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Autore: _Leef    09/07/2017    2 recensioni
( Ain't nobody hurt you like I hurt you
But ain't nobody love you like I do
Promise that I will not take it personal, baby
If you're moving on with someone new )
-Ehi, Cas- lo saluta e nel parlare si accorge che la propria voce è strana, rauca, come se pronunciare quelle tre lettere una dopo l'altra sia in grado di graffiargli la gola e inevitabilmente non può fare che chiedersi se anche l'altro se n'è accorto. Dean ignora il sorriso tremulo che gli si dipinge sulle labbra, così come ignora il proprio cuore che tamburella furiosamente contro lo sterno.
-Ciao, Dean- lo saluta di rimando l'angelo, le labbra quasi immobili e lo sguardo impassibile. E a Dean viene quasi un colpo quando nel suo nome non percepisce più la stessa emozione di una volta, non sente lo stesso affetto e questa realizzazione ha lo stesso effetto di una pugnalata dritta al cuore.
[ Songfic - Angst! ]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Happier


 

Walking down 29th and park
I saw you in another's arm
Only a month we've been apart
You look happier

Dean non vedeva Castiel da un po', circa un mese, che in una vita come la sua suona un po' come un'eternità.
Suo fratello ha avuto la decenza di chiamarlo sempre meno, da quando è successo quello che è successo. E' tutto molto complicato, perché Cas non è un ex come gli altri. Non è un ex che incontri per caso per strada o un ex contro cui vai a sbattere per sbaglio al supermercato. Se Castiel davvero volesse evitarlo, semplicemente non si presenterebbe più, nemmeno dopo le preghiere più disperate.
Dean non sa nemmeno da quanto tempo non pronuncia il suo nome ad alta voce. Fa troppo male, pulsa ancora come una ferita aperta, una ferita su cui è stato sparso del sale. Una ferita che il cacciatore si è praticamente autoinfilitto. Probabilmente spararsi ad una gamba avrebbe fatto meno male e no, non è un'esagerazione.
Perché Dean è così, quando è davvero felice, fa di tutto per rovinarsi con le proprie mani, come se non si sentisse in grado di meritare qualche momento di pace, come se fosse condannato ad una vita intera di sofferenze.
Castiel, l'angelo del Signore in trench, invece, lo rendeva davvero felice. Dio solo sa quanto ci ha messo Dean ad accettare i propri sentimenti per la creatura soprannaturale, ma quando si è svegliato nella sua stanza del bunker con Castiel che gli respirava addosso si è reso conto di essere l'uomo più felice del mondo, nonostante tutto. E ancora nonostante tutto, sperava durasse. Perché Castiel è un essere millenario, che esiste praticamente da sempre, non sembra il tipo che si stanca facilmente delle cose: Cas ama gli hamburger e li amerà sempre, così come Cas ama Dean e lo amerà sempre -anche se persino ai suoi occhi risulta patetico compararsi ad un mucchio di carne tritata un po' condita-.
