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Autore: Khailea    15/07/2017    1 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo:
Jack
Daimonas
Ailea  
Khal
Lighneers
Zell
Astral
Lacie
Hope
Grace
Milton
Seraph
Alexander
Johanna
Samantha  
Diana
 
 
 
Ci sono giorni in cui la tensione è quasi palpabile all'interno della scuola, quello era uno di quei giorni.
L'intero gruppo che era stato mandato sull'isola era tornato vittorioso ma nonostante il risultato ben pochi festeggiavano, i motivi erano vari.
Invidia per non esser stati scelti, per dover acclamare qualcun altro, il sapere che tutto l'orgoglio non era proprio e che la forza d'altri era stata nascosta solo per un sorteggio casuale, "Io sono più forte, avrei dovuto esserci io non loro."
Alla maggior parte del gruppo però questo non importava.
Daimonas era arrivato in aula assieme a Milton e a Samantha, dopo aver fatto la guardia a Jack per tutta la notte le aveva accompagnate per maggiore sicurezza, era abituato agli sguardi minacciosi su di sé quindi quasi non si accorse del loro aumento, al contrario però lo fece per quelli che guardavano la sua amica.
Se avessero provato a toccarla gliel'avrebbe fatta pagare, fino a quando si trattava di lui non era un problema quindi avrebbe potuto benissimo farle da scudo. Sperava però che non durasse troppo tempo quella situazione, non voleva l'umore di lei peggiorasse.
In un certo senso però era esattamente ciò che era successo, entrando in aula aveva tenuto lo sguardo basso tutto il tempo senza lasciare la mano di Sammy, si sentiva a disagio ma non voleva mostrare quella sensazione, continuava a pensare che doveva esser felice che il suo amico stesse bene, e che presto si sarebbe risolto tutto.
Aveva cercato di tenere buona la bambina accanto che da quando erano arrivati non smetteva di meravigliarsi per ogni cosa, voleva parlare e giocare con tutti, era molto difficile tenerla ferma ma la sua allegria le dava modo di sorridere.
In fondo all'aula vicino a loro c'era poi Jack, che visto era troppo vicino a Milton doveva sopportare lo sguardo gelido di Daimonas che raramente si spostava verso altri, non era stata una scelta voluta era rimasto solamente quel banco dove sedersi.
Comunque poco gli importava, nonostante anche in quella scuola la maggior parte pensasse solo a lottare c'era già una chiara differenza rispetto all'isola su cui erano, lì c'erano delle tecniche da imparare ed erano di sicuro più lontani dall'essere semplici bestie, avrebbe avuto molti modi per divertirsi.
Astral e Lacie in particolare erano stati da sempre fonte di intrattenimento per molti, in quello stesso momento la sorella stava saltando da un banco all'altro felice di essere tornata.
-Nya Astral festeggiamo tutti insieme nya!-
-Lacie calmati!-
Il fratello stava facendo di tutto per fermarla, non voleva la sua gonna si alzasse più del dovuto ma lei era peggio di un anguilla, aveva travolto anche alcuni ragazzi dalla foga, nessuno però si azzardava a ridere visto che la reazione di lui non sarebbe stata delle migliori.
-Nya siamo i più forti!Siamo i più forti nya!-
-Si lo siamo ma mettiti seduta per favore!-
Spingendo le gambe conto la schiena di un ragazzo su cui era accidentalmente salito Astral riuscì a darsi abbastanza slancio da cadere addosso alla sorella, catturandola.
Quel buffo gioco l'aveva così divertita che non la smetteva di ridere, c'era però qualcuno che non ne aveva la minima voglia.
Ailea seduta vicino alla finestra teneva tra le mani un coltello sporco di sangue e non smetteva di colpire il proprio banco, da quando si era svegliata al momento in cui si era seduta aveva colpito chiunque fosse stato abbastanza vicino, senza ingaggiare tuttavia una vera e propria lotta.
Era tremendamente nervosa, non aveva dormito bene e pensava ancora ai soldi che aveva perso a causa di Lighneers.
Il suo viso contratto la rendeva particolarmente minacciosa, e dire che di solito visto il suo aspetto da semplice studentessa non incuteva molto timore.
-Se non vuoi romperlo datti una calmata.-
Le disse Serph accanto, era la prima frase che le diceva da quando erano tornate ed il tono non era particolarmente amichevole. Non aveva nulla contro Ailea ma il suo atteggiamento della mattinata non era facile da gestire.
-Mph.-
Pochi istanti dopo il motivo della sua rabbia le si avvicinò, non aveva cattive intenzioni, ci aveva pensato tutta la notte ed aveva deciso qual'era il modo migliore con cui agire.
-Questi sono i soldi che ti spettavano.-
Disse Lighneers appoggiando i jewrls sul banco, la ragazza li osservò qualche secondo assottigliando lo sguardo.
-Non ho intenzione di rompere il nostro accordo Ailea, non posso nemmeno impedirti d'agire come meglio credi ma non desidero discutere inutilmente. Accettali per favore, è quello che ti spetta.-
Senza dire nulla lei prese i soldi contandoli velocemente, effettivamente da quello che aveva vinto ieri c'era la giusta somma che avrebbe dovuto prendere.
Il ragazzo davanti a lei tese una mano sorridendo.
-Allora, pace?-
-Tornatene al tuo posto.-
Rispose lei freddamente ghignando, se credeva avesse ancora intenzione di lottare per lui sbagliava di grosso. Non ci volle molto per farlo intuire anche a lui, ma non importava, persa un'occasione se ne trovavano delle altre dopotutto, e lui non costringeva certo le persone se non volevano fare qualcosa.
Senza aggiungere altro si allontanò senza pensieri, almeno lui la coscienza pulita l'aveva.
Una persona in particolare era molto soddisfatto da quella scena, Khal che si trovava tra i primi banchi assieme al fratello aveva tenuto le orecchie ben tese ascoltando ogni conversazione, aveva deciso di smetterla di avere un atteggiamento aggressivo con gli altri in modo da poterli manovrare con più facilità, ma non per questo non poteva gioire quando il suo giocattolo dava loro il ben servito.
Alexander accanto cercava di non badare troppo al fratello, altrimenti l'agitazione l'avrebbe ucciso, pensava invece ad Hope che le si era seduta vicino.
-Ti stanno bene i capelli.-
-Grazie.-
Era stata la prima cosa che gli era venuta in mente, non aveva idea di cosa parlare ma non voleva stare troppo in silenzio con lei, quel commento però le aveva fatto molto piacere.
-Oggi che lezione dovrebbe esserci?-
-Non saprei, forse affilamento delle armi, però è molto in ritardo quindi può darsi manchi.-
-In caso avremo più tempo per conoscerci.-
-Hai ragione.-
Vicino alla ragazza c'erano anche Grace e Johanna, quest'ultima sistemata proprio vicino alla finestra, che ridevano leggermente per le reazioni dolci della loro amica, per ogni cosa che lui le diceva arrossiva ed anche il ragazzo spesso lo faceva, erano sia teneri che buffi insieme.
