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Autore: ribo_chan    11/07/2017    0 recensioni
YerIm è una ragazza di 18 anni con un figlio di 4, tutti hanno una versione diversa della sua storia, ma nessuno conosce quella della diretta interessata. Bobby è invece il suo nuovo vicino di casa, sembra un ragazzo estroverso e senza troppi problemi, ma in realtà nasconde qualcosa di ben più scuro. Questi due si incontreranno e insieme capiranno che i pregiudizi possono essere sbagliati e che dietro ad una persona c'è molto più che un semplice nome.
Genere: Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jiwon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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La sorpresa di YerIm quando aprì gli occhi fu tanta. Per qualche minuto aveva creduto fosse un sogno. Era dalla notte in ospedale che lo sognava e credeva fosse solo l'ennesimo maledettissimo sogno. Eppure quel sorriso, quelle ciglia e quel viso sereno erano qualcosa di reale..Non c'erano dubbi quello non era un sogno e si era svegliata vicina Jiwon. L'unico dubbio era: come aveva fatto ad arrivare a quella situazione? La sera prima era talmente stanca che non ricordava cosa fosse successo... probabilmente la ragione con la stanchezza l'aveva abbandonata e avevano prevalso i suoi desideri. Cercò di alzarsi piano per non disturbarlo, ma questo aprì gli occhi e appena si fu abituato alla luce guardò la ragazza dritta negli occhi. YerIm arrossì e provò ad andarsene, Jiwon le afferrò il braccio e dopo averla fatta stendere la strinse in un abbraccio. Per fortuna arrivò il figlio a porre fine a quella situazione imbarazzante e i due si alzarono di scatto per non farsi vedere.
- Mamma oggi andiamo alle giostre?- chiese il bimbo pieno di aspettative.
- Certo- a quegli occhioni non sapeva dire di no.
- Può venire anche Hyung?- questa richiesta la fece arrossire, doveva trovare una scusa. Si voltò verso Jiwon e vide nei suoi occhi lo stesso sguardo speranzoso del figlio.
- E va bene...- no, proprio non riusciva a dirgli di no...
I due fecero festa in modo talmente buffo che non poté fare a meno di ridire.

Dopo mezz'ora i tre si trovarono davanti all'ascensore, nonostante avesse insistito Bobby non aveva accettato di fare colazione con loro e alla fine si erano accordati così.
Jiwon si caricò il bambino sulle spalle e partirono in direzione del parco divertimenti ridendo e scherzando come se fossero una vera famiglia.

Non erano gli unici che avevano deciso di andare al parco divertimenti. Anche un gruppetto di ragazzi vi si stava recando senza sapere della presenza degli altri tre. Era formato da dieci ragazzi tra i quali erano presenti JunHoe e JinHwan. Il primo si era deciso ad andare dopo un violento litigio con la ragazza. Non ne poteva più dei suoi tentativi di convincerlo a conoscere YerIm e del suo ripetere quanto fosse una brava ragazza. Non voleva di certo rinunciare ai suoi amici per quella strana ragazza, non è che non credesse alla sua storia, ma con una cosa del genere non gli andava di immischiarsi. Per quel giorno non voleva pensarci, voleva divertirsi e basta.
-Ma quello non è Bobby? Ohh aspetta ma quella non è YerIm? E c'è pure il suo marocchino...- disse quello che sembrava essere il leader.
-Aspetta, allora è lui il padre! Ecco perché la difende tanto- gli andò dietro un altro.
-Ho sentito che a quella non piace essere toccata. E se le facessimo uno scherzo?- la cosa stava prendendo un brutta piega.
-Non mi sembra una cosa carina, se è un trauma non possiamo farle questo...- JunHoe aveva i sensi di colpa dopo tutti i discorsi con YuJu.
-Hai paura?-
-No, non mi sembrava giusto- sostenne JunHoe.
-La penso come lui...- intervenne JinHwan.
-Allora lo farete voi due- i due ragazzi vennero incastrati a farlo.

