La fine di
Kizami?
“Feeeerma!” Ordinò
Mitsuki frenando di
colpo la corsa di Mayu. “Ricorda che dobbiamo scontrarci con
Kizami, sprecare
le energie in questo modo non ha senso. Soprattutto se il mio corpo
rischia di
rimetterci… all’incirca sappiamo dove si trova,
no? A-andiamogli incontro con
più calma.” spiegò la ragazza piuttosto
tesa.
“Guarda che non so per quanto tempo
ancora riuscirò a stare in questo corpo…
però… ah, non ho idee migliori in
effetti, sforzando troppo il tuo corpo ora, rischiamo di non poter far
nulla
contro Kizami e di ucciderti…” Mayu
rallentò cercando di correre ad un ritmo
normale. “S-senti…” disse pensierosa.
“Sei davvero sicura che dobbiamo
ucciderlo? Non potremmo semplicemente ignorarlo e sperare che non ci
disturbi?”
le suggerì speranzosa. Mitsuki non fece sentire alcuna
parola per diversi
secondi, ma Mayu poteva ugualmente avvertire il suo panico e la sua
frustrazione.
“Non c’è altra
scelta, dobbiamo
sbarazzarcene ora che possiamo…” nonostante il
tono aspro sembrava come se lo
dicesse a malincuore… “Cerca di capire…
non possiamo correre rischi…”
Li
stai correndo anche così…
“Ti sento
perfettamente…”
“Eh, g-giusto…” dopo
aver corso per un
po’ Mitsuki si mise in allarme sentendo dei rumori.
“Cerca di camminare il più
vicino al muro
che puoi e fai meno rumore possibile.” Le disse piano
nonostante lei fosse
l’unica a poterla sentire. Dopo qualche passo riuscirono a
scorgere Kizami, il
ragazzo si guardava in torno, poi si fermò quando
sembrò averle viste e
cominciò ad avvicinarsi.
-Beh, sei di nuovo tu o stavolta è
veramente Yamamoto?- domandò senza troppo entusiasmo.
“Y-Yamamoto, che devo fare, che devo
fare, che devo fare?!” cominciò a ripetere
un’infinità di volte la ragazza, ma
nessuna risposta arrivava. In quel momento nonostante la vicinanza non
riusciva
a capire cosa passasse per la testa di Mitsuki… Non sembrava
spaventata o se lo
era, sicuramente meno di lei nonostante il suo svantaggio.
-Non importa… tanto mi è
venuta una buona
idea.- dichiarò divertito Kizami. Mitsuki si mosse rapida
verso di lui e cercò
ripetutamente di colpirlo. Sfruttando l’iniziale
incredulità del ragazzo riuscì
a far andare tre colpi di seguito a buon fine. Kizami non riusciva ad
afferrarla
e tenerla ferma per più di qualche istante, quella che si
avventava con furia
su di lui non sembrava più una persona, ma un demone.
Tuttavia, nonostante la
difficoltà iniziale il ragazzo cominciò a
prendere un suo ritmo e a tenerle
testa, anche se nei fatti sembrava inutile… in qualunque
modo la colpisse la
ragazza sembrava non sentire nulla…
“Y-Yamamoto, m-ma
ch…” provò a dire Mayu
con voce strozzata. Non va bene…
che sta
succedendo?! Fa malissimo! In realtà Mitsuki si
stava muovendo da sola
anche se Mayu era ancora costretta nel suo corpo e lo spazio a sua
disposizione
sembrava sempre meno… Mayu cominciava veramente a temere di
scomparire o essere
assorbita. “S-se non hai b-bisogno di me lasciami…
andar…”
“Resisti, finché mi fai da
cuscinetto
riesco a controllare il mio corpo senza sentire nè il peso
dei colpi ricevuti,
né quello della stanchezza!”
Non
c’è la faccio più! Ho paura…
qualcuno… mi faccia uscire, per favore…
Sh…
Mitsuki tornò in sé e
sentì che le
mancava l’aria… Kizami approfittò di
quella specie di attacco d’asma e del
tremore della ragazza per ribaltare la situazione e sovrastarla.
-E finalmente sei tornata normale!-
sbuffò stanco il ragazzo tenendola ferma con la schiena sul
pavimento mentre
l’ampio petto della ragazza si alzava e abbassava
freneticamente… l’ultima cosa
che ricordava di aver visto era il ghigno soddisfatto di Kizami.
Morishige si stava lentamente svegliando,
sentiva la voce di qualcuno che gli stava parlando, ma era una voce
maschile
che non riusciva proprio a riconoscere, una parte di lui credeva di
averla già
sentita, ma non era comunque in grado di ricollegarla a nessuna persona
reale.
