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Autore: Dawn_Scott402    07/07/2017    0 recensioni
PARTECIPATE IN NUMEROSI VI PREGO.
(ATTENZIONE: I PERSONAGI CHE NEL FILM SONO MORTI QUA SONO VIVI)
Nuove minaccie si aggirano per il mondo, i supereroi non bastano e allora che fare?...convocare la Suicide Squad! Pultroppo, però, i vecchi membri non sono più come una volta e allora Amanda Waller convoca figli o parenti degli eroi, due a testa, i vecchi membri gli istruiranno e alleneranno. La nuova squadra suicida funzionerá?
*STORIA A OC ISCRIZIONI CHIUSE*
(0 posti per la futura Harley Quinn, 0 per il futuro El Diablo, 0 per Killer Croc, 0 per Capitan Bomeerang, 0 per Deadshot, 0 per Incantatrice, 0 per Rick Flag)
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Angie, piantala!" Sbottò Camille togliendosi di dosso le coperte rosso sangue per poi sventolarsi una mano davanti al viso grondante di sudore.
"Uffa! Perchè?!?" Chiese l'albina indossando il suo pigiama dalla canottiera rosa e il pantalone a pinocchietto celeste.
"Perchè all'ombra ci sono trenta gradi e passa, se ti ci metti pure tu con i tuoi giochetti pirotecnici rischio di squagliarmi!" Rispose in tono ovvie ed aggressivo la mora.
In quei giorni, infatti, c'erano circa cinquanta gradi e la sera era praticamente impossibile dormire se non con il condizionatore sparato a palla o un ventilatore vicino.
Per sfortuna di Camille il dover dormire con la pazza in rosa e celeste comportava diversi svantaggi in quei giorni.
Come per esempio gli esercizi serali della schizofrenica con la pirocineci, i quali rendevano la stanza delle due ragazze un vero e proprio forno, nonostante i poteri minimi della pazza in confronto a quelli dei fratelli e del padre, dove solo Angie, forse per ereditá genetica, riusciva a non sudare e a non svenire dal caldo.
A differenza della povera Camille che ogni "santa sera" (come chiamava lei le notti di quei giorni infernali) era costretta a dormire con le lezuola e il copri-materasso a farli da seconda pelle a causa della pelle mitida di sudore che le faceva appaccicare la stoffa addosso.
"Non ho mai capito perchè ti alleni tanto con questo potere" disse la cecchina voltandosi in direzione della compagna di stanza.
Angie abbassò per un attimo la testa e lo sguardo sconsolata, per poi sorridere di nuovo sperando che Camille non l'avesse notato, cosa suo malgrado non successe.
"Che cosa era quella faccia?" Chiese la cecchina avvicinandosi e sedendosi sul letto della psicopatica. Angie assunse l'espessiobe di uno che ha sentito una baggianata.
"Cosa? Quale, come, dove, quando faccia?" Chiese facendo la finta tonta.
Camille, però, non si arrese: era la prima a portare delle maschere e pertanto le sapeva riconoscere negli altri.
Anche nelle persone più ingannevoli, come la gioiosa Angie Lou.
"Non fare finta di non capire, se hai qualcosa puoi parlarmene...se vuoi" disse la figlia di Deadshot.
A quelle parole Crazy Angel si convinse. Lo sguardo ambra perse la falsa scintilla di gioia che aveva poco prima, le labbra scarlatte si piegarono all'ingiù e la testa si abbassò.
La pazza si mise a gambe incrociate accanto a Camille.
"A volte penso di essere un errore..." disse la schizofrenica mentre gli occhi le si inumidivano.
Non era mai stata tipa da pianti, era sempre stata della ferma idea che un sorriso fosse più allegro di un pianto, e che nascondesse meglio le emozioni. O almeno era quello che le aveva inculcato la madre in testa.
Ma a parlare dei suoi problemi si sentiva abbattuta, triste e vuota...soprattutto quando si ritrovava a parlare di QUEL problema.
"Un...errore?" Domandò Camille osservandola. Angie si limitò a scuotere la testa.
"Si...come ha detto mamma il primo giorno lei e papá sono stati insieme per un po' di tempo, poi si sono lasciati e non si sono più parlati.
Papá è stato presente nella mia vita solo per quattro anni, poi se ne è andato quando ha capito che ero...diversa..." disse con gli occhi umidi Angie Lou.
Stava cercando in tutti i modi di ricacciare indietro le lacrime, ma quando ci provava le sembrava che aumentassero sempre di più. E sentiva che stavano premendo per uscire.
Camille, nel frattempo, ascoltava shoccata ma incuriosita la storia della psicopatica.
Ma una domada sorse spontanea nella sua mente, e in breve tempo le parole uscirono dubbiose e incontrollate come un coniato di vomito.
"In che senso...diversa?..." domandò titurbante.
Angie si voltò verso di lei con una lacrima salata che le solcava il viso pallido e gli occhi rossi quasi quanto il rossetto.