Comunque, questo per dire che tutto il futuro della loro relazione stava nelle mani del cacciatore, che come al solito ha combinato un casino. Senza riuscire a liberarsi del complesso del martire che da sempre sembra pesargli sulle spalle, Dean lo ha lasciato andare. Perché è meglio per tutti, è meglio aver assaporato un po' di quella felicità che nemmeno poi tanto segretamente ha sempre desiderato piuttosto che non averla provata affatto. Perché Cas merita qualcosa di meglio, qualcosa di più di un guscio vuoto e rotto come lui, qualcosa di degno di un essere celeste.
E nonostante queste convinzioni, Dean non si dimenticherà mai degli occhi tristi di Castiel, che lo hanno fissato mentre il cacciatore gli diceva di andarsene, che era meglio per tutti, che era meglio tornare ad essere i soldati di una volta, piuttosto che lasciarsi andare così, che forse è stato tutto un errore.
Cazzate. Dean è sempre stato bravo a dire le bugie, fin da quando era piccolo, ma quella volta è stato diverso. Più difficile.
Quindi, non vede Cas da circa un mese. Da quando Sam ha smesso di fare domande inopportune, da quando il profumo famigliare dell'angelo ha abbandonato definitivamente il bunker, le sue lenzuola, la sua pelle.
E vedere di nuovo i suoi occhi blu gli scava qualcosa dentro, qualcosa di davvero doloroso. Castiel non è cambiato per niente, la sua cravatta è sempre storta, i suoi capelli sono sempre arruffati e i suoi occhi sono sempre dannatamente blu. Non che Dean si aspettasse diversamente, ma è comunque una piccola consolazione.
-Ehi, Cas- lo saluta e nel parlare si accorge che la propria voce è strana, rauca, come se pronunciare quelle tre lettere una dopo l'altra sia in grado di graffiargli la gola e inevitabilmente non può fare che chiedersi se anche l'altro se n'è accorto. Dean ignora il sorriso tremulo che gli si dipinge sulle labbra, così come ignora il proprio cuore che tamburella furiosamente contro lo sterno.
-Ciao, Dean- lo saluta di rimando l'angelo, le labbra quasi immobili e lo sguardo impassibile. E a Dean viene quasi un colpo quando nel suo nome non percepisce più la stessa emozione di una volta, non sente lo stesso affetto e questa realizzazione ha lo stesso effetto di una pugnalata dritta al cuore. Tra loro c'è una certa tensione, come c'era da aspettarsi, e il cacciatore vorrebbe scappare il più lontano possibile per autocompiangersi, per maledirsi e magari scolarsi qualche bottiglia di un super alcolico, giusto per dimenticare il casino che ha in testa.
Ci pensa Sam, comunque, a spezzare quest'aria un po' elettrizzata che si è creata con solo un paio di sguardi e uno scambio di battute. Il minore dei Winchester si schiarisce la voce e appoggia una mano sulla spalla di Castiel, sorridendogli gentilmente. -Entriamo e mangiamo qualcosa, amico, così ti parleremo del caso.-

