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Autore: HIMsteRoxy    14/07/2017    0 recensioni
One shot sul concetto di felicità, ispirata liberamente da The Arrival of the Birds e Transformation dei Cinematic Orchestra.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il tramonto si stagliava oltre l’orizzonte, il sole dorava la superficie increspata dell’oceano e i suoi ultimi raggi si amalgamavano con le mille sfumature del cielo. Il pittore aveva scelto di colorare il suo quadro, utilizzando il blu, l’azzurro, il rosa, il viola, il rosso, l’arancione e altre differente gradazioni.

Le onde lambivano la sabbia dorata, s’infrangevano poco più in là contro la grande scogliera e ritornavano indietro, in un ciclo infinito e sempre diverso.  

Una leggera brezza soffiava tutt’attorno, increspando l’acqua. Osò andare oltre, s’insinuò tra i campi e la vegetazione e raggiunse l’infinito.

Un brivido di freddo sorprese la ragazza, seduta sugli scalini della propria casa. Si riscosse dai suoi tetri pensieri e si voltò verso la direzione, da cui soffiava il vento.

Si lasciò accarezzare dal suo piacevole tocco e percepì all’istante l’inconfondibile odore di salsedine, che proveniva da molto lontano. Chiuse gli occhi, inclinò la testa all’indietro e inspirò l’aria a pieni polmoni, mentre il sole le illuminava il dolce viso e la riscaldava appena.

Il vento continuò a scompigliarle i capelli, s’insinuò tra di loro, giocò con essi e soffiò intensamente, sospingendola.

Le confessò un segreto, la sospinse ancora una volta e infine la prese per mano. Lei si lasciò semplicemente guidare da esso.

Riaprì gli occhi, si alzò in piedi e sorridendo iniziò a correre, fino ai confini del mondo.

Iniziò a sentirsi libera e felice, allegra e spensierata. Una strana leggerezza serpeggiò dentro di lei e quasi si librò come una piuma, trasportata dal vento.

Corse sempre più forte, sempre più lontano, facendo a gara col vento. Corse verso il sole che stava lasciando il giorno e verso l’oceano che continuava a lambire la terra.

Sfrecciò tra l’erba alta, la sfiorò con le dita e percepì la forte energia che fluiva rigogliosa dalla natura circostante. Rise di quella felicità pura e appagante e si fermò solo quando raggiunse la scogliera.

Lentamente si avvicinò al precipizio e ammirò stupita lo spettacolo che aveva davanti agli occhi: quell’immensa distesa di blu che non aveva fine.

Si sedette a terra, per riprendere fiato, chiuse nuovamente gli occhi e restò in ascoltò: le onde s’infrangevano contro le rocce simultaneamente, i gabbiani garrivano, salutando il giorno. La natura la circondava e l’oceano suonava la sua melodia, mentre il vento continuava ad accarezzarla e a parlarle. Le aveva detto di seguirlo e adesso le stava mostrando ciò che di più bello esisteva.

Sorrise e riaprì gli occhi, volse lo sguardo verso quel blu catartico e così ipnotico, e osservò in silenzio l’immensità dell’oceano.

Cos’era esattamente la felicità?

Quel blu intenso, quell’odore di acqua e di sale, il suono forte e ritmico delle onde, il canto dei gabbiani, la melodia dell’oceano e la voce del vento – era quella la felicità?

Una forza potente e inarrestabile che ti prendeva per mano e ti guidava verso l’eternità, l’immensità e la bellezza del mondo?

Questo era ciò che per tutta la vita aveva cercato e non aveva mai trovato. L’aveva sempre cercato nelle persone e nei luoghi sbagliati. Solo ora si rendeva conto del vero significato della parola felicità.

Non vi era altro posto in cui sarebbe voluta essere in quel momento. Quello era il suo personale infinito.  

  
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