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Autore: _SamanthadettaSam_    15/07/2017    1 recensioni
-Crotis-
Dal testo:
"Sembrava una normale chiamata di soccorso quella che arrivò alla 51 quel giorno: si trattava di un civile intrappolato su una scala antincendio pericolante.
Otis era ormai abituato ad aspettarsi di tutto da ogni chiamata che ricevevano, di certo non si aspettava di trovare Freddie Clemente intrappolato lassù."
Il mio primo tentativo in questo fandom ma soprattutto con questa ship che in quattro stagioni (e soprattutto dopo la 4x10) mi ha preso il cuore ^.^
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Joe Cruz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A big beatiful idiot
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Sembrava una normale chiamata di soccorso quella che arrivò alla 51 quel giorno: si trattava di un civile intrappolato su una scala antincendio pericolante.
Otis era ormai abituato ad aspettarsi di tutto da ogni chiamata che ricevevano, di certo non si aspettava di trovare Freddie Clemente intrappolato lassù.

Lo stesso ragazzo che Joe aveva cercato di far uscire da un brutto giro ospitandolo alla 51, per il quale egli aveva garantito pur di farlo lavorare al Molly.
Lo stesso ragazzo che aveva ripagato tutta quella gentilezza accoltellando Herrmann, le quali prospettive di sopravvivenza erano ancora appese ad un filo.

