto questo mi saluta con un cenno di capo e si allontana lasciandomi solo con Kagome.
- Se ti stava dando fastidio, ricordami di licenziarlo appena torna. – affermo con ironia.
- Ma no, ormai ho imparato a gestirlo. –
- Va tutto bene? –
- Certo, mi sto divertendo un mondo. – mi risponde con un grande sorriso.
- Senti, scusa per prima con Kikyo se ti ha offesa. –
- Figurati. Sono talmente abituata alle cattiverie di Tsubaki che penso addirittura mi abbia fatto un complimento. –
- In che senso? – domando un po’ confuso.
- Nel senso che se non reputava interessanti i miei articoli, significa che Naraku è un idiota. –
- Sarà come dici tu. – dico poco convinto conoscendo Kikyo, ma lo tengo per me.
Mentre le chiedo che fine avessero fatto Miroku e Sango, si avvicina a noi Jakotsu con una macchina fotografica.
- Inu, Kagome un sorriso per la stampa? – ci chiede facendoci notare la fotocamera.
- Perché no! – rispondo di getto.
- Voglio una bella posa, tipo i film che piacciono a voi. –
Kagome ed io ci guardiamo e cerchiamo di inventarci qualcosa, poi vedo la faccia di lei illuminarsi come per farmi capire che ha avuto un’idea.
- Trovato! Inuyasha ci mettiamo schiena contro schiena poi mettiti le mani in tasca. –
Obbedisco, poi sento Kagome che mi prende la cravatta e se la porta vicino.
- Siete fantastici! Ora sorridete. – incita Jakotsu e scatta la foto.
Appena la vediamo, rimango senza parole. Questa è la posa di "Pretty Woman".
Più la guardo e più sorrido perché penso che questa foto non potrebbe essere più bella di così.
E al diavolo Richard Gere e Julia Roberts!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino svago
 
* “Amici di letto”
 
 
Buonsalve  guys. Scusate il ritardo ma ci sono stati alcuni imprevisti e impegni universitari che mi hanno portato a pubblicare un po’ più tardi.
Spero che l’attesa ne sia valsa la pena e che vi sia piaciuto questo capitolo, ma soprattutto se avete gradito questo incontro mistico tra Kagome e Kikyo… già si adorano XD
Comunque continuo a ringraziarvi a chi continua a leggere questa storia e spero che continuate a farlo, perché ora ci si diverte. Perciò, mi raccomando leggete il prossimo capitolo intitolato “Tutto all’improvviso” e alla prossima.
Ciau
Princess Miyu
:*
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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