Saw you walk inside a bar
She said something to make you laugh
I saw that both your smiles were twice as wide as ours
Yeah, you look happier, you do


Dean quindi si siede ad un tavolo qualsiasi della tavola calda assieme a suo fratello, mentre l'angelo si offre per andare ad ordinare. Il cacciatore vorrebbe far finta di niente, ignorare il tonfo del proprio stomaco quando realizza che quella è una piccola scusa da parte di Cas per stargli il meno vicino possibile, ma la verità è che non ci riesce.
Quindi abbassa gli occhi sul tavolo, scrutando con attenzione ogni singola venatura del legno, sperando di poterne essere risucchiato all'istante. Si odia. Si odia così tanto da star male.
-Dean...- comincia Sam con gli occhioni fissi su di lui e il tono è così pericolosamente apprensivo che Dean sente i brividi di orrore scorrergli su per la colonna vertebrale, fino a fargli rizzare i capelli corti sulla nuca.
-Sto bene, Sammy, non iniziare- ribatte bruscamente, stroncando sul nascere qualsiasi tentativo di sproloquio femminile da parte di suo fratello. Non è dell'umore, non vuole essere consolato, né tantomeno compatito, soprattutto se c'è Castiel a qualche passo da loro, fermo come uno stoccafisso accanto al bancone della tavola calda.
Dean alza gli occhi su di lui e solo in quel momento si accorge che sta sorridendo alla cameriera. Cas sorrideva così poco prima, i suoi sorrisi erano così rari, e sempre rivolti a lui, quindi fa male vederglieli dispensare ad una perfetta sconosciuta. Dean vorrebbe odiare anche lui, perché egoisticamente si sente tradito, ma sa bene che è un'idea assurda e che non può biasimare l'angelo se sta cercando di essere di nuovo felice, di adattarsi alla sua nuova vita in cui si rivolgono a stento la parola.
Poi la cameriera, una biondina con gli occhi verdi -Dean finge non accorgersi di questo piccolo particolare, ma in realtà il suo ego sussulta un po', ravvivato come una fiammella- dice qualcosa, troppo vicina alle labbra dell'angelo, talmente vicina che il cacciatore è davvero sul punto di alzarsi e tirarla via per la coda di cavallo che le penzola dalla testa.
La gelosia gli stringe la bocca dello stomaco talmente forte che Dean si sente sul punto di vomitare. Se potesse, attaccherebbe sulle spalle di Castiel un cartello con su scritto qualcosa come Proprietà di Dean Winchester, restituire in caso di smarrimento, ma ormai sa bene di non avere più nessun diritto su di lui, quindi si obbliga a tenere anche la bocca chiusa.
Castiel a quel punto ride e il mondo di Dean crolla letteralmente a pezzi attorno a lui.
Castiel non rideva praticamente mai quando quando stava con lui, si limitava semplicemente a sorridere o a sbuffare una risatina, ma la verità è che in tutti gli anni che Dean ha passato con lui, lo avrà visto ridere così solo un paio di volte. E non sempre era nella piena possessione delle sue facoltà mentali.
Il cacciatore stringe convulsamente le posate di ferro, talmente forte che la forchetta si piega un po', e si costringe a distogliere lo sguardo da quello sguardo raccapricciante per posarlo sulla finestra, da cui riesce a scorgere la sua Baby.
Castiel sembra davvero felice senza di lui.
Dean dovrebbe essere contento, perché significherebbe che averlo lasciato andare ha funzionato, ha ottenuto quello che voleva, ovvero fare la cosa migliore per l'angelo. Ma la verità è che Dean è un coglione e questo lo autorizza a sentirsi da schifo.
Suo fratello non gli ha staccato gli occhi di dosso nemmeno per un momento e dopo avergli lanciato un'occhiata preoccupata, fa di nuovo per dire qualcosa, ma Dean quasi gli ringhia contro, zittendolo definitivamente. -Smettila di psicoanalizzarmi, okay? Sto bene.-
Sam alza gli occhi al cielo a quel punto, deciso a riprendere la conversazione più tardi. Castiel torna proprio in quel momento con quello che tutti hanno ordinato tra le mani e Dean non riesce a guardarlo, soprattutto quando gli mette il piatto davanti per poi sedersi accanto a Sam, che lo fissa un po' preso alla sprovvista.

 

Ain't nobody hurt you like I hurt you
But ain't nobody love you like I do
Promise that I will not take it personal, baby
If you're moving on with someone new

 

Improvvisamente gli è passata la fame, quindi Dean si ritrova a giocherellare con le proprie patatine fritte come farebbe un bambino annoiato. Castiel lo sta palesemente evitando e dopotutto non può nemmeno biasimarlo, ma questo non rende la situaizone meno orribile.
La cosa difficile è che Dean non capisce se Castiel sia ferito o arrabbiato.
Se fosse arrabbiato sarebbe molto più facile, Dean sa benissimo come destreggiarsi con la rabbia. Invece, un angelo emotivamente ferito è per lui un territorio completamente inesplorato.
E fa male vedere come gli occhi di Cas non si soffermino su di lui pe più di dieci secondi, quanto basta per ascoltare i dettagli sul caso a cui stanno lavorando -solamente una strega alle prime armi, non serve nemmeno l'aiuto di Cas, per un lavoro del genere-, poi distoglie lo sguardo. Ed è strano, perché durante le loro lunghissime sessioni di sguardi, Dean si sentiva talmente a disagio che era sempre il primo a distogliere l'attenzione da quelle due iridi impossibilmente blu, troppo blu per essere solo frutto della genetica del suo tramite. In quegli occhi Dean è sempre riuscito a scorgere un po' della grazia di Cas, del vero Cas, dell'angelo perfetto grande quanto un grattacielo.
Ma adesso Castiel non lo guarda più, parla solo con Sammy e a questo punto Dean smette di ascoltare quello che si stanno dicendo, sforzandosi di concentrarsi sul piatto che ha davanti.