-…E quindi alla fine cosa dovrei farci
con te?- la voce si fece più chiara, ma Morishige
preferì fingersi ancora
addormentato sperando che quell’individuo, chiunque fosse, si
stancasse e lo
abbandonasse là. All’improvviso sentì
delle dita che spostavano più in basso
gli occhiali e toccavano la palpebra, il ragazzo era molto sorpreso, ma
non
avendo la minima idea di come reagire rimase al suo posto…
finché la palpebra
non gli venne stretta e tirata su con ben poca grazie, a quel punto,
spaventato
aprì anche l’altro occhio e si tirò
indietro facendosi graffiare la palpebra e
cadere gli occhiali. Morishige si portò la mano
all’occhio lamentandosi mentre
l’incomodo sghignazzava divertito. Naturalmente, non avendo a
disposizione gli
occhiali, non riusciva a mettere a fuoco lo sconosciuto, per lui in
quel
momento si trattava solo di un busto sfocato piuttosto imponente con
intenzioni
poco chiare che dopo averlo messo in una situazione di svantaggio
rideva pure.
Il ragazzo lo tirò per il polso facendolo alzare e
continuò a tirarlo cercando
di portarselo dietro.
-Lasciami andare! Chi sei?!- gli urlò
contro Morishige tirando dalla parte opposta.
-Mantieni la calma, Morishige. Voglio
solo farti vedere una cosa, potrebbe anche interessarti, sai?- il
ragazzo aveva
assunto una tonalità quasi allegra alla fine della frase.
-P-perché sai il mio nome?-
domandò
turbato Morishige. -Mollami, con te non ci vengo!-
-Andiamo, è solo un piccolo esperimento!
Dopo questo avrò finito le cose da fare qui e tu potresti
tornarmi davvero
molto utile.-
-Ma sei sordo?! Ti ho detto di
lasciarmi.- a quel punto il ragazzo, davvero furioso
cominciò a scalciare
contro la gamba l’aggressore da cui inizialmente
sentì un lamento sommesso, poi
non si sentì più tenere il polso, ma in compenso
lo sconosciuto gli afferrò la
caviglia approfittando dei calci poco rapidi che cercava di
dargli… tirandola
Morishige finì con la schiena per terra e la gamba
all’aria.
-Andiamo…- sospirò e
cominciò a
trascinare lo sfortunato, per la gamba, che strisciando, strisciando
finì anche
per ritrovarsi qualche scheggia sulla schiena.
-Ahi!- in teoria doveva essere
spaventato, ma nonostante la paura iniziale in quel momento la rabbia
superava
tutto il resto così il ragazzo ancora più
irritato dalle schegge sollevò la
gamba libera e cominciò ad agitarla colpendo il ragazzo
nella speranza di
fargli mollare la presa… e anche di fargli molto
male…
-Sai, dopo tutto il fastidio che mi stai
dando non posso davvero fartela passare liscia.- disse lo sconosciuto
con
fastidio, tenendogli fermo anche l’altro piede glielo storse
con forza.
-Cazzo…- biascicò dolorante
Morishige.
-Magari se ti comportavi in modo più
educato avrei anche potuto accettare il tuo rifiuto, Morishige.-
scherzò
l’altro ricominciando a tirarlo.
-Eh?! Ma da che pulpito! E smettila di
utilizzare il mio nome! Chi sei?- protestò il ragazzo
tenendosi al pavimento
con le mani, ma l’unica cosa che ottenne furono altre schegge
e un’altra risata
da quella specie di sequestratore.
-Ah… tranquillo, siamo quasi arrivati
Sakutaro Morishige della Kisaragi- sospirò.
-P-perché hai queste informazioni su di
me.- balbettò un po’ più rassegnato di
prima. Il ragazzo lo prese e lo legò
anche se con qualche difficoltà… aveva pure poca
corda a disposizione così si
ritrovò a fare un lavoro piuttosto approssimativo.
-Mi stupisce che nonostante tutta la
confusione che hai fatto non si sia svegliato nessuno…-
osservando il volto
perplesso dell’ostaggio si ricordò di un piccolo
dettaglio. -Vero… ecco qua…- e
gli mise gli occhiali. Ora poteva vedere chiaramente il suo
sequestratore… ma
niente, era una faccia da schiaffi… ma una faccia da
schiaffi che era quasi del
tutto sicuro di non conoscere… quasi… per quanto
si sforzasse non riusciva a
ricordare così si stancò di provarci e si
guardò intorno. Era stato messo su
degli scalini e appoggiati alla parete adiacente, poco lontani si
trovavano
Mitsuki, Fukuroi e Ohkawa, anche loro legati e… a giudicare
da ciò che aveva
detto quel tizio stavano dormendo…
-Ah, basta… non ho più niente
da fare
aspettando che si sveglino, quindi…- sospirò il
ragazzo avvicinandosi agli
altri ostaggi, per qualche motivo a Morishige era parso un
po’ stressato, beh,
esserlo in un posto del genere sarebbe dovuto essere più che
normale… ma quel
ragazzo gli sembrava tutto meno che normale ed era abbastanza sicuro di
poter
intuire le sue intenzioni, quindi gli venne naturale imputare il suo
stress al
fatto che le cose non stessero andando come voleva. Lo sconosciuto
scosse
violentemente i tre ragazzi addormentati… Fukuroi era molto
confuso mentre
Ohkawa inizialmente paralizzato balbettava qualcosa a voce bassissima.
-Kizami? Cosa sta succedendo?- domandò
Fukuroi con voce ferma mentre Mitsuki con i nervi a fior di pelle cerca
di
evitare lo sguardo di tutti i presenti.
