Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: ciccia98    11/07/2017    5 recensioni
Maka è partita per un "percorso", lasciando solo Soul alla Shibusen, ritorna dopo quattro anni per aiutare a contrastare una nuova minaccia e insieme a lei arriveranno nuovi personaggi.
Tante cose sono successe, tante cose sono cambiate, tanti atteggiamenti intollerabili, tante questioni lasciate in sospeso.
Separarsi con l'amaro in bocca, per poi ritrovarsi quattro anni più tardi... Niente è più come prima, niente è come sembra. Cosa accadrà?
Estratto dal capitolo 2:
-" Tu sei solo mia. " Soffiò rauco Soul, nell'orecchio di Maka.
Lei si voltò da quella stretta appoggiando le mani sul petto di Soul, si ritrovò a guardare quei occhi rubino, che tanto la sapevano ipnotizzare. " Io non sono tua e tu non sei mio. "
Si avvicinò alle sue labbra carnose, tanto da volerle mordere.
" Non più.." Riprese depositando un leggero bacio sull'angolo della sua bocca. -
Spero di avervi incuriosito.
Buona lettura!
Ciccia.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Franken Stein, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Power Of The Soul'
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Non importa che io lo stia pubblicando ora questo epilogo. Dopo tantissimo tempo l’ho fatto perché penso che meritava un finale questa storia.
Dopo tanto tempo sono ritornata a scrivere, dopo aver avuto un lungo blocco. Sapere come farla finire ma scriverla per far arrivare quello che ho sentito io. E’ stato questo il difficile. Non so se ho ottenuto l’effetto sperato, ma comunque c’ho provato
Hai vecchi lettori di questa storia spero che finalmente siano felici di aver un loro finale e spero che ne restino soddisfatti.
Ai nuovi lettori auguro una buona lettura, ora che la storia è finalmente completata.
Mi scuso sempre per i miei eventuali errori grammaticali e ortografici, mi dispiace che con gli anni in questo non sono per niente migliorata.
Con questo capitolo concludo un viaggio che è durato anni, ma che mi ha visto crescere e cambiare modo di scrivere.
Spero che non rimaniate delusi.
Una buona lettura a tutti voi.

 


 

The Power Of the Soul
Capitolo 14- Ultimo
Epilogo

                                                                                                                                                                              
               

“Un’anima forte…

Risiede in un corpo forte…
E in una mente forte…”
Maka Albarn

 
 “Di qualunque cosa le nostre anime siano fatte,
la mia e la tua sono fatte della stessa cosa” 
Emily Brontë
 
 







