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Autore: Hephily    10/07/2017    1 recensioni
Abbiamo tutti degli scheletri e degli armadi dove nasconderli. Il terrore è che un giorno qualcuno possa aprire il tuo armadio, accendere la luce e lì nell'angolo trovare il tuo scheletro. La più grande paura è di essere scoperti, ma non era il caso delle ragazze del Caffenut, non temevano nulla e nessuno. Ognuno di loro ha delle pervesioni.. il problema è il tipo di perversione e come viene usata. Riusciranno mai a essere scoperte per i loro crimini scoperti? Quando si placherà la loro sete di vendetta?
****
[TRATTO DAL PROLOGO]
Cos’è questa volta ti vogliono uccidere il pappagallino che non hai?- Chiese un’altra ragazza dall’aspetto di un nerd hacker.
-Ehi Yami cos’hai contro i pappagalli?! Comunque c’è scritto che mi bruciano la casa!con tutti i miei manga dentro, con la mia 3DS, questa è una tragedia! Non per la casa ma per i manga! Capiscimi!-
Genere: Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Glherblera'
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MISTERI


Sono le 14.30 nel distretto Jouiking, il Caffenut ha poca e niente clientela, è così si concedevano un momento per riposarsi dopo una giornata molto lavorativa.
Intanto Akumi è un’altra ragazza appartenente alla “Glherblera”, una ragazza molto delicata e femminile, ha anche una carnagione pallida che quando arrossisce si nota subito, guarda con molta tranquillità il telegiornale delle ultime notizie, cercando di riflettere se le autorità avessero qualche pista sulla loro organizzazione.
Le autorità competenti dicono sempre di riuscire ad essere quasi arrivati a scoprire chi c’era dietro all’organizzazione, ma Akumi  è una ragazza molto sveglia, capisce quello che dicono sono solo dicerie per farle uscire allo scoperto, ma non servono a nulla, perché le giovani sei ragazze, non temono nulla, a loro importava altro, soprattutto ad Akumi che ha la mania di toccare le banconote, per la ragazza dai capelli lunghi e mossi, toccare anzi sventolare le banconote è come andare in estasi.
-Che guardi Haku?-Chiese Yukida entrando dalla porta principale.
Per Yukida non esistono né Ciao né Buongiorno, non ama essere formale, per le persone che conosce da molto tempo.
-Yukida cara buon pomeriggio!- Rispose Akumi.
“Haku” è il soprannome che le diede Yukida, alla sua amica non piace chiamare le persone con i nomi interi, preferisce di gran lunga dare nomignoli.

Invece Akumi è molto dolce e solare saluta sempre le amiche con la vivacità che ha nel corpo come fece con Yukida.
-Ehm..Ragazza sei troppo allegra, dolce, mi fai vomitare arcobaleni tra poco, le autorità hanno trovato qualcosa su di noi?- Chiese nuovamente Yukida ad Haku.
-Beh dicono che forse hanno quasi trovato chi c’è dietro alle Glherblera, ma quelli blaterano solo non dicono nulla di vero.-
-Eh si, hai perfettamente ragione Haku.- Rispose Yukida guardando un referto che aveva in mano. 
Del passato di Yukida non si sa molto, anche perché lei non ne parla, anzi dice di non ricordare nulla di quello che fece in passato.
-Che cos’hai in mano? È qualche notizia brutta? Dobbiamo chiudere il negozio?! Così non posso più sventolare i miei quattrini! Che rovina, ora sono triste.- Haku è la solita a riempire di domande Yukida quando ha qualche foglio che le apparteneva.
-……-
-Yukida tutto bene?-

