Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Ricorda la storia  |      
Autore: _ A r i a    16/07/2017    3 recensioni
{ BakuKiri | 1248 words | fluff | Questa storia partecipa alla challenge "Notte di Tanabata" a cura di Fanwriter.it! | dedicata a Gaia ♥ }
Bakugou si voltò di lato, per osservare Kirishima. Nel cielo stavano esplodendo gli ultimi fuochi artificiali, verde rosso e blu che si rincorrevano incessanti nel cielo. Alla luce dello spettacolo pirotecnico, il volto di Eijirou si illuminava di ogni colore; stranamente, lo yukata che aveva indosso non era rosso, bensì turchese, impreziosito da alcuni ricami argentati. Scelta singolare, visto che il suo nome da hero era Red Riot, che adorava tale colore e che ce l’aveva perfino in testa.
In quella notte buia, il sorriso di Kirishima brillava più di un milione di stelle – e Katsuki avrebbe tanto voluto poterglielo cancellare a suon di pugni.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
★ Iniziativa: Questa storia partecipa alla challenge “Notte di Tanabata” a cura di Fanwriter.it!
★ Numero Parole: 1248
★ Prompt/Traccia: #20. Al termine del festival A riaccompagna B a casa
★ Bonus: #29. Vento tra le fronde; #33. Bacio rubato


Fireworks


Bakugou non sapeva perché avesse accettato quella proposta.
Doveva essere stato per l’insistenza di Kirishima, senza dubbio. Nella settimana precedente Eijirou l’aveva costantemente tallonato, nient’affatto intenzionato a vedersi rifilare un rifiuto come risposta.
«Non puoi passare la serata di Tanabata da solo!» aveva protestato il suo amico – l’unico che avesse, in effetti.
«Beh, e chi ti dice che non sarò invece con qualcuno?» era stata la replica pronta e tagliente di Katsuki, non senza una buona dose di sarcasmo.
«Ti conosco, Bakugou» aveva insistito Kirishima, testardo come al solito. «Preferisci di gran lunga restartene a casa, piuttosto che passare la serata in compagnia di qualcuno. Andiamo, che diavolo ti costa accettare?»
Erano andati avanti così per giorni, finché Bakugou non si era deciso a dargliela vinta. E va bene, avrebbero passato la serata insieme, questo però non avrebbe dovuto saperlo nessuno.
Così ecco che si era ritrovato lì, intrappolato nel bel mezzo della calca, stretto nel suo yukata color cachi dai ricami dorati e con al fianco un Eijirou piuttosto impegnato a divorare la sua mela caramellata. Beh, se avesse dovuto immaginare la sua serata ideale avrebbe potuto trovare all’incirca diecimila scenari differenti, quello in cui si ritrovava adesso però non vi rientrava neanche lontanamente.
Gli costava parecchia fatica ammetterlo, dato il suo innegabile orgoglio, ma sì, Kirishima aveva ragione: avrebbe preferito restarsene da solo a casa sua, piuttosto che ritrovarsi lì, nel bel mezzo della folla. Detestava sentirsi compresso contro i corpi di così tante altre persone, specialmente se queste ultime erano dei perfetti sconosciuti. E sì, probabilmente quella era una contraddizione, considerando quanto fosse sempre così egocentrico e amasse essere al centro dell’attenzione, a Bakugou però non importava poi molto.
In effetti non aveva idea del perché si fosse lasciato convincere a farsi trascinare in un luogo tanto affollato. Aveva il – terribile, a suo dire – sospetto che dovesse essere stato il sorriso perennemente entusiasta di Kirishima a invogliarlo ad accettare, eppure il suo inconscio continuava con fermezza a negare una simile possibilità.
Le persone che, nel corso degli anni, si erano avvicinate a lui non l’avevano mai fatto perché sinceramente interessate a stringere amicizia, piuttosto per assicurarsi di non essere le prossime vittime della sua rabbia esplosiva. Kirishima, invece, sembrava voler entrare nella sua vita più di ogni altra cosa, con le sue maniere espansive e quel dannato sorriso gentile, per il semplice motivo che, a differenza degli altri che lo avevano preceduto, pareva davvero interessato a lui, a quello che aveva da dare.
Bakugou scosse la testa. Che pensieri da ragazzina, si stava proprio rammollendo. Eppure…
Ormai avevano fatto il giro del festival almeno due volte. La monotonia delle bancarelle si riproponeva a distanza di pochi metri di strada, senza mai fermarsi.
Bakugou si voltò di lato, per osservare Kirishima. Nel cielo stavano esplodendo gli ultimi fuochi artificiali, verde rosso e blu che si rincorrevano incessanti nel cielo. Alla luce dello spettacolo pirotecnico, il volto di Eijirou si illuminava di ogni colore; stranamente, lo yukata che aveva indosso non era rosso, bensì turchese, impreziosito da alcuni ricami argentati. Scelta singolare, visto che il suo nome da hero era Red Riot, che adorava tale colore e che ce l’aveva perfino in testa.
In quella notte buia, il sorriso di Kirishima brillava più di un milione di stelle – e Katsuki avrebbe tanto voluto poterglielo cancellare a suon di pugni.
Perché sì, lo infastidiva. Kirishima era esattamente il suo opposto: mentre Bakugou era il primo ad usare la violenza sugli altri, Eijirou sembrava così innocente da non poter nemmeno immaginare l’esistenza di quest’ultima. E Dio, se non si sentiva irritato da questo. Katsuki l’avrebbe picchiato volentieri, e l’unica cosa che lo sfrenava dal mettere in atto il suo piano era la consapevolezza che, data la resistenza che possedeva, probabilmente Eijirou non sarebbe stato scalfito nemmeno un minimo dai suo colpi.
O forse sapeva fin troppo bene che, se lo avesse attaccato, avrebbe perso l’unico vero amico che aveva mai avuto, per quanto fosse troppo egocentrico per ammetterlo.
L’ultimo fuoco d’artificio si spense nel cielo, accompagnato da un gioioso scroscio di applausi. Bakugou continuò a fissare Kirishima, incapace di staccare gli occhi da lui.
«Beh, forse adesso è il caso che ti riaccompagni a casa.»


