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Autore: EragonForever    15/07/2017    3 recensioni
L'universo è in pericolo di estinzione, un'antica minaccia sta tornando per rimpossessarsi della conoscenza del Pilastro dell'Equilibrio per piegare l'intera umanità al suo volere. Ma prima dovrà fare i conti con una nuova generazione di Guardiani, sei ragazzi provenienti da dimensioni diverse rinati a nuova vita e divenuti immortali, forti del potere delle Arti Mistiche, dovranno dare fondo a tutta la loro energia per fermarlo. Perchè se la guerra incombe, la nostra umanità non avrà un futuro.
***
Salve gente, questa è la nuova versione appena ristrutturata, spero con il cuore che vi piaccia
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 9: Pyrus la Dimensione del Fuoco

Pyrus era una terra molto vasta, a vederla ricordava molto una savana per la sua vegetazione, anche se il clima era mite e ospitale. Essa era divisa in 25 Clan delle Lande che dominavano le Terre del Branco, dove al centro si stagliava un immenso vulcano chiamato Nido delle Fiamme. Il nome era dovuto al fatto che in esso dimorava Phoenix, la Grande Fenice.

Un tempo i clan erano governati dai draghi che li guidavano con giustizia e salvaguardavano l'ordine. Col tempo però vennero messi da parte e la guida venne lasciata agli umani, che però a causa della loro corruzione diedero il via a innumerevoli contrasti tra i vari clan. Ognuno di essi aveva una cultura fortemente tribale e barbarica, ben più regredita di quella delle altre dimensioni.

Fu li che si aprì il portale da cui uscì Maverick. Quando vide la sua terra natia ebbe un tuffo al cuore, mentre ricordi poco piacevoli gli tornavano alla mente. Scosse la testa: non era tornato per fare un tuffo nel passato ma per recuperare coloro che avevano deciso di fare di testa loro e fortuna volle che non ci mise molto a trovarli. Infatti non molto distante potè udire delle grida di protesta decisamente famigliari.

Rimboccandosi le maniche e preparandosi a suonargliele di santa ragione si diresse verso le voci.

"Lasciateci andare maledetti barbari! Siamo venuti qui per aiutarvi, dovreste ringraziarci invece di saltarci addosso come indemoniati!"

Maverick sorrise nel riconoscere la voce di Shin.

"A quanto pare si è cacciato nuovamente nei guai ... anche se questa non è una novità. E non è da solo, percepisco anche Shea. Bene, due piccioni con una fava, sarà meglio aiutarli prima che si facciano ammazzare.", si disse tra se e se per poi correre in quella direzione.

Nel frattempo infatti i due erano stati catturati dal Clan delle Anime Fiammeggianti, il più civilizzato degli altri ma non per questo meno barbaro, e che senza troppe cerimonie li aveva portati al centro del villaggio.

Il luogo non era che un ammasso vago e caotico di tende dalla forma conica, sorrette da alcuni pali contorti e costruite in pelli di animali esotici. Esse si alternavano tra stalle rozzamente costruite in edifici in paglia e focolari ardenti, mentre alcune forge indicavano le sedi dei fabbri e i bambini si rincorrevano divertiti, seguiti dai loro cani da caccia. Le tende erano distribuite in una cerchio, circondato da una rozza palizzata in legno e al centro del quale si trovavano un ampio spiazzo con la tenda del Capoclan, oltre che il focolare principale.

Furono quindi legati a uno spesso palo in legno con delle catene in acciaio puro, troppo grosse anche per loro e impossibili da spezzare.

Essi erano stati colti di sorpresa, motivo per cui non avevano fatto in tempo a difendersi.

E ora eccoli lì, legati come salami e osservati quasi fossero carne da macello.

"Che facciamo con loro? Sono entrati nelle nostre terre senza alcun permesso, infangandole con i loro piedi impuri e offendendo la Grande Fenice. Io dico di scotennarli.", fece uno dei guerrieri, il corpo coperto di neri tatuaggi tribali.

"Naaahhh ... sono ancora giovani e sarebbe un peccato ammazzarli. Non siamo tanto crudeli, piuttosto ... il tipetto con la faccia da sberle sarebbe un ottimo giullare, mentre lei ha proprio un bel visino. Come compagna di letto sarebbe perfetta.", fece un altro, osservandoli sadicamente.

