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Autore: NavierStokes    14/07/2017    4 recensioni
Era la seconda volta che Alec si fermava a dormire da lui ed entrambe le volte aveva scelto il divano. Magnus sapeva che per lo shadowhunter lui era il primo e non voleva mettergli pressione di alcun tipo, per Alec avrebbe potuto aspettare per sempre, in fondo era da quattrocento anni che lo stava aspettando. Sorrise a quel pensiero e si diede mentalmente dello stupido, lui il Sommo Stregone di Brooklyn innamorato di un ragazzino di diciassette anni che per di più era un cacciatore di demoni? In quel momento Alec si mosse, dischiudendo impercettibilmente la bocca perfetta e Magnus dovette distogliere lo sguardo, perché il desiderio di baciarlo stava diventando soffocante.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Un po' tutti
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era trascorso circa un mese dal loro primo appuntamento, una serata che aveva inevitabilmente segnato la vita di entrambi. Quando tornava con la mente a quel giorno Magnus stentava a credere che stava per mandare tutto all'aria con la complicità di Catarina e ringraziava che ci fosse stato quell'incidente con i lupi mannari. Ora non sarebbe riuscito ad immaginare le sue giornate senza Alec, quel timido shadowhunter che aveva stravolto la sua quotidianità, facendo breccia nel suo cuore che da troppi decenni aveva smesso di provare sentimenti.
Era una mattinata fresca, l'alba faceva capolino da dietro le tende del loft di Magnus e, stranamente, lo stregone non stava dormendo. Era in piedi, in sala, e si beava della vista del ragazzo dai capelli corvini e arruffati che dormiva sul suo divano. Come un assetato nel deserto che avvista la sua oasi, Magnus ammirava i lineamenti perfetti di Alec, il naso dritto, la rosea bocca carnosa leggermente dischiusa, la pelle diafana, le palpebre chiuse che celavano quegli incredibili occhi del blu più profondo. Alec era la sua oasi felice.
Quando aveva accettato di uscire con lui si era domandato se non lo stesse facendo solo per ripicca nei confronti dei Lightwood, ma ben presto aveva capito che lo stava facendo solo per quel giovane ragazzo che lo aveva stregato come mai nessuno prima d'ora.
Era la seconda volta che Alec si fermava a dormire da lui ed entrambe le volte aveva scelto il divano. Magnus sapeva che per lo shadowhunter lui era il primo e non voleva mettergli pressione di alcun tipo, per Alec avrebbe potuto aspettare per sempre, in fondo era da quattrocento anni che lo stava aspettando. Sorrise a quel pensiero e si diede mentalmente dello stupido, lui il Sommo Stregone di Brooklyn innamorato di un ragazzino di diciassette anni che per di più era un cacciatore di demoni? In quel momento Alec si mosse, dischiudendo impercettibilmente la bocca perfetta e Magnus dovette distogliere lo sguardo, perché il desiderio di baciarlo stava diventando soffocante.
Tornò a letto, sapendo che di lì a poco il suo loft si sarebbe riempito del caldo aroma del caffè che Alec avrebbe preparato per lui.
 
Quando si svegliò ci mise qualche istante a ricordare dove fosse, ma dopo aver visto Presidente Miao accenò un sorriso, era a casa di Magnus, il suo ragazzo. Era ancora strano per lui ammettere di frequentare un uomo, ma stava accettando quella parte di sé. Si alzò dal divano, passandosi una mano tra la folta massa di capelli neri e andò in bagno, pochi minuti dopo stava preparando il caffè da portare a Magnus. La porta della camera da letto era socchiusa, bussò comunque alla porta ed entrò. Magnus era disteso al centro del letto, coperto fino alla vita da un drappeggio di lenzuola cremisi, un fascio di luce proveniente dalla finestra di fronte andava a riflettersi sul suo corpo in un gioco di chiaro scuro sugli addominali, i capelli senza gel ricadevano morbidi sul cuscino e i pensieri di Alec divennero improvvisamente poco casti. La tazzina di caffè che teneva in mano si rovesciò e cadde rovinosamente a terra rompendosi in due metà. Magnus si mise velocemente a sedere, svegliato da quell'improvviso frastuono e rimase interdetto nel vedere Alec con in mano un piattino ed una tazzina rotta di caffè ai suoi piedi. Poi vide altro, vide i pantaloni neri di Alec tirare all'altezza del cavallo e capì cosa era successo. Intimamente fu molto felice di aver provocato in lui quella reazione, immaginava che prima solo Jace potesse avere questo effetto su Alexander, ma sapeva che doveva stare molto attento a ciò che avrebbe detto o fatto, per Alec era comunque sensazioni nuove con cui doveva imparare a relazionarsi.
