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Autore: reggina    11/07/2017    4 recensioni
La vita può cambiare all'improvviso e mettere in discussione il futuro per cui si ha tanto lottato. Allora non resta altro da fare che andare avanti, nonostante il passato, perché raccogliere i cocci è difficile ma non impossibile.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jun Misugi/Julian Ross, Yayoi Aoba/Amy
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Nei primi giorni successivi al suo ritorno a casa, Julian vuole passare ogni minuto possibile insieme ad Amy, per recuperare il tempo perduto.

Insieme preparano dolci, fanno il bucato e puliscono casa: quelle cose che le persone normali considerano noiose o sgradevoli, a lui sembrano paradisiache perché può farle con la donna che ama.

Non sono più tornati sulla decisione di Julian che pare netta, irrevocabile. Amy ha cercato un paio di volte di insistere, di affrontare l'argomento spinoso, ma lui è sgusciato via come un'anguilla.

Nessuno sa meglio di sua moglie quanto grande sia quel dolore segreto che nasconde dietro un sorriso e nessuno più di lei vorrebbe vederlo felice per davvero.


Ci sono altre persone che, negli anni, hanno dato a Julian una forza incredibile. Una forza che nemmeno immaginava di avere.

Sono i suo genitori. E anche per loro, le volte precedenti che è stato male, ha deciso che valeva la pena provarci.

Stavolta, però, qualcosa gli si è rotta dentro: si sente come una farfalla con le ali mozzate.

A Gregory basta incrociare gli occhi di suoi figlio per capirlo, per capire quell'ingranaggio inceppato che rimane fermo nella posizione in cui si è bloccato su quel campo da calcio, e quel disagio che Julian non ammetterà mai a parole.

"Lo so che hai paura di queste ombre senza tempo!"

Esordisce quando, impeccabile come sempre nella sua giacca a doppiopetto, siede sulla panca in vimini accanto ai settembrini lilla che Amy ha annaffiato soltanto mezz'ora fa.

Il ragazzo socchiude gli occhi, sospira e accarezza uno dei petali umidi restando in silenzio. Allora suo padre rincara.

"Hai esordito in Nazionale giovanissimo, sei diventato un titolare inamovibile in una squadra dai piedi buoni, la tifoseria stravede per te. Non sei mai uscito dal campo senza aver prima buttato l'ultima stilla di energia, costi quel che costi. Con le gambe doloranti o il respiro corto non hai mai lasciato da soli i tuoi compagni. Vuoi davvero lasciare tutto questo? Mollare, lasciando costernato chi ha imparato ad apprezzare la tua generosità?"

Ha toccato un nervo scoperto, o forse quello giusto: è la scintilla che, finalmente, innesca una reazione nel giovane deluso.

Serra forte i pugni fino a farsi sbiancare le nocche.


"E tu credi che non mi sia mai chiesto e che non continui a chiedermi dove sarei potuto arrivare se questo cuore maledetto non mi avesse fermato?

Sai, da bambino è stato tutto più difficile: le tentazioni erano tante ed io ero costretto a restarmene seduto in panchina, tra parastinchi, bottigliette d'acqua e molti rimpianti."

Fa male confrontarsi, di nuovo, con quel sacro totem della sofferenza, con quei lacci esistenziali impossibili da spezzare, una rinuncia di tanti anni prima che inquieta ed inquina anche il presente.

Ma, adesso, Julian è intenzionato a tagliare, a poco a poco, le radici a quei ricordi.

"L'amore per il calcio mi ha accompagnato per tutta la vita ma, nei momenti peggiori, mi si è aperto un mondo popolato di gente capace di offrirmi umanità e affetto. Ho toccato la sofferenza con mano e, adesso, capisco meglio l'altra faccia della normalità!"

È impossibile colludere con il passato ma, per Gregory, è inaccettabile anche diventare complice dell'inerzia in cui pare scivolare il futuro di suo figlio.

"Hai ragione: il destino sarà sempre lì, in agguato pronto a scagliare il suo tiro mancino. Ma tutto quello che hai passato è servito a fortificare il tuo carattere per schivare tutti i prossimi, eventuali, tiri sinistri..."

Julian è stanco. Stanco di ascoltare, di dare spiegazioni, dei tentativi di persuasione.

"L'unico mio rammarico è di aver pagato dazio alla sfortuna!"

Si alza e stampandosi sul viso un sorriso di facciata si avvia verso Amy, la cui figura incerta è appoggiata alla porta finestra scorrevole che affaccia sul giardino.

   
 
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