Grace non era interessata alle questioni amorose ma prestava molta attenzione alle azioni di Alexander, non voleva si approfittasse dell'amica, Johanna invece era molto più distratta del solito e continuava a guardare fuori dalla finestra.
C'era un motivo per preciso tuttavia per ciò che faceva, Mattia aveva voluto seguirla ad ogni costo e si era sistemato proprio lì fuori comunicando con lei con dei fogli ed una matita, aveva fatto del suo meglio per non farsi scoprire da studenti e professori, le poche volte che era successo era però riuscito velocemente a scappare. Non aveva certo intenzione di stare lontano da Johanna ora che erano vicini, presto sarebbe perfino dovuto tornare a Londra lontano da lei.
In un angolo più in disparte si trovava Zell, non era riuscito a dormire nemmeno per un'ora, aveva avuto la costante impressione d'essere osservato e per scampare a quel fastidio era dovuto uscire di casa, stava appoggiato alla parete con gli occhi socchiusi cercando di riposare, non gli importava degli sguardi che tutti avevano nei suoi confronti, se avevano qualcosa da ridire potevano benissimo parlargli lui avrebbe poi reagito di conseguenza.
Il suono della porta che si apriva attirò l'attenzione di tutti ma ciò che videro non fu la figura del professore ma di un'altra studentessa. Era una ragazza dai lunghi capelli neri legati in una coda di cavallo, i suoi occhi verde smeraldo guizzavano lungo la stanza osservando i visi di ciascuno con attenzione, già dal suo viso si poteva intuire fosse una persona furba e scaltra, al fianco teneva una lunga katana dall'elsa bianca decorata con una fila di stelle gialle.
-Oh allora è vero ciò che si dice, il gruppo dell'isola è tornato.-
Muovendosi a passo tranquillo si avvicinò al proprio banco.
-Mh siete diversi da come vi avevano descritto.-
-Non bisogna mai credere alle voci.-
Rispose Lighneers appoggiando le braccia sul banco.
-Appunto per questo non l'ho fatto, volevo vedere di persona.-
Ailea la guardò con una leggera punta di sfida negli occhi, facendo roteare tra le mani il proprio coltello, la ragazza sorrise piegando la testa di lato.
-Vuoi forse combattere?-
-Non credo sia il caso Diana.-
Una vocina alle sue spalle fece paralizzare la maggior parte dei presenti, ad aver parlato era stata Sasaku, che vestita con dei cortissimi pantaloncini viola ed una camicetta sbottonata era appena entrata, sembrava molto soddisfatta, tra le mani teneva un grosso borsone nero.
-Il vostro professore manca quindi vi farò io da supplente, non siete felici?-
-Come delle pasque.-
Disse Diana alzando gli occhi al cielo andandosi a sedere verso l'ultima fila nell'unico posto rimasto, conosceva quella professoressa, solitamente era nella classe di punizioni ma capitavano volte in cui faceva supplenza, non era mai stato un problema per lei però.
Per Hope invece quello fu un duro colpo, avrebbe voluto non rivederla mai più, Alexander notando la sua agitazione le prese delicatamente la mano accarezzandole il dorso.
Anche Ailea era sbiancata non appena l'aveva vista e Seraph accanto aveva chiuso gli occhi sospirando, sarebbe stata una giornata pessima.
Ben pochi studenti mantenerono la calma, Zell che era troppo stanco per agitarsi inutilmente, Khal che non voleva certo aver paura di una stupida mocciosa, Lighneers che nonostante la conoscesse sapeva che se non la stuzzicavi non era un problema, Seraph che non le avrebbe mai dato la soddisfazione di vederla agitata, Diana che era solita mantenere la calma in ogni situazione per non attirare l'attenzione e Daimonas, a cui semplicemente non importava.
Salendo sulla cattedra accavallando le gambe iniziò a frugare nella propria borsa.
-Credo che la lezione di oggi sarà molto...appagante.-
Appoggiò sulla cattedra una grande frusta in pelle nera, un gancio affilato di metallo, vari aghi, un martelletto e delle sottili pinze ed una boccetta contenente un liquido denso.
-Allora mie care ragazze, sono certa che se in futuro sarete incaricate di uccidere qualcuno avrete bisogno di particolari tecniche per riuscirci. La seduzione è un'arma estremamente utile in quei casi ma dovete saperla usare.-
Mettendosi in piedi sulla cattedra si abbassò i pantaloncini lasciandoli cadere a terra, sotto portava un sottile tanga di velluto viola.
Nonostante quella vista non dispiacque a molti altri ebbero reazioni ben differenti, Khal si era già pentito di essersi messo a quel banco, non voleva destare sospetti stando troppo vicino a Ailea ma lo avrebbe di gran lunga preferito, Alexander disgustato aveva distolto lo sguardo fissandosi sulla mano di Hope che per l'imbarazzo si era portata l'altra mano agli occhi.
Grace allibita aveva guardato anche lei dall'altra parte, scioccata dal comportamento di quell'insegnante, avrebbe veramente voluto andarsene ma era ovvio non avrebbe potuto.
Johanna intanto era diventata completamente rossa e picchiando le dita contro la finestra aveva detto a Mattia di non guardare, nonostante non stessero insieme suo malgrado non aveva intenzione di fargli vedere un simile spettacolo, lui d'altronde non ne era intenzionato anche se era diventato leggermente rosso dall'imbarazzo, quella scuola era veramente fuori di testa.
Lighneers guardò Sasaku sospirando annoiato, quel corpo non gli faceva un particolare effetto visto anche che era abituato alle forme generose della professoressa Mustang alla finestra, almeno non era al primo banco.
Khal girandosi sorrise debolmente cercando di parlare con fare amichevole.
-Vuoi fare a cambio di banco?-
-No grazie sto bene qui.-
Nel tono gentile del ragazzo intuì subito qualcosa di strano, gli era difficile credere che quel biondino volesse veramente fare una battuta amichevole ma chi poteva dirlo, essere troppo sospettosi rovinava il fegato, sarebbe rimasto a guardare il suo comportamento.
Intanto anche Zell non era molto interessato, anche se non era facile evitare l'imbarazzo per quella scena che poteva soltanto peggiorare. Anche Ailea e Seraph erano visibilmente imbarazzate ma se una lo dimostrava diventando rossa e schiacciando la faccia sul banco l'altra lo faceva restando rigida con l'occhio chiuso per non guardare, trovando quella scena disonorevole.
Daimonas non era per nulla interessato a ciò che sarebbe accaduto di lì a poco ma era preoccupato per Milton e Sammy, l'amica non appena l'aveva vista abbassarsi i pantaloni si era agitata nascondendo la testa dietro la schiena del compagno davanti per non vedere e si era avvicinata anche a Sammy per impedirle di farlo, fortunatamente aveva fatto appena in tempo.
