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Autore: bebe    15/07/2017    1 recensioni
Una ragazza ricca, figlia unica di un famoso produttore, fidanzata con il rampollo di un'altra agiata famiglia californiana, ovviamente approvato dal padre, incontra un attore più grande di lei, con un intenso passato sentimentale e se ne innamora. ricambiata. Ma riuscirà il loro sentimento a resistere alle malelingue, ai pettegolezzi, ed all'ostilità del padre di lei?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio di cuore i lettori che stanno seguendo questa mia ff ed in particolare Divergente Trasversale per le recensioni! Aggiungo anche un link della collezione polyvore ispirata da questa ff, così potete vedere che viso e fattezze ho pensato di dare alla protagonista femminile.

https://www.polyvore.com/hate_that_love_you/collection?id=6633190

Grazie a tutti! Al prossimo aggiornamento!

 

 

 

Josh portò Victoria fuori a cena nel suo ristorante preferito.  Sembrava davvero intenzionato a fare pace con lei, aveva addirittura spento il cellulare per concentrarsi solo su di lei, senza interruzioni.

“Ho parlato con mia madre”  iniziò a dire.

“Siamo arrivati ad un compromesso, credo. Si  occuperà solo di prenotare il country club per il ricevimento, sempre che a te vada bene questa soluzione, e per il resto se ne terrà fuori. Se  vorrai potrai farti aiutare dalla wedding planner che aveva assunto, ma mia madre mi ha giurato che non metterà bocca nelle nostre scelte…ed io, per farmi perdonare per la latitanza degli ultimi tempi, mi sono permesso di pensare alla luna di miele.” Precisò vispo, recuperando una busta dalla tasca interna della giacca e passandola alla fidanzata.

Si trattava di due biglietti per Tahiti, due settimane in quell’isola paradisiaca.

“Wow!” Esclamò Victoria, genuinamente sorpresa “Io….non so che dire ….” Farfugliò.

“Non devi dire niente! Dimmi solo che non hai cambiato idea e che mi sposerai.” Rispose, posando una mano su quella della ragazza.

“MI dispiace” Riprese a dire lei “mi sono comportata da bambina viziata credo. Non avrei dovuto prendermela con te.” Continuò “Certo che voglio sposarti. E anche se non abbiamo esattamente le stesse idee sul tipo di cerimonia, cercherò di venirti incontro, come stai facendo tu con me” aggiunse.

Josh sorrise e si sporse per baciarla, sancendo così una dolce tregua. Continuarono a cenare tranquillamente, godendosi l’ottimo cibo ed il vino, e poi raggiunsero l’appartamento di Josh e conclusero la serata nel migliore dei modi, facendo l’amore.

Nei giorni seguenti, Victoria riprese ad occuparsi dei preparativi per le nozze. Si sarebbero sposati di lì a pochi mesi,  il 10 giugno, ed avrebbero festeggiato con parenti ed amici al country club. Harriett, come aveva promesso Josh, si tenne alla larga dalla quasi nuora e non interferì più nell’organizzazione della cerimonia, anche se la ragazza era certa che continuasse a tenersi informata tramite Sally, la wedding planner. Victoria aveva cercato di farne a meno e di pensare a tutto da sola, ma fra il lavoro e la fondazione era quasi impossibile, così alla fine si affidò a Sally. In fondo doveva ammettere che era un’ottima wedding planner e, a differenza della suocera, non cercava mai di imporle le proprie idee. La ascoltava e cercava sempre di trovare soluzioni che incontrassero le sue richieste.

Le settimane volarono, scandite dal lavoro, dagli impegni con la fondazione, e dai preparativi delle nozze, ovviamente. E poi, di tanto in tanto, nonostante non ne fosse entusiasta, Victoria partecipava anche a qualche evento mondano, con suo padre oppure con Josh.  O, ancora, era Skyler a stanarla dal nido per portarla a qualche festa.

“Eddai! Levati quel broncio! Stiamo andando ad una festa, santo cielo! Come fai ad essere così asociale!”  la stava prendendo in giro l’amica, mentre si preparavano per partecipare ad una serata di gala dell’Amfar a New York.  Si erano ritrovate entrambe nella Grande Mela per lavoro. Skyler era lì da circa una settimana per seguire il tour promozionale di uno degli attori che rappresentava come PR, mentre Victoria era arrivata solo un paio di giorni prima e sarebbe ripartire a breve, dopo alcuni incontri di lavoro cui aveva partecipato al posto del padre, impegnato in Europa al momento.