-Dato che Yamamoto è un tipo difficile
ho
pensato che il metodo migliore per farla aprire un po’ fosse
torturarle
qualcuno che conosce davanti.- spiegò Kizami sbrigativamente.
-Mi dispiace… per tutto
quanto… non so
perché si sia così fissato con me…-
sussurrò la ragazza guardando verso il
basso mentre Ohkawa prese ad agitarsi cercando disperatamente di
liberarsi.
Kizami lo ignorò.
-Allora... Per te da chi incomincio è
uguale?- domandò Kizami chinandosi sulla ragazza, lei non
fiatò, e cercò di
ignorarlo. -Sei più a affezionata ad uno dei due?- ancora
silenzio... -Hey...-
la richiamò il ragazzo sollevandole il viso verso di lui
costringendola ad un
contatto, la ragazza gli rivolse una smorfia irritata. -Suppongo che ti
sia più
affezionata al tuo collega...- concluse, ma guardando verso il ragazzo
in
questione notò che sembrava più teso per il fatto
che stesse toccando Mitsuki
che per la situazione nel suo complesso, decise di constatare
l'impressione
poggiando la mano sopra il seno della ragazza. Prevedibile...
In effetti considerando che si è fatto ammazzare pur di
darle il tempo di scappare... Mah... di complicarmi così la
vita chi me l'ha
fatto fare? Gli animali comportano molti meno sforzi, torturando gli
umani ho
potuto provare che sono più soddisfacenti... ma mi manca la
semplicità delle
torture fisiche... Torturerò quell'odioso piccoletto che mi
ha dato
dell'assassino prima che facessi del male a qualcuno, o magari
meriterebbe un
trattamento di favore per avermi ispirato a smettere di trattenermi?
No... Per
un attimo gli scappò un leggero sorriso. Dopo
aver finito col finocchietto vedrò di divertirmi con questi
due, credo che
sfruttando Mitsuki riuscirò a tirare fuori il meglio anche
da Fukuroi. L’ultima
volta ho potuto dargli solo il colpo di grazia, era praticamente
già morto,
anche se devo dire che solo per il fatto di essere rimasto in vita
quella volta
deve avere una resistenza notevole… Non so nei fatti come
dovrei fare del male
a qualcuno senza colpirlo fisicamente, ma ho tutto il tempo per
sperimentare...
Mitsuki si scosse e gli diede una testata cercando di
mantenere
un'espressione arrabbiata. Di nuovo...
Fai tanto la sbruffona, ma quando ti toccato il seno, prima sei
completamente
sbiancata, siete tutte inutili... La colpì al
volto con forza mentre
Fukuroi si contorceva un po', non sembra capace di stare fermo o forse
cercava
semplicemente di liberarsi.
E
poi? Che vorresti fare? Come pensi di renderti utile? Cretino... Pensò
aspro Morishige girandosi per evitare di guardarli. Perché
fate questa fatica inutile? Ma anche io giusto diverse ore fa mi
facevo in quattro inutilmente... volevo salvare una ragazza senza
sapere che
fosse morta… ero convintissimo che non potesse esserlo, che
se l'avessi trovata
sarei riuscito a far andare tutto a posto pur non avendo
chissà quali capacità
ad assicurarmelo... Sentì il ragazzo castano che
urlava, ma resisté alla
tentazione di girarsi. N-non posso
peggiorare la mia situazione morale ulteriormente, no? Non devo
guardarli...
Sono persone... persone che soffrono... non posso compiacermene... non
p-posso
proprio... Si disse cercando di trattenersi. Non
è una cosa giusta, devo pensare, e se ad avere un coltello
ficcato
sotto la scapola fossi io? Già... ma non sta venendo fatto
male a me... E poi
meglio loro che io! Ehm… no, ma che sto pensando?!
Però non sono io a fare del
male in questo caso... e che guardi o no non cambia assolutamente
nulla, quindi
perché non dovrei...? C-che mi sta succedendo? Non posso
ricascarci... i-io
sono una persona normale in realtà, eh? Decisamente avrei
dovuto mettere fine
alla mia vita prima di ridurmi in questo modo... Probabilmente
è tutto perduto
ormai... Oltre ai lamenti del ragazzo cominciò a
sentirne altri molto più
flebili e probabilmente femminili. Inizialmente li associò a
Mitsuki e si mise
a guardarla, la ragazza era rivolta nella sua direzione, o meglio, lo
sguardo
era un po' più spostato. Il ragazzo disorientato
cercò di capire cosa aveva attirato
la sua attenzione, ma non notò niente di strano ad una prima
occhiata, ad una
seconda notò un punto in cui appariva tutto un po'
più sfocato, sembrava
esserci una sorta di nebbia concentrata in un angolo che prendeva una
forma
vagamente umana, la forma di una persona accovacciata. Il ragazzo
sbiancò
sentendo che i lamenti provenivano proprio da quella figura triste e
suo
malgrado si ritrovò a riconoscerla. Non
posso farmi vedere da lei in certe condizioni... Si disse
nervoso
ringraziando di non essersi mostrato eccitato davanti al destino dei
tre
compagni di sventura. La figura cominciò a sussurrare
qualcosa, ma il ragazzo
non riusciva proprio a capire
"...vo fa... ...o" dopo essersi
fermata la figura ripetè qualcosa di simile e Morishige
cerò di fare più
attenzione "C-cosa devo fare... a-aiuto..."
