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Autore: Iron_Captain    07/07/2017    5 recensioni
Un killer misterioso che sta terrorizzando la città... Una verità che sconvolgerà la vita di Judy... Cosa accadrà e come riuscirà Judy Hopps ad affrontare e gestire queste situazioni?
Genere: Azione, Introspettivo, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 14: Sotto protezione (parte 2)

Dopo essere entrati nell'ufficio del loro superiore ed essersi accomodati, il Capitano Bogo prese un telecomando e fece partire un video. I due piccoli agenti si voltarono subito nella direzione in cui si trovava il piccolo televisore, che era stato portato da alcuni loro colleghi, che iniziò a trasmettere le immagini di un luogo piccolo e chiuso, con le pareti sudicie, e una detenuta, sdraiata sul lettino, che stava leggendo una rivista. Tutti la riconobbero: era la famosa criminale Bellwether, che in passato era stata colei che aveva organizzato gli attacchi ai predatori con i famosi “Ululatori Notturni”, che li avevano resi selvaggi e aggressivi a tal punto da aggredire e uccidere chiunque fosse stato alla loro portata, inibendo tutte le facoltà mentali legate alla ragione e alla razionalità. Quando Judy la vide di nuovo, anche se non in modo diretto, le tornarono in mente i ricordi su quel caso che aveva risolto insieme a Nick, sia belli che brutti; oltre a un profondo senso di disgusto verso quella crudele mammifera, che a quanto sembra aveva deciso di vendicarsi della coniglietta assoldando un'assassina professionista.
In quel momento ci fu una forte esplosione sulla parete di fianco, alle sue spalle. Dalla breccia comparvero due grandi mammiferi con le uniformi militari, delle armi d'assalto, e il volto coperto dai passamontagna. Comparve anche la piccola assassina, che prese per un braccio la sua assoldatrice e la fece uscire di prigione; seguite subito dopo dai suoi complici.
Quando il video terminò, il Capitano Bogo spense la televisione e aprì le persiane delle finestre.
“Ho ricevuto questo video dalla Sicurezza del penitenziario di massima sicurezza Graviter, dove era stata rinchiusa Dawn Bellwether. Hanno voluto tenerlo segreto fino adesso.”
“Perché?” domandò rapidamente Judy.
“Perché l'investigatore privato che avevano assunto per scoprire dove si trovasse la prigioniera è stato trovato morto ieri notte in un vicolo; e dopo aver saputo della serie di omicidi di poliziotti avvenuti in questo periodo a Zootropolis, hanno deciso di collaborare e di coinvolgere tutte le Forze dell'Ordine.”
“Mi perdoni, Signore.” intervenne Nick. “Ma perché assumere un investigatore privato invece di un agente addestrato per queste situazioni...”
“Quell'investigatore privato, agente Wilde, era un ex marine, che successivamente aveva collaborato con l'FBI, prima di andare in pensione e dedicarsi alle indagini per conto proprio. Il direttore del penitenziario contava soprattutto su quel particolare per cercare di riacciuffare la pecorella nel modo più discreto possibile, facendo in modo che nessun notiziario venisse a sapere dell'evasione.” rispose il toro. “E come avevo detto prima, il direttore del penitenziario non voleva far trapelare la notizia della sua fuga.”
“Che incompetenza.” disse Nick, con tono metà sarcastico e metà serio.
Il Capitano Bogo preferì non rispondere, poiché avrebbe significato dover aprire un argomento scomodo che riguardava tutti coloro che facevano parte delle Forze dell'Ordine: l'arroganza, che era stata spesso la rovina delle carriere di parecchi poliziotti, tra cui dei superiori.
“Piuttosto mi chiedo: perché quell'assassina ha voluto liberare quella criminale, e che tipo di rapporti hanno?”
"Io non le so dire nulla, Signore; ma credo che l'agente Hopps possa rispondere alla sua domanda." replicò subito Nick, ricordando bene quando la sua partner gli aveva detto che doveva tornare a casa perché l'assassina le aveva lasciato un indizio a cui doveva assolutamente dare un'occhiata, intuendo che le aveva rivelato qualcosa di importante.
