Iniziativa:
{Questa storia partecipa alla challenge “Notte di Tanabata” a cura di
Fanwriter.it!}
Numero
parole:
600
Prompt:
22. A e B rimangono insieme tutta la notte di Tanabata, fino
all’alba.
Bonus:
24. Telescopio
28.
Notte stellata
La felicità è vedere le stelle, abbracciare il
sole
È la notte di
Tanabata. Le stelle sono splendide, viste dal telescopio. Sembrano più
vicine che mai.
Yuuri, stupito,
non riesce a chiudere la bocca.
Per anni ha
guardato ammirando da lontano la sua fulgida stella personale, ha pensato che
quella fosse irraggiungibile, invece è lì, accanto a lui.
È un sole che
cammina e respira, che vive al suo fianco, che, proprio in quel momento di
contemplazione, lo cinge amabilmente.
«Mio dolce
Yuuri, non dispiacerti, vorrei usare anch’io il telescopio. È
possibile?».
Talvolta non se
ne capacita, vorrebbe urlare la sua gioia al mondo intero, ma teme che, uscendo
da lui, quella felicità incomparabile non tornerà mai più. Preferisce
trattenerla, piuttosto che perderla.
Yuuri tace e si
sposta, gli lascia usare il telescopio, inizia a torturare le maniche larghe
dello yukata estivo, dalle tinte blu scuro, colore del cielo
notturno.
Si chiede se
avrà davvero la capacità di custodire gelosamente emozioni, sensazioni, parole
celate, ma che salgono agli occhi, perché in tanti affermano che lo specchio
dell’anima si trovi al loro interno. Li alza al cielo, chissà se le iridi
castane con le quali è nato stanno brillando come stelle, certamente non sono
bellissimi quanto quei puntini luminosi.
Ci sono Orihime e Hikoboshi che brillano lassù, Yuu-chan
adora quella leggenda, considera la storia così romantica, ma tanto triste,
poiché i due innamorati possono rivedersi solo il settimo giorno del settimo
mese.
«Oh! Vega e
Altair!».
Giusto. Gli
occidentali le chiamano con questo nome.
«Victor…
Perdonami. Forse ti saresti divertito di più ad assistere alle sfilate, ai
festeggiamenti notturni. Sono un egoista, io-».
Prima che
finisca, l’altro lo raggiunge in poche, rapide falcate, lo sorprende con
un’improvvisa vicinanza. Non è certo la prima volta che invade il suo spazio
privato, dovrebbe averci fatto l’abitudine da tempo, eppure, anche se il cuore
scoppiasse di gioia, andrebbe bene così.
Per fortuna, non
si muore per un bacio, piuttosto con l’amore si può crescere, cambiare,
respirare, vivere. Come stella cadente, esso lascia una scia
indelebile.
«Yuuri,»
sussurra il suo sole vivente, «sentirti parlare così non mi diverte. Io sono
felice di essere qui con te, lo capisci?».
Il giapponese
capisce fin troppo bene il russo, in realtà. Anche lui è felice, molto felice,
non sa ancora quanto riuscirà a trattenere quell’emozione in continua
espansione. Gli serve ancora tempo, ma dovrà divenire consapevole che la vita
vera non è tanto diversa da un’esecuzione sul ghiaccio, dove si mette in gioco
tutto, si salta, si rischia, si compiono mille movimenti armoniosi con le
braccia e altrettante sequenze di passi. Pensare che aprirsi agli altri non è
brutto, che non si rimane delusi sempre, perché la vita è anche una fitta trama
di relazioni con le persone: ci sono genitori e sorelle che ti amano, ti
sostengono in tutte le scelte che compi, non ti fanno pesare gli errori che
commetti; amici che si fidano, si confidano e credono in te; conoscenze
superficiali che ti aiutano ugualmente a crescere, a fortificarti, a
maturare.
«Victor…
Rimarrai con me tutta la notte, fino all’alba?» domanda speranzoso, e più che un
giovane uomo di ventiquattro anni, sembra piuttosto un bambino bisognoso di
qualcosa.
«Sì. Non devi
neanche chiedermelo», risponde, mostrando un sorriso dei suoi, che splende di
luce propria e scaccia le ombre.
«Scusa»,
aggiunge Yuuri, sereno, ricercando il calore del suo
abbraccio.
E infine ultima,
ma non per questo meno importante, c’è la sua anima gemella, che lo ama e lo
accetta così com’è: un soggetto come ce ne sono tanti, che non si sente
speciale, vive di pensieri e di insicurezze che cerca di superare per
amore.
____
Note: Sono partita con
l’intenzione di realizzare davvero il capitolo extra della mia raccolta “Non possiamo più essere solo amici”, ma pensando alle
stelle, alla felicità, alle relazioni in generale, la cosa mi è sfuggita di
mano, dalle drabble sono passata a una flashfic di 600 parole esatte (il limite
massimo consentito).
Ritengo perciò
preferibile pubblicarla come una cosa a se stante, incentrata su Yuuri e sui
suoi sentimenti.
Ancora non ho detto
nulla in proposito, però trovo che loro due siano la coppia più sensata che io
abbia mai visto finora, solo intendendo il genere ‘shonen
ai’.
Paragonare Victor al
sole, che in fondo è una nana gialla, la stella più grande e più luminosa, senza
la quale non ci sarebbe vita sulla nostra terra, mi è venuto naturale, anche
ripensando all’anime.
Rileggerla una volta
finita è stato incredibilmente rilassante per me, e ciò è positivo, quindi spero
vi sia piaciuta ^^
Rina