Nemmeno Diana era particolarmente a proprio agio in quella situazione ma si limitò a guardarsi le punte dei capelli neri, in maniera simile fece Jack che si sarebbe limitato ad ascoltare.
Muovendosi in maniera aggraziata la professoressa si sistemò davanti ad un alunno dai corti capelli castani, al labbro inferiore aveva un piercing.
-Dovete saper usare il vostro corpo nel migliore dei modi, incantare la vostra preda muovendovi con sicurezza e calma.-
Mettendosi sopra di lui iniziò a strusciare contro il cavallo dei suoi pantaloni, leccandosi le labbra e mantenendo costantemente il contatto visivo, prendendo le mani del ragazzo tra le sue le fece passare lungo tutto il suo corpo.
Lo studente sorrideva beato mentre alcuni lo guardavano invidiandolo.
-Dovete essere prede e cacciatrici allo stesso tempo, guidatelo ma fategli credere che abbia lui il comando, lo attirerete nella vostra trappola a piccoli passi. Se siete però troppo lente rischiate di farlo fuggire. Dovete poi capire i punti più delicati in cui giocare.-
Con la punta della lingua sfiorò il piercing di lui prendendolo poi tra i denti, ridacchiando leggermente.
-Non dovete nemmeno aver paura di osare mie care ragazze...-
Infilando una mano nei pantaloni del ragazzo iniziò a muoverla rapidamente, lui aveva cercato di fermarla imbarazzato da quella scena ma lei lo aveva colpito con una testata che gli fece sanguinare il labbro.
-I testicoli sono un punto che a molti ragazzi piace.-
Improvvisamente il ragazzo iniziò ad urlare sotto lo sguardo attonito di molti, si era incominciato a sentire uno strano suono e lui si contorceva dal dolore mentre tentava di allontanare la professoressa, che tuttavia riusciva sempre a bloccarlo con la mano libera.
-Alcuni però sono troppo delicati come potete vedere.-
Si fermò solamente quando il ragazzo perdendo i sensi lasciò cadere la testa all'indietro, un filo di bava usciva dalla sua bocca mentre gli occhi erano completamente spenti, quando Sasaku tolse la mano questa grondava sangue.
Il silenzio era calato in quell'aula e tutta l'eccitazione si era completamente spenta, Milton aveva fatto del suo meglio per tenere le orecchie di Sammy chiuse ed aveva iniziato a tremare quando queste erano aumentate, Daimonas aveva subito creato delle cuffiette senza farsi vedere e le aveva date ad entrambe per aiutarle.
Sasaku nel frattempo era tornata alla propria cattedra sorridendo.
-Dovete però conoscere il vostro corpo, è una cosa da non sottovalutare...-
Sorridendo maliziosamente si tolse anche l'intimo sistemandosi sulla cattedra rivolta verso tutti gli studenti, con la mano destra prese sia gli aghi che il martelletto.
-La zona più facile da stimolare è il clitoride, penso che tutte voi lo conoscerete bene ma forse alcuni trucchetti no.-
Tenendo stretto uno degli aghi si tirò leggermente la pelle sistemandoci la punta sopra, bastò un colpo deciso per perforarla, quel gesto fu accompagnato da un verso di piacere.
-Non tutti i ragazzi qua dentro saranno capaci di soddisfarvi ma non avrete problemi se userete alcuni giocattolini...-
Iniziando a ridere la ragazza utilizzò altri due aghi ferendosi, ma la situazione sembrava divertirla estremamente, non appena ebbe finito li rimosse molto lentamente senza smettere mai di sorridere.
Per Johanna, Grace ed Hope quella scena era orribile, non capivano come una persona potesse comportarsi in quella maniera davanti ad  un'intera classe, ed Hope dovette ammettere anche di provare un po' di rabbia nei confronti di Alexander, non aveva voluto guardalo temendo la sua espressione ma se l'avesse fatto avrebbe visto che questo era disgustato quanto lei.
-Qualcuno vuole provare con me?-
Chiese la ragazza mettendosi in piedi sulla cattedra ed abbassando le dita, all'improvviso però il suo sguardo cambiò, gli occhi iniziarono a brillarle ed un sorriso ancora più grande le comparve in volto.
-Wow!Ma quanto sei carino!-
Con un grande salto arrivò a circa metà classe e corse subito verso il banco di Daimonas, saltandogli poi addosso ed abbracciandolo.
-Sarai il mio ragazzo sei bellissimo!-
-Lasciami!-
Lui non aveva alcuna intenzione di essere il compagno di una persona simile, cercò di allontanarla senza farle troppo male ma siccome era tutto inutile si vide costretto ad usare più forza del previsto, non voleva restasse troppo tempo vicino a Milton che era visibilmente turbata, dopotutto era ancora mezza nuda, anche Sammy che finalmente aveva visto la professoressa ne era scossa.
-Milton...perché è...-
Chiese con un filo di voce ma la ragazza scuotendo il capo le fece girare la testa dall'altra parte.
-Non guardare Sammy.-
-Giusto non guardatelo lui è solo mio!-
Disse Sasaku irritata puntando i piedi a terra, la forza con cui lui l'aveva scacciata aveva fatto solamente aumentare il suo desiderio.
-Professoressa non voglio avere...-
-Oh si chiamami professoressa è così eccitante!-
Nuovamente lei gli fu addosso cercando di strusciarsi contro il suo corpo ma fu tutto inutile, l'unica reazione che otteneva era il disgusto. Dall'altra parte della stanza a Jack venne quasi da ridere per la faccia di Daimonas, quella femmina era veramente fuori di testa.
Altri però non si stavano divertendo molto, Ailea, Seraph, Astral e Lacie guardavano la donna con rabbia, avevano sviluppato verso di lui un istinto protettivo e vederlo in difficoltà provocava in tutti loro una grande rabbia, reagendo d'istinto ciascuno si era già alzato dirigendosi verso la donna.
Diana osservandoli sorrise curiosa, se volevano aiutarlo avevano fatto la mossa sbagliata, sarebbero solamente finiti nei guai, il loro spirito di squadra li danneggiava a quanto pareva.
Le ragazze in prima fila non si erano accorte di quale ragazzo la professoressa parlava perché si erano rifiutate di girarsi. Lighneers intanto aveva appoggiato la testa sul banco annoiato quindi nemmeno lui aveva visto che si trattava di Daimonas, quella lezione era stata un'assoluta perdita di tempo.
Zell era in una posizione simile, appoggiato alla parete aveva quasi rischiato d'addormentarsi, aveva approfittato del momento per recuperare le forze ma quell'intorpidimento non gli aveva permesso di capire appieno la situazione.
Daimonas intanto non aveva intenzione di continuare quella ridicola scena.
-Scendi...-
Disse con fare minaccioso ma nuovamente il suo sguardo attirò ancora di più Sasaku.
-Ti piacerà tan...-
Il suono della campanella di fine lezione diede modo a tutti di allontanarsi da quella donna, Daimonas fu il primo ad uscire dalla porta grazie alla sua impareggiabile velocità, naturalmente portò con sé anche Milton e Sammy, temendo che la professoressa si potesse rifare su di loro.
Non ci volle molto però prima che la classe diventasse completamente vuota...
 