-Amico siamo proprio in una brutta situazione... Non voglio essere cattivo con lei- disse JinHwan mentre si avviavano alla casa degli errori.
-Non possiamo fare altrimenti, non voglio rogne dagli altri- rispose JunHoe che non ne era totalmente convinto.
-Fare una cosa del genere... non mi convince-
-Dai entriamo prima di perderli di vista. Prima lo facciamo e meglio è-
I due entrarono nella casa stregata e si appostarono in modo che JinHwan facesse separare YerIm da Bobby e JunHoe potesse toccarla. La prima parte del piano si concluse con successo e YerIm arrivò nel punto in cui era JunHoe che la prese da dietro e la bloccò. La ragazza però cominciò a tremare fortissimo e gridò talmente forte da far sentire al ragazzo un fischio nelle orecchie anche diversi minuti dopo il grido.
-Non mi fare del male! Non mi toccare !- la ragazza scoppiò in lacrime e in quell’oscurità rivide tutto quello che quel maniaco le aveva fatto è riprovò le stesse sensazioni.
Bobby sentendo l'urlo della ragazza corse in direzione del suono e anche con quella poca luce riuscì a vedere le sue lacrime e i suoi spasmi fortissimi.
-Lasciala andare subito- avrebbe voluto rimanere calmo ma quando si trattava di quella ragazza non riusciva più a ragionare.
JunHoe terrorizzato lasciò andare la ragazza che cadde svenuta tra le braccia di lui. Solo allora si rese conto della cazzata che aveva fatto.
Bobby prese la ragazza in braccio, questa sembrò tranquillizzarsi e la portò fuori.
-Tranquilla è tutto apposto- le carezzò il viso -Jay rimani qui con la mamma che lo hyung deve controllore una cosa.
Bobby aspettò all'uscita i due ragazzi. Quando questi uscirono non riuscì a trattenersi e si scagliò contro JunHoe.
-Ma sei coglione? Sai che quella ragazza ha un trauma? Pensi che sia divertente spuntarle da dietro e bloccarle le braccia? Non pensi le potrebbe ricordare quando è stata stuprata- gli urlò contro.
-Io sarò stato un coglione ma tu ti devi calmare- rispose JunHoe anche se sentiva i sensi di colpa.
-Come fa YuJu a stare con te? Lei ragiona con la sua testa e ha provato a capire YerIm, tu, tu sei solo uno che segue il branco senza avere un briciolo di senso. Per te questo era solo uno scherzo ma a quella ragazza riporta alla mente ricordi che non dovrebbe nemmeno avere- stava per scagliare un pugno ma qualcosa lo bloccò. Era YerIm che nonostante non si fosse ripresa del tutto voleva impedire a Jiwon di fare qualcosa per cui pentirsi.
-Tranquillo, sto già meglio. Se è il ragazzo di YuJu non può essere cattivo... avrà delle motivazioni- disse in un sussurro. Poi barcollò e rischiò di cadere, ma Bobby la prese in tempo.
-Mami! Come stai? Questi ahjussi ti hanno fatto del male?- il bambino le corse vicino e lanciò ai due ragazzi quella che doveva essere un'occhiataccia ma che risultava uno sguardo tra il buffo e il tenero.
-Non ho un motivo... e a ripensarci mi sento un cretino. Ho fatto le cose perché me lo hanno detto gli altri senza pensarci... non penso che delle scuse bastino...- fece per inginocchiarsi ma YerIm lo fermò scuotendogli le mani davanti agli occhi.
-Non ti preoccupare, per paura di essere degli esclusi arriviamo a fare cose assurde- lo guardò dolce.
Come? Come aveva potuto credere che quella ragazza fosse cattiva ed infima? Perché tutti dicevano che era una poco di buono eppure a lui sembrava tutt'altro. In quel momento JunHoe aveva capito cosa volesse dire la sua ragazza e si pentì di ciò che le aveva detto. Non aveva mai pensato che seguendo gli altri sarebbe finito a fare il gradasso. Nonostante quello che aveva fatto lei lo stava perdonando.
- YuJu aveva ragione... di nuovo. Mi ci vorrà molto più tempo per il suo perdono però- disse grattandosi la nuca nervoso.
- Tranquillo ci parlo io e farò in modo che la tua pena non sia così dura- lo guardò ridendo.
-Spero che nonostante la cavolata che abbiamo fatto potremo essere amici- disse JinHwan – Fino ad ora ci hanno riempito la testa con menzogne di ogni genere sul tuo conto. Ora capisco che la tua era solo autodifesa, anzi un gesto per difendere lui-.
-Visto Jiwon? Il ragazzo di YuJu e il suo amico non possono essere cattivi- sorrise al ragazzo che spostò lo sguardo imbarazzato – Facciamo così, posso farti far pace con YuJu già stasera. Se avete voglia potete venire a casa mia e possiamo chiarire tutto, tanto avevo già chiarito con lei di trovarci. Vi va?-.
I due acconsentirono subito e così la compagnia poté avviarsi verso casa di YerIm. In poco tempo arrivarono e diedero tutti una mano a preparare per la cena nonostante le proteste della padrona di casa. JinHwan e JunHoe diedero una mano in cucina, mentre Jiwon, dopo aver preparato il tavolo, faceva compagnia a Jay. A YerIm non sembrava vero, per tanto tempo aveva desiderato degli amici con cui trascorrere del tempo e ora quel desiderio si era avverato. Era tutto normale, quella normalità che lei aveva sempre desiderato e sentiva che in qualche modo era legata a Jiwon.

