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Autore: RaidenCold    15/07/2017    2 recensioni
Premessa: questa storia è un omaggio al film "Alien Covenant", di cui ricalca in buona parte la trama (anche il criterio con cui ho scelto il titolo è lo stesso del film), ed è ambientata in un universo alternativo dove il Third Impact non è avvenuto.
Sono passati alcuni anni dalla morte dell'ultimo angelo: dopo lunghe ricerche, viene trovato un pianeta che ospiterebbe un essere avente la stessa natura di Adam e Lilith. La Nerv decide dunque di mandare ad esplorarlo una squadra di cui fa parte anche Shinji, che con gli anni ha sviluppato una sorta di ossessione verso gli angeli. Questo nuovo mondo sarà ostile ai lilin?
Genere: Introspettivo, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rei Ayanami, Shinji Ikari, Un po' tutti
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Era una notte serena, in cielo non c’erano nubi e ogni tanto soffiava una piacevole brezza. Shinji, appoggiato sulla ringhiera del terrazzo, osservava la luna e le stelle: ultimamente gli capitava spesso di perdersi con lo sguardo e la mente nell’infinità della volta celeste. Di pari passo con la sua coscienza, anche i ricordi iniziavano a viaggiare nella sua meditazione stellare: suo padre, la Nerv, gli Evangelion, le battaglie, e – soprattutto – gli angeli, ed in particolar modo non riusciva a cacciar via dalla sua mente in nessuna maniera l’ultimo angelo che aveva affrontato, ucciso, e amato, il Fifth Children, Kaworu Nagisa.

Avrebbe voluto parlargli di più, conoscerlo e vivere con lui, e se già prima di venire al corrente della sua natura non umana ne era stregato, a distanza di anni l’idea che avrebbe potuto svelare i misteri del nemico giurato dell’umanità aveva segnato indelebilmente Kaworu nella mente di Shinji come una figura enigmatica, sfuggente, inarrivabile. Morto lui, il pensiero di Shinji non era riuscito a rimanere fermo, cominciando a porgersi domande a cui non aveva mai pensato da quando la sua lotta era iniziata: chi erano, perché erano tutti così diversi tra loro, e perché nonostante condividessero la quasi totalità del DNA con quello degli esseri umani erano così diversi da quest’ultimi?

Tutte questioni che con il passare del tempo Shinji aveva cominciato a porsi sempre più di frequente, e lentamente si erano insidiate nei suoi pensieri divenendo un chiodo fisso per lui. Non sapeva ancora per quanto tempo avrebbe resistito, gli servivano risposte, ed era riuscito a trovarne solo una: ciò che voleva conoscere era l’origine degli angeli. Ma questa risposta servì soltanto a generare una nuova e apparentemente irrisolvibile serie di domande, che si poteva fondamentalmente riassumere in una: da dove venivano gli angeli?

Così, la sera si metteva in terrazza e quando il cielo era sgombro da nuvole lo osservava, come se potesse trovarvici le risposte che cercava.

Mentre era assorto nei suoi pensieri, due braccia gli avvolsero dolcemente il petto:

“Non riesci di nuovo a dormire?” - domandò la rossa assonnata.

“Non saprei.”

“Perché continui ad affliggerti, sono passati otto anni…” - disse sbadigliando.

“Lo so.”

“Ripensi a lui… a Nagisa?”

“Anche.”

Shinji si voltò e guardò il viso di Asuka illuminato dal chiarore della luna, dopodiché le appoggiò le mani sulle spalle:

“Ti sei mai chiesta da dove arrivassero gli angeli?”

“Ne abbiamo pescato uno in un vulcano…”

“Ma ce n’era un altro che orbitava attorno alla Terra.”

“Non ti capisco, ormai abbiamo vinto… il Third Impact non è avvenuto e l’umanità continua a esistere, perché sei così ossessionato dal passato?”

“Gli angeli non ci sono più è vero, ma da qualche parte là fuori…”

“Intendi, nello spazio?” - lo interruppe la ragazza.

“Da qualche parte là fuori… potrebbe esserci la soluzione non soltanto al mistero degli angeli, ma anche a quello dell’umanità stessa. Ricordi le analisi della dottoressa Akagi? Il loro corredo genetico era identico al nostro per il 99%, e poi ripenso a una cosa che mi disse una volta Misato…”

“Ovvero?”

“Che l’uomo potrebbe essere considerato il diciottesimo angelo.”

“Forse voleva solo usare una metafora.”

