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Autore: PrincessMiyu    17/07/2017    3 recensioni
Un incontro dettato dalla totale casualità, lascerà in Kagome ed Inuyasha un segno indelebile.
Due ragazzi dal carattere diverso, ma accomunati dalla grande passione per i film d’autore, che li porterà a scoprire che in comune non hanno solamente l’amore per le opere cinematografiche.
Un amore cercato, bramato, a tratti non corrisposto e anche sofferto, sono gli elementi perfetti di una storia d’amore meravigliosa che può essere migliore di qualsiasi film.
È davvero possibile che una pioggia di petali di ciliegio, possa far capovolgere completamente i mondi di due persone?
Ecco a voi la long di “At the beginning with you”!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7: Tutto all’improvviso.
 
Luglio
 
Pov Kagome
 
Domani sarà il mio compleanno e, come tutti gli anni, lo festeggerò con la mia famiglia al tempio di mio nonno appena fuori città. Quest’anno però, oltre a Sango, ho esteso l’invito anche a Miroku ed Inuyasha, ma proprio lui ieri mi ha avvertito che non potrà esserci perché sarebbe stato occupato con Kikyo. Mi è dispiaciuto, ma non posso certo dirgli di liquidare la sua fidanzata per stare con me.
Sono a lavoro per cercare di scrivere l’ennesimo articolo del cavolo che mi ha assegnato Naraku: “È possibile rimanere amico del proprio ex?”. Non poteva assegnarmi argomento peggiore, come se io potessi parlarne, viste le mie esperienze “amorose”. Certe volte mi chiedo se lo faccia apposta!
Oggi per fortuna faccio solo mezza giornata, così ho tutto il pomeriggio per me.
Appena intravedo Tsubaki, la fermo.
- Tsubaki! – si gira parecchio infastidita. – Non farmi quella faccia, non ruberò molto del tuo prezioso tempo. Volevo dirti che tra dieci minuti vado via e devi confermare a Naraku che mi prenderò due settimane di ferie, lui sa già quando. –
- Sì glielo dirò, tanto per quello che gliene importa. – si allontana con totale indifferenza.
Sono talmente stanca che non ascolto nemmeno più.
Ho deciso di prendermi due settimane di ferie perché ho davvero bisogno di una vacanza; anche Miroku, Sango e Inuyasha se le sono prese e abbiamo cercato di far coincidere almeno una settimana, così da poterla passare tutti insieme. Per l’altra settimana Miroku e Sango faranno un viaggio, io la passerò con la mia famiglia e Inuyasha starà con Kikyo.
Spengo il pc e metto tutto in borsa in malo modo, quando sento il cellulare squillare e rispondo senza vedere chi è.
- Sì, pronto? – rispondo parecchio annoiata.
- Sono Inuyasha. È un problema che sia io?
Merda! Che figura!
- Oh! Inuyasha, certo che no. –
- A che ora stacchi da lavoro?
- A dire il vero, sto per andare via. Perché me lo chiedi? –
- Perfetto! Spero che tu abbia dei pantaloni addosso perché non c’è il tempo di passare da casa tua. Il tragitto è lungo!
- Non capisco. –
- Scendi e lo capirai. – mette giù.
Ha detto di scendere? Non mi starà mica aspettando di sotto, vero?
Vedo Eri che torna alla sua scrivania che si trova vicino alla finestra.
- Oh, per tutti i Kami. Chi è quella divinità? –
A questa affermazione mi avvicino alla finestra e si unisce anche Ayumi, che ha la postazione accanto a quella di Eri.
- Uh vedere vedere vedere! – esclama impaziente - Caspita! Che figo! –
- Ma quello è Inuyasha! – chiarisco non appena mi avvicino anch’io.
- Quell’ Inuyasha? – chiedono all’unisono. Nemmeno se si fossero messe d’accordo sarebbero riuscite ad essere così sincronizzate.
- Sì, ve ne ho parlato. È il mio migliore amico. – svelo con un po’ di imbarazzo.
Ayumi ed Eri mi guardano tra il sorpreso e il “compassionevole”.
- Cacchio, Kagome! Con un amico come lui, ci scommetto che i sogni erotici sono all’ordine del giorno. Mi fai quasi pena. – confessa Eri.
- Siete solo due cretine. Scappo che mi sta aspettando. –
- Vai, vai! Divertiti. – mi saluta con malizia Ayumi, ma non ci bado più di tanto.
 