 

'Cause baby you look happier, you do
My friends told me one day I'll feel it too
And until then I'll smile to hide the truth
But I know I was happier with you

 

Cas sorride a Sam in maniera gentile prima di dargli qualche dritta sulla strega in questione e su come rintracciarla -gli è sembrato di sentirli borbottare qualcosa su un certo incantesimo e sugli ingredienti-, poi tutti finiscono di mangiare e il piatto di Dean è ancora pieno.

-Dean, non finisci l'hamburger?- gli chiede Sam, mentre si alza in piedi, scrutandolo con quella sua solita espressione un po' confusa e un po' stranita.
Il maggiore dei Winchester si alza, sfila un paio di bigliettoni dalla tasca e li schiaffa sul tavolo per pagare il pranzo a tutti e tre, poi scuote la testa. -Mi è passata la fame.-
A quel punto, Sam lascia perdere perché sa che in queste situazioni è meglio così con Dean, quando è emotivamente instabile è meglio lasciarlo cuocere nel suo brodo, anche se non riesce ad evitare di preoccuparsi un po' per lui. Non lo ha mai visto così giù, nemmeno quando è finita la sua storia con Lisa, l'unica vera relazione che abbia mai avuto, nemmeno quando Ben si è dimenticato di lui per sempre.
-Beh, ti ringrazio per l'aiuto, Cas- dice Sam una volta che sono usciti fuori dalla tavola calda, dando una pacca sulla spalla all'angelo, per poi avvicinarsi all'Impala. Dean è rimasto in piedi di fronte al loro amico, a fissarlo, senza saper bene cosa dire.
Non sa se toccarlo, se abbracciarlo o chissà cosa, ma quel che è certo è che deve piantarla di stare fermo come un dannato idiota a perdersi in questo sguardo che gli è mancato così tanto.
L'angelo decide al posto suo. Gli fa un debole sorriso, un sorriso che non raggiunge gli occhi, un sorriso diverso da quello che ha fatto la cameriera e fa un passo indietro. -E' stato bello rivederti, Dean.-
E non dovrebbe suonare tanto come un addio, ma cazzo se è così.
Dean si costringe a sorridere, non dice niente perché non si fida della sua voce. Annuisce come un automa mentre l'angelo si allontana verso la sua macchina, uno strano pick-up che deve aver sottratto a qualche sventurato automobilista. Dio, Cas lo odia, eppure è così buono da non farglielo pesare, non apertamente. Oppure Cas non lo odia, semplicemente lo ha già dimenticato, perché non è così difficile dimenticarsi di Dean Winchester, a questo punto.
Gli manca. Gli manca così tanto da star male e non gliene importa di risultare una ragazzina piagnucolosa, Dean era semplicemente più felice con Cas. Per la prima volta nella sua vita, si svegliava sorridendo e non incazzato con il mondo intero, gli andava bene sventare l'ennesima minaccia apocalittica, se sapeva di poterlo fare con lui.
E ora non ha più niente.
-Dannazione- sbotta, passandosi le mani tra i capelli corti per poi frugare nella tasca della giacca per recuperare le chiavi dell'Impala. Sale in auto con una smorfia, appoggia le mani sul volante, ma non mette in moto, rimane solo a fissare la strada fuori dal parabrezza.
-Dean?- gli chiede suo fratello, inarcando un sopracciglio mentre si sfila la cravatta che indossava per il solito travestimento da agente federale. -Va tutto bene?-
-Quanto ci hai messo, Sammy?- chiede quindi il maggiore dei fratelli, senza riuscire a trovare il coraggio per guardare l'altro negli occhi. Stringe più forte il volante di Baby, fino a sentire quasi male alle dita, le nocche che sbiancano pericolosamente. -A dimenticare Jessica.-
Sam si irrigidisce perché di certo non si era aspettato una domanda del genere. Certo, se Dean gli sta facendo una domanda simile, pronto a parlare apertamente di sentimenti, vuol dire che sta arrivando al limite della sopportazione e che presto sarebbe scoppiato. Così, nonostante parlare di questo argomento sia ancora doloroso, pensa che per suo fratello può provarci; appoggia una mano sul cruscotto e si volta meglio verso di lui, passandosi quella libera tra i capelli, e si schiarisce la voce prima di parlare. -Vedi, Dean, questo è diverso, credo, io e Jess non ci siamo separati per una nostra scelta. Tu potresti ancora sistemare le cose con Cas.-
-Lui è felice ora- ribatte Dean, mordicchiandosi le labbra perché davvero non sa che altro fare, si sente così stupido da voler sbattere la fronte contro il volante. Farsi male, lo stesso male che ha causato al suo angelo. -Non ha più bisogno di me.-
-Beh, magari un giorno lo sarai anche tu. Non è tutto perduto- replica suo fratello, tornando a sedersi composto sul sedile. Dean vorrebbe credergli, davvero, lo vorrebbe con tutto il cuore, ma la verità è che nessuno lo fa stare bene quanto Cas, nessuno lo fa ridere come lui e il suo stupido modo di non capire le battute, nessuno gli smuove qualcosa dentro in quel modo.
Ma comunque annuisce, per poi infilare le chiavi nell'auto e mettere definitivamente in moto.

