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Autore: TeamFreeWill    12/07/2017    7 recensioni
Storia ambientata tra la 10*14 e la 10*15.
Le parole di Caino risuonano ancora nella mente di Dean, lui ne è sconvolto e il marchio lo tormenta. :)
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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“Finalmente una serata tranquilla”, pensò Dean mentre con lo sguardo seguiva il fratello che stava andando in cucina a prendere birre fresche e a cuocere i popcorn. Ne aveva bisogno, lo desiderava con tutto se stesso dopo gli ultimi avvenimenti.

Comunque la serata prevedeva di guardare un film e poi giocare a carte. Avrebbe stracciato Sam! Così le pulizie sarebbero toccate al minore per un altro mese!

“Muoviti Samantha a far scoppiettare i popcorn! Ho una certa fame! E poi ti devo stracciare a carte” gridò il biondo dal grande salone, le gambe appoggiate e distese sulla superficie, il pc davanti al lui con il film in pausa.

“Il microonde ha i suoi tempi, genio! Comunque non mi batterai mai! Questo mese tocca a te pulire!” ribatté ridendo il minore dalla cucina, ma non ricevette alcuna risposta. Solo una sonora risata di scherno.

Dean stava ancora ridendo quando il dolore al braccio marchiato esplose e successe qualcosa che lo fece estraniare dal mondo all’istante.
 


-“Non può essere…” pensa Dean mentre si aggira intorno, spaesato, in quel paese abbandonato tra nebbia e il fango.

“Non di nuovo…”. Poi eccola la scena che non vuole vedere, ma che inesorabile gli si presenta: Sammy che viene ucciso da Jake accoltellato alla schiena. Solo che non è Jake a colpirlo a tradimento. Lui vede se stesso farlo.

“Sam!” grida insieme al Dean del ricordo che abbraccia Sammy oramai morto tra le sue braccia.

Il dolore provato è lo stesso di allora. Se non di più. Perché ha visto se stesso colpirlo. Non vuole assistere ad altro, non vuole assistere mentre il Dean del ricordo solleva dolcemente il corpo del fratello, lo porta in quel capanno abbandonato e lo adagia sul letto disperato. Gira il volto dall’altra parte, si tappa le orecchie per non sentire le parole di dolore che il Dean della visione rivolge al corpo di Sammy.

Vuole scappare. Le gambe sono incollate al terreno, pesanti, non rispondono ai suoi comandi però. Sente il cuore battere all’impazzata...”Uccidilo se vuoi che finisca quest’agonia” dice il Marchio.-
 



“Dean che hai?” chiese preoccupato Sam, arrivando dalla cucina e posando le bottiglie di birra e il sacchetto di popcorn sul grande tavolo. Poi, avvicinandosi agitato al maggiore, iniziò a scuoterlo per una spalla, portandolo alla realtà.

 “Cosa? Niente” rispose Dean, ma non aveva niente. Si vedeva benissimo.

Sammy non se la bevve. “Certo come no! E’ il marchio vero? Stai peggiorando cazzo”

“No Sammy! Ora non rompere e guardiamo il film!” affermò il maggiore, ma era evidentemente sconvolto. Poi quell’ordine ipnotico… Non voleva pensarci.

“Dean per favore cosa ti è successo allora?” continuò Sammy preoccupato, ma Dean si chiuse a riccio e sviò il discorso.

“Il film per favore!” e riprese a guardarlo sul pc prendendo la birra e mangiando una manciata di popcorn dal sacchetto come niente fosse, ma la serata era inesorabilmente rovinata.

Sam, si sedette sulla sedia accanto e si sforzò di riconcentrarsi, ma non ci riuscì. Era veramente preoccupato per il suo fratellone. Era sicuro c'entrasse il Marchio.

Lo vedeva che si premeva braccio, che anche lui cercava di concentrarsi di nuovo. Ma ogni volta che il fratello lo sorprendeva a guardarlo di sottecchi, veniva rimproverato.

Fu un supplizio finire il film e una volta sistemato tutto, i ragazzi vollero andare a letto anche se non avevano sonno. Niente partita a carte.

La stanza era pervasa dal silenzio più totale, perché i due erano persi nei propri pensieri.

Sam però, determinato come sempre, non aveva alcuna intenzione di dormire o ascoltare musica come avrebbe fatto sicuramente Dean. Così prese con sé alcuni libri dalla biblioteca e il proprio tablet per fare ulteriori ricerche. Avrebbe trovato una soluzione.

Dean, vedendolo, gli ricordò che non c’era niente sul Marchio da nessuna parte. Sam gli sorrise affermando che la speranza è l’ultima a morire.

