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Autore: Soul Mancini    16/07/2017    2 recensioni
Questa è la storia di un gruppo di ragazzi molto diversi tra loro, ma uniti da una grande amicizia.
Insieme, sotto il sole californiano, combineranno follie, si lanceranno sfide, si aiuteranno e si confronteranno. Tra intrecci amorosi impossibili, avventure sempre nuove e appassionanti e accese discussioni, i ragazzi vi terranno compagnia e vi coinvolgeranno in un anno scolastico pieno di colpi di scena ed emozioni.
♥ NOTE:
Ciao! Ho iniziato a scrivere questa storia tempo fa, spero che vi piaccia! Vi avviso già da ora che i primi capitoli sono stati scritti quando avevo undici/dodici anni e non li ho voluti modificare, quindi sono un granché, ma spero che la trama possa piacervi e incuriosirvi lo stesso! ;)
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, accetterò di buon grado anche le critiche!
Buona lettura! :3
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Capitolo 36



Ragazzi, è tutto pronto? Avete preso tutto?”

Tranquilla Tiff!”

Oddio, stiamo per andare a Los Angeles!”

Calmatevi, non è nulla di che.”

Lo dici solo perché ci abiti!”

Muovetevi, la navetta parte tra un quarto d'ora!”

Maggio era alle porte e da qualche settimana nel campus girava la notizia che il film Uragano Grace, per cui Grace aveva appunto recitato, sarebbe uscito a breve. Il preside aveva dato alla giovane attrice, in accordo con i suoi genitori, il permesso di assistere alla prima in un cinema di Los Angeles; ovviamente non sarebbe andata da sola, aveva invitato circa una decina di persone, quelle che le erano più vicine in quel momento.

Quella domenica mattina nei dormitori femminili si poteva scorgere un gran viavai: Cathleen, Tiffany e Grace si preparavano insieme, mentre Ben e Lionel le spronavano e le richiamavano perché erano in ritardo.

Anche Alex e Kelsey avrebbero partecipato alla giornata nella grande città, ma non erano saliti fino alle stanze delle ragazze e aspettavano nel parcheggio in cui stazionava la navetta, chiacchierando tra loro.

Bene, siamo pronte!” annunciò Cathleen, precipitandosi in corridoio. La porta della sua stanza era spalancata e al suo interno Grace si dava un'ultima occhiata allo specchio.

Era ora!” esclamò Ben. Lui e Lionel si trovavano nell'andito, con la schiena poggiata alla parete, e ogni tanto sbirciavano dentro per capire a che punto fossero le ragazze.

Possiamo andare” mormorò Grace, raggiungendo anch'essa il gruppetto e sistemandosi con attenzione la borsetta a tracolla.

Anche quel giorno non aveva rinunciato al suo stile: indossava un leggero coprispalle nero in similpelle, abbinato ai bassi stivaletti primaverili, e un vestito dello stesso colore dal corpetto aderente e la gonna voluminosa che le arrivava appena sopra il ginocchio.

Divertitevi” borbottò Lisa, affacciandosi alla porta e poggiando una mano sullo stipite. Si stava mordicchiando nervosamente il labbro inferiore e sembrava parecchio malinconica.

Grace aveva capito che anche lei avrebbe voluto partecipare all'uscita, ma non era stato possibile: avrebbe potuto portare con sé un numero di persone limitato e aveva dovuto scegliere bene. Non conosceva bene Lisa, la ragazza non aveva mai mostrato particolare interesse nei suoi confronti, quindi aveva optato per Kelsey; Cathleen le aveva raccontato che presto sarebbe ripartito per la Spagna e lei voleva che i due trascorressero insieme tutto il tempo possibile.

Faremo un sacco di foto e ti porteremo qualche souvenir, d'accordo?” le promise Cathleen, lanciandole un'ultima occhiata prima di dirigersi con gli altri verso la rampa di scale.