 
-Che razza di lezione, non posso credere eravamo appena tornati!-
-Ailea calmati, non è il caso di agitarsi.-
Per dirigersi verso le prossime aule gli studenti si erano divisi in vari gruppi, Seraph, Astral, Lacie e Ailea dovevano andare tutti a lezione d'affilatura armi, tra i vari studenti c'era anche Diana.
Le sembrava impossibile che un gruppo di ragazzi come loro fosse riuscito a distruggere un'intera scuola di nemici, c'era di sicuro qualcosa sotto e lei l'avrebbe scoperto, magari era stata tutta una farsa.
La professoressa Mustang era già seduta alla cattedra ed aspettava tutti gli studenti, non si capiva però ancora quale delle tre gemelle fosse.
Nella classe c'erano vari strumenti per affilare le armi bianche, tutti gli studenti che erano soliti usarle dovevano frequentare quelle lezioni ma c'erano anche alcuni attrezzi per le pistole.
-Alla buonora!Mettetevi subito seduti in gruppi da cinque e lavorate in silenzio!-
Era chiaramente quella con la luna storta, sembrava che in quella giornata non ci fosse nulla che potesse calmare l'umore di Ailea che era paragonabile a quello della donna.
-Nya nya Seraph e Ailea staranno in gruppo con noi vero nya?-
-Se per loro non è un problema a me farebbe piacere.-
-Come vi pare.-
Disse Ailea sedendosi, guardandosi intorno intanto Seraph aveva intuito che non avrebbe potuto trovare nulla di meglio e si rassegnò.
-Se dirai una parola di troppo ti taglierò la lingua.-
-Seraph te l'ho già detto non voglio discutere con te...-
Rispose Astral rassegnato.
-Però ci manca ancora qualcuno.-
-Mi unirò io a voi.-
Disse Diana avvicinandosi e sedendosi allo stesso tavolo di Ailea, entrambe le ragazze si guardarono freddamente.
-Chi saresti?-
-Diana, sono rimasta l'unica a completare il vostro gruppo come potete vedere.-
Effettivamente tutti gli altri erano già sistemati e non la smettevano di guardarli con odio.
-Non sono un problema per te tutti quegli sguardi?-
Chiese Astral guardandosi intorno, Lacie si era seduta accanto a Ailea così lui si era messo nel posto vicino a Seraph.
-No, non provo invidia nei loro confronti, io so quanto valgo non ho bisogno di provare quel sentimento.-
-Sei molto sicura di te.-
Disse la bionda sollevando lo sguardo, tutti avevano appoggiato le proprie armi, la katana di Seraph, quella di Diana, le pistole di Astral e i pugnali di Ailea, quest'ultima guardò Lacie perplessa.
-Tu non usi armi, perché sei qui?-
-Nya le mie unghie vanno affilate, sono loro le mie armi nya.-
-Bene direi di iniziare, prima io.-
Disse Diana prendendo gli strumenti migliori iniziando a lavorare, la bruna però non era d'accordo.
-E perché dovresti essere tu la prima?-
-Perché l'ho detto per prima mi pare ovvio.-
Rispose l'altra continuando.
-Nya su Ailea non essere scontrosa come Astral nya.-
-Lacie!Non sono scontroso!-
-Nyhahaha dopo io!-
-Uff...-
Appoggiando la testa al tavolo la ragazza dovette rassegnarsi.
-E' vero ciò che dicono in giro sul vostro conto?-
-Quale delle tante cose?-
Chiese stavolta la bionda a braccia conserte.
-Che siete riusciti a uccidere vari studenti di una scuola rivale.-
-Si l'abbiamo fatto.-
Rispose Ailea cercando di calmarsi, il suo umore non doveva compromettere le sue giornate, soprattutto se non c'era più motivo per essere arrabbiate.
-Non avete avuto qualche aiuto?-
-Se credi che non ne saremmo stati in grado e che quindi abbiamo fatto fare tutto ad altri ti sbagli.-
Disse Seraph assottigliando lo sguardo, non permetteva a nessuno di mettere in discussione la sua forza.
-A vista non tutti ne sembrate capaci, ma alla fine non si giudica un libro dalla copertina.-
-SE per questo nemmeno tu sembri molto forte.-
Rispose Astral infastidito nell'orgoglio.
-Vuoi mettermi alla prova?-
Rispose la ragazza sorridendo con aria di sfida, non aveva problemi a dimostrare di che pasta era fatta chiunque fosse l'avversario.
-Nya basta discutere!-
-Non stanno discutendo Lacie...-
-Ma Ailea parlate tutti come dei vecchi brontoloni nya!-
Quella frase riuscì a far sorridere la ragazza per la prima volta in tutta la giornata, nel frattempo Diana aveva finito con la propria arma e fu il turno di Lacie.
Astral intanto stava cercando di riflettere su cosa dire, voleva fare amicizia con le due ragazze, anche se non era certo della nuova arrivata.
-Seraph la tua spada mi sembra molto...particolare.-
-Che intendi dire?-
Chiese la bionda fermandosi guardandolo con una punta d'ira, nessuno doveva permettersi di parlare della spada di suo nonno.
-Intendo che si vede che è stata tenuta con molta cura, perché è ben affilata e molto resistente, sembra diversa dalle altre. Un po' come la proprietaria.-
-Dovrebbe essere un complimento?-
-Beh...si. Anche mia sorella è diversa ed io l'adoro.-
A quelle parole la ragazza si irrigidì, non le faceva molto piacere quando un ragazzo faceva simili commenti anzi ne era imbarazzata, soprattutto in quel momento.
-A-ah scusami!Non intendevo dire che ti adoro!No aspetta non voglio dire nemmeno il contrario ma...-
Il ragazzo aveva iniziato ad agitarsi terribilmente diventando rosso.
-Sei una ragazza eccezionale molto forte e scaltra ma non ho nessun interesse nei tuoi confronti su quel punto di vista, non che  tu non sia bella anzi ma non ho quell'interesse....NONO NON INTENDEVO CHE NON MI PIACCIONO LE RAGAZZE!-
-Khahahahaha!-
Ailea non riuscì più a trattener le risate, anche Lacie e Diana non poterono farne a meno anche se tentarono di darsi un contegno al contrario di Ailea che era praticamente caduta dalla sedia. Anche Seraph sorrise divertita sotto la maschera ma  non lo diede a vedere.
Astral imbarazzatissimo si portò una mano sul viso.
-Mi prendo molta cura della mia spada, è effettivamente tra le più affilate e forti che ho mai provato, se non la migliore.-
-Sei molto capace nell'affilatura...dove hai imparato?-
-I miei addestramenti mi hanno dato modo d'imparare molte cose.-
-Hai mai usato le pistole?-
-Non mi trovo a mio agio.-
-Ah...-
-Però...non posso negare che anche io ho notato le tue capacità con quelle armi...-
Disse con un filo di voce, le era difficile fare un complimento a qualcuno ma suo nonno le aveva insegnato le buone maniere e non aveva intenzione di disonorare il mio ricordo.
-Proprio una bella scenetta, nel frattempo io ho iniziato a sistemare i miei pugnali.-
-Tutti?!-
Chiese il ragazzo perplesso.
-Si.-
-Ma ci impiegherai una vita!Così come faremo noi?Sarebbe stato meglio se tu fossi stata ultima.-
-Chi dorme non piglia pesci. E' stata più furba.-
-Grazie Diana.-
Rispose Ailea passando al secondo coltello dell'enorme pila.
-Nya Astral però è il mio fratellone ricordatelo Seraph!-
Disse improvvisamente Lacie gelosa, ma non abbastanza da considerare l'altra una nemica, questa non rispose aspettando il proprio turno, Astral siccome non aveva bisogno di quei strumenti ne prese altri per pulire le proprie armi.
Da quella conversazione almeno Diana era in grado di farsi un'iniziale pensiero riguardo a quel gruppo.
-Nya un giorno mi insegni ad usare la katana Seraph?-
-Non penso sia possibile.-
-Nyaaaaa perché no?-
-L'arte della spada è una cosa a me molto cara, non posso insegnarla a degli sconosciuti.-
-Ma non siamo...-
-Si invece.-
Disse Ailea prendendo l'ultimo coltello.
-Io e lei abbiamo impiegato diverso tempo a formare una sorta di conoscenza, nonostante abbiamo condiviso un momento difficile non conosciamo nulla gli uni degli altri.-
-Beh...potremmo conoscerti tutti allora.-
-Non credo sia necessario.-
Rispose freddamente Seraph che non aveva intenzione di creare troppi legami con gli altri, non voleva rischiare d'avere troppe debolezze.
-Hey io non mi diverto ad esser tagliata fuori dalle conversazioni sapete?-
Disse Diana seria, era stata ignorata fino a quel momento almeno a detta sua.
-Di che ti lamenti, ti abbiamo appena conosciuta.-
Rispose Ailea facendo spallucce.
-Non sembrate un gruppo così affiatato come si pensava.-
-Si tende sempre ad esagerare sulle storie.-
-Nya però un giorno diventeremo tutti grandi amici nya!-
 Sospirando la bionda attese che anche l'ultimo coltello fosse affilato ed iniziò a lavorare la propria spada con estrema cura.
-Tu Diana come mai non hai cercato un'altro gruppo?-
Chiese sospettoso Astral.
-Volevo vedere con i miei occhi come eravate.-
-Ti sei fatta prendere troppo dai pettegolezzi.-
-Ti ho detto prima che io non li seguo Ailea!-
-Ma ti sei seduta per questo no?-
-Da qualcosa dovevo pur iniziare.-
-Vero, ma per quanto vorrai continuare a conoscerci?-
-Per tutto il tempo che mi pare.-
 