Vederlo là sopra inondò il moro di un senso di sollievo, perché l’aggressore di Christopher sarebbe presto stato consegnato alla giustizia. La cosa che lo sorprese di più quel giorno però fu vedere Cruz che sgomitava per essere lui il pompiere che lo avrebbe soccorso. Conosceva Joe meglio di se stesso ed era assolutamente sicuro che quel gesto, più che salvare il ragazzo, era rivolto a placare i sensi di colpa che lo stavano logorando da quel maledetto incidente.
Brian aveva ancora impresso nella mente lo sguardo vuoto e spento che aveva l’amico in ospedale, mentre osservava la povera Cindy prendersi cura del marito. Egli si accusava di tutto quello che era successo e vederlo in quelle condizioni era ogni volta una fitta al cuore per Otis. Per quanto tentasse di consolarlo e fargli capire che quello che doveva sentirsi in colpa era il ragazzo e che l’unica cosa di cui si poteva accusare era di aver cercato disperatamente di salvare qualcuno da un futuro oscuro, Joe però sembrava non riuscire a ritrovare la pace perduta. Forse quel salvataggio era la cosa giusta per riuscire a riavere indietro il sorriso sul volto del suo amico. Otis lo vide salire la scala mobile in fretta, mentre dentro di lui nasceva un’improvvisa preoccupazione.
Era ormai una sensazione normale in quel periodo: da quando non lavoravano più nella stessa squadra, ad ogni salvataggio o edificio in fiamme, Brian non poteva che preoccuparsi per la vita dell’amico e provare anche un forte senso d’impotenza nel doverlo soltanto guardare da lontano e non assisterlo come invece erano entrambi abituati fin dal suo arrivo in caserma come candidato dell’autopompa 81. Anche quella volta l’unica cosa che poteva fare era osservarlo dal basso, pregando che niente andasse storto. Sapeva che quelli erano i rischi del mestiere, erano pur sempre vigili del fuoco, ma era come se la sua mente e il suo corpo non rispondessero più quando si trattava di quel ragazzone. Per lui era come se Joe fosse la calamita che era capace di destabilizzare la sua bussola interiore, rendendolo disorientato..
Perso nei suoi pensieri, Otis si accorse troppo tardi di quello che stesse accadendo intorno a lui ma soprattutto a Cruz. Alzò subito lo sguardo appena sentì il comandante Boden ammonire Kelly, notando con orrore che il suo migliore amico si era sporto troppo all’infuori della scala, tanto che metà del suo corpo ora penzolava nel vuoto, il braccio teso verso Freddie che sembrava restio ad accettare. Quella scena ebbe il potere di una secchiata di acqua gelida. Il corpo di Brian cominciò a tremare incontrollato, l’istinto che gli urlava di correre su per quella maledetta scala mobile e recuperare Joe per ripotarlo a terra sano e salvo. Ed effettivamente le sue gambe si mossero e senza neanche accorgersene, era arrivato vicino al camion della squadra 3 prima di riprendere il controllo e fermarsi da fare davvero quello che la vocina dentro di lui gli diceva.
“Cosa pensi di fare?! Dare spettacolo davanti a tutti Brian?!” Si rimproverò tra sé, lo sguardo fisso verso Joe che ancora penzolava pericolosamente. Quelli furono i minuti più terribili e lunghi della sua vita; Otis quasi trattenne il fiato in quel lasso di tempo finché finalmente non vide l’amico urlare di abbassare la scala, le mani che stringevano con tutte le sue forze quella di Freddie.
Per Brian fu come tornare a respirare dopo troppo tempo passato in apnea. La preoccupazione e il tremolio di terrore lo abbandonarono lasciando spazio a una più calda sensazione di sollievo, che lo avvolse come una coperta. Freddie venne consegnato immediatamente alla polizia che lo scortò dentro la loro vettura tra il silenzio generale. Otis però non era attento all’arresto del ragazzo, il suo sguardo era fisso verso la figura di Joe che stava scendendo dal camion, dandogli le spalle. Il suo corpo, come qualche minuto fa, si mosse prima che la testa potesse recepire tale azione e si avvicinò all’amico attirando la sua attenzione. Cruz gli rivolse uno sguardo da cane bastonato, già pronto a ricevere una ramanzina per l’incredibile imprudenza che sapeva di aver commesso. Quella era infatti l’intenzione del moro quando lo aveva visto sopra quella scala; ma in quel momento l’unica cosa che voleva fare era stringerlo forte tra le sue braccia e dirgli che aveva fatto la cosa giusta, fin dall’inizio. Voleva dirgli che lo ammirava per il modo con il quale cercasse di salvare chiunque gli fosse vicino, che per lui la loro amicizia era una delle poche cose preziose che possedeva e che per lui avrebbe affrontato anche le fiamme dell’inferno senza pensarci su due volte. Avrebbe voluto dirgli questo e molto altro ma l’unica cosa che riuscì a dire fu:
- Sei un idiota… - A quelle parole Cruz abbassò la testa colpevole, aumentando se fosse possibile il suo sguardo da cucciolo bastonato.
- Un fantastico, bellissimo idiota… Vieni qui. – Concluse subito dopo Brian, allungando la sua mano dietro la nuca di Joe e facendo in modo che le loro fronti si toccassero. Quel piccolo e breve contatto per entrambi valse più di mille parole. Per Otis fu come un balsamo miracoloso la percezione del calore e dell’odore che il corpo dell’amico emanava, tanto che non riuscì a fermarsi dal sorridere; Per Cruz fu una sensazione paradisiaca di pace. Non si aspettava un gesto simile da parte del moro che era un tipo riservato e non molto espansivo, al contrario di lui che non perdeva neanche la scusa più banale per avvicinarsi al moro. Ma Joe cercò di non pensarci e di concentrarsi su tutte le sensazioni che quel momento gli stava offrendo. Quando sentì Brian allontanarsi e ritornare dai suoi compagni di squadra, Cruz non riuscì a trattenere un piccolo sorriso
Gli sembrava di sentire ancora il calore della fronte del moro sulla propria ed era intenzionato a fare tesoro di quel piccolo momento, mentre ogni centimetro del suo essere già reclamava la vicinanza dell'altro.

Angolo dell'Autrice:

Salve a tutti!
Vorrei inanzitutto ringraziarvi per essere arrivati fin qui e per aver ovviamente letto questo mio piccolo sclero.
Vedendo questa scena della 4x10 in televisione quasi una settimana fa, avevo già deciso di riproporla in forma di fanfiction con in aggiunta quello che secondo me, sono i pensieri dei personaggi.
Mi scuso se per caso ci sono degli errori di qualunque tipo anche sotto il profilo dell'IC dei personaggi o di come abbia raccontato i fatti.
Non scrivevo da molto e, per facilitarmi la vita, ho voluto ritornare a scrivere con un fandom sul quale non avevo mai messo piede xD
Se volete lasciare una piccola recensione, sarò felicissima di rispondervi e di confrontarmi con voi su questa "strana coppia" che per me è diventata la mia OTP della serie.
Spero di riuscire a scrivere altro su di loro perche meritano moltissimo (soprattutto Otis visto che non c'è neanche nella lista dei personaggi T.T)
Un Bacione
Sammy
   
 
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