Lisa aspettò che il gruppetto fosse scomparso all'orizzonte, poi sbatté la porta con rabbia e si tuffò sul suo letto in preda allo sconforto. Tutto le andava male in quell'ultimo periodo, sentiva i suoi vecchi amici distanti e le mancava un ragazzo che stesse al suo fianco e la amasse.

Intanto Ben, Lionel, Cathleen, Tiffany e Grace avevano raggiunto Alex e Kelsey.

Buongiorno donzelle! Tiffy, ma quanto ti dona quella maglietta!” esordì Alex, posando subito gli occhi sullo scollo a U che la ragazza sfoggiava.

Bene, ci siamo tutti, possiamo partire!” affermò lei, ignorando deliberatamente il complimento del ragazzo e avvicinandosi al piccolo pulmino grigio che la scuola aveva messo loro a disposizione per il viaggio.

Salite!” esclamò l'autista, un uomo robusto sulla quarantina, aprendo lo sportello posteriore.

Ben e Kelsey si posizionarono sui sedili anteriori accanto a quello del guidatore, Grace, Tiffany e Alex presero posto in quelli subito dietro, mentre Cathleen e Lionel si ritrovarono negli ultimi due in fondo.

Tra i due era palese la tensione: erano passate un paio di settimane da quando si erano scambiati quel bacio e da quel giorno non avevano più tirato fuori l'argomento. Apparentemente era tornato tutto come prima, ma entrambi sentivano che qualcosa era cambiato, che la questione era ancora in sospeso; infatti evitavano di ritrovarsi da soli e di stare troppo vicini quando si trovavano in gruppo.

Davanti a loro gli altri conversavano serenamente, ma nessuno dei due prendeva parte al discorso.

Lionel da giorni si domandava cosa dovesse fare, quale fosse il significato del gesto della sua amica. Avrebbe tanto voluto chiederlo, o semplicemente sfogarsi con qualcuno, ma non riusciva proprio ad aprirsi.

Una cosa era certa: non sarebbe rimasto un'ora e un quarto, per tutta la durata del viaggio, immobile a fissare fuori dal finestrino. Era giunto il momento di fare qualcosa.

Al suo fianco Cathleen era rigida e tesa sul sedile; cercava di distrarsi ascoltando un po' di musica con gli auricolari, sperando che le canzoni potessero coprire il suono delle sue emozioni, ma non poteva che perdersi nei suoi pensieri.

Ormai era inutile negarlo: la vicinanza di Lionel non le era indifferente, ma non sapeva bene come definire ciò che provava. Non era possibile che si stesse invaghendo di lui, cercava in tutti i modi di negarlo a se stessa; tuttavia il suo cuore parlava diversamente, le suggeriva di accoccolarsi accanto a Lionel, di arrotolare i suoi boccoli tra le dita e di cercare le sue labbra.

Al solo pensiero un brivido le corse lungo la schiena e si ritrovò a scuotere istintivamente la testa, come per cacciare quelle idee sbagliate.

Dopo qualche altro minuto in cui l'ennesima canzone le scivolò per le orecchie senza sfiorare minimamente la sua anima, sentì una mano posarsi con delicatezza sul suo ginocchio. Sobbalzò per la sorpresa e abbassò lo sguardo sulle dita di Lionel, adagiate sul tessuto fine dei suoi leggings azzurri.

Cat?” la richiamò il ragazzo in tono esitante.

Lei prese a giocare nervosamente con una delle sue cuffiette e sbirciò Lionel con la coda dell'occhio: la osservava con espressione seria, il viso leggermente imporporato dall'imbarazzo. I capelli ricci risaltavano in controluce per via del finestrino alle sue spalle e gli incorniciavano dolcemente il viso, in quel modo che lei aveva sempre adorato.

Mise in pausa la musica, ma continuò a fingere di starla ascoltando.

Pensi che questo tuo atteggiamento sia molto utile?” mormorò lui, lasciandosi sfuggire un accenno di sorriso imbarazzato.