 
 
C'erano lezioni che stavano procedendo con più calma, una di queste era la lezione sul trattamento delle ferite.
Di solito in pochi vi partecipavano visto che tutti erano interessati solamente a lottare, dimenticando però che anche l'abilità nel curarsi è importante in varie situazioni.
In classe c'erano Hope, Grace, Milton, Samantha, Johanna e Alexander, il ragazzo avrebbe potuto anche seguire il fratello ma preferiva stare in compagnia della ragazza, a lui però questo non lo disse.
Il professor Qua era un uomo molto robusto pieno di cicatrici, la sua classe aveva delle serie di banchi su cui erano sistemati varie bende e boccette.
-Bene, ora che ci siete tutti mettetevi a coppie, simuleremo una ferita e dovrete curarla.-
Le coppie vennero formare da Samanta e Johanna, che doveva curare una ferita sulla spalla della bambina, Milton e Grace, la prima doveva curare la gamba dell'altre, Hope ed Alexander, la ragazza avrebbe dovuto ricucire una ferita sul petto di lui.
Ovviamente le ferite non erano reali, con un composto particolare il professore aveva attaccato delle ferite finte difficili però da distinguere da quelle vere e così facendo aveva dato a tutti modo d'allenarsi.
Sammy aveva protestato perché aveva voluto curare la sua amica ma il professore le concesse solo di stare nel banco vicino.
-E' la prima volta che curi qualcuno?-
-No, da bambina i miei amici si facevano spesso male ed ero sempre io a curare le loro ferite.-
-Oooh eri come una sorellona!-
-Hahah beh si in un certo senso si può dire così.-
Disse la ragazza ricordando i bei momenti passati con Marco e Mattia, erano così carini da bambini ma si cacciavano sempre nei guai, si difendevano poi sempre a vicenda e tutti e tre potevano contare sull'aiuto di ciascuno del loro piccolo gruppo.
Prendendo la spalla della bambina passò una leggera pomata sulla falsa ferita che reagì con una leggera schiuma.
-Come ti sembra la nostra scuola?-
-E' molto più bella rispetto a quella dell'isola!Ci sono tantissime cose che posso vedere quando voglio!-
-Si hai ragione, poi hai tanti nuovi amici con cui vedere queste cose.-
-Si ne sono felicissima!-
Per curare le ferite dovevano utilizzare sostante cicatrizzanti, aghi e fili particolari per ricucire la pelle, nonostante fosse una simulazione Johanna fece moltissima attenzione a non ferire nemmeno per sbaglio la bambina, qualcuno però era più maldestro purtroppo.
-Scusami!-
Non era la prima volta dall'inizio della lezione che Hope pronunciava quella parola, era diventata estremamente agitata nel momento in cui Alexander si era tolto la maglietta, il suo corpo era perfetto con dei muscoli ben definiti e senza imperfezioni.
Guardarlo e toccare la sua morbida pelle le stava riducendo il cervello in pappa, era perfino diventata completamente rossa soprattutto a causa dei dolci sorrisi che lui le rivolgeva, nonostante l'ago varie volte gli avesse punto la carne.
Anche lui era leggermente rosso ma il contatto con Hope era così piacevole, il dolore era minimo rispetto ad altre situazioni in cui si era trovato quindi non aveva emesso nemmeno un suono.
Guardare quella ragazza agitata sistemarsi i capelli davanti al viso, mordersi le labbra dal nervoso continuando poi nel suo lavoro gli dava una strana sensazione, soprattutto le sue labbra, era come ipnotizzato.
Purtroppo c'era un altro motivo per cui la ragazza era così agitata, le altre compagne la stavano guardando con odio gelose della vicinanza con il loro idolo e dei sorrisi che lui le mandava. Non era una ragazza fragile che non era in grado di sopportare quegli sguardi ma quella non era una scuola normale e poteva in futuro esser costretta a difendersi.
-Mi dispiace, se vuoi cambiare compagno lo capisco.-
-Come?-
-Gli sguardi delle altre ragazze, ti danno fastidio vero?-
-Ah no non preoccuparti, non mi importa sul serio.-
-Importa a me, non è giusto ti guardino così.-
A quelle parole il viso di Hope divenne ancora più rosso ma anche estremamente deciso.
-Possono guardarmi come gli pare, io resto in coppia con te.-
Alexander sentì un forte tuffo al cuore, ammirava il fatto che lei non avesse problemi con quella situazione ed anche se lo preoccupava le sarebbe rimasto vicino per assicurarsi non le facessero nulla.
Non era il solo poi che aveva quell'obbiettivo, anche se era molto più distante Grace stava lanciando vari sguardi alle ragazze che guardavano la sua amica, non doveva concentrarsi su nient'altro visto che era Milton a doverla curare.
-Sto sbagliando qualcosa?-
-Come?-
-Sei molto seria...ti ho fatto male?-
-Ah no tu non centri non preoccuparti.-
Scuotendo la testa cercò di guardarla con un'aria più serena, non era certo giusto nei suoi confronti altrimenti.
Milton stava facendo del suo meglio per curare la finta ferita, non era la prima volta che lo faceva, in passato aveva tentato d'aiutare Daimonas ma lui evitava sempre di mostrarle le più gravi, soprattutto visto che era in grado di curarsi da solo. Si era potuta esercitare nel periodo in cui erano stati distanti, era rimasta sola per molto tempo ed era stata costretta ad imparare certe cose.
-Daimonas è un tuo amico giusto?-
-S-si perchè?-
Un brivido le corse lungo la schiena, non aveva mai negato il fatto d'essere sua amica ma quando qualcuno glielo aveva chiesto in passato erano capitate molte cose brutte, i bambini dell'orfanotrofio in cui i due un tempo vivevano spesso l'avevano trattata in malo modo dopo quelle risposte e se le suore la sentivano andavano da Daimonas a punirlo ingiustamente.
-E' mai successo qualcosa di strano?-
Ancora non aveva dimenticato la scena all'interno della grotta, anche se non sapeva come c'era riuscito le importava molto di più della freddezza con la quale l'aveva fatto.
Milton ipotizzò si riferisse invece ai suoi poteri e ne fu preoccupata.
-No mai. E' sempre stato tranquillo e riservato ma non ha nulla di strano.-
-Mh...se ne sei convinta...-
Non poteva esserselo immaginata però.
-Grazie per aver aiutato Sammy sull'isola.-
Disse improvvisamente la bambina.
-Tu e le tue amiche l'avete protetta per tutto il tempo.-
-Era la cosa giusta da fare, lei non aveva fatto nulla di male, ma tu sei stata la prima a salvarla, sei stata molto coraggiosa.-
-Grazie, sono felice di essermi potuta rendere utile.-
Sperava di poter andare d'accordo con le persone con cui era stata sull'isola, anche se si erano dimostrati molto forti tra tutte le persone nella scuola erano quelli con cui era stato più facile parlare.
 
 
 