 

Sat on the corner of the room 
Everything's reminding me of you 
Nursing an empty bottle and telling myself 
You're happier, aren't you?

 

Quando tornano al bunker, a caso finalmente concluso, Dean semplicemente si concede giusto una doccia per poi chiudersi nella propria stanza assieme ad una vecchia bottiglia di liquore -non ne ha nemmeno letto la marca, gli interessa solo che sia parecchio alcolica.-
Si siede per terra, con la testa appoggiata al proprio letto, poi si porta la bottiglia alle labbra e beve. Beve tantissimo con un solo sorso, fino a sentire la gola che brucia. Chiude gli occhi a questo punto, perché con gli occhi chiusi è più facile immaginare, rivivere i ricordi che sembrano troppo lontani, oltre che un po' annebbiati per il troppo alcool ingerito. Se si concentra, gli sembra quasi di sentire la presenza di Cas: è proprio qui che sono stati insieme la prima volta, qui che si sono dati il loro primo bacio, qui che Cas gli ha sussurrato di amarlo all'orecchio, pensando che fosse addormentanto.
E cazzo, non vorrebbe suonare come una ragazzina stupida che piange su ciò che rimane del proprio ex, ma la verità è che è proprio quello che sta facendo. Ogni singolo angolo della stanza può essere ricondotto ad un ricordo di Castiel, che non gli ha lasciato niente di materiale per ricordarlo -questa volta nessuno vecchio trench-, ma tantissimi momenti preziosi, che se messi assieme formano la loro storia, proprio come tante piccole perle farebbere con una collana. Una collana preziosissima, che però Dean ha mandato brutalmente in pezzi, facendo volare le perle un po' ovunque.
Non si può aggiustare, non c'è abbastanza filo, quindi quello che gli rimane è raccogliere queste dannate perle e guardarle, pulirle un po', accarezzarne i bordi un po' ammaccati dalla caduta.
-Dio, sono patetico- sussurra, con la voce resa ancora più roca dall'alcool, lanciando la bottiglia ormai vuota di lato. La sente sbattere contro il comodino ma non gli importa, apre gli occhi solamente per posarli sul soffitto e pensare.