“Non ha mai voluto spiegarmelo; ad ogni modo, non è a lei che dovrei chiedere informazioni sugli angeli…”

“Ti porterebbe solo sofferenza.”

“La verità lo ha sempre fatto.”

 

Fuyutsuki uscì di casa chiudendosi lentamente la porta dietro e, seduto su una panchina, trovò ad attenderlo il fantasma della sua allieva prediletta, con le fattezze del figlio Shinji.

“Sono felice di vederti dopo tutto questo tempo.” - si avvicinò l’anziano dai capelli grigi.

“Anche per me è bello rivederla, vicedirettore.” - disse Shinji alzandosi per salutarlo.

“Allora, di cosa volevi parlarmi, Shinji?”

“Venga non stiamo sotto il sole, discuteremo bevendo qualcosa.”

I due entrarono in un piccolo bar e si sedettero ad un tavolino:

“Come sta Soryu?”

“Bene, si lamenta sempre di tutto, è quando sta zitta che mi preoccupo.” - sorrise il ragazzo mescolando lo zucchero nel suo caffè; Fuyutsuki, dagli anni successivi al Second Impact dove le risorse scarseggiavano continuamente, aveva invece imparato a berlo non zuccherato.

“Come mai hai voluto incontrare me e non tuo padre?”

“Credo lo sappia bene…”

“Non riuscite proprio ad andare d’accordo eh?” - prese un sorso dalla tazzina.

“Non è neanche venuto alla mia laurea l’anno scorso…”
“Me lo ricordo, c’ero anch’io; a proposito, come vanno le ricerche?”

“Sono anni fruttuosi, grazie agli angeli molte teorie sulla vita extraterrestre e l’esplorazione dello spazio sono state rivedute, e ciò ha portato una mole di lavoro impressionante negli osservatori di tutto il mondo.”

“Ho sentito parlare molto bene del tuo tirocinio da alcuni miei vecchi colleghi dell’università che ora lavorano all’osservatorio di Kyoto; sai Shinji, un aspirante astronomo giovane e brillante come te farebbe molto comodo alla Nerv, inoltre avresti un vero salario assolutamente dignitoso.”

“Mi spiace, non posso accettare.”

“E’ per tuo padre?”

“In parte… è che quello della Nerv è un capitolo chiuso per me ormai.”

“Allora perché mi hai chiamato?”

Incalzato, Shinji posò la tazzina, chiuse gli occhi, fece un respiro, aprì le labbra, e poco dopo giunsero le parole:

“Voglio risposte.”

“A cosa?” - domandò pacatamente Fuyutsuki.

“A tutto.”

“Sei un po’ vago.”

“Allora cercherò di andare con ordine: prima di tutto chi è Lilith?”

Fuyutsuki strinse gli occhi accigliandosi leggermente, poi si appoggiò al tavolino e serio guardò in faccia il ragazzo:

“Non potrei rivelare certe informazioni a una persona che non fa parte della Nerv.”

Shinji rimase in silenzio alcuni istanti, poi guardò l’uomo negli occhi:

“In tal caso accetto la sua offerta di lavoro.”

Fuyutsuki sorrise, riconoscendo nella risolutezza finalmente mostrata dal ragazzo la stessa determinazione di sua madre Yui.

“Sei cresciuto molto Shinji, ora sei in grado di prendere le tue decisioni.”

“Non si può avere quattordici anni per sempre.” - disse Shinji ricambiando il sorriso.

A quel punto Fuyutsuki appoggiò la schiena sulla sedia rimettendosi comodo:

“Tu l’hai vista almeno una volta, Lilith.”
“Due in realtà.”

“Viene definita come il secondo angelo, ma è un’affermazione tecnicamente errata; gli angeli sono indicati come la progenie di Adam, il primo angelo che ha causato il Second impact ventiquattro anni fa; Lilith è in realtà un’entità simile, da cui invece ha avuto discendenza la razza umana.”

“Dunque possiamo dire che Adam e Lilith sono due esemplari della stessa specie.”

“Sì, possiamo dirlo.”
“Possiamo dirlo grazie alle pergamene del mar Morto?”

“Vedo che sei informato.”

“Devo ringraziare il colonnello Katsuragi.”

“Capisco, nonostante le precauzioni ci sono comunque state fughe di informazioni… i tiri mancini di Ryoji Kaji continuano a perseguitare la Seele ancora oggi; comunque, per quello che sappiamo, Adam e Lilith sono due organismi chiamati uova della vita, che come indica il nome sono adibiti alla creazione di nuovi esseri viventi, gli angeli in un caso, gli umano nell’altro. Adam, è giunto sulla terra tramite una struttura artificiale chiamata luna bianca, e poco dopo tramite una luna nera è arrivata anche Lilith; l’impatto di Lilith con la terra è l’evento oggi denominato First Impact, da cui ha avuto origine la luna terrestre.”

