Giochi di Ruolo > Vampiri: la masquerade
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Autore: Malkav80    13/07/2017    0 recensioni
Questa è la prima storia che ho scritto oramai eoni fa, ispirata al mio Personaggio Malkavian nella cronaca Live del GdR Vampiri The Masquerade. Trovare questo sito mi ha fatto tornare la voglia di scrivere, quindi per ora pubblicherò un po di materiale "vecchio".
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L'antro della follia. Marco Minciarelli è un assicuratore, il MIGLIORE della sua agenzia. Questa notte ha un appuntamento insolito, ad un orario insolito. Ma la "casa" da assicurare gli frutterà le lodi di tutti i suoi colleghi...
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'uomo arrivò puntuale, non sapeva il motivo per cui gli era stato chiesto di presentarsi lì a quell'ora; le 23.00 era un orario insolito per stipulare un contratto, ma in fondo a lui interessava solamente far firmare quell'ennesima polizza.
Il luogo era un po fuori mano: a pochi chilometri dalla periferia della cittadina. Diversi anni prima lì sorgeva una piccola clinica psichiatrica ed ora sembrava che un misterioso uomo avesse comprato la proprietà.
Non vi erano citofoni, ne campanelli o cose simili e gridare il nome del proprietario sarebbe stato inutile: oltre il grosso cancello nero si vedeva solamente un lungo viale attorniato da alti alberi, l'ingresso dell'edificio distava diverse centinaia di metri.
L'uomo guardò l'orologio: le 23.05. Il cliente era in lieve ritardo, altri cinque minuti e se ne sarebbe tornato a casa.
Marco Minciarelli era un dipendente di una ditta di assicurazioni; erano più di 20 anni che lavorava lì ed era considerato uno dei migliori. Nella sua carriera aveva stipulato quasi 500 polizze e quella sarebbe potuta essere l'ennesima andata a buon fine!
Le 23.10, ancora nessuno. Minciarelli fece per voltarsi quando il rumore del cancello che si apriva lo fece sobbalzare: un ragazzo sulla ventina gli fece cenno di entrare e di seguirlo. I due si incamminarono parlottando brevemente e prima di arrivare all'ingresso principale l'assicuratore constatò che quello davanti a lui era il suo cliente.
L'edificio non era particolarmente grande: una costruzione di due piani con le sbarre alle finestre del piano superiore.
Quando furono dentro la forte luce presente nella stanza sorprese l'uomo.

<< E' che adoro la luce...diciamo che è un mio piccolo cruccio! >> fece il padrone di casa, quindi lo condusse in un'ampia stanza.

Anche questa era molto illuminata, come la precedente: due grossi lampadari in cima al soffitto ed un piccolo camino acceso erano le fonti di luce.
I due uomini si sedettero su delle poltrone, uno di fronte all'altro, vicino al camino; al centro di esse vi era un piccolo tavolino con sopra una bottiglia di whisky e due bicchieri vuoti. Minciarelli si guardò intorno: la stanza era molto spaziosa, su due delle pareti vi erano delle grosse librerie colme di libri e tomi vari. In un angolo era posizionata una piccola scrivania con accanto un armadio con gli sportelli in vetro: dentro si potevano notare oggetti di cancelleria di ogni misura.

<< Scusi se non mi son presentato prima, ultimamente ho talmente tanti pensieri per la testa da dimenticare anche le più basilari regole di galateo. Il mio nome è Marek, Marek Lancaster e come ben sa sono il nuovo proprietario di questa magione. >> fece il ragazzo in tono gentile, quindi continuò: << Sa anche che il motivo per cui lei ora si trova quì è perché voglio stipulare una polizza assicurativa sulla mia dimora. Il mondo è così pieno di mostri, persone abbiette che non esiterebbero un istante a venire a fare razzia nella mia casa! Si sentono sempre più spesso notizie simili, quindi capirà bene che voglio premunirmi! >>

Minciarelli non rispose subito, ma per un attimo restò a guardare il suo interlocutore: era incredibilmente pallido in viso, forse era malato? Il tono della sua voce era rassicurante e denotava un alone di mistero.