“E poi è una serata benefica! Questo dovrebbe renderla meno superficiale ai tuoi occhi, no?” aggiunse.

“Più o meno” Rispose Victoria, finendo di truccarsi “Sarà pieno di ricconi snob e vip che fingeranno di essere interessati alla causa” Aggiunse.

“A proposito di vip” Riprese a dire Skyler “Ho visto in anteprima la lista degli invitati e ci sono anche Ryan e la moglie.” Osservò, scrutando con la coda dell’occhio l’amica “Hanno confermato un paio di giorni fa, quindi verranno.” Disse ancora.

“Perché me lo dici?” rispose Victoria.

“No…così….” Strinse le spalle l’amica “Vi siete incrociati spesso l’ultima volta che è stato a LA. Mi hai detto che ti ha portata in moto e ti ha lasciato il suo numero.” Aggiunse sibillina “L’hai mai chiamato?”

“No. Avrei dovuto?” ribattè.

“Me l’ha lasciato solo per levarmi d’impiccio con Josh. Per rendere credibile la scusa che si era inventato per giustificare il nostro incontro. Non credo volesse davvero che lo chiamassi!” aggiunse.

“Se lo dici tu!” Osservò Skyler “Secondo me invece te l’ha dato perché voleva che tu lo avessi.E che ti facessi sentire.” Aggiunse “Io credo che tu gli interessi” Rimarcò.

“Che? Ma…è sposato. Figuriamoci! E io sono fidanzata; è stato solo gentile e magari diventeremo amici, ma non c’è altro! Non iniziare con le tue congetture fantasiose.” Rise Victoria.

“Non è una mia fantasia!” borbottò l’altra, appena piccata “Mi limito a constatare un dato di fatto. Ovvero, che un uomo molto affascinante e sexy, seppure sposato, ti ha lasciato il suo numero. E oltre a quello, si è presentato alla fondazione per portarti a fare un giro in moto in un posto suggestivo e romantico!” precisò.

“E’ solo stato gentile. Mi ha vista pensierosa la sera della festa e visto che ha più esperienza di me in matrimoni e affini, mi ha dato dei consigli, tutto qui.” Tagliò corto Victoria.

“Si, vabbè!” rise Skyler.

Le ragazze finirono di prepararsi e poi lasciarono la loro suite e scesero di sotto, dove una limousine le aspettava per portarle al Cipriani, dove si sarebbe tenuto il gala.

Erano entrambe bellissime. Skyler aveva optato per un abito da sera rosso, accollato sul davanti ma con uno scollo generoso sulla schiena. Victoria, invece, aveva scelto un abito argentato dalla forma a sirena,  con spalline sottili, una delle quali abbellita da un fiore nello stesso tono di argento.

Appena arrivarono sul red carpet, i fotografi iniziarono a fotografarle, chiamandole per avere gli scatti dalle angolazioni migliori. Sembrava una bolgia, e mentre Skyler era sempre a suo agio in queste circostanza, Victoria non lo era affatto, ma fingeva di esserlo, sperando che il rito delle foto si concludesse il prima possibile.

Per fortuna, dopo un quarto d’ora abbondante di scatti, i fotografi si concentrarono sugli altri ospiti che stavano via via arrivando e le due ragazze riuscirono ad entrare ed a prendere posto al loro tavolo.  E Victoria rimase davvero sorpresa quando, fra i segnaposto, notò i nomi di Ryan e della moglie.

“Ehi!” richiamò Skyler, rifilandole una gomitata “ “Tu ne sapevi niente?” le domandò.

“No, giuro di no! Ho visto l’elenco degli invitati, ma non sapevo nulla dei posti e dei tavoli!” rispose.

“Non è meglio essere al tavolo con persone che conosciamo? Non ci è andata male in fondo! Ci sono lui e la moglie, un paio di modelle, e Zac Posen. Io non mi lamenterei!” rise ancora.

Poco dopo, la sala, finemente ed elegantemente addobbata, iniziò a riempirsi ed alla fine Ryan e la moglie si aggiunsero, per ultimi, al tavolo.