Quella proposta gli era venuta così spontanea, alla fine di tutto. Non che fare la strada verso casa assieme a Kirishima fosse una delle sua priorità, ovvio – e allora perché gliel’aveva detto?
Eijirou l’aveva osservato per tutta la sera. Bakugou non aveva mai smesso di essere immusonito come al solito, e non sapeva se ciò fosse un bene o un male, per lui.
Aveva sbagliato a invitarlo a passare una serata insieme? Non ne aveva idea. Per quanto lo riguardava, il giro al festival gli era piaciuto un sacco, il pensiero però che Katsuki avrebbe potuto davvero passare una serata migliore se solo fosse rimasto a casa continuava a tormentarlo da ore.
Il vento sibilò lieve tra le foglie, facendo ondeggiare giunchi e canne di bambù. Kirishima immaginò i tanzaku svolazzare nell’aria, i desideri della gente che ondeggiavano tra il cielo e le stelle. Anche lui ne aveva scritto uno, era piuttosto certo tuttavia che non si sarebbe mai avverato.
Eijirou si strinse le braccia attorno al corpo, colpito da una folata di vento improvvisa.
«Manca ancora molto a casa tua?» domandò Bakugou, impaziente, non appena il vento si fu placato – ed ebbe quindi la certezza che Kirishima l’avrebbe sentito.
«No… ci siamo quasi» lo rassicurò Eijirou, tristemente.
La verità era che gli dispiaceva che Katsuki fosse così ansioso di liberarsi di lui. Aveva cercato sempre di non essere un peso, per lui, anzi, ci teneva davvero ad essere suo amico. Ora, però, cominciava a chiedersi se tutti quegli sforzi non fossero stati, in fin dei conti, vani.
D’improvviso Kirishima cominciò a rallentare, riconoscendo in lontananza le forme della sua abitazione. I muri bianchi spiccavano come stelle, in quella notte così buia.
«Eccoci, siamo arrivati» si apprestò ad informare Bakugou.
Tutto ciò che ricevette in risposta fu un grugnito a malapena soffocato. Non che ne fosse sorpreso, in fondo.
Eijirou si fermò davanti al cancellino d’ingresso, il breve viale che conduceva alla casa oltre di esso. Bakugou era lì di fronte a lui, e sapeva già che tra una manciata di minuti se ne sarebbe andato.
«Ehm… vuoi entrare? Ti posso offrire qualcosa, magari un tè freddo…»
«No.»
«Ah, uhm. Okay…» aveva sospirato allora Kirishima, ormai a corto d’idee. «Beh, allora… ci vediamo, Bakugou.»
Con questo, si era voltato in fretta e furia verso il cancellino, armeggiando con la vecchia serratura per poter entrare. Che stupido che era stato… il tè freddo, sì, certo, come no.
Una mano si era posata sulla sua spalla. Perché quel dannato cancello non si apriva mai?
«Kirishima, aspetta.»
Eijirou si era voltato di soprassalto – c’era forse qualcosa che non andava? – sorprendendosi non poco quando, di lì a breve, si era ritrovato con le labbra di Bakugou sulle proprie, i denti fieri e combattivi che facevano di tutto per morderlo.
In un primo momento lo stupore era stato così tanto da impedirgli di fare alcunché, ben presto però aveva cercato di rispondere al meglio, mentre le dita di Katsuki gli accarezzavano seducenti la schiena.
Non fu che un momento, in realtà. L’istante successivo, infatti, Bakugou si era già allontanato, come se niente fosse successo.
«Buonanotte» aveva concluso, prima di avviarsi a passo sicuro attraverso la notte.
Kirishima invece rimase lì, fermo immobile sul posto, le dita che sfioravano le labbra. Era ancora incredulo, non riusciva a credere a quello che era successo pochi minuti prima.
Quella di Tanabata era una notte magica, senza dubbio: non avrebbe mai immaginato che i desideri scritti sui tanzaku potessero avverarsi in così poco tempo.