“Ha detto che le lune erano artificiali, quindi qualcuno ha anche creato le uova della vita.”

“Noi li chiamiamo FAR.”

“Far?”

“First Ancestral Race. Abbiamo poche informazioni a riguardo: sono loro che hanno realizzato le pergamene del mar Morto e la lancia di Longinus, e sappiamo che quando crearono le uova della vita erano una specie ormai morente, per questo probabilmente le realizzarono come eredità e testimonianza della loro esistenza, o forse per reincarnarsi nelle loro discendenze.”

“FAR, coloro che hanno creato un Dio.”..

“Sette, in realtà; le uova della vita erano sette.”

“Quindi oltre agli umani e agli angeli, esistono altre cinque razze?”

“Non è detto, forse le altre lune stanno ancora viaggiando nello spazio in cerca di un pianeta adatto ad ospitare le uova, o forse come Adam sono rimaste sigillate molto tempo fa.”

“A proposito di Adam, dopo il Second Impact che ne è stato di lui?”

“Ci sono state due conseguenze dagli esperimenti effettuati sul primo angelo, e con la prima sei entrato direttamente a contatto: per ridurre Adam ad uno stato embrionale, il professor Katsuragi ed il suo team impiegarono DNA umano, e da questo incrocio è nato Tabris, o come lo hai conosciuto tu, Kaworu Nagisa. Di fatto però Tabris non era Adam, ma una nuova entità indipendente all’interno del quale tuttavia l’anima del primo angelo era comunque presente… in parole povere, Tabris era e non era Adam allo stesso tempo.”

“E la seconda conseguenza?”

“Poco prima che tu arrivassi a Neo- Tokyo 3, Kaji riuscì a procurare a tuo padre ciò che la spedizione Katsuragi non era riuscita ad ottenere, il corpo di Adam ridotto a livello embrionale.”

“Che cosa intendeva fare mio padre con l’embrione di Adam?”

“Questo non posso dirtelo; tuttavia, ciò che aveva in mente non si è mai realizzato, poiché l’embrione è stato rubato.”

“Rubato? E da chi?”

Fuyutsuki esitò alcuni istanti guardando nel vuoto, dopodiché sospirò e si avvicino a Shinji parlandogli a voce molto bassa:
“Dal First Children.”

Shinji lo guardò leggermente confuso: gli era sempre stato detto di essere il Third, mentre Asuka era il Second, ma non aveva mai sentito parlare di un First Children, anche se per logica qualcuno avrebbe pur dovuto esserlo, eppure non sapeva niente di questa figura di cui non si trovavano documenti, foto, o eventi che la riguardassero, esattamente com’era accaduto con sua madre.

“Chi era?”

“Non posso dirti neppure questo, posso però raccontarti cosa è successo: vedi, Shinji, prima dell’Eva 01, esisteva un altro modello sperimentale chiamato 00.”

“Sì, ho sentito parlare di questo Evangelion, ma neppure Misato è stata in grado di dirmi che fine abbia fatto…”

“Dopo aver sconfitto il terzo, quarto, e quinto angelo, il First senza alcuna spiegazione logica rubò l’embrione, salì all’interno dell’Eva 00 ed abbandonò l’orbita terrestre.”

“Suona abbastanza impossibile.”

“Infatti ancora oggi non siamo stati in grado di capire come sia stato in grado di fare tutto ciò, anche se ci sono alcune ipotesi; comunque, nonostante le nostre ricerche incessanti, in otto anni non siamo ancora riusciti a trovare nessuna traccia del First e dell’Eva 00…” - a quel punto Fuyutsuki lasciò una banconota sul tavolo e si alzò in piedi - “… ma confido che con il tuo contributo riusciremo finalmente a far luce su questo mistero.”

L’uomo si voltò ed uscì dal locale, lasciando Shinji solo a riflettere: avrebbe operato nuovamente per suo padre, ma questa volta non cercava la sua approvazione o quella del mondo esterno, questa volta agiva seguendo la propria volontà. Aveva trovato le risposte ad alcuni dei quesiti che lo avevano tormentato per anni, ma ora percepiva un nuovo bisogno, quello di poter mettere fisicamente le sue mani sui misteri della vita che ancora non aveva acquisito, e li sentiva incredibilmente vicini.

 

   
 
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