I suoi pensieri vennero interrotti dal suono del campanello. Bobby aprì la porta.
-Unni, ho portato il dolce!- YuJu era tutta felice, ma la felicità scomparve quando vide il suo ragazzo sulla soglia della cucina e si trasformò in stupore -Cosa ci fai qui? Non avevi detto di non sopportarla e che dovevo smettere di parlarci?-
-In un pomeriggio cambiano molte cose- intervenne YerIm posando una pentola fumante sul tavolo del salotto. -Ha capito di aver sbagliato, mi ha chiesto scusa e ora siamo amici. Direi che non c'è più motivo di essere arrabbiati-
-Lo sapevo che avresti cambiato idea YuJu andò ad abbracciare il suo ragazzo. YerIm da dietro le spalle di lei e fece l'occhiolino a JunHoe complice di aver omesso la parte dello scherzo. Lui la ringraziò con lo sguardo e strinse forte la sua ragazza.
-Smettetela di fare i piccioncini, ci farete sentire soli!- scherzò Jiwon.
-Parla per te! Io la ragazza ce l'ho- JinHwan si scostò da YerIm e Bobby.
-COSA??- tutti e quattro lo guardarono sconvolti.
-Mami devo fare la pupu...- Jay interruppe la conversazione.
-Subito amore mio- YerIm lo prese in braccio e corse al bagno.
-Hai bisogna?- la seguì Bobby.
- Quei due sembrano una coppia sposta- scherzò YuJu facendo ridere gli altri due ragazzi.
-Non deve essere facile crescere un figlio. Io non ne avrei nemmeno la forza. Invece lei riesce a fare avanti e indietro tra scuola e lavoro badando pure a suo figlio- JunHoe prendeva in considerazione quell'argomento solo allora.- Eppure dai suoi compagni riceve solo cattiverie...-
-Adesso ha noi e poi ha Jiwon al suo fianco- lo rassicurò YuJu.
La cena passò in fretta tra una chiacchiera e l'altra e presto YerIm dovette mettere a letto Jay. Lui però fece i capricci perché voleva che fosse Jiwon a raccontargli la favola della buona notte. Alla fine la madre dovette cedere e con l'aiuto di Bobby riuscì a farlo addormentare.
-Ma tu non dovevi andare a lavorare?- si ricordò all'improvviso Jiwon.
-No tranquillo, mi ha mandato un messaggio prima il direttore dicendo che oggi avevo la serata libera- gli sorrise la ragazza.

Tornarono in cucina in cui trovarono i tre ragazzi che avevano praticamente finito di sparecchiare e avevano lasciato solo delle lattine di birra.

-Avevamo pensato che non ti sarebbe dispiaciuta una mano- cominciò JunHoe imbarazzato.

-Ma ci dispiaceva finire qui questa serata, quindi se non ti dispiace...- continuò YuJu.

-Veramente io... non saprei come comportarmi...- disse imbarazzata YerIm. Guardò Jiwon che le sorrise annuendo e la serata continuò tranquilla.