Il ragazzo quasi si pentì di aver ascoltato...
preferì
convincersi che si trattasse di un'invenzione della sua
mente… o comunque tentò
di farlo. "A-aiutatemi... aiuto!" muovendosi bruscamente per
allontanarsi da quell'immagine le corde che gli tenevano i polsi si
slacciarono.
D-deve
essere uno scherzo! Pensò
quasi adirato, si sentiva osservato e
giudicato, come se gli spiriti che aveva turbato si trovassero
lì, nonostante
l’unico che poteva più o meno vedere fosse quello
di della ragazza, magari
erano stati proprio loro a slegarlo volendo costringerlo ad agire
mettendolo
sotto pressione. Suppongo che ora non
dovrei avere più scuse per intervenire! Beh, sarebbe
così se fossi l'eroe della
vicenda, quello che mette la vita degli altri prima della propria anche
quando
si tratta di un sacrificio inutile, diciamocelo, in un corpo a corpo
con quello
sono bello che morto! Però... sono quasi un aspirante
suicida, quindi perché
no?! Si alzò in piedi barcollando, gli veniva
quasi da ridere... con la
coda dell'occhio vide la sagoma mutare posizione e assumere quasi un
aspetto
allarmato. Di quello che pensano loro non
me ne fraga più di tanto, sono più o meno sicuro
che tu sia veramente lì
tenendo conto della reazione di Mitsuki, ma non sono affatto sicuro
della reale
presenza degli altri spiriti che percepisco e probabilmente mi sto solo
lasciando trascinare dalle manie di persecuzione. Questo inutile
tentativo lo
faccio solo per far stare meglio te… Anche se avendo un
destino già segnato non
ho niente da perdere… in fin dei conti non sto facendo
niente di eroico nemmeno
adesso. Sospirò il ragazzo mentre lentamente
andava verso quello che
sarebbe diventato il suo assassino.
-Ah... voglio fare tutto questo per te e
tu non mi presti nemmeno attenzione?- disse inacidito Kizami tirando la
ragazza
per una ciocca di capelli in modo che si voltasse. Mitsuki sembrava
più
sorpresa che altro dal gesto improvviso, si era completamente
distratta. -E
dire che secondo Kurosaki dovevi essere già fragile e
giù di umore a causa
della rottura con un tizio...- sospirò il ragazzo. -In
effetti non capisco
perché qualcosa del genere dovrebbe rendere qualcuno
più fragile... niente da
fare, Kurosaki è proprio un idiota inutile in ogni
situazione!- mentre Kizami
parlava, qualcosa lo prese alle spalle e mentre cercava di tirarlo
all'indietro
gli bloccò le mani. -Ti ci metti anche tu ora?- chiese
voltandosi leggermente
verso la persona che tentava di tenerlo fermo. Kizami si
alzò, Morishige
istintivamente spostò un braccio e lo usò per
tenersi alle spalle del ragazzo,
cercò di non mollare la presa e si ritrovò con i
piedi sollevati dal terreno
anche se non di tantissimo... la cosa gli fece un po' impressione.
Morishige
non si era e non era mai stato considerato un ragazzo basso e
decisamente
rispetto alla media non lo era, ma quel Kizami sembrava davvero un
gigante
oltre ad avere la stazza dalla sua parte.
In
fondo l'avevo previsto... si
disse deglutendo, ma si rassegno e cercò di
agire con una certa lucidità.
Spostò anche l'altro braccio e
tentò di
stringere sul collo, ma con entrambe le braccia libere, per Kizami non
era
tanto complicato evitare che il ragazzo stringesse troppo.
-Ma invece di stare fermi perché non
cercate di slegarvi!- si sfogò mostrandosi agitato vedendo
che Mitsuki era
rimasta a fissarli sbigottita. Kizami cominciò a
indietreggiare, Morishige
pensò che forse stava riuscendo a fargli perdere
l'equilibrio e temeva che gli
sarebbe caduto addosso invece Kizami andò a sbattere
violentemente la schiena
sulla parete cercando di schiacciare contro il muro lui che c'era
attaccato.
Nonostante si fosse fatto molto male era piuttosto sicuro che se ne
sarebbe
fatto molto di più se si fosse staccato rendendo libero
Kizami di vendicarsi di
lui come voleva, così si impegnò a non mollare la
presa per nessun motivo al
mondo.
-Perché non me ne va bene una?- si
chiese
Kizami ad alta voce. -Prima Yamamoto, poi i reset e adesso anche tu, e
io che
volevo solo iniziarti a qualcosa di nuovo...-
-Nuovo? Se fossi arrivato prima forse…- Gli sembra il momento di scherzare? Si
domandò Morishige, la cosa lo disturbava in qualche modo.
E nel frattempo Mitsuki li guardava
storto come se volesse dirgli "Questo vi sembra il momento giusto per
chiacchierare?!"