Lei era fasciata in un abito rosa pastello, che metteva in risalto le sue curve, coi capelli acconciati in un semiraccolto, perfettamente truccata e con svariati milioni di dollari in diamanti al collo, alle orecchie ed alle mani. Sorrideva, ma sembrava tradire un certo nervosismo. E lui era veramente affascinante nel suo completo blu scuro con tanto di farfallino. Peccato avesse il muso lungo di chi è reduce da un litigio.

Salutarono gli altri commensali, e quando notò Victoria, Ryan non riuscì a nascondere una certa sorpresa. Quella fu l’unica interazione fra i due, visto che per il resto della cena, lui quasi finse che lei non fosse lì, evitando accuratamente anche solo di guardare nella sua direzione. La ragazza ovviamente se ne accorse, ma fece finta di nulla, anche se non capiva questo suo atteggiamento.

Solo verso la fine della serata, quando rimasero soli al tavolo, si ritrovarono giocoforza obbligati a rivolgersi la parola.

“Peccato non ci sia una terrazza dove scappare!” disse lei, accennando un sorriso.

“Già!” rispose solo lui, guardando distrattamente nella sua direzione, e poi finendo il suo bicchiere di vino.

“Scusa ma ce l’hai con me, per caso?” gli domandò allora lei, incapace di trattenersi.

“Io? No. Dovrei  forse?” le rispose per le rime lui ed a dispetto delle sue parole sembrava che ce l’avesse eccome con lei.

“Non ne ho idea! Magari ti sei svegliato male!” rispose lei, allargando le braccia “E’ tutta la sera che cerchi di evitarmi, e ci sei riuscito anche se l’impresa era ardua, essendo allo stesso tavolo. Sembra quasi che ti abbia offeso, ma non mi pare proprio, non ci vediamo da mesi!” osservò “O magari sei così nervoso perché venendo qui hai discusso con tua moglie. Dai consigli a me e poi non li metti in pratica?” lo provocò.

“Piantala, non sai neanche di cosa parli” rispose asciutto lui.

“E invece a quanto pare ho punto nel vivo!” gli fece notare lei “Ora continua pure a fingere che io non esista!” aggiunse.

“Ho letto l’annuncio del matrimonio sul Times!” riprese a dire lui “Con tanto di foto dei piccioncini felici. Non ti facevo tipo da cose così smielate e ostentate!” aggiunse sarcastico.

“Cosa? Di che parli?”

“Dell’annuncio ufficiale delle tue nozze sul Times. Non dirmi che non ne sapevi niente. Era nell’inserto speciale di ieri. Ogni due domeniche pubblicano gli annunci di matrimonio di qualche coppietta snob e ricca. Ieri c’eravate tu e il broccolo” le spiegò.

“Non ne sapevo niente. Dev’essere stata un’idea di mia suocera. Per fortuna doveva tenersene fuori” osservò quasi fra sé e sé la ragazza.

“Pensavo fossi diversa da lui. Credevo che davvero fossi l’eccezione alla regola, che non fossi la solita figlia di papà e invece lo sei. Quindi forse è bene che te lo sposi. Siete proprio perfetti insieme!” disse ancora.

“Ma come ti permetti? Insomma, nemmeno mi conosci, ci siamo visti un paio di volte, e pensi di sapere tutto di me? Dispensi consigli, non richiesti fra l’altro, e poi che fai? Ti inalberi se non li seguo? Io sola decido per me e ragiono con la mia testa” rispose piccata.
“Si, come no! Certo!” la incalzò ironicamente lui “Infatti hai accettato di sposarti in grande come volevano lui e la sua famiglia, proprio perché usi la tua testa. Ti hanno fatto il lavaggio del cervello e tu manco te ne sei accorta!” la prese quasi in giro.
“Non che ti debba qualche spiegazione, ma per tua informazione,  Josh ed io abbiamo chiarito la faccenda del matrimonio, abbiamo parlato e sto organizzando tutto io. Abbiamo raggiunto un compromesso, ed annuncio sul giornale a parte,  quello che si farà o non si farà lo stiamo decidendo insieme. Non capisco perché la cosa ti irriti tanto! Non sei nessuno per giudicarmi! Forse sei così avvelenato non perché io non ho seguito i tuoi consigli, ma perché tu stesso non l’hai fatto quando era il momento ed ora ti ritrovi infelice. Bè caro mio, mi dispiace, ma non è colpa mia!”