La coniglietta vide i due poliziotti che la stavano osservando, nell'attesa di avere una risposta. Il primo pensiero che ebbe fu quello di negare di sapere qualcosa, poiché non voleva sentirsi dire che doveva entrare nel programma di "Protezione Testimoni", e di venire estromessa dal caso ed essere sospesa fino a che la criminale non fosse stata catturata. Ma si trattava di dover raggirare il suo superiore e il suo partner: non solo avrebbero scoperto che mentiva, ma avrebbe ricevuto, come minimo, un rimprovero dal capitano; e sarebbe finita per litigare con il suo migliore amico, il quale, oltre ad essere una volpe molto scaltra, la conosceva talmente bene da capire quando non diceva la verità. Per di più, anche in questo modo si sarebbe ritrovata nella stessa situazione di prima.
"E va bene..." disse Judy sbuffando. "Bellwether ha assoldato quell'assassina per uccidermi, offrendole sedici milioni di dollari, di cui otto milioni anticipati."
Mentre il Capitano Bogo rimase leggermente sorpreso, Nick rimase scioccato.
"E ce lo dici solo ora?!" esclamò la volpe, in preda al panico.
"Perché l'ho saputo oggi, Nick! E se proprio lo vuoi sapere, avevo intenzione di non dire nulla, visto che so come avresti reagito!" ribatté Judy.
"Adesso basta!" intervenne subito Bogo. "Se avete intenzione di litigare, lo farete fuori dal mio ufficio!"
I due agenti smisero di discutere e rivolsero la loro attenzione sul toro.
"Date le circostanze, agente Hopps, sono costretto a metterla nel programma di Protezione..."
"No!" esclamò Judy mettendosi in piedi sulla sedia.
Il Capitano Bogo rivolse uno sguardo severo alla coniglietta, attendendo la continuazione della sua risposta.
"Cioè...quello che voglio dire, è che non servirà a nulla: l'assassina continuerebbe a darmi la caccia e ucciderebbe gli agenti che mi proteggono. Perciò, è meglio doverla affrontare che scappare, Signore; affinché possiamo impedirle di far fuori altre vite innocenti."
Il suo superiore iniziò a rifletterci su, introducendo un momento di profondo silenzio: Judy squadrò il suo superiore con ansia, attendendo la sua risposta; mentre Nick osservò entrambi, prima l'uno, poi l'altra. La scena che si presentò ai suoi occhi sembrava essere quella di un duello tra due cowboy, che prima di mettere mano alle proprie "colt" e iniziare a spararsi a vicenda, si fissarono con lo sguardo, studiando le emozioni del proprio avversario.
Dopo quel teso momento di silenzio, il Capitano Bogo prese la parola.
"Hai ragione agente Hopps: non posso nasconderti, né mettere a rischio la vita di altri miei agenti...Ma ciò non significa che non abbia intenzione di metterti sotto protezione."
La coniglietta e la volpe squadrarono incuriositi il loro superiore, attendendo la sua risposta.
"Agente Wilde: poiché l'agente Hopps si fida di te e lavorate molto bene insieme, sarai responsabile della sua sicurezza e farai in modo che non le accada nulla."
Poteva andare peggio, pensò Judy, trovando accettabile la scelta del suo superiore.
"Sissignore: farò in modo che l'agente Hopps sia al sicuro come se si trovasse dentro a una cassaforte." rispose Nick seriamente.
"Molto bene. Io provvederò a indagare sui rapporti che quella pecora ha con l'assassina." disse il grande toro. "E per questo motivo darò il comando "provvisorio" del distretto all'agente Fangmayer. Adesso potete andare."

Una volta usciti dall'ufficio del Capitano Bogo, i due partner si diressero presso le loro postazioni. Di solito parlavano spesso mentre camminavano: litigavano, discutevano, scherzavano, chiacchieravano...; ma questa volta regnava un insolito silenzio tra i due amici; e non era affatto piacevole. La coniglietta, con lo sguardo cupo e le orecchie abbassate, si accorse che Nick, oltre a non camminare al suo fianco come sempre, la stava osservando a qualche metro di distanza; probabilmente aveva già capito che umore aveva la sua cara partner. Preferì non rivolgergli la parola, visto che non aveva alcuna intenzione di discutere. Per di più i suoi pensieri erano continuamente rivolti verso quell'assassina, e le sue preoccupazioni verso i mammiferi a cui teneva così tanto. Perché stava prendendo di mira loro, se il suo scopo era quello di eliminare Judy? E perché quando aveva avuto la possibilità di ucciderla, nella metropolitana, non lo aveva fatto? Queste furono le seguenti domande che emersero dal vasto mare di domande che si era posta da quando era comparsa quella criminale, della quale non sapeva nulla.