“E’ bello crederci!” Disse a un Sam senza parole a quella risposta così pessimistica.

Lo lasciò lì ed entrò nella sua camera da letto, chiudendosi dentro. Pochi passi in quel suo rifugio/fortezza e dovette tenersi la testa tra le mani, il braccio con il marchio pulsava ed era rossissimo. Era la prima volta che, oltre al braccio, gli doleva la testa in quel modo. Era sicuro sarebbe scoppiata. Svenne dal dolore, con un tonfo secco.

 
- Una stanza. Un motel. Un cacciatore che punta il fucile sul petto di Sammy. Appena il figlio di puttana si toglie il passamontagna, quello che assiste lo sconvolge fin dentro l’anima. Vede se stesso sparare al cuore di Sam, non vede Walt. Vuole uccidere con le sue mani quella versione malata di sé. Ma non fa in tempo che si ritrova catapultato in quel vecchio cimitero, a Lawrence.

“Oh questo è troppo…basta” pensa. Non vuole perderlo di nuovo in quella fossa.  Solo che questa volta vede se stesso spingere Sammy nella gabbia. Non è lui a buttarsi. Ma come l’altro Dean prova il senso di vuoto e di abbandono schiacciargli il petto, quando cade in ginocchio nel punto esatto dove si è appena rinchiusa la voragine. ”Uccidilo se vuoi che finisca quest’agonia” dice quella melliflua voce.

Poi la visione cambia di nuovo. Sammy è in quel letto d’ospedale. Ha affrontato le prove ed è in coma. Il Dean del ricordo non lo salva chiamando Gadreel… Lo soffoca con il cuscino…Vede i macchinari impazzire e li sente suonare mentre la vita del fratello scivola via. Vuole fermarlo, ma non ci riesce. ”Uccidilo se vuoi che finisca quest’agonia” continua ancora quella melliflua voce -
 



Sam passò proprio davanti la camera da letto del maggiore mentre il biondo dall’altro lato sveniva con un tonfo secco.

Allarmato appoggiò a terra libri e tablet, chiamò a gran voce il fratello senza ricevere risposta bussando all’impazzata. Era sempre più nel panico. Tentò di aprire la porta ma era chiusa. Non poteva perdere altro tempo e con una spallata sfondò la porta scardinandola dal muro. Essa colpì la parete con un botto.

Appena entrò nella camera, trovò riverso sul pavimento il fratello. Si avvicinò spaventato chiamandolo, s’inginocchiò accanto a lui e appena lo sollevò abbracciandoselo stretto e accarezzandogli la schiena, il biondo gemette confuso tra le sue braccia.

Assicuratesi che si fosse ripreso completamente, lo fece alzare e sedere sul letto. Quando lo vide meglio, si accorse il maggiore era in un bagno di sudore e con il viso sconvolto dal terrore.

“Vuoi dirmi cos’hai cazzo?” chiese Sammy nel panico sedendosi accanto a Dean, posando poi una mano sulla sua spalla e guardandolo apprensivo.

“Rivedo le tue morti…Solo che sono diverse. Il me del ricordo ti uccide!” rispose il maggiore chiudendo gli occhi e mettendosi le mani alla testa, il tono  della voce tremolante. Non accennò, però, a quell’ipnotico richiamo.

“Cristo Dean! Comunque ora calmati! Quelle visioni non sono reali!.... Finirà tutto questo…Troverò una cura e questa cosa finirà una volta per tutte” continuò Sam abbracciandolo, la voce calma e sicura. Doveva farlo. Glielo doveva.

“No! Se non c’è riuscito Caino in tutti questi millenni, cosa puoi fare te?! Te l’ho detto, ho smesso di cercarla!" gridò Dean, alzandosi dal letto e iniziando a girare per la stanza come un leone in gabbia.

“Non puoi dire sul serio!” rispose Sam continuando a guardarlo risoluto. Non l’avrebbe abbandonato come fece due anni prima, quando l’aveva lasciato marcire in Purgatorio per un anno. I sensi di colpa lo svegliavano ancora nel cuore della notte.

“Non esiste cura! E arriverò al punto che sarò io stesso a procurarti la morte!” disse fermandosi e guardandolo addolorato.

Bruciavano ancora, nel cuore e nella mente, le parole di Caino dette un attimo prima che il biondo lo uccidesse con la Prima Lama.

Era da due giorni che ci pensava costantemente, che si tormentava l’anima. E ora queste visioni non facevano altro che confermargli il suo infausto destino.




Note autrice
Grazie Lilyy per segnalarmi gli errori di batittura! *-*
  
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