Oh, ain't nobody hurt you like I hurt you 
But ain't nobody need you like I do 
I know that there's others that deserve you 
But my darling, I am still in love with you

 

Se Cas potesse vederlo ora, sicuramente capirebbe perché lo ha lasciato.
Dean rompe tutto quello che tocca, non poteva permettersi di rompere anche lui, la cosa più bella che gli sia mai capitata dopo anni. C'è di meglio là fuori e Cas potrebbe avere chiunque, se solamente non fosse un tipo così testardo e fedele alle proprie cause.
Troverebbe facilmente qualcuno disposto ad occuparsi di lui, uomo o donna, ad insegnargli come si fa ad essere un umano. Dean si può accontentare di avergli insegnato il libero arbitrio, il dubbio, l'amore per la prima volta. Si può accontentare perché dopotutto è quello che è abituato a fare, fin da quando aveva quattro anni e trascorreva le giornate chiuso in una stanza di un motel ad accudire un neonato.
Però ha bisogno di Cas. Glielo ha ripetuto così tante volte, in così tante occasioni diverse che ormai gli sembra scontato. Lo ha lasciato andare, ma cazzo, lo ama ancora, lo ama così tanto che non gli sembra nemmeno possibile, a volte.
Un amore così incondizionato pensava di poterlo provare esclusivamente per la famiglia, ed invece Dean si ritrova con il cervello completamente fottuto da un Angelo del Signore.

 

Baby, you look happier, you do 
I know one day you'd fall for someone new 

But if she breaks your heart like lovers do 
Just know that I'll be waiting here for you

 

Dean ha fatto una cazzata, e lo sa, se lo ripete ogni giorno da un mese e sente che questa volta non sarà semplice venirne fuori. Ci ha fatto i conti, ma rivedere Cas lo ha completamente scombussolato. L'idea di poterlo perdere per sempre, di vederlo con qualcuno che non sia lui, gli fa rivoltare lo stomaco.
-Cas?- si ritrova a sussurrare senza nemmeno volerlo davvero, con la fronte appoggiata su un ginocchio, le guance rosse per la bottiglia che si è appena scolato, la barba un po' sfatta e i capelli ancora bagnati per la doccia. E' un disastro, ma fuori è tipo mille volte più presentabile rispetto a come si sente dentro.
Nessun fruscio d'ali, Cas non verrà.
Lo sa, lo sa benissimo. Vuole solo potersi sentire in diritto di pronunciare ancora il suo nome, non vuole che il ricordo di lui sfumi per sempre dalla sua testa. Perché Dean ha davvero paura di dimenticare.
-Cas- dice quindi, ancora una volta, più consapevole di quello che sta facendo, anche se probabilmente da sobrio darebbe tutta la colpa all'alcool. -Cas. Io ti aspetto.-
Non sa per quanto tempo rimane in silenzio ad ascoltare, trattenendo persino il respiro, nella speranza di cogliere un segno della presenza dell'angelo nella propria stanza.
Quando sta per perdere definitivamente le speranze, un famigliare fruscio d'ali spezza il silenzio pesante che lo avvolgeva come una cappa. -Ciao, Dean.-
E Dean può tornare a respirare.


Salve amiche mie!
Ve lo avevo detto che sarei tornata con un po' di sano angst. Questa è una delle mie canzoni preferite del nuovo album di Ed, e nonostante sia un po' triste io la trovo anche piena di speranza; quindi quando l'ho ascoltata le prime volte non ho potuto fare altro che pensare alla Destiel. Motivo per cui, il finale rimane un po' aperto, nel senso che non si capisce se i due tornano assieme o pure no, perché ho voluto lasciare l'interpretazione al lettore (?)
No, in realtà per me andava lasciata così, come nella canzone. I due non tornano insieme ma uno dice all'altro di esserci sempre, ed è quello che ho cercato di trasmettere io....
Personalmente penso di essere finita un po' nell'OOC, ma posso permettermelo perché non capita tutti i giorni di descrivere un Dean che si strugge d'amore, o no? Ero un po' stufa di scrivere esclusivamente cose fluffose, ma non volevo nemmeno sfociare nella tragedia, quindi spero che mi perdonerete per questo piccolo capriccio che mi sono concessa!

Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate voi lettrici accanite, come sempre :) 
Spero di non aver fatto una cavolata, se siete indignate fatemelo sapere ugualemente, sono pronta a subire la lapidazione xD

Detto ciò, ci rivedremo presto con l'ultimo capitolo della Long!

Alla prossima carissime!

   
 
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