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Autore: fri rapace    14/07/2017    3 recensioni
“È una femmina! L'abbiamo chiamata Teddy, come il padre di Dora!”
Hermione strillò.
“Co...? Tonks ha avuto il bambino?”
“Sì, sì, è nata!” urlò Remus.
Tutti si congratularono con lui e Ron esclamò:
“Cavoli, una femminuccia!” come se non avesse mai sentito niente di simile.
“Sì... sì... una femminuccia,” ripeté Remus, stordito dalla felicità..."

(da Harry Potter e i Doni della Morte)
SPOILER HARRY POTTER E LA MALEDIZIONE DELL'EREDE!
Bellatrix Lestrange e Ninfadora Tonks danno alla luce i figli in una clinica segreta. A causa di un inaspettato attacco i neonati verranno scambiati: Bellatrix tornerà a Villa Malfoy col maschietto dei Lupin, mentre la piccola nata dalla Mangiamorte crescerà credendo che la cugina sia sua madre.
Genere: Commedia, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Delphini Riddle, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Bellatrix/Voldemort, Lucius/Narcissa, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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CAPNOVEFF
Capitolo 9




La Preside sobbalzò quando si accorse che il suo ufficio era già occupato. Prese tempo sistemandosi gli occhiali sul naso, dando una lunga, torva occhiata a Narcissa e Delphi.

Delphini Lestrange,” disse, trattenendo le dita sulle tempie. “Nei guai. Di nuovo.”
Narcissa strinse la spalla al nipote. Cautela, supplicò mentalmente, sii gentile.
È successo che...” disse in fretta Delphi, si fermò di colpo e si mordicchiò il labbro inferiore con aria ispirata. “... il professor Lupin non mi ha detto la parola d'ordine per entrare nel suo ufficio, professoressa McGranitt.”
La McGranitt alzò le sopracciglia.
Imperdonabile,” sibilò, il volto immobile come il cielo prima di una tempesta. “Il motivo per cui il professore ti ha mandato da me decade, quindi.”
Delphi spalancò gli occhi.
Sul serio?”
Certo che no. Spiega, subito, e senza divagare.”
Delphi guardò Narcissa e lei si sforzò di sorridergli. Il volto del ragazzino le aleggiò davanti anche dopo che lui l'ebbe rivolto in direzione della Preside ed ebbe preso a raccontarle la sua pericolosa bravata.
Delphi somigliava davvero a Lupin? Aveva scacciato subito l'idea e anche riflettendoci la risposta era che no, non gli somigliava, non come Draco con Lucius, comunque.
Forse gli occhi, però...
Notò che la Preside aveva ridotto le labbra a un'unica sottilissima linea.
Volevi solo dare un'occhiata? La prossima volta, per assecondare la tua curiosità, cosa farai? Una gita nella Foresta Proibita? Un picnic sotto al Platano Picchiatore?”
Platano Picchiatore? Cos'è? Dov'è?”
La Preside, chissà come, serrò ancor di più la mascella: le labbra erano scomparse e Narcissa s'immaginò di sentire i suoi denti digrignare.
Questi non sono suggerimenti, Lestrange. In questa scuola abbiamo delle regole e sei tenuto a rispettarle come tutti gli altri.” Il tono della strega si fece grave, ma lo sguardo le si addolcì impercettibilmente. “Tua madre non ti ha suggerito...”
Bellatrix non c'entra nulla, Preside,” s'intromise Narcissa. “Ha nascosto a Delphi che i Lupin sono nostri parenti. Mio nipote non sapeva che il Vicepreside è un lupo mannaro, lo ha scoperto a Hogwarts.”
Delphi annuì con semplicità.
Proprio così. Me lo ha detto Teddy Lupin e io neanche le credevo. Per questo poi lei...” si zittì con un sorrisetto imbarazzato.
Fu in quel momento che Narcissa vide la somiglianza. Probabilmente se Severus non le avesse messo la pulce nell'orecchio non se ne sarebbe mai accorta e questa fu la prima obiezione a cui si aggrappò. Si disse che Bellatrix e Lupin che concepivano un figlio era un'idea semplicemente folle. Anche se sua sorella avesse avuto una relazione con un altro mago perché i tentativi col Signore Oscuro stavano fallendo e con Rodolphus non avevano mai funzionato ed era inutile provarci di nascosto con lui, la scelta non sarebbe caduta su un lupo mannaro membro dell'Ordine della Fenice. Ma Delphi stava ancora sorridendo e lei dovette distogliere lo sguardo per calmare un insopportabile dolore alle tempie.
Mi scusi, signora,” si lasciò scappare Narcissa. “Esistono foto scolastiche degli ultimi anni in cui ho frequentato Hogwarts?”
La McGranitt aggrottò la fronte.
Perché questa domanda, Narcissa?”
Anche Delphi la stava guardando, non poteva tradirsi.
Niente, non ha importanza...”
Bene. Quindi, Lestrange, sei nuovamente in punizione. Non tollererò altri colpi di testa, è bene che tu lo sappia.”
Sissignora,” mormorò lui, contrito.
Parlerò col professor Lupin. Ora, se volete scusarmi...”


