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Autore: I_love_villains    11/07/2017    0 recensioni
Dal testo:
“Non mi piace come ci fissano” bisbigliò Dory.
“Non ci badare” fece Laito noncurante.
“Ma hanno un’espressione da caccia alle streghe!” sussurrò concitatamente lei.
“Beh, siamo appena stati a colloquio con una di loro, no?” rise il vampiro.
***
Non avrebbe mai pensato di poter essere amato, amato davvero, né che lui, Laito Sakamaki, potesse provare qualcosa di più che semplice amicizia per quella giovane umana.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico, Sovrannaturale
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“Non mi piace come ci fissano” bisbigliò Dory.
“Non ci badare” fece Laito noncurante.
“Ma hanno un’espressione da caccia alle streghe!” sussurrò concitatamente lei.
“Beh, siamo appena stati a colloquio con una di loro, no?” rise il vampiro.
“Intanto vedi di non ridere troppo, o ti notano i denti e va a finire che bruciano te e impiccano me.”
“Potrebbero anche bruciarci assieme.”
“Già, e prima della condanna c’è la tortura. Sai che nel Medioevo era molto comune?”
“Ti ci vedo come inquisitrice, puttanella. Peccato sia una società misogina.”
Laito e Dory avevano preso abbastanza bene la notizia di essere finiti in quell’epoca a causa di un incantesimo sbagliato. Entrambi erano allegri e ottimisti di natura. La strega poi era stata tanto gentile: si era scusata, aveva dato loro dei vestiti, denaro e un po’ di cibo. E, cosa ancora più importante, indicazioni per come tornare a casa.
I due si erano messi immediatamente in viaggio, chiacchierando e scherzando. Appresero da un giornale lasciato sul selciato di essere nel 1745, in Inghilterra.
“Un anno tranquillo, per fortuna” esultò Dory.
“E con gente meno propensa a bruciare il prossimo” aggiunse Laito sorridendo.
Forse i lettori vorranno sapere qualcosa in più sui nostri sfortunati viaggiatori.
Dory era una normale diciassettenne, figlia di un prete protestante. Aveva lunghi capelli neri e lisci legati in due simpatici codini e la frangia si fermava sopra vivaci occhi nocciola. Era carina, ma non certo il tipo di ragazza che attrae gli sguardi.
Laito invece era un vampiro. Lui sì che attirava gli sguardi! Sembrava avere anche lui diciassette anni ed era bellissimo. Aveva magnifici capelli rossi e maliziosi occhi smeraldini.
Per strada più di una donna si imbambolò a fissarlo. Dory serrò le labbra, corrucciata. Possibile che lui riuscisse a fare colpo ovunque? Non che stessero insieme, ma avevano delle priorità! Il redivivo non poteva mettersi a flirtare anche in quella particolare occasione!
“Laito, andiamo di fretta!” sibilò a denti stretti, distogliendolo da una ragazza attratta da lui.
“Puttanella, la strega non ha parlato di alcun limite di tempo. Dobbiamo solo raggiungere il prossimo villaggio e presentarci alla sua amica Priscilla.”
“Prima si arriva meglio è, no?”
“Sì” convenne il rosso. “Affittiamo una carrozza.”
“Buona idea” si congratulò la mora.
Laito ne fermò una come se ci fosse abituato. In effetti la ragazza non sapeva di preciso quanti anni avesse il suo amico. E se lo avessero incontrato in quel tempo, lui o un suo parente? Si accorse che il vampiro era già entrato, senza aiutarla a salire. Dory si issò a bordo e chiuse lo sportello. Lo guardò male.
“Mentre eri fra le nuvole ho chiesto al cocchiere di portarci ai bordi del villaggio, più in là non prosegue.”
“Mh.”
“Perchè quella faccia seccata?”
“Nulla” sospirò lei. Laito sapeva anche essere galante, quando voleva, ma certe volte non comprendeva le cose più elementari. Tipo che era cotta di lui ...
“Approfittiamo di questo momento di riposo per darci un’identità.”
“Un’identità?” ripeté il vampiro, confuso.
“Certo! Ci chiederanno sicuramente chi siamo, da dove veniamo, che ci facciamo qui ...!”
“Ok, ok, frena. Ho capito. Sarò lord ...”
Stavolta fu la ragazza a interromperlo: “Niente lord. Teniamo un profilo basso.”
“Caduto in disgrazia?”
“Nemmeno. Sei un pianista.”
“Beh, ammetto che non è una cattiva idea. E tu?”
“Ballerina, aspirante cantante. Siamo cugini. Viaggiamo per far conoscere al mondo la nostra bravura.”
“Questa storia quando l’hai pensata?” domandò sorpreso il vampiro.
“Leggo molto” si giustificò la giovane.
“Comunque … non c’è niente di male a prendercela con calma. Siamo nel passato, approfittiamone!”
“I viaggi nel tempo sono pericolosi! Non sai che danni possiamo aver causato anche solo stando seduti qui. Se poi restiamo intrappolati per te non è un problema, sei immortale!”
Laito sorrise delle preoccupazioni della sua compagna. Non che avesse torto, ma vederla agitata era divertente.
“Vero, però ci sarebbero due me ad un certo punto, giusto?”
“Se uccidi quello del presente puoi prendere il suo posto ed è fatta.”
“Cos- …”
Mirai Nikki. Te lo farò vedere. A proposito, adesso noi siamo spariti. Chissà se i tuoi fratelli ci stanno cercando.”
“Vi lascio a quella locanda, signore?”
“Ah, sì, grazie. Siamo già arrivati.”
I due scesero dalla carrozza e Laito pagò il cocchiere. Dory guardava ora la locanda ora la strada. Non aveva bisogno di riposare, ma non sapeva quanto lunga fosse quella strada. Il sole stava tramontando, il che voleva dire viaggiare di notte. Le sue riflessioni furono interrotte dal vampiro, che le cinse la vita e le sussurrò all’orecchio: “Cosa ti impensierisce?”
La ragazza avvampò e si affrettò ad allontanarsi.
“Laito, non attirare l’attenzione. Qui certe libertà non te le puoi prendere!” lo sgridò a bassa voce.
“Io l’ho fatto per risparmiare” si giustificò lui con un candido sorriso.
“Risparmiare?”
“Sì. Se diciamo di essere marito e moglie potremo affittare una sola camera e condividere molte più cose, ti pare? Ci sareti dovuta arrivare tu, puttanella.”
Dory arrossì ancora. Aveva scartato quell’idea per un motivo, motivo che al momento le sfuggiva.
“Prima di tutto non chiamarmi in quel modo, magari fallo quando siamo da soli.”
“E come ti dovrei chiamare?” si stupì Laito
“Ah, non saprei … magari col mio nome?” fece sarcastica la mora. “Quanto all’essere s- sposati … ah ecco, manca la fede.”