"Ehi, lei non è mica di vostra proprietà ... anzi, è la MIA ragazza, chiaro? Torcetele un capello e do i vostri gioielli in pasto ai draghi!", sbottò Shin, irato.

Il guerriero scoppiò a ridere, divertito.

"E chi lo dice? Tu? Nanerottolo? Non saresti capace di uccidere nemmeno una zanzara!", replicò, tra le risate.

"Si, io. Razza di barbaro puzzolente e privo di materia grigia!"

L'uomo allora, adirato, gli afferrò il collo, stringendolo in una morsa letale, sotto lo sguardo impietrito di Shea.

"Osi offendermi? Ora la pagherai cara, razza di mocciosetto insolente!!!", urlò con voce tonante, estraendo una possente ascia bipenne.

Fece per colpirlo quando ...

"Fermo, per l'amor del cielo!", gridò Maverick a gran voce, accorrendo trafelato.

Nel vederlo, i suoi amici tirarono un sospiro di sollievo, mentre la tribù lo fissava con stupore, riconoscendolo.

Il guerriero, di nome Stoik, lasciò andare Shin, che riprese a respirare. Chinò quindi il capo, in segno di rispetto, mentre i suoi compagni osservavano la scena sorpresi e perplessi.

Maverick allora si avvicinò.

"Come Erede del Clan delle Anime Fiammeggianti, e Guardiano del Fuoco, esigo che i miei amici vengano liberati immediatamente.", disse con voce autoritaria.

Stoik annuì, sebbene a malavoglia, e liberò quindi i due ragazzi, che corsero verso l'amico guardandolo interrogativi.

Lui sospirò.

"Vi racconterò tutto.", mormorò appena per poi guidarli all'interno di una delle tende.

Non appena furono soli, li guardò con aria di rimprovero.

"Ma prima ... SI PUÒ SAPERE CHE DIAVOLO AVETE NELLE VOSTRE SCATOLE CRANICHE?!? Avete deciso di fare di testa vostra, e per poco non vi ammazzavano. Accidenti, pensavo che un briciolo di buon senso ce lo doveste avere!", li sgridò.

Loro abbassarono lo sguardo senza dire nulla, sapendo che aveva tutti i motivi per essere arrabbiato. In fondo, avevano disobbedito agli ordini.

Dopo il rimprovero però parve calmarsi.

"Comunque ... è giusto che sappiate ogni cosa.", esordì, prima di fare una pausa e riprendere, "Io sono il figlio ed erede del Capoclan delle Anime Fiammeggianti, Udin. Come tale, un giorno, avrei dovuto prendere il suo posto. Mio padre, però, era tutto fuorché disposto a lasciare il ruolo di guida del clan e non poteva sopportare l'idea che un giorno avrei potuto sostituirlo. Quindi venni esiliato.

E ora eccomi qui, tornato nella mia terra natia per salvarvi le chiappe. Bella storia, vero?", raccontò, con un filo di voce.

Shea allora gli mise una mano sulla spalla, con apprensione.

"Ci dispiace, non ne avevamo veramente idea.", mormorò appena.

"Tranquilla, non potevate certo esserne a conoscenza. Comunque sono qui anche per un altro motivo: bisogna radunare i clan immediatamente."

Uscirono quindi dalla tenda, dove i membri più importanti della tribù li stavano attendendo in silenzio. Tra essi, spiccava in particolar modo Udrobur, il Capoclan eletto, anni addietro, poco dopo la morte del padre di Maverick, deceduto in una sommossa dopo la sua partenza a causa del regime tirannico che aveva instaurato all'interno del clan.

L'uomo, un energumeno dagli accesi capelli rossi in stile rasta e il corpo coperto di cicatrici bianche e diafane.

Non appena li vide uscire, chinò appena il capo, esordendo.

"Ebbene? Cosa volete che facciamo, Maverick Zanna Scintillante?", chiese, con tono di rispetto.

Il giovane sospirò, dando direttive affinché i messaggeri più veloci venissero inviati in ogni angolo delle Terre del Branco, per riunire tutti i Capiclan presso la Rupe del Fuoco, dove si sarebbe tenuto un raduno per decidere il da farsi. Infatti, mentre raggiungeva il villaggio, il giovane aveva notato come, dai confini estremi di quelle terre, provenisse un fortissimo potere magico.