All'improvviso Cathleen si riscosse: ma che le stava capitando? Non era proprio da lei comportarsi in quel modo, rimandare all'infinito i chiarimenti, decidere di non ascoltare. Era sempre stata chiara, schietta, certe volte perfino sfacciata; quella volta non avrebbe dovuto fare eccezione, non ne poteva più di quella situazione con il suo migliore amico e voleva risolverla.

Anche se non sapeva come avrebbe fatto.

Lasciò ricadere entrambi gli auricolari sulla gonna blu che indossava e si voltò completamente verso il ragazzo, decisa ad affrontarlo e sostenere il suo sguardo.

Lui rimase sorpreso da quel gesto improvviso e si allontanò impercettibilmente sul sedile, come a volersi fare piccolo contro di esso. “Voglio sapere cosa ha significato per te” ammise in un sussurro, dando un'occhiata ai sedili anteriori per controllare che nessuno stesse origliando. Grace stava intrattenendo una conversazione con Ben e l'autista, mentre Alex si divertiva a punzecchiare Tiffany e Kelsey assisteva a tutte queste scene ridendosela tra sé; tutti stavano facendo un gran baccano e non prestavano alcuna attenzione a loro due.

Non lo so, okay? Sai che io non sono abituata a scappare dalle situazioni, questa è la prima volta che mi capita, e non so spiegare perché” si lasciò sfuggire Cathleen tutto d'un fiato, felice di riuscire finalmente a sfogarsi ma disperata nel dover ammettere di essere così confusa.

Lionel sorrise appena senza sapere davvero il motivo; forse vedere la sua amica, in genere sempre sicura, così fragile e frastornata gli faceva una gran tenerezza.

Per te cosa ha significato, invece?” domandò la ragazza prendendolo in contropiede.

Allora lui si rabbuiò mentre il cuore prendeva a battere all'impazzata nel suo petto. Era il caso di dire la verità?

Lion, che c'è?” gli domandò teneramente, vedendolo in difficoltà; gli prese la mano e la strinse tra le sue per rassicurarlo.

C'è che sognavo quel momento dalla prima volta che ti ho visto. Ti amo, Cat, e non te l'ho mai detto per non rovinare la nostra amicizia, perché tu sei sempre stata interessata ad altri ragazzi. Chissà chi occupa il tuo cuore in questo momento! Ecco, finalmente l'ho detto e sono sicuro di aver fatto un casino!”

Lionel si tappò istintivamente la bocca con la mano libera, sgranando gli occhi e scuotendo il capo con fare sconcertato. Dopo mesi che custodiva dentro sé quella grande e importante verità, questa era sgorgata fuori così, senza preavviso, senza che lui se ne rendesse conto.

Cathleen non poté fare a meno di attirarlo a sé e stringerlo tra le braccia. Non desiderava altro da giorni e, dopo le sue parole, non era più riuscita a trattenersi. Gli accarezzava teneramente i capelli e mormorava: “Scusami Lion, in questi giorni mi sono comportata in maniera pessima, non volevo... io non sapevo cosa fare, non riuscivo a spiegarmi come mai mi sono lasciata andare così, mi serviva un po' di tempo per realizzare che... devo essere sincera: non pensavo di poter provare qualcosa per il mio migliore amico, ma ormai perché nasconderlo? Sono una stupida, ti ho fatto soffrire per tutto questo tempo senza saperlo e...”

Si doveva concentrare per trattenere le lacrime, non era proprio quello il momento di lasciarsi andare, era in compagnia di altre sei persone.

Lionel si era ritrovato con la guancia premuta contro la spalla della sua amica e ancora non riusciva a credere a ciò che stava succedendo. Aveva ricambiato il suo abbraccio e non sapeva fare altro.

Trascorsero quasi tutto il viaggio stretti l'uno all'altra, senza fiatare, senza muoversi.