Prendo tutta la mia roba in fretta e furia e scendo.
Inuyasha è appoggiato alla sua moto e mi sorride.
- Che ci fai qua? – domando spaesata.
- Voglio portarti in un posto. E no, non ti dico dov’è. Devi solo metterti il casco. –
- Va bene. – rispondo riluttante non essendo per niente sicura di quello che sta succedendo, ma con lui penso che andrei in capo al mondo.
Metto il casco e sfrecciamo via.
Non so dove stiamo andando, ma rimaniamo in moto per parecchio tempo. Il sentire la sensazione della sua schiena sul mio corpo mi dà un senso quasi di protezione. Mi sento magnificamente!
Finalmente dopo esser stata per (credo) un’ora in moto, ci fermiamo. Tolto il casco, rimango stupefatta dalla bellezza di questo posto.
- Benvenuta ad Hakone! - esordisce Inuyasha.
- Hakone? Siamo a Kanagawa? –
- Già! È qui che ho passato gran parte della mia infanzia. È uno dei posti a cui sono maggiormente legato, insieme ad un parchetto sconosciuto che si trova vicino al cinema dove ho visto il mio primo film con mia nonna. Sono gli unici due posti dove mi sento bene, ci vengo quando voglio rilassarmi o quando ho voglia di restare da solo a pensare. –
- Davvero? – chiedo e lui annuisce semplicemente. – È un posto bellissimo. Come mai mi hai portato qui? –
- Avevo un impegno e volevo compagnia. Poi devo farmi perdonare per domani. –
- Ma non dovevi. Capisco perfettamente che hai degli impegni con Kikyo. –
- Dovevo e come! - mi sorride – Dai andiamo, ci sono tante cose da fare e poco tempo. –
- Ma non avevi un impegno? –
- Sì, però prima ti faccio fare un giro. –
Pochi metri più avanti parcheggiamo la moto e iniziamo a girare. Mi fa vedere tutti i posti caratteristi di questo paese completamente immerso nella natura.
Ci fermiamo in un bar per prendere qualcosa di fresco.
- Non ti farò ancora gli auguri, perché porta male darli prima. Posso solo dirti: Alla tua salute, bambina! – dice avvicinando il bicchiere per urtarlo contro il mio.
- Ho sempre sognato che qualcuno mi facesse gli auguri citando “Casablanca”. –
- D’ora in poi ti farò gli auguri sempre così. – dichiara per poi sorseggiare la sua bevanda. Scolata completamente guarda il telefono e ricomincia a parlare – Beh, possiamo andare! –
- Ma mi spieghi dove dobbiamo andare? – insisto impaziente.
- Ti voglio far conoscere una persona. – risponde solamente facendomi diventare ancora più dubbiosa.
Riprendiamo la moto e ci fermiamo di fronte ad una villa molto grande e credo che sia anche molto antica. Scendiamo e Inuyasha suona il campanello. Noto che c’è scritto “No Taisho” e lo guardo ancora più interrogativa, anche se forse inizio già a capire di che persona si tratti.
Dopo poco, apre una signora ben distinta.
- Inuyasha, sei proprio tu? –
- Ciao Kanade, che bello rivederti. – si salutano con un affettuoso abbraccio mentre resto in disparte. Non voglio interrompere un momento così intimo.
- Quando la signora mi ha detto che saresti passato non potevo crederci. –
- È dentro? –
- Sì, ti sta aspettando in giardino. –
- Bene! Scusate non vi ho presentato. Kanade, lei è la mia amica Kagome. Kagome, lei è Kanade, la nostra vecchia governante. –
- Salve signora, è un vero piacere conoscerla. –
- Il piacere è tutto mio mia cara. Prego accomodatevi. –
Mentre ci avviamo verso il giardino, Inuyasha decide di spiegarmi.
- Questa è casa di mia nonna. –
- Quella che ti ha fatto innamorare del cinema? –
- Esatto! Le avevo promesso che oggi sarei passato, e visto che ti avevo parlato di lei mi è sembrato giusto fartela conoscere. Sa più cose lei sulla cinematografia giapponese di un’enciclopedia. –
- È stata davvero un’idea magnifica. Grazie. Invece, Kanade? –
- Lei all’inizio si occupava della casa e di mio fratello quando era piccolo e ha continuato anche dopo la mia nascita. Poi diventati più grandi e quando il nonno è venuto a mancare, si è trasferita qui. La nonna ha sempre vissuto in questa casa, ma ama Tokyo. Infatti, spesso e volentieri, quando può ci va anche solo per farsi una passeggiata. Quand’ero piccolo capitava che venisse a trovarci e si divertisse a potarmi al cinema a vedere qualche film d’animazione. –
- E quando siete partiti? Penso sia stato difficile. –
- Beh, è stato complicato, però lei dal Giappone non voleva muoversi e poi con mio zio che abita non molto lontano da qui e Kanade, posso dire che siamo partiti in maniera abbastanza tranquilla, anche se le telefonate di mio padre, lunghe anni, con mio zio non mancano mai. Ma sono sicuro che se mia nonna lo scoprisse, andrebbe su tutte le furie. Odia pensare di essere sempre monitorata. È molto orgogliosa e testona! –
- Adesso si capiscono tante cose. – affermo iniziando a ridere in modo contenuto.
- Che vuoi dire? – chiede guardandomi con mezzo sopracciglio alzato.
- Niente, solo che adesso ho capito da chi hai preso. – rispondo col sorriso.
- Dannata! – controbatte sorridendomi.
 