 

-Posso farti una domanda?- intervenne JinHwan -Come hai fatto a sopportare tutti questi anni di bullismo?-

-Non credo sia una domanda carina da fare!- lo richiamò YuJu.

-Tranquilla, penso sia naturale che ve lo stiate chiedendo e io non ho nulla di cui vergognarmi. La verità è che il bullismo, come lo stupro, sono delle azioni che possono lasciare delle botte o delle ferite, ma queste guariscono con il tempo, in un mese o più nel mio caso visto che ho la pelle delicata. Ma ci sono delle ferite che ci mettono anni a sparire. Sono le ferite che lacerano la mia anima, credo siano le peggiori. Non esistono delle creme che aiutano a farle guarire più in fretta o degli antidolorifici che fanno passare il dolore. In questi anni credo di aver subito molte ferite nella psiche, e mi rendo conto che molte cose che per voi sono naturali, per me sono difficili e richiedono degli sforzi enormi. È come se scalassi una montagna e per arrivare in cima dovessi arrampicarmi su una parete verticale e l’unico modo fosse superare dei determinati punti di appoggio. Solo che è doloroso e difficile superarli, credo di essere ancora alla base di quella montagna. Non so come comportarmi a livello sociale, perché questa abilità si sviluppa durante gli anni del liceo, ma io non ho potuto svilupparla; mi fanno tremendamente paura le persone e come autodifesa divento molto aggressiva e poi il mio trauma più grande è toccare le persone, o essere toccata, che è ancora peggio. Le scritte che per molto tempo ho trovato sul mio banco credo di ricordarle tutte, sono li incastrate nella mia mente e appena ho un attimo un po’ triste ritornano tutte, a peggiorare la mia situazione. La mattina mi capita di svegliarmi, guardarmi allo specchio e vedere quelle parole scritte sulla mia fronte e di credere siano vere. Se non ci fosse Jay io non riuscirei a sopportare tutto questo, il che è assurdo visto che se Jay non ci fosse la mia vita sarebbe diversa, ma senza Jay non credo la mia vita non avrebbe senso.-

Tra i ragazzi cadde il silenzio, un silenzio che YerIm voleva evitare, ma al quale non sapeva come porre fine. Forse quello era l’unico modo per mettere le basi di un amicizia solida, ma lei non poteva di certo esserne certa. Passò qualche minuto a ruotare la lattina di birra o a provare a leggere cosa ci fosse scritto, ma non vi prestò molta attenzione.

-Grazie per aver condiviso con noi queste cose, anche se non sappiamo come reagire possiamo immaginare quanto coraggio ci sia voluto per condividere queste parole. Non possiamo prometterti che faremo cambiare idea a tutti a scuola, ma alle persone a cui teniamo quello si. YerIm tu sei una persona fantastica e non la poco di buono che tutti dicono e ci dispiace di aver dato peso a quelle dicerie- JunHoe, JinHwan e YuJu si inginocchiarono per chiederle scusa e ai tre si aggiunse anche Jiwon. La ragazza si commosse per quel gesto e cercò di farli rialzare. Dopo aver chiesto loro di farlo provò a stringere Jiwon per le spalle e notò che nemmeno questa volta aveva delle brutte sensazioni. Bobby alzò lo sguardo e la guardò dritta negli occhi. Era sorpreso, ma presto abbassò lo sguardo per l’imbarazzo. YerIm staccò le mani e si alzò più imbarazzata di quel ragazzo.

Dopo questo momento che avvicinò i quattro ragazzi a YerIm la serata trascorse serena, solo che lei e Bobby non riuscirono più a guardarsi negli occhi.

 

Il giorno dopo, YerIm e Jiwon accompagnarono Jay all’asilo e poi arrivarono a scuola. La ragazza si sentiva molto emozionata, per la prima volta a scuola c’era qualcuno che l’aspettava. Infatti appena varcato il cancello della scuola, sempre tra le male voci degli altri studenti, vide YuJu che le faceva segno con tutto il braccio e che le sorrideva. YerIm guardò Jiwon per capire se quella fosse la verità o se stesse sognando, ma lui annui con la testa per farle capire che era tutto vero. Raggiunsero presto la ragazza che confessò loro di avere ancora un po’ mal di testa per aver bevuto un po’ troppo la sera prima. I tre si misero a ridere e si avviarono verso la classe.