Dory si stava mettendo sotto le coperte quando Laito comparve in camera sua. Lei cacciò un urletto e si coprì d’istinto. Una candela illuminava debolmente la scena.
“Calma, sono solo io” sghignazzò il vampiro.
“Che vuoi?” gli chiese lei, riprendendosi dallo spavento.
“Dormire con te. Tanto credono che io dorma nell’altra stanza, no?”
“È un rischio inutile.”
“Daiii, so che lo vuoi” la blandì lui.
“Questo non ha importanza. Fa il bravo.”
“Troppa prudenza. Non ti eccita il brivido della trasgressione?” le domandò Laito facendo scorrere un dito sulla gamba della giovane.
Nonostante fosse coperta dal lenzuolo, Dory rabbrividì.
“Per favore, esci” lo pregò lei controllandosi. Qualcuno doveva essere maturo in quella situazione. “Recupereremo a casa, ok?”
“Uff … ok. Ma sono venuto anche per una cosa seria. Ci è rimasto poco denaro.”
“Se ciò che ha detto Vivian è vero mancano due giorni di viaggio. Magari bastano per una seconda locanda.”
“Quanto al cibo?”
“Io ho mangiato metà e … oh” comprese Dory. “Beh, al massimo digiuno un po’, non è un problema.”
“D’accordo. Notte.”
“Buonanotte.”
Il vampiro disparve. La giovane si distese. Tutte a lei dovevano capitare! Purtroppo per loro, la sfortuna era sempre in agguato.



***Angolo Autrice***

Salve!
L'angolino serve a precisare che Laito Sakamaki non mi appartiene (purtroppo). È uno dei vampiri di Diabolik Lovers.
Nel raro caso che qualcuno che segue la mia serie in quel fandom stia leggendo questa fic, le due storie sono separate. Semplicemente adoro questa coppia XD
Ultima nota: pubblicherò una volta a settimana. A presto!
   
 
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