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Autore: kamy    10/07/2017    0 recensioni
Richiesta da DenbiSara.
Itasaku AU. Itachi è l'erede della ricca famiglia Uchiha, rimasto orfano vuole assolutamente adottare il fratellino neonato, Sasuke, ma per far questo gli serve una moglie. Sakura ha sempre vissuto in una vita di ristrettezze economiche e decide di sposarlo, salvo subito divorziarsi, per guadagnare qualcosa. Riuscirà l'amore a sbocciare tra questi due tra pannolini e pianti di neonato?
[Ho corretto i vari capitoli anche nel tentativo di rendere i personaggi più Ic].
[Accenni Orochimaru/Tsunade; Madara/Hashirama].
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Sakura, Haruno, Sasuke, Uchiha | Coppie: Jiraya/Tsunade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=t--9_w-vG10.
★ Iniziativa: Questa storia partecipa alla challenge “Notte di Tanabata” a cura di Fanwriter.it! 
★ Numero Parole: 590.
★ Prompt:
  1. A invita B alla festa di Tanabata.
  2. Bonus:Promesse alla luna


Cap.24 Quasi un anno insieme


Sakura si legò i capelli rosa in uno chignon e lo tenne fermo con dei bastoncini di legno dipinti di rosso, decorati con delicati fiorellini color pesca. Indossò il kimono verde acqua, che faceva risaltare le sue iridi verde smeraldo. S’imporporò le guance con un po’ di trucco e si passò un rossetto rosso tenue sulle labbra piene. Strinse la cinta di raso azzurro che indossava e si allontanò dal letto, attraversando la camera da letto. Il suono prodotto dalle sue scarpe di legno risuonava nella stanza, aprì la porta ed uscì. Si strinse al petto la borsetta che indossava ed iniziò a scendere le scalinate.

“Signora” si sentì chiamare. Si voltò e guardò il nuovo segretario avanzare verso di lei.

< Ancora non riesco ad abituarmi quando mi chiamano così. E sì che ormai è quasi un anno che sono in questa casa > rifletté.

“Il signore la attende fuori, in giardino” disse atono. I capelli mori sul suo capo, stretti con una fascetta, ondeggiavano assumendo la forma di un ananas.

Sakura fece un cenno del capo.

“Lo raggiungo subito, ti ringrazio Shikamaru” rispose. Finì di scendere le scale e attraversò l’atrio. Uscì fuori dalla grande villa e accelerò il passo, proseguendo lungo la stradina di ghiaia. Trovò Itachi ritto dinnanzi alla limousine, stretto nella sua giacca.

Sasuke, in braccio a lui, gli stava tirando la cravatta.

“Ho preso un paio di fazzolettini e qualche altra cosa per il piccolo…”. Iniziò a dire.

“Hai fatto benissimo. Voglio che sia perfetto, è la prima volta che partecipa a una festa” rispose Itachi. Aprì la portiera alla consorte. “E sono anche riuscito a far avere la serata libera all’autista”. Aggiunse, facendo un ghigno.

Sakura prese in braccio Sasuke e roteò gli occhi.

“Sempre il solito bambinone” borbottò.

“Mamma” biascicò il piccolo. Itachi impallidì e Sakura aprì la bocca ad o.

“La sua prima parola era stata acqua” sussurrò Itachi con voce rauca.

“Non siamo riusciti a registrarla in tempo… A-aspetta… ha detto… Piccolo, io non sono la tua mamma” ribatté Sakura.

Sasuke chiuse gli occhi e le sorrise, mentre Sakura si accomodava in macchina dietro, mettendo il bambino nel seggiolino dell’auto.

“Il mio fratellino tiene davvero tanto a te e questo mi fa pensare che forse non ti ho invitato bene” disse Itachi. Sakura finì di allacciare le cinture al piccolo e si voltò, vedendo che Itachi aveva infilato la testa in macchina.

Itachi prese la mano della giovane dai capelli rosa e le baciò il dorso.

“Posso invitarti a venire con me alla notte di Tanabata? So che il nostro è un rapporto lavorativo, essenzialmente, ma la nostra amicizia non dovrebbe rendere il tutto ‘sconveniente’” disse con voce seducente.

Sakura deglutì, le gote le si tinsero di un rosso ancor più acceso.

“Certo” rispose con voce incerta. Itachi le sorrise, chiuse la portiera e si mise al posto di guida. Chiuse lo sportello e accese la macchina, facendo retromarcia.

“Nella mia famiglia le promesse si fanno alla luna” disse Itachi. Le sue iridi vermiglie brillarono di riflessi più scuri e i segni sul suo viso s’ispessirono.

“Promesse alla luna? La tua famiglia mi preoccupa sempre di più” disse Sakura. Impedì a Sasuke di mordicchiare il seggiolino.

“Ed io prometto alla luna che questa notte, per te, sarà speciale.

È il minimo, visto che mi aiuti a prendermi cura del mio tesoro più grande” rispose Itachi.

< Quando è gentile mi preoccupa di più di quando non lo è > rifletté Sakura. Sfilò il ventaglio dalla borsa e si fece aria.

  
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