Poi si portò l'indice alla fronte.
"Per questo Camille...per quello che c'è qui dentro..." disse.
La mora non osava quadi più respirare per la paura di gare qualcosa di sbagliato ma, con sua grande sorpresa, Angie tornò alla posizione di poco prima con gli occhi a terra e continuò il suo discorso.
"Io non ero come tutti gli altri bambini: io non sognavo fate e principesse, io sognavo occhi, denti e mostri sorridenti.
Io non giocavo con le bambole, le facevo a pezzi.
Io non guardavo i cartoni, io guardavo i muri.
Io non mi vestivo con gli abiti 'normali' di pizzo e fiocchetti...a me piacevano i lustrini e i colori sgargianti.
Papá se ne andò dopo tutto questo, quando capì che non ero la figlioletta normale e sana che aveva sempre desiderato.
Se ne andò per quello che vedevo, per quello che sentivo, per quello che facevo. Insomma...per quello che ero...
Ma quando l'ho rivisto l'altro giorno, dopo dodici anni, ero felicissima.
Gli confessai che ero pirocinetica, proprio come lui, e che poteva finalmente essere orgoglioso di me.
É stato tutto bellissimo per quei pochi istanti: ritrovare il mio adorato papá, pensare di essere l'unica ad avere ereditato il suo potere ed essere il centro delle sue attenzioni.
Poi conobbi i miei fratelloni Dario e Diego.
Anche loro hanno erditato il potere del diavolo e allora capii che non solo non ero l'unica pirocinetica, ma che ero addirittura meno forte.
Diego e Dario sanno scatenare veri e propri incendi...mentre io...io so fare fuoriuscire misere fiamme..." spiegò la pazza per poi aprire la mano e fare fuoriuscire una piccola fiamma che lei guardò malinconicamente mentre Camille la guardava curiosa e trabbiccante di pietá.
Angie chiuse il palmo e continuò la fine della sua triste storia.
"E così papá decise di allenare loro.
Ecco perchè mi esercito ogni giorno.
Ho deciso che cercherò contemporeneamente di essere il gioiellino della mia mamma e di essere all'altezza dei miei fratelloni, così papá sará orgoglioso di me e mi perdonerá.
Perchè nascendo ho fatto si che la mia famiglia si dividesse, ho fatto in modo che non si parlassero più. La mia nascita è stata, forse, un errore e solo un motivo per soffrire" terminò scoppiando in lacrime.
Camille prese Angie Lou per le spalle e portò il volto rigato dalle lacrime di lei sulla clavicola. Come fa una sorella maggiore a una più piccola.
"Angie Lou...tu non sei un errore! La natura ci modella e ci crea in base al nostro ruole nel mondo: tu hai quelo di una pazza, e allora! Qua dentro ci sono pazzi, criminali ed assassini.
Non siamo né migliori nè peggiori di nessuno" disse con dolcezza la cecchina.
Angie Lou alzò la testa e puntò gli occhi ambra in queli di Camille.
"Cami...quindi papá mi vuole bene?" Chiese.
"Certo Angie Lou! Tutti padri voglione bene ai propri figli e/o figlie...lui non era semplicemente preparato" rispose la ragazza. Angie Lou si asciugò le lacrime e si mise aotto le lenzuola.
Camille si alzò a sua volta.
Stava per andare a letto ma, presa da chissá quale istinto fraterno, si avvicinò al letto di Angie Lou, le rimboccò le coperte e le diede un bacio sulla fronte.
La pazza riacquisì il suo sorriso.
"Buonanotte Cam!" Trillò l'albina.
"Buonanotte" rispose la sicaria.
La luce si spense.
Ma nel frattempo qualcuno aveva ascoltato la conversazione delle due: un losco figuro incapucciato e avvolto da un telo nero da capo a piedi, con in mano un registratore ghignò.
"Grazie piccola Angie Lou, oltre ad avermi dimostrato che anche le pazze da catena come te piangono mi hai dato anche un nuovo tassello del mio piano, per portarvi tutti alla rovina..." gracchiò sornione per poi scomparire in una nuvola nera.



ANGOLO AUTRICE: Hi! Mini-chapter come mio costume XD. So che dovrei fare chappy veri e propri ma ho TROPPISSIME storieda scrivere e a volte mi viene la mancanza di qualcuna e faccio un poccola chapoy di transizione (piccola nota: questo l'ho dovuto riscrivere due voltre perchè mi si era cancellato, non so con quale pazienza non ho buttato il cell fuori dalla finestra e come ho fatto a riscrivere il capitolo).
Vabbè, ho voluto lasciare un po' di suspence e, prima di salutarvi vi dò un avviso: TUTTE le mie long avranno chappy a scatti irregolari, aspettatevend uno domani come fra un mese.
Bene, chiedo scusa per eventuali errori e vi saluto. Recensione come sempre. Byeeeeeeeeeee


Damian: Mette l'atag #bastacapitoliditransizione se non ne volte più.
Io: NA LEVATI!!!
   
 
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