La musica e le luci della festa divennero un dolce ricordo una volta che si furono allontanati dalla villa. Avevano salutato tutti con un cenno di sfuggita, dandosi appuntamento per l'indomani.
Ormai tutti avevano intuito che era arrivato il tempo dei saluti.
Una volta fuori dalla sala, Soul insistette per portarla a cavalluccio sostenendo che con quei tacchi vertiginosi era impossibile camminare, Maka con un sorriso non seppe come ribattere e così si ritrovò sulla schiena di Soul con le braccia intorno al suo collo e la testa appoggiata sulla sua spalla. Sorrise ricordandosi le volte in cui lui l'aveva portata così.
“Ancora non capisco, come fate voi ragazze ad usare queste trappole mortali.” Soul interruppe il silenzio sereno che aleggiava tra loro.
Lei gli scombinò i capelli. “Non sono trappole mortali e poi ho un aiuto in più.”
“Ma usi la tua forza dell'anima per tutto?” Le chiese sbalordito, spostando leggermente la testa di lato per guardarla.
Lei annuì serena. “Fa parte di me... Perché non dovrei usarla?”
“Maestri! Siete tutti approfittatori!” La prese in giro e nello stesso tempo fece un piccolo saltello facendola sobbalzare sulla sua schiena.
Lei si avvicinò al suo viso che ancora era rivolto verso di lei e gli diede un bacio sull'angolo della sua bocca. “E voi buki siete degli umili servitori.” 
Soul si schiarì la gola e voltò il viso, dandosi un po' di contegno. Continuò a camminare con Maka a cavalluccio in un silenzio tranquillo fin quando non furono arrivati davanti alla casa nella quale una volta vivevano insieme.
“Vuoi salire le scale pure con me di sopra?” Gli chiese con un sorriso.
“Mi sembra ovvio! Non mi confondo per così poco.” Rispose lui a tono.
Lui salì le scale e una volta giunto davanti alla porta la mise giù, lei si appoggiò, di schiena, al muro accanto alla porta e prese ad osservarlo attentamente mentre prendeva le chiavi per aprire la porta.
Una volta che fu aperta, con un gesto galante, la fece avanzare per prima.
Con un sorriso lei entrò in quella casa piena di ricordi di loro due.
“Vuoi qualcosa da bere?” Le chiese una volta entrato anche lui in casa.
“Penso di potermi servire da sola, grazie.” Ribatté dirigendosi verso il frigo per prendersi un po' d'acqua. Infondo conosceva quella casa come le sue tasche, aveva vissuto lì gran parte della sua vita.
Lui si limitò a scuotere la testa, non potendo darle torto, e prese a sfilarsi la giacca dello smoking, appoggiandola su una sedia. Tentò anche di snodare la cravatta che aveva al collo, ma inevitabilmente non ci riuscì, le indossava raramente, anche perché non le sopportava. Un sorriso lo distrasse dalla sua operazione e lo portò ad alzare lo sguardo verso Maka che tentava in tutti modi di trattenersi dal ridere.
“Certo che sei proprio negato, lascia faccio io.” Gli disse avvicinandosi a lui e allungando le mani verso di lui per sciogliere la cravatta.
Tolse le mani per fare spazio a quelle di lei e le fece scivolare ai lati di quel bellissimo corpo che gli stava di fronte, sfiorandole la vita. Le sue mani si ancorarono ai fianchi e la portò più vicino a lui.
“Tu invece sei un'esperta.” Le sussurrò osservando i suoi occhi verdi.  
Per quanto difficile, lei sostenne il suo sguardo. “Infondo sono una maestra.”
Anche quando la cravatta non fu più intorno al suo collo lui continuò a rimanere in quella posizione e con un sospiro appoggiò la sua fronte su quella di Maka.
Lei chiuse gli occhi e con un sospiro cercò di mettere un po' di distanza tra loro. “Soul...”
Lui scosse la testa non permettendole di allontanarsi. “Tranquilla, ho promesso di fare il bravo. Non vorrei che mi arrivasse un altro schiaffo.”
Lei sorrise circondandogli il collo con le braccia e appoggiando la testa tra il collo e la spalla. “Diciamo che l'avevo desiderato così tanto che non me l'aspettavo, in quello schiaffo ho racchiuso tutte le mie emozioni di quel momento.”
“Beh, me ne sono accorto... è stato abbastanza forte.” Rise lui stringendosela a sé. Rimasero per po' in quella posizione, godendo di quell'attimo, poi con un sospiro Soul sciolse la presa. “Dai andiamo a cambiarci, va bene una mia maglietta per dormire?”