"Carotina."
Non appena si sentì chiamare, la piccola poliziotta, oltre a drizzare in su le orecchie per pochi secondi, riconobbe la voce.
"Ascoltami Nick...Io non voglio più vederti." disse con un filo di voce.
"Come?" chiese la volpe abbassando le orecchie.
"Non voglio più essere tuo partner."
"Che stai dicendo Judy?" chiese Nick con tono preoccupato e con l'intenzione ad avvicinarsi a lei.
La coniglietta si voltò di scatto, mostrando un'espressione arrabbiata.
"Che non voglio vederti morire!" gridò Judy, avvicinandosi a grandi passi verso il suo migliore amico, che lo prese per il collo della divisa. "Quella dannata assassina ha preso di mira i mammiferi a cui tengo più di ogni altra cosa al mondo; e nonostante i miei massimi sforzi, non li riesco a proteggere!"
Nick, spaventato, capì che non ce l'aveva con lui, e che quella non era soltanto rabbia...e la lacrima che fuoriuscì da uno degli occhi della sua partner, accarezzandole il piccolo viso delicato, ne era la conferma.
"Io...mi sento un'incapace." continuò a parlare la coniglietta, che iniziò a piangere. "Non solo non riesco a proteggere la mia famiglia, i miei colleghi e te...ma non riesco neanche a capire perché lei stia facendo tutto questo, invece di prendere di mira direttamente me...e non so cosa devo fare!...Non so come riuscire a proteggere i mammiferi a me più cari!..."
I pensieri di Judy iniziarono a venire tutti assieme a galla, impedendole di formulare altre parole, finendo alla fine per abbracciare il suo partner e a piangere a dirotto.
Nick era veramente sconvolto e preoccupato: non gli era mai capitato di vedere la sua migliore amica in quello stato; così vulnerabile e fragile. Tuttavia era un chiaro segno che era forte e che provava dei sentimenti. Non appena si inginocchiò, la allontanò di poco, delicatamente, sciogliendo quell'abbraccio. La guardò dritta negli occhi, scorgendo lo sguardo di una coniglietta completamente invasa dal dolore, e con il viso bagnato dalle lacrime.
"Hai ragione, Judy: non puoi anticipare quella criminale, la quale avrà studiato i tui modi di agire e di pensare. Tuttavia...io, in passato, non avevo conosciuto una coniglietta fragile che si arrendeva alle prime difficoltà..."
"Io non sono forte!" rispose Judy in un mix di rabbia e tristezza.
"Invece lo sei; persino adesso!" disse Nick con tono duro e serio. "Hai una forza interiore e una determinazione che nessun altro coniglio ha; grazie a te ho abbandonato la mia vita da trafficante di ghiaccioli e sono diventato un'agente di polizia; hai ignorato le continue lamentele e gli scoraggiamenti dei tuoi genitori e degli altri mammiferi che dubitavano delle tue capacità, riuscendo, così, a diventare il primo agente di polizia di Zootropolis; e persino quando tutti i predatori erano stati accusati, grazie a te, di diventare selvaggi ed erano sul punto dall'essere esclusi e "banditi" da Zootropolis a causa degli Ululatori Notturni, hai provveduto a dimostrare che non era così, e che la colpa era stata di Bellwether, la quale è stata arrestata grazie a noi...
Lo so che sei stanca, e che l'assassina non vuole darti spazio per recuperare fiato, ma sappi che non sei sola, e che hai una gran tenacia e una determinazione che nessun altro agente di polizia ha. Nemmeno il nostro superiore."
La coniglietta rimase molto colpita dalle sue parole, che le diedero coraggio e le fecero ricordare tutti gli sforzi e i sacrifici che aveva fatto per arrivare dove si trovava adesso.
"Per quanto possa averti studiata, Judy, quella criminale non potrà mai sapere chi sei veramente, cosa sei in grado di fare, e cosa hai fatto finora." disse infine Nick, che andò ad abbracciare quella piccola creatura, che era tanto forte, quanto delicata, allo stesso tempo. "Tu la puoi fermare; e ci riuscirai. Io ho fiducia in te!"