-Ma JunHoe e JinHwan? Non sono con te?- chiese YerIm curiosa di non averli ancora visti.

-Tranquilla, non amano svegliarsi presto, arrivano sempre all’ultimo- scherzò YuJu.

YerIm annuì e proseguì felice fino alla sua classe. Raggiunse il suo banco e rimase sorpresa di vederlo in quello stato. Era pulito senza nessuna scritta, era convinta che dopo quello che era successo qualche giorno prima lo avrebbe trovato tutto scarabocchiato.

-C'è qualcosa che non va?- Bobby le appoggiò una mano sulla spalla.

-È pulito… ero convinta che avrei dovuto pulirlo io…- fissò il ragazzo incredula.

Ciò che lei non sapeva era che la sera prima, i quattro ragazzi appena usciti dall’appartamento della ragazza si erano messi d’accordo per arrivare prima e farle trovare il banco e l’armadietto puliti. In realtà i due “ritardatari” erano arrivati prima di loro e avevano pulito tutto. Non erano grandi gesti, ma per iniziare erano quel che serviva.

La classe si riempì e la campanella suonò. La mattina passò tranquilla fino alla prima pausa.

-Avete visto che adesso gli stronzi girano in compagnia?- disse una ragazza ad alta voce.

-Essere dei poco di buono dev’essere contagioso-

-Certo che però certa gente mi ha delusa-

-Quella lì vuole trasformarci tutte in troie- molte voci si alzarono con chiare frecciatine a YerIm.

YerIm si alzò pronta a ribattere, ma venne preceduta da YuJu.

-Sai mi sembri più stronza tu della mia amica. Cosa c’è? Vi sorprende che lei sia mia amica? Vorrei dire che mi dispiace, ma non sarebbe giusto. La verità è che provo pena per voi che oltre alle apparenze non riuscite ad andare. Nella vita vi fermerete sempre alla prima impressione e vi perderete tante buone occasioni- era strano vedersi difendere da lei.

-JunHoe, fai tornare in se la tua ragazza. Credo sia impazzita- anche i ragazzi della classe intervennero.

-Meglio pazza che parte della vostra feccia. Quelli pazzi siete voi che non avete di meglio da fare se non criticare. Vi da fastidio che la gente non rispetti i piani e le disposizioni che vi site fatti nella vostra testa? Beh il mondo va così- JunHoe si avvicinò alla sua ragazza.

Ma una ragazza arrivò da dietro e prese YerIm per i capelli.

-Non ti vergogni ad aver rovinato questi ragazzi? Non ti bastava Bobby? Il nostro oppa si è fatto ingannare da te che probabilmente gli hai aperto le gambe davanti e ora ti crede una brava persona- la ragazza prese una forbice e provò a tagliare i capelli a YerIm.

All’improvviso si sentì un forte schianto e si videro un paio di banchi cadere. Era stato Jiwon che aveva calciato il banco da cui la ragazza si era alzata.

-Metti giù quella forbice e non osare toccarla. Cosa vi avevo detto? Sono simpatico e disponibile fino a che si rispettano tutti, peccato che qui non stiate rispettando ne loro ne voi stessi. Ma vi siete visti? A cosa vi siete abbassati? È davvero la vostra soddisfazione massima prendere in giro gli altri? Io proverei a farmi un analisi di coscienza e capire cosa non va in voi stessi, poi penserei a scagliare sentenze. Cioè non dovreste mai farlo visto che non sarete mai perfetti. Se vi vedo ancora farle del male vi metto le mani addosso- aveva uno sguardo spaventoso.

YerIm non riusciva a credere che quello fosse lo stesso Jiwon che giocava con il suo Jay o che le sorrideva. Ma non le faceva paura, le metteva sicurezza. Sapeva che lo stava facendo per lei e poi era così attraente mentre la difendeva.

Fu abbastanza convincente da far smettere gli altri. Andò quindi a sistemarsi vicino a YerIm mentre gli altri riordinavano il casino che aveva fatto. Con Jiwon al suo fianco il resto della giornata andò bene.