Si
vede che non è affatto preoccupato, devo apparirgli come un
semplice
contrattempo più che una minaccia vera e propria... Ma
aspetta un secondo...!
-R-reset?!- Non gli
è stata cancellata la memoria...?
-Già.- disse divertito. -Mi spiace, ma
se
non hai intenzione di collaborare con me non vedo perché non
dovrei ucciderti.-
mentre con una mano cercava di trattenergli le sbraccia lontane dal
collo con
l'altra velocemente estrasse il coltello e lo colpì, ma il
ragazzo con un
movimento rapido anche se leggero si spostò un po' facendo
in modo che il
coltello gli colpisse la spalla anziché testa, collo o
orbita come aveva
inizialmente sperato Kizami, poi riuscì a stingerlo
cominciando a fargli
mancare l'aria. Kizami deglutì nervosamente, sentiva il
battito cardiaco
direttamente nelle orecchie. Improvvisamente non era più
capace di trattenerlo.
Cercò di rimanere lucido nonostante gli mancasse
l’aria e decise di pugnalarlo
alle braccia, ma il ragazzo non aveva nessuna reazione, nonostante
sanguinasse
non dimostrava di provare dolore e stringeva sempre di più
la presa. La
situazione era fastidiosamente familiare, aveva preso anche lui a
comportarsi
come Mitsuki prima che riuscisse a legarla… Il ragazzo si
accasciò a terra
cominciando a perdere i sensi.
D-dannata
ragazzina, di nuovo tu...
Morishige mollò il ragazzo, si diresse
silenziosa mente verso Mitsuki e la slegò. Poi perse i sensi
pure lui e dal suo
corpo uscì una pallida nebbiolina che si fermò
poco lontano. Qualcosa di
piccolo e sferico si avvicinò rotolando fermandosi senza
preavviso sotto la
nebbia che si concentrò e divenne una fiammella prima rossa
poi blu.
"Non
avrei mai pensato di fare qualcosa del genere..." sussurrò.
"Si, alla fine far perdere i sensi a
quel ragazzo era il minimo che potessi fare per evitare che uccidesse
qualcuno,
ma... insomma chi mai si immaginerebbe di soffocare un ragazzo
rischiando di
ucciderlo? E addirittura di prendere il corpo di qualcun altro senza il
suo
permesso danneggiandolo per farlo! Non ci si conosce mai
abbastanza…" poi sospirò
tristemente e si avvicinò al corpo di Morishige. "Scusami... per colpa mia hai corso un grande
rischio... ho
rischiato la tua vita per salvare altre persone, non credo che potrai
mai
perdonarmi, ma... mi dispiace! Mi dispiace sul serio!" sembrava
veramente sconsolata. Mitsuki buttò un occhio sui suoi due
compagni, Ohkawa era
svenuto a causa di un colpo di Kizami o forse, se erano fortunati, per
lo
spavento preso più che per il colpo in sé, mentre
Fukuroi dopo aver visto
Morishige svenire era rimasto silenzioso e sembrava completamente
assorto dai
suoi pensieri, in ogni caso non sembra aver sentito nulla di
ciò che aveva
detto la fiammella. Morishige cominciò a riprendersi
barcollando, aveva un’aria
molto turbata e si teneva una mano davanti la bocca come se gli venisse
da
vomitare. Puntò lo sguardo sui propri arti superiori e si
allarmò notando che
erano ricoperti di sangue... Dopo essersi guardato in torno agitato
scappò
senza preavviso.
-M-ma cosa...?- balbettò Fukuroi. Poi
guardò preoccupato Mitsuki, aveva cominciato a tenersi la
testa guardando verso
il basso come se si sentisse anche lei male.
"C’erano
lei, Kurosaki, Morishige e… un uomo… non aveva la
minima idea di chi si
trattasse, ma Kurosaki gli fece una domanda:-… cosa si deve
fare per uscire di
qua?- Cosa ha detto? È successo
davvero?
Sì, deve essere il momento in cui sono venuta a conoscenza
della via di fuga!
Forza, dillo! Sbrigati! -Dovreste
semplicemente…- Semplicemente?
Semplicemente cosa?! -…i pezzi della bambola di
carta.- Fare cosa con i pezzi della bambola
di
carta? Dillo, ti prego! Ti supplico! Ma la visione si fece
sempre meno
chiara… fino a svanire completamente…. "
N-no…
non può essere! C’ero quasi! La rabbia le fece venire un’altra fitta
alla testa ed un'altra visione cominciò… anche
nella visione si rivide
arrabbiata e frustrata
“-Ma se
sapevi che era qui volontariamente perché non gli hai
chiesto come uscire?- non
si stava rivolgendo all’uomo, ma a Morishige… Quindi lui quell’uomo lo conosceva? -
Beh… in
realtà…- Come uscire lo
sapeva già...?
oppure… Diamine che confusione! Il paesaggio
cambiò di nuovo. C’erano solo
lei e Morishige, di Kurosaki e lo sconosciuto nemmeno
l’ombra. Si trovavano in
un corridoio ed erano seduti a terra, lei sembrava essere piuttosto
instabile
in quel momento. -…
non siamo finiti qui accidentalmente in
seguito ad un rito andato male…- le disse Morishige nel
tentativo di calmarla,
lei provò a seguire il discorso, ma non riusciva a sentire
tutte le parole.