Maka annuì stranita da quel suo strano comportamento, lo seguì in stanza e lo vide prendere una maglia che subito dopo le lanciò.
“Incomincia a cambiarti, io vado un attimo in bagno.” E la lasciò lì con una sua maglietta in mano.
Lei fu ancora più stranita da quel suo comportamento, se avesse agito come aveva fatto in quei giorni a quest'ora le sarebbe saltato addosso senza darle il tempo di replica, invece sembrava essere più moderato, forse perché ora era più tranquillo di quel loro strano rapporto? Forse perché sapeva che lei era sempre stata sua in fondo?
 L'aveva visto trattenersi, ma perché? Che avesse paura, ma di cosa? Di non riuscire a reggere la separazione? Allora che motivo aveva di invitarla a restare con lui?
Potevano lasciarsi lì. Rapido e indolore.
Aveva una tale confusione in testa, tutto per quel suo strano atteggiamento nei suoi confronti. L'aveva rincorsa così tanto quando lei non voleva che lo facesse e ora che lei era pronta a fermarsi e camminare con lui, si era fermato. Ma per quale motivo?
I suoi pensieri furono interrotti da lui che entrò nella stanza e la ritrovò nella stessa posizione di prima. “Tutto bene, Maka?”
Lei si riscosse velocemente dal suo stato confusionale. “Sì certo, solo che non riesco ad abbassare la zip del mio vestito, mi puoi aiutare?”
Lui annuì e con un sorriso si avvicinò a lei, trovò la zip sul fianco sinistro e la abbassò piano, mentre premette il suo corpo contro la schiena di lei e il suo profumo gli riempì i sensi. Lei venne scossa dai brividi. Quel momento, però, durò troppo poco, lui si allontanò subito una volta che ebbe finito l’operazione
Le diede le spalle e incominciò a sbottonarsi la camicia.
Con un sospirò andò in bagno, ritornò nella stanza già con la maglietta di Soul messa, pronta per dormire, lo trovò disteso a letto solo con la luce del lume accesa sul comodino. “Stavo incominciando a pensare che te ne fossi andata.”
Lei sorrise avvicinandosi al letto. “In effetti sarebbe stato proprio da me.”
Si sdraiò sul letto e lui la fece mettere di spalle e la strinse a sé. “Sono felice che tu non l'abbia fatto.”
Sorrise al buio quando Soul allungò il braccio per spegnere il lumino. Lei si avvicinò ancor di più a lui e gli strinse la mano portandosi il suo braccio intorno a lei ancor più stretto.
Soul sorrise sul suo collo depositando un leggero bacio dietro l'orecchio. “Mi ero dimenticato della sensazione di addormentarmi con te, di sentire il tuo profumo, di sentire la tua presenza, mi è mancato tantissimo.”
Maka si girò in quel caldo abbraccio, intrecciò le loro gambe e nascose il viso tra la spalla e il collo di lui, sentì il suo odore e depositò una serie di baci dalla spalla fin sotto l'orecchio. Amava sentire il suo respiro accelerato, soprattutto se provocato da lei. Sospirò anche lui stringendo le mani sui fianchi. Continuò i suoi baci che arrivarono fino allo zigomo, ma quando Soul sentì il respiro sulle sue labbra si allontanò leggermente. “Non eravamo rimasti di non complicare la situazione più di quanto lo è?”
Lei si scostò leggermente, sentendo uno strano peso alla bocca dello stomaco, Soul non l'aveva mai rifiutata. Mai. “Da quando ascolti quello che dico?”
Sorrise scuotendo la testa, allungò la mano fino al suo viso e lo accarezzò. “L'ho sempre fatto.”
Maka scacciò la sua mano dal viso, non voleva essere consolata. “Ma se hai sempre fatto di testa tua! Soprattutto in questi giorni, facendo il contrario di quello che ti dicevo io!”
“Era diverso...” sussurrò Soul facendo cadere la mano sul materasso.
“Che cos'era diverso? Il fatto di non sapere che non so stare senza di te e ora lo sai?! Quindi ora che mi hai, non mi desideri più!??” Era arrabbiata con il peso alla bocca dello stomaco che pressava sempre di più.
“Non pensare mai ad una cosa del genere!” Soul quasi urlò, poi sbuffò passandosi una mano tra i capelli cercando di calmarsi.