***

Era un pomeriggio assolato, col Lago Nero mosso da una brezza che ne increspava la superficie come la carezza di una mano colossale. Molti ragazzi avevano deciso di trascorrere le ore libere da studio e lezioni all'aperto e Teddy era una di quelli.
Hai sentito cosa è successo?” le domando Scilla, osservandola di sottecchi.
Naturalmente sì, lo sapeva tutta la scuola. Teddy ancora non riusciva a credere che Delphi fosse stato così stupido da dire a suo padre che era entrato nel suo studio con la luna piena. Non l'aveva coinvolta, almeno quello!
Già...” sospirò.
Mio fratello dice che Lestrange voleva fare del male a tuo padre perché odia i lupi mannari.”
Teddy si concentrò sulla punta delle proprie scarpe.
Ehm... non credo.”
Oh. Secondo te cosa voleva fare, allora?” domandò Scilla dubbiosa.
Una bravata, nient'altro.”
Sembri così sicura... sai che mio fratello non è ancora guarito dai lividi che quel ragazzo gli ha lasciato?”
Girarono attorno a un gruppo di salici e Teddy scorse il padre appoggiato a uno dei tronchi, solo, stanco e arrabbiato e tutte quelle sensazioni si rovesciarono dentro di lei quando incrociò il suo sguardo. Non leggeva più nella mente delle persone, era sbagliato come se li avesse spogliati contro la loro volontà, ma col padre a volte non riusciva a trattenersi: si ammalava spesso e quando era debole scivolava dentro la sua mente come un coltello nel burro.
Lui si accorse subito dell'intrusione e la rimproverò con lo sguardo. Prima di ritrarsi, Teddy vide che suo padre non era tormentato solo dal motivo più ovvio.
Hai litigato con la mamma?” sbottò sorpresa, dimenticandosi della presenza di Scilla.
Lui abbozzò un sorrisetto.
Possiamo parlarne dopo?”
Papà! Cosa è successo alla mamma? È ferita?”
L'uomo sorrise rassicurante.
Sta bene. Sul serio.”
'Lo sai che non devi leggermi la mente', le comunicò col pensiero, puntando discretamente la bacchetta su di lei per leggere la risposta. 'Ma se serve a tranquillizzarti guarda pure. La mamma sta bene.'
'Mi è scappato, non volevo', pensò Teddy. Avrebbe voluto accogliere l'invito ma si vergognava troppo. Più cresceva e meno gradiva anche quei momenti in cui perdeva il controllo del proprio potere; farlo volontariamente, seppur col permesso altrui, le faceva stringere lo stomaco. Se suo padre la esortava a leggergli la mente voleva dire che era sincero. 'Ti credo.'
L'uomo si rilassò, Teddy sapeva che era turbato dalle sue intrusioni, il che aumentava il proprio disagio.
'Lo hai fatto con altri?' le domandò sempre mentalmente.
Teddy sbuffò.
'Oh, papà! Certo che no! È solo che tu sei ancora debilitato dal plenilunio e quando le persone stanno male lo faccio involontariamente...' le scappò una risatina. 'Ma aspetta che arrivi l'influenza!'
Suo padre scoppiò a ridere, facendo trasalire Scilla che non capiva cosa stesse succedendo.
Oh, scusa Scilla. Ti chiami Scilla, vero?” Lei arrossì, non si aspettava che ricordasse già il suo nome. “Non era nostra intenzione escluderti dalla discussione.” Si avviò in direzione del castello, alzando una mano per posarla sulla spalla della ragazzina e bloccandosi all'ultimo minuto.
Teddy lo osservò perplessa, suo padre era una persona affettuosa, era la prima volta che lo vedeva trattenersi... forse era per via del ruolo di insegnante o, rifletté, temeva che Scilla si sarebbe spaventata perché era un licantropo.