- Alexander - esordì allegro Magnus, facendo finta di non aver notato l'eccitazione del suo ragazzo - che modo bizzarro di svegliarmi - schioccò le dita e i resti di tazzina e caffè sparirono all'istante. - Dormito bene?
- I-Io mi dispiace - balbettò Alec, rosso in viso, mentre sperava che Magnus non si accorgesse della sua condizione. Se se ne fosse accorto avrebbe certamente capito che aveva fatto dei pensieri su di lui e ancora non se la sentiva di scendere a quel livello di intimità, per ora si erano solo baciati, molto, ma non erano mai andati oltre.
- Beh io l'ho sempre detto che procurarsi una buona tazza di caffè con la magia è la soluzione più efficace - disse Magnus mentre si alzava dal letto, sotto lo sguardo imbarazzato di Alec. Sapeva  che avrebbe peggiorato la situazione dei piani bassi dello shadowhunter così facendo, ma voleva vedere se si sarebbe spinto in qualche modo oltre.
Alec in verità non fece nulla se non ammirare la pelle nuda color caramello di Magnus, fino a scendere con lo sguardo là dove si fermava l'elastico del pigiama color fucsia, sentiva le guance ardere e un profondo dolore al basso ventre. Il colpo di grazia fu il rapido guizzare dei muscoli dello stregone nel momento in cui si infilò una vestaglia abbinata ai pantaloni, per poi girarsi verso di lui in un sorriso smagliante.
- Allora a che ora devi tornare in Istituto? - non fece in tempo a pronunciare l'intera frase, Alec si era già defilato, chiudendosi in bagno. Magnus si sentì immediatamente in colpa, capì che probabilmente non avrebbe dovuto esasperarlo a quel punto, ma una parte di lui non aveva saputo resistere nel provocarlo. Voleva vedere se Alec per una volta avrebbe preso l'iniziativa, dal punto di vista fisico era sempre stato lo stregone a fare il primo passo, a cui seguiva puntualmente la risposta appassionata di Alec. Si diresse in cucina a fare colazione, pensando ai tanti altri modi in cui avrebbero potuto impiegare il tempo se Alec avesse avuto la sua stessa sfacciataggine.
Dopo diversi minuti sentì delle imprecazioni provenire dal bagno, Alec non usava mai parole fuori luogo, solo in casi veramente gravi, quindi fu subito colto da un irrazionale senso di spavento. Alec si sentiva forse male? Lo chiamò da fuori la porta, ma non ottenne risposta, non ci pensò due volte ed entrò in bagno. Magnus non era certo pronto allo spettacolo che gli si parò davanti: Alec era sotto la doccia, nudo, il corpo perfetto, dalla pelle diafana segnato di rune e cicatrici, era pieno di goccioline d'acqua che scendevano dai pettorali definiti agli addominali scolpiti, sembrava un angelo. Inizialmente non capì cosa stesse facendo, ci mise qualche secondo, ma poi capì. Alec stava tenendo il getto dell'acqua gelata sopra la sua più che evidente eccitazione e nonostante ciò questa non accennava a diminuire.
- Magnus cosa ci fai qui? - urlò Alec appena si accorse della sua presenza, voltandosi di spalle e regalando all'altro l'immagine del suo sedere perfetto. Era la prima volta che lo vedeva senza vestiti. - Ti prego esci.
Magnus era stato colto così tanto di sorpresa da rimanere senza parole, cosa veramente rara per lui, non capiva perché Alec non volesse darsi sollievo e preferisse aspettare che la sua condizione passasse gettandoci sopra acqua gelata.
Decise che non se ne sarebbe andato da quel bagno, stavano insieme, era stato lui a creare quel "problema" ed ora lo avrebbero affrontato insieme.
Fece un passo avanti - Alec cosa stai facendo?
- Magnus ti supplico esci di qui, sto solo facendo una doccia.
- è per colpa mia se la stai facendo, io non avrei dovuto fare in quel modo prima...
- Non so di cosa stai parlando, è solo una doccia prima di andare in istituto.