-…Quante probabilità ci sono che tre gruppi di
persone compiano un rituale e
tutte e tre falliscano? Credo che chiunque abbia messo questo rito su
internet
l’abbia provato e sia…
Ci deve
essere qualcosa da fare per tornare indietro, forse
c’è un punto della scuola
da cui è possibile tornare nel mondo esterno o forse
qualcosa da poter fare con
i pezzi di carta…- Questo deve
essere
accaduto prima che incontrassimo quell’uomo…
Quindi lui non sapeva davvero come
uscire? Ma perché è rimasto così calmo
a riguardo? Pur non sapendo come uscire
era sicuro che ci fosse un modo che avesse a che fare con le bambole di
carta…
che non fossimo capitati qui per caso e il rito in qualche modo fosse
fatto a
posta per mandarci qui mentre io ero troppo confusa per rifletterci
su… Anche
lui ha assistito alla spiegazione del cameramen quindi deve aver
conservato il
ricordo da qualche parte nella sua memoria…”
-Mitsuki!-
Concentrandosi
potrebbe essere in grado di ricordarselo più facilmente di
me, mi serve solo
una strategia per essere certa che stia dalla mia parte!
-M-Mitsuki...- Fukuroi la richiamò alla
realtà preoccupato. La ragazza si ammorbidì e lo
abbracciò lasciandolo confuso.
-Sta' tranquillo... fidati di me ancora
per un po'...- gli sussurrò all'orecchio. -Ci sono vicina,
sono vicina a
ricordarmi come tirarci fuori da questa situazione! Potrò
mantenere la mia
promessa...- disse felice la ragazza. Fukuroi ricambiò
l'abbraccio e la tenne
stretta per un po'.
-Giusto, dobbiamo recuperare Morishige.-
disse la ragazza, all’improvviso, staccandosi dal compagno. Per il momento è più
fattibile recuperare
lui piuttosto che Kurosaki… in ogni caso credo proprio che
tutti e tre insieme
potremmo ricordare più facilmente, perché no?
Si disse la ragazza più
fiduciosa di prima. Fukuroi era inizialmente confuso poi si riprese.
-In effetti ci ha salvati quindi...
suppongo possa tornare utile?- rifletté ad alta voce. -Anche
se non riesco
proprio a capire cosa gli passi per la testa.- sospirò.
-Hai notato anche tu quella strana figura
nebbiosa che gli è comparsa vicino?- chiese seria la ragazza.
-Sì, ma solo perché ne
sembravi tanto
incuriosita, fenomeni simili sono molto più che la norma in
un posto simile.-
le spiegò pensando che si stesse facendo
trasportare un po' troppo.
-Certo, ma Morishige ha agito solo dopo
averla guardata, penso che si sia mosso per fare qualcosa
più per lei che per
il fatto che possa fregargliene qualcosa di noi e penso di poter
sfruttare la
cosa... inoltre mi serve per poter attuare il mio piano, è
un po' complicato da
spiegare.- poi allungò la mano prendendo la pallina
abbandonata e se la mise
vicino al viso.
"Mi
rendo conto di chiederti troppo, soprattutto dopo ciò che
è successo l’ultima
volta, ma per favore collabora ancora con me! Ti prometto che in cambio
porterò
via Shige-nii da questo posto e che finché siamo qui
farò in modo che non si
metta in pericolo... Ci tieni molto a questa cosa, giusto?" supplicò
la ragazza in un tentativo di telepatia, sentì come una
vibrazione che
interpretò come un "sì"
-Quindi pensi che si trattasse delle
spettro della ragazza cercata da Morishige?- domandò
cogliendo di sorpresa la
ragazza distratta.
-S-si!-
-Ti... ci sei affezionata? È la stessa
di
prima… mi domando come sia arrivata fin qui…-
-Uhm?- il ragazzo indicò l'oggetto nelle
sue mani. Lei annuì. Però
devo sembrare
un po' stupida... Mise la sfera in tasca. Piccola
è pratica come una pokeball... già... forse un
po' più che
stupida! -Senti... per la faccenda di Morishige... Pensi che
io stia
diventando un po' manipolatrice?- domandò mostrando una
strana insicurezza,
Fukuroi si mostrò piuttosto sorpreso dalla domanda, poi fece
un’espressione più
serena.
-Forza... non preoccuparti Mitsuki, non
lo sei più di prima.- e... subito dopo aver pronunciato la
frase però si rese
conto di ciò che effettivamente aveva detto... -Eh?!