<< Beh, certo signor Lancaster. Prima però dovrei dare un'occhiata alla casa per saggiare alcune cose. Abbiamo molti tipi di polizze, ognuna per ogni differente esigenza. >> disse con tono calmo l'assicuratore.

Il ragazzo sorrise e versò due mezzi bicchieri di Whisky, quindi ne porse uno al suo interlocutore. Parlarono per altri dieci o quindici minuti ed infine si alzarono: il bicchiere dell'assicuratore era vuoto, quello del padrone di casa ancora illibato...
Il ragazzo fece strada ed insieme si diressero verso la stanza successiva; il primo piano era composto da tre locali in tutto: la biblioteca dove i due si erano incontrati, un piccolo studio chiuso a chiave che il ragazzo mostrò velocemente e l'ultima stanza, quella che rimase più impressa all'assicuratore. Questa era una bella stanza sulle cui pareti erano appesi vari quadri; su un cavalletto al centro di essa vi era un'altra tela, o almeno l'impressione era quella visto che era coperto da un lungo lenzuolo bianco. In fondo alla stanza c'era un grosso pianoforte a coda e poco distante, su un piccolo tavolino, vi era una custodia di violino chiusa.

<< Oh! Vedo che vi dilettate anche con l'arte... >> fece l'assicuratore, ma le sua parole gli morirono in gola quando vide l'espressione dell'altro: aveva uno sguardo pieno di odio, talmente profondo ed intenso che fece rabbrividire l'uomo!

<< Diciamo che ho un ospite che passa il tempo qui, ma spero che presto o tardi decida di lasciare la mia dimora! >> disse Marek, quindi fece cenno all'uomo di uscire.

Tornati sul corridoio l'assicuratore notò delle scale che scendevano e chiese cose ci fosse lì, ma la risposta del ragazzo fu evasiva: << Oh, solo la cantina. Niente di particolarmente interessante! >>

Infine visitarono il piano superiore: questi era composto da sei stanze da letto, tutte con la serratura alla porta e le sbarre alle finestre. Sicuramente quelle erano le stanze in cui venivano tenuti i pazzi negli anni passati.
Dopo un'oretta di visita i due si trovarono nuovamente nella biblioteca, a meno di altri intoppi il contratto poteva esser firmato.

<< A questo punto penso che tutto sia pronto, vado a prendere l'atto di proprietà nel mio studio e torno subito da lei. >> fece il padrone di casa.

Purtroppo però il peggior difetto di Marco Minciarelli era la sua curiosità, in quella casa non aveva visto ne cucina ne bagno e gli sembrava strano che invece fosse presente una cantina! Quindi si alzò e decise di incamminarsi verso le scale.

" Darò solo una sbirciatina. Se mi scopre dico che stavo cercando il bagno... " pensò l'uomo.
Scese rapidamente le scale e si trovo dinanzi ad una spessa porta di legno rinforzata con delle strisce di metallo. Ai piedi di essa l'uomo notò delle chiazze di un liquido vischioso, si chinò e notò subito che era sangue! Allora provò a girare la maniglia ma fu inutile, la porta era chiusa a chiave. Proprio in quel momento una voce alle sue spalle lo fece trasalire:

<< Stupide vacche! Siete sempre troppo curiose e questo vi porta perennemente alla rovina! Ora dovrò trovarmi un'altro assicuratore! >> la voce era del proprietario di casa che ora si trovava in piedi dietro all'uomo.

<< Signor Lancaster, mi scusi, io stavo solo cercando il bagno... >> biascicò l'uomo << ...e poi quì vicino la porta ho trovato macchie di sangue! Magari quel vostro amico artista si è ferito...oppure un animale vi è entrato in casa...o... >> ma la voce gli morì in gola dinanzi allo spettacolo che gli si presentò davanti.
Il ragazzo aveva uno sguardo animalesco ed i suoi canini erano cresciuti a dismisura, ora sembravano le zanne di un animale!