In tutta la sua vita, non si era mai trovata nella situazione in cui avesse avuto il desiderio di venire incoraggiata ed essere confortata da qualcuno. Nonostante fosse sfinita e piangesse, si sentiva felice: si ritrovò a ricordare e a rivivere quello stesso momento in cui aveva convinto, in lacrime, Nick ad aiutarla a risolvere quel caso intricato dei predatori impazziti a causa di quei fiori maledetti. Era come se in quei momenti non dovesse interpretare il ruolo di una mammifera priva di lati deboli e dimostrare che non aveva bisogno dell'aiuto di qualcuno. Era strano che per la prima volta desiderasse essere diversa: voleva la presenza di qualcuno che potesse capirla, incoraggiarla e sostenerla; e che la considerasse per quello che era realmente: una coniglietta che aveva dei sentimenti e una grande sensibilità. Voleva essere "Se Stessa".
"Non permetterò a quella bastarda di farti del male. Ti prometto che quando sarà tutto finito, sbranerò quella pazza psicopatica." disse Nick con tono minaccioso, mentre le accarezzò la testa nel tentativo di consolarla. Non l'aveva mai vista così triste e vulnerabile al punto da sentir dire che dubitava delle sue capacità: era sempre stata integra, decisa e coraggiosa, e sempre pronta a dare il massimo per aiutare il prossimo, arrivando anche a sacrificare se stessa. Ma quella criminale la stava distruggendo poco a poco, e letteralmente. Non era affatto giusto; e soprattutto non lo meritava affatto.
"Semmai ti accompagno io a casa tua, a fine servizio." disse gentilmente la volpe.
"Grazie Nick...grazie per esserci." rispose Judy, la quale non voleva altro che la presenza di un amico che fosse vicino a lei e che la consolasse. Ne aveva bisogno.
Dopo essere riuscito a calmare la sua partner, il predatore la invitò a lavorare insieme a lui nel suo ufficio. Senza battere ciglio, la piccola leporide accettò la proposta, poiché non voleva stare sola in questo momento. Dopo aver raccolto i dossier sul caso della killer che si trovavano sulla propria scrivania, raggiunse il suo collega.

Per fortuna non ci furono altre telefonate da parte della killer psicopatica, e Judy non ebbe altri strani disturbi e dolori per il resto della giornata che i due poliziotti trascorsero al distretto. Erano riusciti ad ottenere un mandato di perquisizione dell'appartamento di Linda, la quale sarebbe stata convocata l'indomani al distretto per essere di nuovo interrogata, questa volta in modo ufficiale; e avevano anche analizzato il resto dei particolari che riguardavano quel caso.
Come promesso, il predatore accompagnò la leporide a suo appartamento.
"Grazie...Grazie per tutto ciò che hai fatto per me, Nick. A domani."
Non appena Judy aprì lo sportello e si tolse la cintura di sicurezza, il suo amico la prese per un braccio.
"Per qualsiasi cosa, non esitare a chiamarmi..."
"Certamente Nick." disse rapidamente la poliziotta, liberandosi dalla presa della volpe.
"E sappi che non sei sola."
Dopo essere scesa e aver chiuso lo sportello, la leporide annuì, poi lo salutò. Non appena vide che la vettura partì, entrò nel palazzo. Quando fu nel suo appartamento, spense il cellulare, si cambiò gli abiti e andò a letto, accompagnata dalle preoccupazioni per il suo migliore amico e la sua famiglia; ai quali fece tante preghiere affinché stessero bene.

Angolo autore
Eccomi qui con un altro capitolo. È stato difficile scriverlo, poiché ho avuto dei momenti in cui non sapevo come andare avanti (credo purtroppo a causa del caldo), ma alla fine ce l'ho fatta. All'inizio avevo anche pensato a un altro modo di strutturarlo, ma quelle idee si sono alla fine modificate.
I prossimi capitoli ce li avevo in mente da tempo, perciò non avrò problemi a scriverli e pubblicarli...E non vedo l'ora di poterli pubblicare!
E a proposito, zamy88, sto provando a seguire il tuo consiglio riguardo ad essere più sciolto e di non preoccuparmi troppo a ciò che scrivo...e spero che vada veramente bene. Comunque grazie ancora per il consiglio.

   
 
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