N-non fa niente,” balbettò timidamente Scilla, chinando il capo così che i capelli le nascondessero il viso minuto.
Vi va' di venire nel mio studio? Ho qualche bottiglia di succo di zucca.”
Scilla lanciò a Teddy un'occhiata furtiva, era nell'imbarazzo più totale e lei non capiva bene il perché. Se la professoressa Malfoy le avesse rivolto lo stesso invito sarebbe stata ben contenta di accettare, suo padre non era il Capocasa di Serpeverde, però era il Vicepreside, insomma, anche se fosse stata allergica agli insegnanti socializzare col Vicepreside non era affatto male.
Teddy pensò di aiutarla declinando l'invito, ma quella era un'ottima occasione per smontare la paura di Scilla per i lupi mannari, perché la sua amica voleva liberarsi dei pregiudizi. Inoltre a Teddy sarebbe piaciuto invitare Scilla a casa sua durante le vacanze estive, e sentirsi a suo agio con la famiglia Lupin era una condizione necessaria affinché il suo desiderio si avverasse, perciò prese per mano il padre e fece un sorriso d'incoraggiamento all'amica.
Non le importava se gli altri ragazzi l'avrebbero presa in giro per quello, al di fuori delle lezioni lui era solo suo padre e non era così infantile da fare le scenate che di solito facevano gli adolescenti di fronte alle effusioni dei genitori.
Suo padre le strinse la mano un po' sorpreso ma contento.
Stavano camminando nel corridoio del piano terra quando incrociarono la professoressa Malfoy accompagnata da Delphi.
La donna impallidì non appena li vide.
Tu non eri quella che non chiamava 'papino' il Vicepreside a Hogwarts, però lo tieni per mano!” ridacchiò Delphi.
Tu non dovresti essere in punizione?” replicò Teddy.
Va bene, ragazzi, ora basta,” disse suo padre, con un'occhiata nervosa a Delphi.
Teddy per un attimo si pentì di quello che aveva fatto, ma aveva intuito che era la cosa giusta e sapeva che le sarebbe servito a spiegare l'origine della sua visione, anche se ancora non sapeva in che modo.
La professoressa rivolse una lunga, penetrante occhiata a suo padre.
Porgi le tue scuse al professor Lupin,” disse a Delphi, senza staccare gli occhi dal collega.
Delphi, invece, rimproverò Teddy con lo sguardo e lei non riuscì a controllarsi: arrossì, suo padre se ne accorse e ancora sotto lo sguardo insistente della professoressa Malfoy, avvampò a sua volta.
Delphi aprì la bocca ma prima che potesse parlare la zia lo prese per le spalle, avanzando di qualche passo.
Sembra che i colpevoli siano altri,” sibilò gelidamente, alludendo all'imbarazzo di Teddy e di suo padre.
Li superò col naso alzato in un atteggiamento di superiorità, affiancata da Delphi che osservò trionfante il Vicepreside.






Ehilà! Ce ne ho messo di tempo, mi spiace. Che ne pensate di Narcissa che shippa Bellatrix/Remus? D'altronde, come può immaginare quello che è accaduto realmente? Anche se credo che qualsiasi ipotesi sarebbe meno folle di quei due che fanno un figlio XD
Spero che, anche se breve, il capitolo vi sia piaciuto.
Nel prossimo vedremo una chiacchierata tra Delphi e Bellatrix, prima che tutto precipiti voglio almeno un attimo con loro due assieme.
A presto (più o meno),
Fri
   
 
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