Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=t--9_w-vG10.
★ Iniziativa: Questa storia partecipa alla challenge “Notte di Tanabata” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 590.
★ Prompt:
- A invita B alla festa di Tanabata.
- Bonus:Promesse alla luna
Cap.24 Quasi un anno insieme
Sakura
si legò i capelli rosa in
uno chignon e lo tenne fermo con dei bastoncini di legno dipinti di
rosso, decorati
con delicati fiorellini color pesca. Indossò il kimono verde
acqua, che faceva
risaltare le sue iridi verde smeraldo. S’imporporò
le guance con un po’ di
trucco e si passò un rossetto rosso tenue sulle labbra
piene. Strinse la cinta
di raso azzurro che indossava e si allontanò dal letto,
attraversando la camera
da letto. Il suono prodotto dalle sue scarpe di legno risuonava nella
stanza,
aprì la porta ed uscì. Si strinse al petto la
borsetta che indossava ed iniziò
a scendere le scalinate.
“Signora”
si sentì chiamare. Si
voltò e guardò il nuovo segretario avanzare verso
di lei.
<
Ancora non riesco ad
abituarmi quando mi chiamano così. E sì che ormai
è quasi un anno che sono in
questa casa > rifletté.
“Il
signore la attende fuori, in
giardino” disse atono. I capelli mori sul suo capo, stretti
con una fascetta,
ondeggiavano assumendo la forma di un ananas.
Sakura
fece un cenno del capo.
“Lo
raggiungo subito, ti
ringrazio Shikamaru” rispose. Finì di scendere le
scale e attraversò l’atrio.
Uscì fuori dalla grande villa e accelerò il
passo, proseguendo lungo la
stradina di ghiaia. Trovò Itachi ritto dinnanzi alla
limousine, stretto nella
sua giacca.
Sasuke,
in braccio a lui, gli
stava tirando la cravatta.
“Ho
preso un paio di fazzolettini
e qualche altra cosa per il piccolo…”.
Iniziò a dire.
“Hai
fatto benissimo. Voglio che
sia perfetto, è la prima volta che partecipa a una
festa” rispose Itachi. Aprì
la portiera alla consorte. “E sono anche riuscito a far avere
la serata libera
all’autista”. Aggiunse, facendo un ghigno.
Sakura
prese in braccio Sasuke e
roteò gli occhi.
“Sempre
il solito bambinone”
borbottò.
“Mamma”
biascicò il piccolo.
Itachi impallidì e Sakura aprì la bocca ad o.
“La
sua prima parola era stata
acqua” sussurrò Itachi con voce rauca.
“Non
siamo riusciti a registrarla
in tempo… A-aspetta… ha detto…
Piccolo, io non sono la tua mamma” ribatté
Sakura.
Sasuke
chiuse gli occhi e le
sorrise, mentre Sakura si accomodava in macchina dietro, mettendo il
bambino
nel seggiolino dell’auto.
“Il
mio fratellino tiene davvero
tanto a te e questo mi fa pensare che forse non ti ho invitato
bene” disse
Itachi. Sakura finì di allacciare le cinture al piccolo e si
voltò, vedendo che
Itachi aveva infilato la testa in macchina.
Itachi
prese la mano della
giovane dai capelli rosa e le baciò il dorso.
“Posso
invitarti a venire con me
alla notte di Tanabata? So che il nostro è un rapporto
lavorativo,
essenzialmente, ma la nostra amicizia non dovrebbe rendere il tutto
‘sconveniente’”
disse con voce seducente.
Sakura
deglutì, le gote le si
tinsero di un rosso ancor più acceso.
“Certo”
rispose con voce incerta.
Itachi le sorrise, chiuse la portiera e si mise al posto di guida.
Chiuse lo
sportello e accese la macchina, facendo retromarcia.
“Nella
mia famiglia le promesse
si fanno alla luna” disse Itachi. Le sue iridi vermiglie
brillarono di riflessi
più scuri e i segni sul suo viso s’ispessirono.
“Promesse
alla luna? La tua
famiglia mi preoccupa sempre di più” disse Sakura.
Impedì a Sasuke di
mordicchiare il seggiolino.
“Ed
io prometto alla luna che
questa notte, per te, sarà speciale.
È
il minimo, visto che mi aiuti a
prendermi cura del mio tesoro più grande” rispose
Itachi.
<
Quando è gentile mi
preoccupa di più di quando non lo è >
rifletté Sakura. Sfilò il ventaglio
dalla borsa e si fece aria.