I-intendevo...-
-Questa me la segno… per quando saremo
usciti da qui, ora non abbia tempo per queste cose… ma me lo
ricorderò…- doveva
essere un modo per tirarmi su di
morale? Non capisco... Mitsuki guardò per un
attimo verso Kizami, sembrava
respirare ancora, Mayu non si era sbagliata sul non averlo ucciso. F-forse dovrei approfittare per... è
come se
le forze e la rabbia mi avessero abbandonata. No... non vale la pena di
sporcarsi le mani con quello la... Non voglio sentirmi in colpa per
aver
ammazzato qualcuno... Prese le corde e le usò per
legare il ragazzo mentre
Fukuroi la guardava ancora un po' stordito. Il
cambiamento di Kizami deve essere stato uno shock anche per lui... Ora
che è
legato mi sento molto sollevata e in fondo ammetto che sono contenta di
non aver
dovuto ucciderlo... morirà comunque... ma a portare il peso
della sua morte non
sarò io! Quando
Ohkawa si svegliò,
Mitsuki si fece aiutare da lui per portare Fukuroi e insieme andarono a
cercare
Morishige.
-Quindi, se ho capito bene, per tornare a
casa ci serve quel ragazzo?- domandò dubbioso Ohkawa.
-Beh, diciamo che...- poi si
interruppe... non sapeva quanto fosse saggio spiegare al ragazzo che
lei nei
fatti non ricordava il modo per uscire e Morishige le serviva anche per
quello.
Ohkawa si stava dimostrando collaborativo, ma non era sicura di quanto
fosse
stabile. -Diciamo che ha una cosa che potrebbe tornarmi utile...-
-Uhm... ok...- rispose poco entusiasta,
aveva accettato la risposta passivamente, incurante del fatto che
Mitsuki non
volesse dirgli tutto.
Uhm...
certo che c'è una brutta atmosfera... Si disse Mitsuki. Beh, si
è normale... se ripenso a tutto ciò che
c'è successo da quando
siamo qui. Emi, Katayama... n-non li rivedremo mai più... Ma
non posso pensarci
ora, potrò farlo solo quando quelli rimasti in vita saranno
al sicuro! Non
posso rischiare di perdere anche loro... Visto le circostanze non posso
aspettarmelo da Ohkawa, ma... spero che anche Fukuroi la pensi come me
e penso
che sia così. Quando abbiamo trovato il corpo di Emi lui
è rimasto piuttosto
lucido e ha cercato di consolarmi, forse ha dovuto assumere questo
ruolo anche
a causa del mio crollo, non potevamo perdere la testa entrambi, forse
credeva
di dover stare attento a me... Mi sento parecchio in colpa a
ripensarci... Ora
però sembra completamente perso, sarà colpa della
gamba? Aspetta... Non è che
si sta sentendo male e non mi ha detto niente?! Idiota,
perché non lo dice
chiaramente! Potrei far fermare a riposarsi lui e Ohkawa e io andrei da
sola a
cercare Morishige o... Poi si accorse che il ragazzo la
osservava
preoccupato.
-T-tutto bene?- le domandò.
-E-Eh? Ma certo... N-no, no aspetta! Tu
stai bene invece? Insomma tra me e te quello ridotto peggio sei tu!- Oddio... potevo essere più delicata...
Accidenti! -N-non è che vuoi fermarti a riposare?-
-No, possiamo continuare senza
problemi... ero solo sovrappensiero...-
-E a cosa pensavi?- cercò di chiedere
con
gentilezza Mitsuki.
-Una cosa stupida, fidati...- rispose
schivo il ragazzo, sembrava sentirsi in colpa per qualcosa.
-Se non è niente di importante, ma ti da
tanto fastidio a maggior ragione parlamene... è
già una situazione pesante...
non c'è bisogno di trattenersi per qualcosa di stupido.-
disse seria la
ragazza.
-N-non è niente... sul serio!- N-non posso essere così stupido da farmi
prendere da pensieri come questi proprio ora! Se basta un qualunque
stato
d'animo negativo per esporti al rischio di impazzire non ci sarebbe
nulla di
più tipico del mio sentimento per dare vita ad una
tragedia... Quindi devo
cancellare tutto, non ci credo, perdere tempo così! Magari
è solo colpa di
questo posto... mi sento meno in imbarazzo a pensarla
così... Nel frattempo
Mitsuki era sospettosa anche a causa del rossore del ragazzo.
-Non è che ti senti imbarazzato
perché
dobbiamo portarti noi?-
-No...- poi riflettendo pensò che era
una
scusa capitata proprio a proposito e in fondo anche quello non era
falso. -In
realtà un po'...- la ragazza sospirò.
-Non è colpa tua, lo sai bene. Inoltre
sono contenta di poterti essere utile in questo modo... è
motivo di orgoglio...
o forse non vuoi darmi motivi di essere orgogliosa di me stessa?- stava
perlopiù scherzando sperando di far sentire meglio il
ragazzo e lui lo sapeva,
ma questo modo di fare lo faceva stare meglio veramente. -Quindi era
solo questo?-
-Si.-
-Se ci fosse altro dimmelo... o non vuoi
proprio appoggiarti a me?-
-Sono già appoggiato...-
Non
sembra che stia facendo una battuta... non ha davvero capito a cosa mi
riferivo? Eppure non è un ragazzo stupido...
-Tu invece pensi di poter fare affidamento
su di me? In una situazione simile è importante pensare di
potersi fidare degli
altri, sapere di poterci parlare di qualunque cosa... tu pensi... di
poter fare
così con me?- domandò serio il ragazzo.