<< Quella era solo la mia cena, stupida vacca! Ed a questo punto penso di aver trovato anche il pasto per domani!
Maledizione, io odio perdere il controllo, più di ogni altra cosa...ma se mi si manca di rispetto non riesco proprio a fare altrimenti! >> fece il ragazzo prima di scagliarsi contro l'uomo.

Buio. Un velo di tenebre calò sugli occhi dell’assicuratore...

Cos'era successo? Era morto? Aprì gli occhi di scatto...no, era ancora vivo!
Si guardò intorno, era in una stanza buia e si trovava incatenato ad una parete! Ma dove diavolo era capitato? Dov’era finito?
Davanti a lui c'era un grosso tavolino sul quale giaceva una donna, dal pallore della pelle si capiva che era morta! La stanza era piena di strani oggetti: alcuni contundenti, altri da taglio. Sembrava il museo della tortura che aveva visitato da ragazzo quando era andato con la famiglia in visita a San Marino!
Quell'uomo aveva comprato un ex manicomio e ci aveva fatto mettere una specie di camera delle torture? Era capitato nella casa di un pazzo...

<< Oh, ben svegliato! >> disse una voce dall'ingresso della stanza.

Marek Lancaster se ne stava in piedi, vestito con un grosso grembiule, sulla soglia della stanza. Chiuse rapidamente la porta e si avvicinò a Minciarelli; nel farlo tastò più volte le pareti...

<< Affascinante quest'invenzione non è vero? Sono insonorizzate così che da fuori non si sentano rumori! E' fondamentale quando sto nella mia biblioteca a leggere...mi danno così fastidio le grida di dolore! In effetti non amo uccidere, va contro i miei valori morali...però odio terribilmente quando qualcuno si prende gioco di me! Il mio Sire mi disse che l’abbraccio per me fu troppo traumatico e che qualcosa dentro la mia anima si era scisso quella notte; mi disse che avevo acquisito un'altra personalità e che questa venisse fuori quando ricevevo un torto...mah, così è come voler dire che io sia pazzo...ma secondo me il pazzo era lui! >>

Il ragazzo continuava a parlare senza sosta, sembrava davvero un'altra persona! Non era più l'educato e cordiale padrone di casa che aveva accolto l’assicuratore poche ore prima…

Si avvicinò al tavolo con la donna e prese una grossa mannaia.

<< Uff! Come al solito dovrò far sparire il corpo; se domani trovassero un cadavere con due fori sul collo e completamente dissanguato...beh, addio Masquerade ed io ci tengo alla Masquerade sà! Non sono mica come quei pazzi visionari che si divertono a mandare in pappa il cervello delle loro vittime! Oh no, io alle mie vittime voglio bene… e voglio bene anche a me stesso, quindi non voglio diventare un mucchietto di polvere. Ooooh, ti ho detto che io ci tengo alla Masquerade? >> così dicendo iniziò a fare a pezzi il corpo canticchiando.

<< Tranquillo! Domani sera anche tu starai qui e potremo divertirci insieme... >> disse poi sorridendo.

" Quell'uomo è completamente pazzo! " pensò Minciarelli, ma capì subito che il suo destino era ormai segnato...

Costretto a vedere una donna smembrava davanti ai suoi occhi, con la consapevolezza che il giorno dopo lui avrebbe subìto la stessa sorte…tra le grinfie di un pazzo omicida poi! L'antro della Follia. Ora capiva il nome di quel posto...
Ne era sicuro: sarebbe impazzito prima ancora di morire...
<< Mi piace questo tuo sguardo… >> fece all’improvviso il padrone di casa << …magari ti tengo con me invece di ucciderti… magari…. >>
FINE
   
 
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