Lui la fulminò con lo sguardo ed era sul punto di risponderle per le rime, ma non ne ebbe il tempo, perché sia sua moglie che gli altri seduti al loro tavolo tornarono. Tuttavia, la tensione che c’era fra di loro era palpabile.

Appena possibile, Ryan si alzò e, nonostante l’evidente disappunto della moglie Blake, che avrebbe voluto  rimanere, se ne andò via. Poco dopo Skyler e Victoria fecero lo stesso. Durante il tragitto in auto, non volò una mosca, ma una volta rientrate in albergo, Skyler cercò di sondare il terreno. Non fu semplice farsi raccontare dall’amica cosa fosse successo, ma alla fine la spuntò, forse prendendola per sfinimento.

“A me sembra la reazione di un uomo geloso! Te l’avevo detto che gli piacevi!” chiosò compiaciuta Skyler.

“A me sembra la reazione di un frustrato. E pure un po’ psicolabile! Magari si è calato troppo nei panni di Wade Wilson!” osservò l’altra “Comunque, qualsiasi sia la ragione, non sono affaracci suoi! Ma chi gli hai mai chiesto niente!” continuò a dire borbottando “Mai come ora sono sicura della mia scelta! Se a lui è andata male, mi dispiace! Josh si sta sforzando, mi è venuto incontro, abbiamo risolto la cosa, non ho motivo di avere dubbi!” concluse decisa.

Archiviata quella serata mondana, l’indomani Victoria prese un volo di ritorno per Los Angeles, decisa a lasciarsi Ryan ed i suoi giudizi alle spalle. Aveva ben altro a cui pensare! Ormai mancava poco più di un mese alle nozze, ed aveva ancora alcuni dettagli da definire con la wedding planner e con lo sposo.

Riuscì però ad incontrare Josh solo un paio di giorni dopo il suo rientro, perché anche lui era stato fuori per lavoro. Parlarono delle nozze, dell’annuncio sul giornale, architettato, come aveva immaginato la ragazza, dalla suocera, ma diversamente dal solito non finirono per discutere. Lui in realtà sembrava piuttosto distratto, cosa che non sfuggì alla sua fidanzata.

“Pensavo di arrivare cavalcando un unicorno. Pensi che sarà possibile trovarne uno?”  disse lei ad un certo punto.
“Si, si. Come vuoi tu!” rispose lui chiaramente distratto.

“Allora davvero non mi stavi ascoltando! Ho appena detto che vorrei arrivare su un unicorno!” lo prese in giro.

“Scusa, sono solo un po’ stanco!” si giustificò lui.

“Problemi di lavoro?” domandò.

“Si e no!” rispose in maniera piuttosto evasiva.

“Josh, stiamo per sposarci. Magari non potrò aiutarti a risolvere i problemi, sai che di finanza capisco poco, ma posso ascoltarti!” riprese a dire lei.

Josh sospirò.

“Ok, va bene. In effetti c’è una cosa che devo dirti!” iniziò a dire. Sembrava sulle spine ed era strano perché di solito era molto controllato.

“Il lavoro sta andando bene, molto bene, tanto che mio padre, insieme ai suoi soci, ha deciso di aprire una succursale a Londra” spiegò.

“Wow! E’ una splendida notizia!” esclamò la fidanzata.

“Si, lo è. E ha anche pensato di mandare me in loco a dirigerla.” Aggiunse.

“Oh” gli fece eco lei  “E per quanto dovrai fermarti?” gli chiese.

“Bè, sarà un processo lungo. Fra avvio ed inizio dell’attività, abbiamo stimato almeno un paio d’anni!” rispose.

“Due anni?” rimarcò lei “Ma…e noi?”

“Ho già pensato a tutto! Insomma, sarà un nuovo inizio per entrambi!” le disse, speranzoso che lei accettasse di buon grado.

“Un nuovo inizio? Ma la mia vita è qui! Il lavoro, la fondazione!” rispose.

“Eddai! Puoi lavorare per tuo padre anche da Londra! E poi, che bisogno c’è che tu continui a lavorare? Presto saremo sposati e avremo dei figli! Avrai già tanto da fare con la casa nuova a Londra! Guarda, ho delle foto!” aggiunse, recuperando l’iPad e mostrandole le foto di un attico super lussuoso nel centro di Londra.

Victoria lo fissò perplessa, ed anche innervosita.