Angolo autrice

Uh, la mia prima BakuKiri, ero così impaziente di pubblicarla **
Andiamo con ordine. Ringrazio – un’altra volta – Fanwriter.it per aver indetto questa challenge, che mi ha dato modo di cimentarmi un po’ in un fandom che per me è tutto nuovo, ossia questo di Boku no Hero Academia. Lo so, avevo detto che le altre storie le avrei scritte su Haikyuu!!, però come potevo ignorare la carenza di BakuKiri che imperversa il fandom italiano di BnHA?
Non che sia colpa di qualcuno, eh, solo che questi due sono così adorabili…
E poi non potevo ignorare il bisogno di questa coppia di Gagiord ~ la storia è dedicata a lei, perché in quest’ultimo periodo mi ha aiutata un sacco. Spero che ti piaccia! Non te l’ho fatta betare perché controllare la correttezza di una storia che ti viene dedicata è un po’ vincere facile, però giuro che questa volta mi sono impegnata parecchio a scovare tutti gli errori, quindi spero che vada bene. Altrimenti boh, se trovi comunque qualcosa che non va dimmelo pure, tanto lo sai che ormai non me la prendo neanche più ahahah
Niente, credo di aver detto tutto. Se la storia vi è piaciuta e ne avete voglia mi farebbe tanto piacere ricevere un commento ^^ non che sia obbligatorio, però quel “leggi le 0 recensioni” a volte mi sconforta più del dovuto, ecco—

A presto


Aria
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: _ A r i a