 

Peccato che quando uscì dal cancello di scuola vide una persona che non avrebbe mai più voluto vedere. Cercò di non farsi notare, ma il suo tentativo fallì miseramente. Quella donna le si avvicinò e provò ad abbracciarla, ma la ragazza la respinse con disgusto.

-Perché tesoro fai così?- le chiese la donna provando a stringerle una mano.

-Che cosa vuole?- Jiwon si mise a scudo della ragazza.

-Che vuoi tu ragazzino?- la donna si stava spazientendo.

-Vattene, te l’ho già detto che io e te non abbiamo niente da dirci- la ragazza rispose aspramente.

-Come ti permetti di rispondermi così?- la donna cercò di fermarla.

-Come ti permetti di presentarti qui? Non ti è bastato tutto quello che hai fatto? Mi hai lasciato anni fa e ora torni qui come se niente fosse, come se non ci vedessimo da ieri. Te lo ripeto per l’ultima volta: tu non sei più nessuno per me- la ragazza guardò quella dritta negli occhi.

-Non puoi trattare così tua madre!- si mise ad urlare istericamente.

-Non sei più mia madre! Lasciami stare! Ogni volta che le cose sembrano andare bene arrivi tu a rovinare tutto. Hai deciso di scappare con un altro e allora restaci! Rovinati solo la tua vita, non quella degli altri- ormai tutta la scuola si era girata a guardarle.

-Tesoro non mettere in imbarazzo tua madre!- questa volta riuscì a toccarla e quel contatto mandò in crisi la ragazza. Bobby la afferrò in fretta e la strinse forte a se per calmarla. Anche se non era il momento per pensarci la ragazza si sorprese di quanto quel contatto le fosse ormai familiare e penso di essere grata che Jiwon fosse entrato nella sua vita.

-Signora è lei quella che sta mettendo in imbarazzo sua figlia. Dovrebbe almeno sapere che sua figlia odia essere toccata e se reagisce così è perché la considera un’estranea- Jiwon cercò di mandare via la donna.

-Questa troia mi ha rovinato la vita e ora crede di poter fare la vittima!- quelle parole sconvolsero Jiwon e tutti i presenti.

-Se la tratta così posso capire perché YerIm la odi. Lei è un mostro! Come può chiamare in quel modo sua figlia? Sa almeno cosa ha passato?-

-E lei lo sa? Per anni non mi ha scritto ne si è fatta sentire…-

-Io non mi sono fatta sentire? Io? Volevo vivere una vita normale, senza una madre che deruba la famiglia dai soldi per andare a ballare con le amiche, che non tradisce il merito ogni volta con degli uomini diversi. Chissà quanti ne hai cambiati e ora sei qui. So già che l’ultimo ti ha lasciata e ora hai bisogno di soldi. Ma io non ne ho, devo già occuparmi della MIA famiglia!- YerIm le sputò in faccia tutto quello che doveva dirle ormai da anni.

-Come osi dire queste bugie su tua madre!-

-Dai allora dimmi perché sei qui! Perché mi vuoi bene? Io non credo visto che mi hai sempre picchiata!-

-Ho bisogno di una mano…- disse la donna stizzita -Sempre a fare queste scenate, a dire bugie. Vieni!- la prese per il braccio, ma lei si scostò bruscamente e anche se stava ancora tremando si alzò dalle braccia di Jiwon e gli fece segno di andarsene.


Buonasera, credo di dovervi delle scuse... ormai mi credevate scomparsa...
la verità è che con gli esami di maturità sono stata impegnatissima e quest'anno è stato molto brutto per me, per quanto sia riuscita a raggiungere i miei obiettivi mi sentivo persa e non mi sento più me stessa. Spero che tornando a scivere tutto passi e che mi aiuti a stare meglio.
per quanto riuguarda la storia mi sono imposta di pubblicare ogni settimana e spero di essere costante, non so se siamo a metà o meno, ma non penso che sarà una storia troppo lunga. Per il resto spero che il capitolo vi piaccia (è un pochino più lungo del solito :D) e che passiate una buona settimana.
se volete lasciare qualche recensione mi farebbe piacere <3

 

   
 
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