Oltre ad essere molto allegra, Haku si preoccupa delle sue amiche, cerca sempre i modi per aiutare una delle sue amiche in difficoltà, non si tira mai indietro.
È una ragazza molto responsabile  ed efficiente.
-Yukida sei andata a fare la visita come ti ho detto?!- Chiese Yami uscendo dalla cucina con dei vassoi, pieni di pizzette e calzoni.
-Che visita? Mi state facendo preoccupare, qualcuno mi risponda!-
-AHH! NON VI SOPPORTO PIÚ, BASTA DOMANDE LA VITA È MIA!-  
Le personalità di Yukida tendono sempre a uscire quando si sente un grande peso sopra le spalle.
Tutte quelle domande riescono a far andare in bestia la ragazza così da tirar fuori un'altra Yukida più aggressiva.
-Ecco non ha preso la medicina lo sapevo, la solita.- Affermò Yami guardando il comportamento pazzo della sua compagnia.
-L’ho presa, senti vai a fare il tuo lavoro e non rompere, grazie.-
-Su ragazze non litigate per queste cose, siamo grande ormai, dobbiamo andare tutte d’accordo.-
Haku riesce alcune volte a placcare gli animi delle persone quando sono sul punto di un litigio.

Yami non è una persona che si fa mettere i piedi in testa molto facilmente, ma sa che quando Yukida perde il controllo è molto meglio lasciarla sola, a calmarsi oppure ad andare a uccidere qualche sua vittima a caso.
-Beh qua dice che devi prendere ancora la cura prescritta per un’altra settimana e poi puoi smettere.-
Haku riesce a  cogliere l’occasione per soffiare le informazioni alle persone.
-Lei ha ancora bisogno di quella cura.- Disse Yami guardando Yukida che ormai si è diretta nella stanza a riposare un po’
-Ma da quando è sotto cura?-
Haku e Yukida non parlano mai del loro passato, piuttosto preferiscono parlare di altro, di videogiochi, manga, moda, ma del loro passato non dicono nulla, c’è un alone di mistero intorno a tutte le ragazze dell’organizzazione.

-Praticamente…non lo so nemmeno io. Quando l’ho conosciuta già aveva iniziato la cura, ma non le chiedo nulla, perché dice che non si ricorda nulla, ha tipo un blackout della memoria.- Disse Yami sistemando le bibite dentro il frigo e rompendo gli scatoloni per poi metterli nella raccolta differenziata.
-Capisco.-
Haku riflette molto sulle persone che vuole aiutare, cerca di capire qual è il problema al riguardo per trovare altre soluzione che possono soddisfarla.
-Invece tu, cosa mi dici del tuo passato?- Chiese Yami ad Haku.
-Lavoravo come pittrice  in una casa di un reale, ero molto affezionata hai padroni, soprattutto al figlio dei padroni, però una sera non ricordo bene l’accaduto ricevetti un messaggio con scritto di fuggire il più presto possibile, perché alcuni avrebbero ucciso i reali, non credetti molto, ma alla fine tutto era vero, mi sono salvata per miracolo posso dire, l’unica che ricordo è un ragazzo dai capelli biondo, un biondo strano, ma poi più nulla.-
È la prima volta che Akumi si aprì nel parlare con Yami, anche se il suo racconto  fa acqua da tutte le parti, ma le cose fondamentali le ha dette.
Il suo passato ancora  le da problemi, perché non sa chi sono i criminali che hanno tolto la vita a quei reali, ma soprattutto non sa chi l’ha salvata, e perché voleva che si salvasse.

** Telegiornale speciale dell’ultima ora**

Il volume della tv è ad alto volume, e le ragazze non poterono non sentire la voce.
-Trovato morto nel suo studio il Dottore Hoein Klascor, specializzato nelle cure per le persone che soffrono di tante personalità.-
Le due amiche sentendo quel nome presero subito il referto di Yukida per leggere il nome del dottore che seguiva l’amica.
-È IL DOTTORE DI YUKIDA!- Esclamarono tutte e due le amiche in contemporanea.
-Non può essere morto se due ore fa stava controllando Yukida.- Disse Haku guardando le immagini che il telegiornale passava.
-Non vorrei che Yukida l’abbia ucciso lei.- Replicò Yami riflettendo su quello che può essere successo.
-Allora perché è andata in cura da lui, se poi voleva ucciderlo? Non ha senso.- Rispose Haku.
-Anche questo è vero, non si è messa nemmeno a cantare, di solito lo fa quando uccide la gente.- Yami conosce bene Yukida, sa quello che fa quando uccide le persone e non avrebbe mai ucciso un innocente senza motivo.