Solo un esercito al completo avrebbe potuto creare qualcosa di simile, e dopo essersi consultato con i compagni avevano deciso che, giunti a quel punto, tirarsi indietro sarebbe stato inutile.

Gli uomini partirono la sera stessa e, in meno di una settimana, riuscirono a radunare tutti i capi dei 25 Clan delle Terre del Branco.

Ogni clan spiccava sugli altri, e non solo per il diverso modo di vestire e atteggiarsi, ma soprattutto per l'astio evidente che vi era tra essi e quelle culture così differenti.

Maverick tuttavia non si lasciò intimorire e si fece avanti sotto gli sguardi sorpresi dei presenti, che non avevano immaginato fosse stato proprio lui, col proprio ritorno, a convocarli. Alcuni cercarono di protestare, mettendo in discussione il suo valore come esiliato, ma furono adeguatamente zittiti sia da lui che dai suoi compagni.

Quindi si schiarì la voce.

"Sentite, so che vi può sembrare strano tutto questo ma vi ho radunati per una questione assai importante.", iniziò.

"Ovvero?", chiese Stoik, con aria palesemente insofferente.

Alcuni annuirono, quasi a supportare il suo atteggiamento indolente nei confronti di quello che, sebbene un tempo avesse potuto essere il loro leader, ormai non era che un esiliato. Almeno secondo alcuni.

Maverick si schiarì nuovamente la voce e riprese, stavolta più duramente.

"Mentre voi ve ne state qui a uccidervi a vicenda ho potuto notare che ai confini delle Terre del Branco vi è un nemico pronto a invaderci. Hypnos sta radunando le proprie forze, costituendo un esercito che si fa di giorno in giorno sempre più grande, e presto nessuno sarà in grado di fermarlo. Ora, l'unico modo per combatterlo è quello di unirci per difendere le nostre terre. Basta con inutili guerre intestine perchè lottare tra di noi non è la soluzione e peggiorerebbe le cose ancora di più. Perciò la mia proposta è questa, unirci per sconfiggere il nemico!", esclamò.

I presenti allora lo guardarono piuttosto interdetti.

Era evidente come, nonostante la minaccia incombente, in pochi riuscissero ad accettare l'idea di mettere da parte i propri rancori tanto facilmente. Erano millenni che i clan si combattevano tra di loro, il sangue sparso era così tanto che, ormai, essi non conoscevano altro modo di vivere oltre a quello di lottare tra di loro. Molti avevano perso amici e famigliari durante quelle faide interne, e non erano disposti a mettere da parte il proprio orgoglio in quel modo.

Tanto meno se era un ragazzino a chiedere loro di farlo.

"Frena un attimo ragazzino, cerca di non montarti troppo la testa solo per il titolo che porti. Qui non siamo a Iryndiel, o in un'altra dimensione ... il titolo dei Guardiani per noi non ha alcun valore. L'unica cosa che conta è la forza, e se non dimostri di averla non vali meno di niente, sappilo!", disse uno dei capi, la chioma selvaggia che gli ricadeva come una criniera lungo i fianchi.

Il vecchio saggio delle lande allora si fece avanti, guardando Maverick con sguardo penetrante.

"Hanno ragione ragazzo, se vuoi che ti seguano come unico capo dovrai riuscire a domare Phoenix, poiché solo l'Eletto della Fenice potrà unire i clan in uno solo.", rispose.

Il Guardiano allora guardò i presenti con sguardo determinato, dato che il vecchio saggio aveva ragione.

"E sia, partirò per il Nido delle Fiamme"

 

 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP, eccomi qui con il nono capitolo. Da quello che leggerete potrete vedere che la situazione non è affatto delle più rosee. Riusciranno i nostri tre Guardiani a risolverla prima che precipiti letteralmente? Lo scoprirete nei prossimi capitoli!

Ringrazio di cuore Teoth per il suo aiuto nel sistemare le cose che non vanno, e ovviamente i miei fidati seguaci Vago e KinghtofFire per le loro recensioni e preziosi consigli e nuovamente Teoth. Detto questo non ho altro da dire, solo ... alla prossima avventura!

Baci la vostra EragonForever!

   
 
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