-Certo. Sei una persona affidabile e
abbiamo lavorato spalla a spalla, so di potermi affidare a te.- E soprattutto in questo posto per me la tua
presenza è stata la mia salvezza. -Se non avessi
cercato di starmi vicino
quando abbiamo trovato Emi non so sul serio dove sarei ora. Quindi non
devi
davvero preoccuparti per questo... Io posso affidarmi a te, ma anche tu
puoi
affidarti a me.- concluse pensierosa. -Non è che ti senti
così a causa di
Kizami?-
-Già...- Non
sai quanto hai fatto centro però...
-Lui è un caso a parte... si, pensavamo
di poterci fidare di lui e guarda un po' come è andata a
finire, ma lui ha
nascosto il vero se stesso tutto il tempo, non significa che ora non
dobbiamo
più fidarci dei nostri compagni o chiederci se loro possono
fidarsi di noi. Se
facessimo così ci sarebbe solo da impazzire, no?-
spiegò un po' malinconica
mentre gli scappava una risatina nervosa.
Vorrei
pensare che la sua fosse solo pazzia... ma in effetti sembrava
completamente
lucido e a suo agio... Mostrava semplicemente un po' di frustrazione
per il
fatto che Mitsuki non reagisse come voleva, ma del resto... In effetti
non
l'abbiamo mai veramente conosciuto, ripensandoci tutto ciò
che mi viene in
mente se cerco di ricordare com'era è semplicemente la sua
calma davanti a
qualunque situazione e il suo modo di aiutare gli altri dicendo e
facendo la
cosa giusta al momento giusto, ma sembrava che si muovesse
più per dovere che
per empatia... non siamo mai entrati in confidenza e non ci ha mai
detto
qualcosa su di sé, su cosa gli piacesse, cosa lo
spaventasse... faceva così
anche con Kensuke che doveva essere il suo migliore amico.
Chissà se Kensuke
era preoccupato a riguardo? E perché non me ne ha mai
parlato? Noi siamo amici,
no? La faccio facile a giudicare il comportamento di Kizami a
posteriori... la
cronaca nera di persone insospettabili anche dalle persone
più vicine a loro ne
è veramente piena... Ma mi domando cosa abbia pensato di noi
per tutto questo
tempo. Ma a giudicare da ciò che voleva fare a Mitsuki posso
averne una mezza
idea. E io non potevo fare nulla per lei in quel momento... E se Kizami
le
avesse fatto veramente del male... io...
-Mi dispiace davvero per quello che è
successo prima con Kizami e di non esserti stato utile.- sentiva un
bisogno
quasi fisiologico di dirglielo... -Non ho idea di come ti potessi
sentire
quando ti ha messo le mani addosso, ma posso solo dire che mi dispiace
davvero
e...-
-Non potevi farci niente e non mi è
successo niente, inoltre lui è asessuale o gay... comunque
ti assicuro che non
era interessato a stuprarmi e… fine della discussione! Non
parliamone più.-
nonostante sorridesse la sua sembrava quasi una minaccia.
-...Eh?-
-Pur avendone molte, e dico molte
possibilità considerando la popolarità e le
capacità recitative non ha mai
neanche provato ad avvicinarsi a una ragazza. Ha le sue perversioni
come
abbiamo visto, ma non legate direttamente al sesso, correre rischi da
quel
punto di vista era l'ultimo dei miei problemi, mi ha toccato solo per
spaventarmi quindi smettila di pensarci, la faccenda è
completamente chiusa,
perché ti preoccupi più tu che io? Toglitelo
dalla testa, ok?- disse il tutto
con una velocità spaventosa come se volesse smettere di
pensarci anche lei e
chiudere il discorso velocemente. Non sapeva quanto ci fosse di vero in
ciò che
aveva detto, ma sicuramente lei preferiva pensarla così. E io che credevo che la pensassi come me e che
fossi d’accordo sul
discutere di tutte queste cose una volta finita tutta questa faccenda! Pensò
infastidita la ragazza. E-e poi…
considerando tutto quello che è successo agli altri non
credo di avere il
diritto di lamentarmi… Si
disse
rabbrividendo completamente invasa da fortissimo senso di colpa. Poi
mentalmente si diede uno schiaffo. Intanto
concentriamo sul sopravvivere… non chiedo troppo, giusto?
Nota:
-In blood covered Kurosaki parlando con
Kizami gli dice che Mitsuki aveva lasciato il suo ragazzo un giorno
prima, dopo
aver scoperto un tradimente.
Il prossimo dovrebbe essere l’ultimo o il
penultimo capitolo… non ne sono molto sicura, dipende da
quanto sarà lungo. Certo
che questa fanfiction è venuta molto più lunga di
quanto mi aspettassi, forse
sono un tipo prolisso a quanto pare.
Grazie mille dell’attenzione se siete
arrivati fin qui, spero tanto che a qualcuno non dispiaccia
ciò che scrivo
nonostante i tanti difetti. Come al solito, se vi va di lasciarmi un
parere mi
fa molto piacere.
Alla prossima.