“Scusa se non so a cosa pensare, ti sento troppo distante anche se hai detto tu di volermi stare vicino stanotte...” Lo disse con un sussurro, ormai non aveva più la forza di combattere, neanche di dirgli che non sopportava le urla. Si scostò completamente da lui con l'intenzione di andarsene per rendere la distanza anche fisica, perché quella mentale era troppo da sopportare. Ma prima che si potesse alzare dal letto, Soul le afferrò il polso riportandola sdraiata.
“Ho paura...” Sussurrò, la tirò verso sé stringendola. “Ho una fottuta paura di sbagliare!” 
Maka sospirò scostandosi da lui per guardarlo negli occhi nonostante il buio. “Che vuoi dire?”
Soul sospirò portando una mano dietro la nuca di lei, prese ad accarezzarle i capelli. “Ho paura che se sbagliassi, te ne andrai di nuovo e io non voglio che te ne vada. Voglio restare con te e cercare di memorizzare ogni tuo piccolo dettaglio.”
Lei sorrise, più serena. “Allora c'è un'altra cosa che devi ricordarti.” Si avvicinò a lui e gli diede un dolce bacio sulle labbra. “Sai certe volte non si capisce bene dove sia il confine tra giusto e sbagliato.”
Lui sorrise attirandola a sé con una mano dietro la nuca e la baciò, lei si sdraiò completamente su di lui approfondendo il bacio. La strinse forte a sé per poi ribaltare le posizioni si posizionò tra le sue gambe su di lei, continuando a baciarla con passione, le dita di lei strette tra i suoi capelli, le gambe attorno al suo bacino. Le mani che accarezzavano lente tutto il profilo di lei. Lasciò le sue labbra riprendendo il respiro appoggiò la fronte su quella di lei, la guardò dritta negli occhi. Rubino su smeraldo.
“Voglio adorarti, voglio farti sentire quanto tu sia realmente preziosa per me. Stanotte voglio dimostrarti quanto io ti amo e quanto ti desidero...”
“L'hai fatto...” Riuscì a sussurrare nel suo respiro spezzato.
Lui le sorrise. “Ma ora sei mia e voglio che tu lo ricordi, sempre!”
Non le diede tempo di ribattere, la baciò di nuovo, ma più lentamente, accarezzando le sue labbra e scendendo sempre più giù. Maka sospirò non avendo alcuna intenzione di fermarlo. Scese con le mani ad accarezzarle il profilo delle gambe salendo poi su trascinandosi la maglia e ancorando le mani ai fianchi nudi di lei.
Maka sospirò inebriata dalle sue mani calde e desiderose. All’improvviso si sentì sollevare e si ritrovò a cavalcioni su di lui, i suoi occhi rubino che la guardavano con desiderio mentre con un sorriso pieno di aspettative le alzò lentamente la maglietta fino a sfilargliela e gettarla da qualche parte nella stanza.
Solo in quel momento lui staccò gli occhi da quelli di lei e scese giù con lo sguardo beandosi di quella meravigliosa visione che aveva davanti.
Lei gli sollevò il viso con due dite sotto il mento. “Ti piace il panorama?” Gli disse una volta incontrato il suo sguardo.
Lui sorrise fermando le mani, che prima scorrevano lungo tutta la sua bianca schiena, sul fondoschiena, afferrandolo e attirandola a sé.
“Sei bellissima” Le sussurrò ad un passo dalle labbra, prima di baciarla.
Lei portò le braccia dietro la nuca approfondendo il bacio e stringendosi ancor di più a lui.
Ad entrambi si mozzò il respiro quando i loro bacini entrarono in contatto.
“Dio...” sospirò Soul staccandosi dalle sue labbra. Incominciò a lasciare baci sul suo collo tracciando linee immaginarie, poi ribaltò di nuovo la posizione riportandola sotto di sé.
Da quel momento finì il tempo delle parole, ma solo di sospiri, baci e tocchi che non toccarono solo il corpo ma anche l’anima d’entrambi. Quella notte fu come se fosse la loro prima notte, dove si riscoprirono amanti e con una conoscenza in più: ogni loro azione compiuta in quei anni era stata fatta solo per amore. Fin a quel momento erano stati inconsapevoli di provare amore e d’essere stati allora volta amati. Quella notte si amarono senza più vincoli: senza rancore, senza timore e senza la paura che l’altro avrebbe potuto capire ciò che provava l’altra perché ormai si erano liberati dalla paura e, finalmente, si amarono come avrebbero voluto fare da sempre.
 