Pensavano che nessuno se ne fosse accorto, ma non potevano sapere che Kelsey aveva notato la loro vicinanza; lui non si lasciava sfuggire mai niente e aveva subito capito cosa stava succedendo. Non poteva fare a meno di sorridere tra sé: erano davvero carini quei due. Aveva preso da subito in simpatia il piccolo Lionel ed era sicuro che, quando sarebbe andato via, avrebbe lasciato Cathleen in buone mani.


Siamo a Los Angeles, gente!” gridò Tiffany entusiasta quando mise piede fuori dal pulmino.

Ehi piccola, non pensavo che trovarti nella mia città natale ti elettrizzasse tanto!” commentò Alex, poggiando il braccio sulla sua spalla e sorridendole maliziosamente.

Lei, senza nemmeno degnarlo di una risposta, si allontanò di scatto e gli fece quasi perdere l'equilibrio.

Ma voi sapete dove siamo? Ci perderemo di sicuro in questo posto!” si preoccupò Cathleen, guardandosi attorno. Era spaesata: si trovavano nel grande parcheggio di un enorme parco completamente immerso nel verde: davanti a loro una larga via ospitava un'infinita processione di auto e mezzi pubblici. Non aveva la più pallida idea di dove si trovasse, ma era normale dal momento che non era mai stata in quel posto.

Conosciamo bene Hollywood, non ti preoccupare: non abitiamo tanto lontano da qui” la rassicurò Lionel.

Io mi sono perfino stufata di questo posto” commentò Grace.

Davvero siamo a Hollywood?” domandò Ben sorpreso.

Esatto. Che facciamo?” domandò Grace con un sorriso.

Come si chiama questo parco?” domandò Tiffany, osservando l'infinita distesa davanti a sé.

Griffith Park. È enorme, quasi venti chilometri quadrati! Pensate che abbiamo girato anche qualche scena all'interno. Se volete possiamo fare una passeggiata qui, poi più tardi andiamo in giro per le strade principali e cerchiamo un posto in cui pranzare. Che ne dite?” propose l'attrice.

Certo! Scommetto che in questo posto è pieno di negozi interessanti!” esclamò Cathleen, avvicinandosi alla sorella e facendole l'occhiolino con aria complice.

Oh, ci puoi contare! Siamo a Hollywood, il nostro sogno, Cat!” esultò ancora l'altra.

Smettetela voi due! Siete assurde!” le rimproverò scherzosamente Lionel, mentre tutti insieme si dirigevano all'interno del parco.

Sarebbe stata una giornata lunga e faticosa, ma i ragazzi erano incredibilmente elettrizzati: erano riusciti a ottenere una giornata da soli in città e avrebbero visto Grace recitare in un grande schermo.

E chissà cos'altro sarebbe potuto accadere.



* * *


Eccomi ragazzi, eccomi! Lo so, ho fatto aspettare un bel po' per questa storia e mi dispiace! Non avete idea di quanto mi è mancata! Scriverla mi piace sempre un sacco: i capitoli prendono forma da soli, le parole sfuggono via così e io non riesco a inserire in un capitolo nemmeno tutto quello che vorrei!

Eh sì, mi ero un po' stancata dell'atmosfera della Newton e ho deciso di mandare i ragazzi a fare una bella gita a Hollywood! Che ve ne pare???

Cosa succederà?

Prometto che d'ora in avanti sarò più costante, anzi, vi dirò di più: dal prossimo mese penso che aggiornerò tutte le settimane! Avete capito bene: Soul verrà a rompere tutte le domeniche!

Il punto è che questa storia è agli sgoccioli e vorrei davvero riuscire a darle un finale in tempi decenti, quindi le darò priorità rispetto ad altre storie!

Ringrazio i recensori (in particolare Kim e la sua costanza) e tutti i lettori silenziosi che sono arrivati fin qui! Se ci siete e se vi va, fatemelo sapere anche con una piccola recensione, datemi anche qualche consiglio per migliorare o insultatemi... insomma, fate quello che vi sentite di fare XD

Grazie a tutti e a presto! ♥



   
 
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