La fortuna doveva avergli voltato le spalle, tra tutti gli studenti con cui poteva finire in classe proprio quelli che sopportava di meno, o forse era proprio l'occasione che gli serviva?
Una delle varie materie particolari era quella che riguardava lo scassinare varie serrature sempre più difficili da aprire.
Non era tra le materie che Khal apprezzava di più ma almeno la frequentavano pochissime ragazze, con lui c'erano anche Lighneers, che era ormai esperto in quelle cose e per questo tra i preferiti del professore, Zell che si era leggermente ripreso dalla stanche, Daimonas e Jack, entrambi erano capaci nello scassinare ma non avevano intenzione di pavoneggiarsi o dare nell'occhio.
Il professore aveva assegnato ad ogni studente un particolare cofanetto coperto da numerose serrature, per aprirlo bisognava individuare quelle giuste che non erano affatto semplici da aprire, per la stanza c'erano dei grandi tavoli rotondi su cui si sistemavano vari gruppi, i cinque ragazzi erano tutti allo stesso tavolo e ben pochi ne erano felici, tutti per lo stesso motivo.
-Sbaglio o percepisco una certa tensione?-
Disse Jack ironicamente che tra tutti era il più calmo.
-Credo che sia colpa mia.-
Disse Khal alzando leggermente le spalle.
-Beh c'è da dire che tu non sei stato molto amichevole nei confronti di tutti, fatta eccezione per una persona in particolare...-
Disse Lighneers incrociando le braccia.
-Lo so e vi chiedo scusa...conoscendo i tipi di elementi presenti in questa scuola sono diventato solito apparire aggressivo, ma ho sbagliato.-
-Capita a tutti di sbagliare, fino a quando si può rimediare non credo ci sia un problema.-
Rispose Zell più tranquillo sbadigliando.
-Ciò però non giustifica il modo in cui mi sono comportato, perciò cercherò di rimediare, soprattutto con te Daimonas.-
Il ragazzo non rispose, non provava rancore nei suoi confronti per averlo abbandonato, un essere come lui che non meritava nulla non aveva il diritto di provare rancore per quelle cose che anzi erano più che giuste.
"Invece che fare il sottomesso uccidilo idiota!Non ci sei solo tu in questo dannato corpo. Questa testa di grano meriterebbe sofferenze ben peggiori."
Le parole di Mostro non gli importavano, sapeva di non meritare altro che dolore e per quanto lui protestasse non voleva reagire in quel modo.
-Ce ne vuole per spegnere un incendio biondino.-
Disse invece Jack, ma Khal non fu preoccupato da quelle parole.
-Soprattutto se nessuno fa nulla per spegnerlo, ho sbagliato, ho abbandonato Daimonas per motivi egoistici.-
Lighneers lo guardò gelidamente, diventando improvvisamente cupo, aveva appena confermato i suoi dubbi.
-E quali sarebbero questi motivi?Come hai potuto lasciarlo in una situazione simile...se credi non la pagherai sbagli di grosso.-
Era il momento di giocare bene le proprie carte se voleva convincerli, perfino Zell che era stato il più gentile ora era diventato più duro.
-Nutro un profondo interesse per una ragazza che voi conoscete bene, questo interesse mi ha portato a cercare sempre di più la sua compagnia, forse in maniera morbosa e sbagliata...ho provato gelosia per Daimonas per il quale lei stessa ha molta simpatia ed in quel momento sono stato accecato. Non ho scuse ma posso dire che sono profondamente dispiaciuto, non appena mi sono accorto di ciò che era successo sono tornato indietro a cercarlo ma ho trovato solo cenere e senso di colpa. Sono disposto a tutto per espiare questa mia colpa.-
Se quegli stupidi non capivano che lei era solamente sua allora meritavano ben altro che bruciare tra le fiamme, e se fosse veramente tornato indietro non avrebbe di certo provato colpa anzi si sarebbe messo a ridere, era certo che Jack non potesse sapere se era o meno tornato indietro visto che non era plausibile fosse rimasto alla capanna tutto il tempo.
Jack lo guardò sorridendo debolmente.
-Devi essere disperato per essere geloso di un ragazzino.-
Khal sospirò sorridendo a sua volta, dentro però avrebbe strozzato volentieri quel ragazzo ma ogni cosa a suo tempo.
Daimonas intanto non riusciva a capire il suo ragionamento contorto, sapeva che le persone diventavano folli per certe cose ma addirittura vederlo come una minaccia era assurdo, valeva troppo poco per far sì che qualcuno avesse delle simpatie nei suoi confronti, ma a lui non sarebbe comunque importato.
"Sembra quasi più fallito e senza spina dorsale di te."
-Lo sono...mi sento disgustato da me stesso per ciò che ho provato. Ma sono nuove emozioni, sono circondato da femmine volgari con l'unico interesse rivolto al denaro, incontrando qualcuno di diverso ho temuto di non poterle stare vicino,  ma non intendo continuare in questa maniera credimi. Voglio rimediare.-
-Beh "amico", direi che per prima cosa potresti lasciarlo in pace sapendo che non è una minaccia.-
Continuò Jack guardandolo con gli occhi socchiusi, non provava una particolare simpatia per quel ragazzo, da ciò che aveva detto sembrava una persona viscida, che prima ferisce gli altri poi cerca di rimediare, lo pensava anche per via dell'attaccamento morboso che aveva nei confronti di quella ragazza, di cui aveva un buon sospetto per chi fosse, ma non era cosa che lo riguardava in maniera particolare.
-E' ciò che voglio fare oltre ad avere un atteggiamento diverso con tutti, ma in futuro non ripeterò gli stessi errori.-
In futuro avrebbe ucciso prima tutti i testimoni , Lighneers come gli altri aveva continuato nel proprio compito prestando attenzione alla situazione. Non gli importava granché della situazione che aveva con lei, fino a quando non avrebbe danneggiato lui stesso o la situazione non fosse degenerata  se ne lavava le mani.
-Fai come vuoi, fallo con chi vuoi ma non con me. Sono in questa scuola per me stesso, per diventare più forte da solo. Non ho bisogno di amici o di comportamenti amichevoli. Se vuoi parlare con me deve essere solo per incarichi a pagamento.-
Tossendo leggermente Zell portò l'attenzione su di sé.
-Visto che siamo tornati a scuola non penso co sia bisogno di tenere questa tensione, soprattutto ora che siamo sotto il mirino di tutti.-
-Vero, ma sono tutti cani che sanno solo abbaiare.-
Rispose Lighneers facendo spallucce.
-Ci guardano con odio ma non sanno fare altro. In caso d'attacco non credo avremo problemi a difenderci.-
-Giusto, nonostante ben poche volte vi abbia visto usare delle armi sull'isola era chiaro sapevate cavarvela. Tu Zell hai delle chiare abilità nella lotta.-
-Grazie Khal...anche tu sembravi sapere ciò che stavi facendo.-
-C'è da dire che quanto più una persona è abile nella lotta tanto più è chiaro possa essere un pericolo. A proposito le cartelle che Seraph aveva trovato?-
-Penso le abbia ancora lei, ieri sera ci siamo tutti dimenticati di chiedergliele.-
-Tu immagino avrai fatto la notte in bianco Zell, hai continuato a dormire per tutta la lezione.-
-Non mi son perso gran che...-
Khal rabbrividì di disgusto al ricordo di quella professoressa davanti a lui, Lighneers non potè trattenere una risata per la sua espressione.
-Il più sfortunato è stato Daimonas, gli si è attaccato non appena l'ha visto.-
Daimonas non aggiunse nulla, aveva già aperto il proprio cofanetto ma siccome non poteva andarsene era rimasto in silenzio.
Lighneera gli diede un leggero colpo alla spalla con il gomito.
-Lo so io cosa ti serve per dimenticare quella roba, una bella bevuta.-
L'unica risposra che ottenne fu un no con la testa.
-Ne sei sicuro? Guarda che ti divertiresti.-
-Non penso che l'alcol sia la soluzione adatta.-
-Ma è un modo come un'altro per passare il tempo, anche tu avrai bevuto qualcosa su quell'isola no?-
-Non ne avevo bisogno. Ho preferito ideare dei piani per vendicarmi di quella scuola.-
-Poi siamo arrivati noi.-
-È stato un buon colpo di fortuna.-
-Credo che la fortuna sia stata il fatto tu abbia incontrato Daimonas, se al posto suo ci fosse stato qualcun altro dubito ci sarebbe stato modo di allearci.-
Aggiunse Khal, Zell sorrise a Daimonas.
-Sei stato il punto chiave della nostra vittoria, micca male eh?-
Ancora nessuna risposta, il ragazzo non capiva perchè si ostinassero a parlargli, non ne avevano motivo, tutto ciò che aveva saputo fare era stato farsi bloccare dalle fiamme e mettere in pericolo la sua amica, era inutile.
"La tua inutilità non è certo una novità, lo è il fatto che così tanti vogliano parlarti, quanto tempo ci impiegherai prima di rovinare tutto?"
La voce di Mostro era l'unica che non poteva evitare di ascoltare.
-Tipo di poche parole a quanto pare...-
-Le tue chiacchiere compensano Zell.-
-Vuoi ripetere broccolino?-
-Ragazzi evitiamo di attirare l'attenzione del prof, tu Zell inoltre si vede quanto sei stanco vuoi veramente iniziare uno scontro ora?-
Le parole di Khal non erano insensate, lui poi non era certo quel tipo di persona che si limitava a voler lottare sempre senza mai ragionare, sospirando aprì anche lui il proprio scrigno, nello stesso momento di Lighneers, seguito poi da Khal.
-Tu non apri il tuo Jack?-
-Oh, stavo ammirando la fattura pregiata del legno. Solo chi è prossimo alla morte ha fretta.-
Rispose il ragazzo che dopo pochi gesti della mano fece scattare il lucchetto.
 