-Ehi ragazze! Avete sentito il telegiornale?- Chiese Moon precipitandosi al bancone vicino alle altre ragazze.
-Stiamo cercando di capire com’è potuto succedere, era l’unico dottore che sapeva come curare Yukida, e non c’è sono altri.- Rispose Yami, non è facile capire quello che è appena successo.
Yami è molto preoccupata, la sua amica poteva guarire sotto le mani di quel dottore ormai morto, ma ora che non c’è nessun dottore di quel calibro le cose possono solo andare male.
Senza le cure necessarie Yukida  non guarirebbe mai, ma soprattutto non riuscirebbe mai a scoprire il suo passato che la portata in quelle condizioni, c’è qualcosa che unisce il passato di Haku e di Yukida, ma entrambe non si ricordano nulla della loro vita passata.
-Ero nei paraggi e sono riuscita a fare le foto al cadavere.- Disse Moon mostrando le foto appena scattate alla vittima.
È la prima volta che Yami riesce a riguardare un cadavere dopo il suo passato dove c’è ancora un alone di mistero intorno a lei.
-Guarda sembra lo stile di Yukida nell’ammazzare la gente.- Fece notare Haku indicando i punti dei colpi.

-È un altro tipo di pistola, lei non ammazza così tranquillamente, spara sempre alle ginocchia e la mira di Yukida è fin troppo perfetta, questo ha sbagliato di un bel po’.- Si, Yami conosce il modo di uccidere che ha la sua amica, e con questo sa per certo che non è stata lei ad ammazzare il dottore, non ha nessun motivo per farle del male, se la stava aiutando.
-So che era minacciato.- Disse una voce appoggiata al muro guardando come le ragazze fanno gioco di squadra nel cercare il colpevole.
-Mi hai fatto prendere un colpo, heh!- Sospirò Haku guardando Yukida dall’aria molto tranquilla.
-Da quanto tempo sei lì a guardare?- Chiese Yami fissandola.
-Da un bel po’, volevo sentire quello che avevate da dire sull’accaduto.-
-Ci dispiace infondo era il tuo dottore, ti stava aiutando.- Intervenne Moon
-Ok  devo dirvi tutto, non era solo un semplice dottore per me, era il mio passatempo.- Disse Yukida sedendosi nello sgabello dietro il bancone.

-Uuuh il passatempo e io so che passatempo era quel bel gnocco di dottore.- A Moon le piacciono molto le situazioni perverse, trovare sempre qualche battuta con doppio senso per riderci su.
-Ha cominciato a essere freddo nei miei confronti due settimane fa se non di più non ricordo precisamente, non voleva dirmi qual’era il motivo, ho cominciato a pedinarlo per poi scoprire che qualcuno lo minacciava.- Spiegò Yukida bevendo un po’ di coca-cola dal suo bicchiere blu preferito.
-Aspetta qualcuno lo voleva morto, per quale motivo? Ci dev’essere una ragione.- Disse Haku riguardando le foto del defunto dottore per trovare qualche traccia dell’assassino.
-Lo minacciava di morte, se Hoein si fosse ancora avvicinato a me in modo molto intimo, sarebbe stato fatto fuori, durante la visita sentivo che qualcuno ci stesse spiando, ma non riuscivo a capire bene, ci siamo salutati e basta, questo è tutto.-
Il dottore che seguiva Yukida era minacciato da qualcuno, ma le ragazze non conosco questa persona, l’unico punto di riferimento che hanno è delle minacce di morte e il suo modo di uccidere le persone.
Quella persona non è un novellino per compiere degli omicidi di quel calibro, è qualcuno che ha molte conoscenze per essere un criminale perfetto, è questa persona incognita vuole qualcosa dalle ragazze o forse solo da Yukida?
Perché non vuole che qualcuno si avvicinasse così tanto alla ragazza?