Quella mattina si svegliò con i primi raggi del sole che entrarono dalla stanza, ma non fu a causa della luce che si svegliò, sentiva un grosso peso allo stomaco che non gli permetteva di respirare. Con un sospiro si girò alla sua destra e realizzò che quello che era successo poche ora prima non era solo un sogno. E magicamente quel grosso peso svanì.
Si girò su un fianco appoggiando la testa alla mano e, per la prima volta dopo tanto tempo, la osservò dormire. Era bellissima. Distesa a pancia in giù, il lenzuolo che lasciava scoperta tutta la schiena, i capelli biondi sparsi sul cuscino e altri che le nascondevano il viso.
Non riuscì a trattenersi oltre e allungò una mano ad accarezzarle il viso scostandole i capelli che lo nascondevano, poi fece scivolare i polpastrelli lungo la spalla, il collo e poi giù lungo la sua bianca schiena accarezzandola su e giù in un tocco delicato, come se lei fosse di cristallo. Lì arrivò il colpo di grazia, Maka aprì i suoi splenditi occhi verdi puntandoli nei suoi e dopo un attimo di smarrimento gli sorrise stringendo il cuscino tra le braccia mentre si godeva le carezze di lui sulla schiena. Lui non seppe cosa dirle, rimase solo abbagliato da quella visione.
Restarono così in silenzio guardandosi negli occhi e godendosi il momento di pace.
“E io che pensavo d’essermi sognata tutto.” Ruppe il silenzio, sempre con il sorriso sulle labbra.
Soul ricambiò il sorriso e non resistendo più, avvicinò il viso a quello di lei e le accarezzò le labbra con le proprie. “L’ho pensato anch’io.”
Sorrisero entrambi come due bambini. Si girò anche lei su un fianco e gli mise una mano sulla nuca avvicinandolo a sé e lo baciò con dolcezza.
Si staccò dalle sue labbra e la strinse a sé. Depositando un bacio sulla fronte le sussurrò. “Promettimi che un giorno, non importa quando, ci sveglieremo così ogni mattina.”
Maka sospirò appoggiando la testa sul suo petto. “Lo spero anch’io. Prometto che farò di tutto per poter tornare da te anche se fosse troppo tardi. Non farò lo stesso errore di mia madre.”
“Non sarà mai troppo tardi.” Controbatté lui.
“Soul non puoi aspettarmi a vita.” Protestò lei staccandosi leggermente da lui per poterlo guardare negli occhi.
Scosse la testa, serio. “No. Stavolta si fa a modo mio. Preferisco stare solo che avere una persona accanto che non sia tu.”
Maka si stette in silenzio colpita da quelle parole. Soul con un sorriso riprese a parlare. “E poi Jessica l’hai ridotta quasi in fin di vita. Non voglio immaginare cosa possa succedere ad una eventuale nuova ragazza.”
Sgranò gli occhi e lo spinse via ridendo. “Ma quanto sei scemo!”
Ridendo la trascinò con lui portandosela sopra di sé e prese ad accarezzarle i capelli, lei si accoccolò sul suo petto, in pace.
“Sai…” iniziò a parlare con i capelli di lei tra le dita. “Mi sembra diverso dall’ultima volta che sei dovuta andare via da me.”
Lei annuì concorde. “Perché l’ultima volta sapeva di troppi rimorsi. Avevo tante di quelle cose da dirti, ma non potevo farlo.”
“Già, anch’io. Sapevo d’amarti ma non volevo ammetterlo con me stesso.” Le rivelò.
Sorrise, lasciandogli un bacio sul petto. “E’ bello sentirtelo dire.”
Gli scappò una risata. “Sapere che non ho avuto le palle di amarti veramente?”
“No. Sapere che anche tu provavi, come me, le stesse cose.”
Sorrisero complici e stettero ancora stretti l’una tra le braccia dell’altro. Dopo un po’ Maka si sollevò da lui, guardandolo. “Andiamo? Ho un po’ di gente da salutare.”
Lui annuì. “Andiamo.”