 
 
 

Dopo le prime ore di lezione molti studenti andarono verso la mensa, non dovevano pagare nulla e potevano anche prendere più porzioni di cibo.
Altri però preferivano la calma del giardino visto che all'interno della scuola le lotte non mancavano.
Alexander e Hope come si erano promessi si erano incontrati per passare l'intervallo insieme, la ragazza aveva portato due panini che aveva fatto quella mattina e li aveva condivisi con lui che a sua volta aveva portato un paio di mele.
-Sei riuscita a riposare?-
-Si, anche se siamo stati via pochi giorni mi sono sentita come se fossi stata lontana da casa per mesi.-
-E' comprensibile, hai affrontato molte situazioni pericolose e come tutti ti sei stancata molto. Anche io ho perso la cognizione del tempo su quell'isola.-
-Però sei stato veramente forte, sembravi così calmo.-
-Dovevo, altrimenti qualcuno avrebbe potuto farti del male e non avrei saputo difenderti.-
La ragazza arrossì vistosamente ma non poté evitare di sorridere, le sue parole sincere la colpivano sempre di più, purtroppo quella situazione così particolare non le aveva permesso di vedere alcune studentesse avvicinarsi. Una di loro prese una grossa pietra lanciandogliela sul capo.
-Ah!-
-Hope!-
Cinque ragazze si erano messe attorno ai due, ciascuna di loro era armata, alcune con dei coltelli mente altre con un tubo di ferro o una mazza di legno, i loro sguardi minacciosi puntavano tutti su Hope.
-Sarà stato fantastico avere Alexander tutto per te su quell'isola non è vero?-
-Peccato che ora sei nella nostra scuola, non potrai più fare la gatta morta.-
Il ragazzo prendendola tra le braccia le guardò con rabbia.
-Ma che vi dice la testa!Lei non ha fatto assolutamente nulla sono stato io a volerci passare il tempo assieme.-
-Alexander lascia stare...-
Gli sguardi delle cinque si fecero ancora più minacciosi dopo che Hope guardò il ragazzo sorridendo, non era spaventata da loro ma era più dispiaciuta per quella situazione.
Improvvisamente una delle ragazze le corse incontro cercando di colpirla con la mazza alla schiena, lei però se ne accorse in tempo e spingendo Alexander per evitare che venisse ferito riuscì a schivarla, calciando la mazza facendola così volare dalle mani dell'altra.
Non voleva lottare contro di loro ma si sarebbe comunque difesa.
-Bastarda!-
Anche le altre cercarono di ferirla tutte allo stesso tempo ma non fu facile, Hope era veloce a schivarle ed a disarmarle ed anche il ragazzo non era rimasto con le mani in mano, era lui che colpendole cercava di stordirle o di allontanarle. Provava disgusto per ciascuna di loro, arrivavano perfino a tentare di ferirla solo perché si parlavano, quella situazione era stata causata solo da lui, se non avesse voluto starle vicino non sarebbe successo...
Una delle cinque era talmente furiosa che tentò di colpire con il coltello perfino lui, Hope però non glielo permise, per la prima volta in quella lotta colpì per ferire, tirando un pugno sul naso all'altra la stordì ed approfittò di quel momento per rubarle il coltello lanciandolo poi lontano.
Ormai era chiaro che nessuna di loro sarebbe riuscita a fare nulla, stringendo i denti le cinque se ne andarono lasciando le proprie armi a terra, l'ultima in particolare però non smise di guardarli con un odio tale che quasi ad Hope vennero i brividi, ma non per questo abbassò lo sguardo.
-Ti hanno ferita?-
-No, non ci sono riuscite.-
-Mi dispiace...è colpa mia se ti hanno presa di mira.-
-Ma che stai dicendo?Non mi importa di loro hai visto che sono in grado di difendermi.-
-Non dovresti essere obbligata a farlo ogni volta che ci vediamo però.-
-E' stata la prima volta, non è colpa tua...-
-Forse non dovremmo più vederci da soli...-
Non aveva nemmeno il coraggio di guardarla, se avesse potuto avrebbe fatto l'esatto contrario ma non era giusto rischiasse di venire ferita, lui non poteva starle sempre vicino e loro sicuramente ne avrebbero approfittato.
-Non essere stupido!-
Il tono severo e furioso di lei lo fecero sobbalzare, lo guardava con uno sguardo talmente penetrante che era quasi peggio d'esser colpiti da un coltello.
-Io ho piacere a passare il tempo assieme a te, se quelle oche non hanno niente di meglio da fare che venirci a disturbare peggio per loro io saprò difendermi ogni volta!Ma non intendo dargliela vinta e tu puoi dire quello che ti pare ma io non mi allontanerò da te solo per questo!-
Era seria, non aveva paura e la sua compagnia le piaceva veramente, per l'ennesima volta Alexander fu colpito da quelle parole così sincere, Hope sembrava assolutamente perfetta ai suoi occhi.
Sorridendo le prese delicatamente la mano e portandosela alle labbra la baciò in maniera cavalleresca, facendo arrossire l'altra ancora più del normale.
 

Altri nel giardino stavano passando un intervallo decisamente più tranquillo, non appena era suonata la campanella Johanna era subito corsa fuori dalla scuola gettandosi tra le braccia di Mattia in un forte abbraccio.
-Spero per te tu non abbia visto la lezione!-
-Tranquilla non ero affatto interessato...ma tutti i tuoi professori sono come quella lì?-
-Beh...sono sicuramente fuori dalla norma ma era la prima volta che...ecco...-
-Mi basta che qualche altro professore non abbia fatto una scena simile con te.-
-Hahaha sei geloso?-
-Non è che sono geloso!E' che tu sei un fiorellino puro.-
Disse Mattia prendendola in giro, ricevendo in risposta un leggero pizzico sulla guancia.
Prendendolo per mano Johanna lo portò sotto ad un grande albero distante dalla scuola, lì non giravano molti studenti di solito così sarebbero stati tranquilli.
-Hai dormito bene stanotte?-
-Si, sei morbida come un cuscino.-
-Smettila di prendermi in giro...-
Era diventata rossa ricordando avevano dormito assieme, ma lo facevano sin da piccoli ed anche con Marco, tutti e tre assieme si accampavano le notti fuori nei propri giardini a guardare il cielo e si addormentavano nella stessa tenda.
Ora che erano cresciuti però erano presenti anche altri sentimenti...
-Sai, dall'esterno non si direbbe che tutti gli studenti sono armati e pronti a lottare.-
-Non tutti però sono così violenti, alcune mie compagne di classe sono molto dolci.-
-Sul serio?-
-Sì, mi trovo molto bene assieme a loro, magari potrei presentartele, le hai anche viste la scorsa volta, erano quelle ragazze che hai visto di sfuggita l'ultima volta che tu e Marco siete stati qui.-
-Mh forse ricordo, si non sembravano male, ma prima di unirmi al tuo gruppo d'amici preferisco averti un po' tutta per me.-
Mattia aveva la capacità di metterla in imbarazzo ad ogni frase, per evitare la vedesse Johanna si mise il libricino che utilizzava per i propri disegni sul viso.
-Hey non mi hai ancora fatto vedere le tue nuove opere!-
Interessato il ragazzo glielo rubò dalle mani iniziando a sfogliarlo.
-No aspetta!-
Tra i nuovi disegni oltre a degli animali c'erano anche le sue amiche, Hope e Grace, che sorridenti stavano parlando tra di loro, tra le ultime pagine però c'erano molti ritratti di Mattia.
-Però, niente male mi fai sembrare ancora più bello!-
-Che dici, tu lo sei già...-
Stavolta fu il turno di lui ad arrossire, porgendole il libretto si mise a sedere accanto a lei.
-Sei veramente tranquilla qui?-
-No, non posso certo dire di poterlo essere ma...c'è una parte di me che non se la sente ad andarsene, forse appunto per le mie amiche, ma credo ci sia anche dell'altro. Non voglio diventare una criminale ma non ci sono solo persone così credimi.-
-Però non ci saranno problemi se vorrò venirti a trovare vero?-
-Assolutamente no anzi, non immagini quanto io sia felice d'averti qui.-
Sorridendo appoggiò la testa sulla sua spalla lasciando che quel silenzio li portasse in un luogo soltanto loro, non sentivano altro che le loro voci ed in quel momento non desideravano altro...
 