Con questo enigma le ragazze hanno un altro problema da aggiungere nella lista dei “Grattacapi da decifrare”.
In più Yukida in quel modo non sa se continuare la cura prescritta oppure smetterla come quanto c’è scritto nel referto, nessuno oramai può seguire la situazione della ragazza.
-Ottimo Yukida non solo sei una criminale senza memoria hai pure uno stalker che figo!- Disse Moon eccitata per quello che sta succedendo.
-Però guardate qui, Moon ha ingrandito questa foto, c’è scritto qualcosa.- Ribatte Haku guardando attentamente l’immagine cercando di capire il messaggio scritto.
-Fa vedere, non ci ho fatto caso mentre scattavo le foto, è vero hai ragione c’è scritto qualcosa nella scrivania del dottore sexy che ti sei fatta.- Mormorò Black.
è la solita a fare sempre qualche battutina per rendere la conversazione più interessante del previsto.
-“Glherblera trovatemi se ci riuscite, anche tu Yukida, vi aspetto” -Dopo un po’ di tempo Haku è riuscita a capire cosa conteneva quel messaggio scritto.
Le ragazze si guardano negli occhi cercando di capire chi è il criminale o se qualcuno avesse scoperto chi sono veramente.
-Me ne occuperò personalmente ragazze, troverò chi ha ucciso il mio passatempo per poi strapparli il cuore e tritarlo.- Ribatte Yuki facendo un sorriso perverso alle amiche, anche se a Yami non le alletta l’idea di tritare i cuori.
Nel mentre le ragazze sono intente a risolvere il grattacapo, la porta del caffenut si aprì facendo entrare il primo cliente del pomeriggio.

Un ragazzo alto un metro e ottanta, dai capelli biondo tendenti allo scuro, con gli occhi un po’ verdi con delle sfumature celesti, snello e al quanto atletico, vestito con una lunga giacca nera, camicia bianca, pantaloni neri, cravatta e delle scarpe nere,  ha un aspetto al quanto sospetto, ma appena Haku e Yukida videro quel ragazzo il loro cuore si fermò per un istante.
Yukida cominciò a tremare, Haku invece si è immobilizzata non riesce a comporre nessuna frase, non si sono innamorata di quel ragazzo, nella loro mente è scattato qualcosa che le fece dubitare.
Yami è andata ormai già in cucina prima che entrasse l’uomo con giacca e cravatta invece Moon è riuscita a nascondere le foto del cadavere per poi mettersi la divisa da lavoro.
Ma intanto la loro preoccupazione è cresciuta soprattutto dopo aver letto il messaggio.
-Salve, vorrei un aperitivo e un omelette con un bel sorriso di sopra.- Ordinò il ragazzo mentre si sedeva nello sgabello davanti al bancone, i suoi occhi si fermano su Yukida, ma la ragazza non esitò a farli un’occhiataccia delle sue.

-Ecco qui il tuo aperitivo, affogati.- Disse Yukida con un sorriso maligno stampato in faccia.
Non ama quando la gente la guarda con insistenza, potrebbe solo scaraventarsi contro per ucciderla.
-Amo le cameriere così sfacciate senza peli sulla lingua.- Rispose il ragazzo dai capelli biondi sorseggiando un aperol e guardando ancora Yukida, sembra che quella ragazza la conosceva da molto per permettersi di guardala in quel modo.
 Haku li servì una delle sue omelette preferite con tanto di sorriso, anche se cerca di capire se quel ragazzo l’avesse già visto da qualche parte oppure no.
-Mi ricordi tanto una pittrice che disegnava quadri per una famiglia reale.- Confessò l’uomo assaggiando l’omelette. -Veramente  buona, tenete anche il resto.- Disse il giovane posando la banconota per poi andarsene via dal caffenut. Haku rimase colpita dall’affermazione che fece quel ragazzo.
Infatti un anno prima che Akumi si unisse a Yukida nell’organizzazione lavorava per una famiglia reale, in quel momento Haku si insospettì e sa che quel cliente non è un cliente qualunque ma nasconde qualcosa dietro di lui.
 
   
 
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