Si sistemarono e, dopo una breve tappa a casa di lei per cambiarsi, si avviarono verso la Shibusen.
Salirono e le scale e trovarono tutti lì. Maka con un sorriso prese a salutarli uno ad uno: diede un forte abbraccio a Liz e Tsubaki facendo ad entrambe gli auguri ed un grosso in bocca a lupo e fece promettere rispettivamente a Death the Kid e Black-Star di trattarle bene o sennò lei avrebbe mietuto a loro l’anima e con queste parole fece scoppiare tutti a ridere. Diede una carezza a Patty e con stupore di tutti abbracciò suo padre che per tutta risposta si buttò a terra in un mare di lacrime.
“In un modo o nell’altro devi farlo sempre frignare, vero piccola Maka?” Le disse Stein con un sorriso sadico e la sigaretta in bocca.
“E’ fatto così. Cosa ci possiamo fare?” Rise Maka, poi riprese a parlare. “Li allenerà per bene questa volta?”
Lui annuì. “Farò del mio meglio.”
Lei sorrise soddisfatta per quella concessione.
Poi si mise davanti al Sommo Shinigami e fece un semplice inchino e lui di rimando urlò. “Shinigami-Chop!” dandole un colpo in testa.
“Ahia!!! E’ questo per cos’era?” Gli chiese.
“Semplicemente per non scordarti le tue origini.”
Lei si limitò a sorridere a quelle parole.
Stranamente quella mattina c’era anche Jessica, decise di avvicinarsi a lei. “Spero che diventerai più forte un giorno, così potremmo scontrarci ad armi pari.”
Lei sorrise. “Lo spero anch’io. Ma non penso di volermi scontrare con te. Ci tengo alla mia vita”
Le rise e Andrea e Alexis la richiamarono. “Maka!! Andiamo ora?”
“Andate! Tanto credo che per noi non passerà molto tempo prima di incontrarci ancora.”
Loro annuirono e con un cenno della mano, diedero le spalle alla Shibusen. La loro missione si era conclusa. Quella missione che li aveva fatti unire per sempre e dovevano dire grazie a quel Kishin che tanto li aveva fatti dannare.
Maka si voltò verso Soul e lo trovò con un sorriso stampano in faccia. Gli sorrise di rimando avvicinandosi a lui. L’abbracciò e gli sussurrò. “Ti amo.”
La strinse forte a sé. “Mi basta sapere questo. Ti amo anch’io. Abbi cura di te per favore.”
Lei annuì staccandosi da lui.
Si schiarì la voce e parlò a tutti. “Beh posso dire che un ritorno così interessante non me lo sarei mai aspettata. Sono contenta di aver ritrovato a tutti voi. C’è voluto un po’ per conoscerci di nuovo daccapo. Quando ritornerò voglio trovare degli avversari del mio stesso calibro. Io purtroppo devo lasciarvi ancora una volta. Mi farò viva e avremo tutto il tempo di recuperare il tempo perduto. In bocca a lupo per tutti ragazzi.”
Con queste poche parole li salutò, ma preferì non voltarsi di spalle. Con un sorriso in volto e con lo sguardo fisso su Soul, svanì nel nulla.
“Mi sembrava strano che ancora non avesse fatto qualche effetto speciale.” Gracchiò Black-Star ma con ghigno stampato in faccia.
Soul sorrise e guardò il cielo e pensò. -Non cambierai mai, amore mio. –
 
 

 

The End






In un altro spazio, in un altro tempo…:
“La situazione sta veramente sfuggendo di mano. Dobbiamo far qualcosa.”
“Non preoccuparti. Elimineremo tutta la feccia.”
“Stanno diventando più numerosi e più forti.”
“Non importa. Farò estinguere tutti questi impuri. Tutti hanno un punto debole e io non permetterò più che un individuo possa avere sia il sangue di un’arma che di un maestro.”
“Riporteremo tutto alle origini.”
“Vecchie origini, dove detterò io le leggi. Tutta questo caos finirà.”




 
 

To be continued...
Maybe....

  
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