 
 
La mensa purtroppo non era un luogo particolarmente pacifico in quel momento.
L'ampia stanza formata da piastrelle grigiastre aveva un lungo bancone sulla parete di destra su cui erano sistemati vari vassoi pieni di cibo, gli studenti facendo la fila potevano a turno prendere la propria razione andandosi poi a sedere su uno dei tavoli rotondi sparsi per tutta la stanza, quel giorno però sembrava fossero tutti esclusivi.
Quasi l'intero gruppo dell'isola era stato costretto a mettersi allo stesso tavolo, stretti gli uni agli altri per mancanza di spazio, in ordine erano:
Jack, Daimonas, Milton, Sammy, Grace, Lacie, Astral, Seraph, Ailea, Khal, Zell, Lighneers e Diana, l'unica all'infuori del gruppo che aveva voluto sedersi assieme a loro.
Dopo le prime presentazioni nessuno aveva più detto nulla.
-Tutto questo è assurdo, veramente vogliamo farci mettere all'angolo dagli altri?-
-Ailea se vuoi puoi anche alzarti e dire la tua ma tieni conto che abbiamo tutta la scuola contro.-
-Lo so Zell lo so. Ma mi pare che siano diventati tutti dei deficienti.-
-Direi che non è così improbabile.-
Disse Khal suscitando un leggero sorriso in Ailea, Seraph accanto non era così di buon umore.
-Però ha ragione, questa situazione non potrà andare avanti per molto tempo.-
Anche Daimonas non si trovava per niente a suo agio, non avendo bisogno di mangiare non aveva preso nulla ma Milton non era come lui, per questo le era rimasto vicino anche nel momento in cui lei si era seduta con gli altri. Jack accanto a lui si trovava lì solo per vedere come si sarebbe evoluta quella tensione.
-Se facessimo del casino attireremmo solo più guai, forse per un po' è meglio tenere un profilo basso.-
-Detto da te Lighneers non è certo normale.-
-Tu non mi conosci abbastanza Astral.-
-Nya nya sembriamo delle sardine nyahahah.-
Lacie aveva iniziato a muoversi spingendo tutti i suoi compagni, sbuffando Diana la riprese.
-Micetta se continui così non staremo certo più comodi.-
-Puoi anche alzarti allora.-
Le rispose Astral con fare scontroso, nessuno poteva parlare così a sua sorella, purtroppo per lui l'altra non era certo una persona da prendere molto alla leggera.
-Perché non lo fai tu?Con la stazza che hai libereresti molto spazio, vammi a prendere qualcosa da mangiare già che ci sei.-
-Ma come ti permetti non sono il suo cameriere!-
-Calmatevi voi due.-
Disse improvvisamente Grace sbattendo entrambe le mani sul tavolo.
-Non ci siete solo voi ma anche due ragazzini.-
-Mph.-
-Non ho certo iniziato io.-
Rispose la ragazza alzando le spalle.
-Cerchiamo di non schiacciarci più del dovuto.-
-Puoi salire sulle mie gambe se vuoi Ailea.-
Le parole di Khal imbarazzarono leggermente la ragazza che fissò gli occhi sul tavolo, appoggiando la testa al braccio Jack li guardò.
-Trovatevi una stanza se proprio dovete.-
-Dacci un taglio con queste battute.-
-Io lo faccio anche ma poi dovrei ricucirmi.-
A quella risposta scese un gelido silenzio per qualche istante, tra loro solo Lacie sembrava reagire a quella battuta.
-Nyahahanyahahanya!-
-Lacie andiamo se continui a muoverti così farai cadere qualcuno...-
-Nya Grace ridi un po' anche tu con me nyahahah.-
La ragazza lanciò dritto in faccia alla rossa un pezzo del proprio dolce alla crema, colpendo involontariamente anche Sammy che era accanto.
-Hahaha si giochiamo tutti insieme!-
La bambina afferrando parte della propria pasta la lanciò stavolta addosso a Ailea, gli spaghetti le penzolavano dagli occhiali ma lei lo trovava piuttosto divertente. Khal ne approfittò avvicinandosi al suo viso prendendo uno degli spaghetti accanto alle sue guance sfiorandole con le labbra.
-Mh al dente.-
Arrossendo leggermente Ailea prese a sua volta il proprio purè lanciandoglielo in faccia, colpendo accanto a lui anche Zell che si risvegliò dal torpore in cui stava cadendo.
-Smettetela prima di farci sporcare tutti.-
-Andiamo Seraph, divertiti anche tu.-
Astral afferrando il proprio piatto di spaghetti e polpette glielo fece cadere addosso, Seraph tremò debolmente dalla rabbia facendo spaventare leggermente il ragazzo, ma la scena si rasserenò non appena Ailea per sbollirla le mise in testa alcuni fagioli.
La bionda non poté più evitare di partecipare a quella scena ed afferrando la propria bistecca la lanciò dritta contro Astral colpendolo in pieno, suscitando così la risata divertita di lui.
Daimonas era rimasto in silenzio per tutto il tempo cercando di farsi ancora più piccolo di quanto già era, Milton accanto a lui però aveva iniziato a ridere divertita e gli mise sulla punta del naso un po' di sugo.
-Brava Milton anche lui deve giocare hahaha.-
Lighneers con il cucchiaio provò a colpire i due ma l'oggetto era piegato ed involontariamente colpì Jack, lui però non ebbe problemi e sorridendo lo colpì con una parte del piatto della bambina, quei ragazzi erano veramente strani ma allo stesso tempo non lo irritavano.
-Hey Diana visto che ti sei voluta unire a noi divertiti!-
Afferrando il contenuto del piatto di Khal Ailea tentò di lanciarlo contro la ragazza che però schivò prontamente.
-Non mi piace molto lo spreco del cibo ma devo dire siete buffi conciati così hahaha.-
Il colpo apparentemente andato a vuoto di Ailea aveva colpito un ragazzo del tavolo affianco, questo a sua volta cercò di lanciare le proprie cose contro il gruppo ma la sua mira era peggiore del previsto e colpì un'altro studente.
Questa scena innescò una delle peggiori lotte di cibo della storia, le pareti e perfino il soffitto erano completamente sporchi e sembrava impossibile porre fine a quella scena, la tensione però sembrava anche scoppiata in una bolla di sapone. Tutti in un modo o nell'altro si stavano comunque divertendo senza ferirsi o insultarsi, erano tutti contro tutti.
Quella scena però non durò a lungo, dalla porta una figura alta e possente, vestita con dei pantaloni ed una giacca completamente neri, sotto portava una camicia grigia ed una cravatta rosso sangue, i corti capelli neri e la barba ben curata lo facevano sembrava un'importante uomo d'affari, a rendere quell'idea di professionale però erano soprattutto gli occhiali neri che nascondevano completamente gli occhi.
Bastò la sua sola presenza ad acquietare ed intimorire tutti... 

   
 
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