- Alexander - lo chiamò dolcemente - non c'è niente di male in quello che ti è successo, è normale quando si desidera una persona, succede anche a me con te. Quello che non è normale e cosa stai facendo. Perché non ti concedi un sollievo?
Lo shadowhunter non rispose e Magnus si avvicinò di più a lui, erano così vicini che se avesse allungato un braccio lo avrebbe toccato.
- Alexander?
- Non posso, è sbagliato io...
- Cosa è sbagliato Alexandre? Che io sia un nascosto? - chiese Magnus accigliandosi.
- No, assolutamente no - Alec si era girato, incurante della sua nudità, perché non poteva permettere in alcun modo che Magnus fraintendesse quello che voleva dire. Ora si stavano fronteggiando l'un l'altro.
- Cosa allora? - chiese fissandolo con i suoi penetranti occhi felini.
- Fare fantasie su un uomo, io non posso... - si prese il viso ormai rosso fuoco tra le mani e poi si trovò mano nella mano con Magnus che lo guardava negli occhi.
- Alexander, non c'è niente di sbagliato in te, ma se non vuoi accettarti allora lascia che lo faccia io, siamo una coppia giusto? Allora non c'è nulla di sbagliato se ti aiuto io, vero?
Alec si lasciò guidare fuori la doccia, rosso in viso e profondamente a disagio, non era mai stato nudo di fronte a nessuno e immaginava che non dovesse essere un bello spettacolo. Magnus sembrò leggergli nel pensiero perché si affrettò a dirgli - Sei stupendo, il tuo corpo è ciò che di più bello i miei occhi abbiano mai visto.
Alec si stava rilassando sotto i baci del fidanzato, che stava lentamente scendendo con la bocca fino al ventre. Non aveva trascurato nulla del giovane corpo dello shadowhunter, aveva lambito con le labbra il collo elegante, le spalle larghe, i pettorali scolpiti e gli addominali da urlo, fino a trovarsi faccia a faccia con la sua intimità.
Sentì Alec irrigidirsi, ma non gli avrebbe permesso di tirarsi indietro solo perché pensava di essere sbagliato. - Sei perfetto Alexander - sussurrò sulla sua pelle più sensibile, tra un bacio e l'altro.
Alec del canto suo non pensava che si potessero provare sensazioni tanto travolgenti, né avrebbe mai pensato di vedere il sommo stregone di Brooklyn inginocchiato ai suoi piedi, poi Magnus fece una cosa del tutto inaspettata, prese in bocca la sua intimità ed Alec perse definitivamente lucidità.
Il bagno si riempì di ansiti, sussurri e gemiti. Alec non riusciva a smettere di pronunciare il nome di Magnus e Magnus non poteva essere più soddisfatto del piacere che gli stava regalando.
Quando lo shadowhunter fu al culmine Magnus non si spostò, era determinato a dimostrargli che ogni cosa di lui fosse pura e perfetta. Si rialzò e baciò Alec sulle labbra, mischiando il sapore intimo del ragazzo al loro bacio.
Alec teneva gli occhi fissi a terra, non parlava e sembrava trattenere il fiato.
- Non ti è piaciuto quello che è successo? - gli chiese Magnus sollevando il mento del ragazzo con due dita per guardarlo in quell'oceano blu che erano i suoi occhi. Aveva secoli di esperienza alle spalle, ma con quel ragazzo niente era prevedibile e per Alec voleva essere perfetto.
- Mi è piaciuto troppo in verità.
- Bene, lo rifaremo ogni volta che vorrai - disse dolcemente lo stregone baciandolo a fior di labbra.
- Io vorrei...ma io non sono...
- Tranquillo, non devi sentirti obbligato a fare nulla. Ti aspetterò per tutto il tempo di cui avrai bisogno, solo non allontanarmi, io ci sarò sempre per te.
Alec lo baciò appassionatamente, ancora rosso in volto. - Penso che ora dovrei veramente fare una doccia - disse timidamente.
- Sì, ora sì - gli sorrise Magnus uscendo dal bagno.
  ANGOLO AUTRICE Sono ossessionata dai Malec, li amo, questa è la mia prima storia su di loro... fatemi sapere se vi è piaciuta. Voglio provare a raccontare tutte le cose che zia Cassy non ci ha detto, è un esperimento difficile, ma con il vostro supporto ci posso provare. Baci a tutte quelle che passeranno di qua!!!
   
 
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