“Scusa, hai comprato questo appartamento senza dirmi nulla? Senza parlarne prima con me? Eri davvero sicuro che ti avrei detto di si? Che avrei stravolto la mia vita per seguirti a Londra come se fossi una ragazza zainetto??” rimarcò basita.

“Vicky, per favore! Non iniziare a protestare come tuo solito! Non ti ho mica chiesto di seguirmi in giro per il mondo all’avventura a bordo di un camper! Santo cielo! Stiamo parlando di Londra, di una città pazzesca, di una nuova esperienza, un nuovo capitolo solo nostro, in un appartamento di lusso e tu reagisci così? Sai quante vorrebbero essere al tuo posto?” le fece notare. Ancora una volta, stava dando la colpa a lei, senza nemmeno sforzarsi di capire le sue ragioni. Lui aveva deciso per entrambi e lei doveva farsi andare bene quella decisione non condivisa. Le parole di Ryan le ronzarono nuovamente e fastidiosamente in testa. Era convinta che Josh fosse cambiato, che stesse sforzandosi di capirla, ma probabilmente la ‘resa’ sulle nozze era solo un diversivo, un contentino per arrivare al trasferimento a Londra. E pochi istanti dopo Victoria ebbe la conferma dei suoi dubbi.

“Da quanto lo sai?” gli chiese. Lui non rispose subito, così lo incalzò nuovamente.

“Ti ho chiesto da quanto lo sai! Non si compra un appartamento in quattro e quattro otto! Dovevi saperlo da settimane almeno!” rimarcò.

“Lo so dall’inizio dell’anno, va bene?” rispose lui infine, iniziando a sua volta ad alzare il tono.

“Ah ecco ! Ora capisco come mai sei stato così remissivo sulle nozze ultimamente! Volevi tenermi buona in attesa della grande sorpresa!” osservò, alzandosi e recuperando la borsa-

“Dove vai adesso? Victoria! Sono stanco di correrti dietro! Ho deciso da solo, va bene! E allora? Ero convinto che non ti dispiacesse andartene da qui, liberarti dalla fala di tuo padre! Non era quello che volevi? Ricominciare altrove, da zero, senza l’etichetta del tuo cognome cucita addosso?” rimarcò, alzandosi a sua volta.

“Si, ma non così! Non per seguire te! Tu là hai un lavoro, io cosa farei? La casalinga? Chi ti ha detto che mi basti? Non ne abbiamo mai parlato! Non abbiamo mai parlato di figli! Ma perché dovremmo farlo? In fondo si fa sempre quello che vuoi tu, quando vuoi tu!” sbottò infine lei.

“Ancora questo disco? Se non vuoi più sposarmi, dillo e basta! Sono mesi che cerchi scuse per tirartene fuori!” la pungolò lui.
“E va bene! Non voglio più sposarti! Ora l’ho detto!” disse lei serissima, così seria che Josh per un attimo stentò a credere alle sue orecchie. L’aveva pungolata, ma mai si sarebbe di aver colto nel segno.

“Non voglio sposarti. Mi dispiace, ma non posso! Non vogliamo le stesse cose, lo sapevo. Ci penso da quando mi ha chiesto di sposarti ed ora è evidente che vogliamo andare in direzioni diverse. Mi dispiace, ma non può funzionare ed è meglio chiuderla qui prima che si tardi” concluse e senza dargli tempo di aprire bocca, se ne andò.

Una volta in auto, mentre si allontanava dall’appartamento di Josh, iniziò a sentirsi sempre più leggera e decisamente sollevata. In cuor suo, sapeva che sarebbe finita così, anche se negli ultimi mesi le cose fra loro erano migliorate. Aveva soprasseduto su tante cose, su tante differenze e divergenze di vedute fra di loro, ma non poteva farlo anche stavolta. Si trattava della sua vita, lui non poteva arrogarsi il diritto di decidere per lei, come se fosse una povera idiota incapace di intendere e di volere.  Non poteva passarci sopra stavolta, né lo voleva. Voleva qualcuno che fosse in grado di starle accanto, di essere presente, ma senza soffocarla né decidere al posto suo, capace di farla ridere, di parlarle quando era necessario e di restare in silenzio quando le parole fossero state superflue. Non era certa che un uomo simile esistesse veramente, ma era sicura che non si trattasse di Josh.

 

 

  
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