Arriviamo in giardino e noto una signora seduta sotto un albero a leggere un libro. Vedo lo sguardo di Inuyasha illuminarsi, sembra anche gli si siano inumiditi gli occhi. Deve volerle molto bene.
- Nonna! – la chiama Inuyasha.
- Inuyasha, nipote mio! – lo vedo scattare all’istante per abbracciarla. Mi commuove vedere scene così, è sempre bello sapere che hai una famiglia che ti vuole così bene.
Inuyasha l’aiuta ad alzarsi, ma sembra che non ne abbia bisogno. È una signora molto piccola e potrebbe sembrare la classica vecchietta, ma noto che è molto vispa.
Decido di avvicinarmi così da potermi presentare.
- Buon pomeriggio, signora. Sono Kagome Higurashi. – saluto inchinandomi.
- Salve a te mia cara, sono Kaede No Taisho. – si presenta ricambiando il mio gesto, per poi voltarsi verso il nipote. – Figliolo, finalmente hai aperto gli occhi? –
- Nonna! Lei è solo una mia amica. –
- Peccato! Prima o poi i Kami mi ascolteranno e ti metteranno un po’ di sale in quella zucca. –
- Tsk! Sempre molto gentile. –
- Lo sono fin troppo. Dai andiamo ad accomodarci che vi offro un thè. –
Ci sediamo e iniziamo a parlare. Questa donna ha una cultura incredibile, ci sta raccontando cose sul cinema orientale nei tempi della guerra che nemmeno sapevo. Starei a sentire le sue storie per giornate intere senza stancarmi mai.
- Quindi anche tu sei appassionata di cinema? –
- Sì, per me non c’è niente di meglio di un bel film. È una passione che coltivo sin da piccola. Il mio primo film è stato “Rashomon” di Akira Kurosawa. Mi trovai per puro caso a vederlo insieme a mio padre e ne rimasi affascinata. Poi col tempo, mi sono sempre più appassionata e ho provato a vedere quelli stranieri, così mi sono innamorata dei film di Martin Scorsese. –
- Martin Scorsese? Caspita! Sei una donna che ha gusto. –
- E non è tutto! Gestisce anche un blog su internet che parla di cinema. È davvero stupefacente. – interviene Inuyasha lodandomi e facendomi sentire in leggero imbarazzo.
- Come si suol dire, sei una donna con le palle. –
Questo suo commento mi lascia sorpresa, è raro che qualcuno mi dica che sono una donna con le palle. Mi hanno sempre definita un po’ troppo emancipata per essere una ragazza giapponese, ma sentirlo dire da una donna come lei non fa altro che rendermi felice.
Proseguiamo con le chiacchiere, fino a quando Inuyasha si rende conto che si è fatto tardi e decidiamo che è l’ora di andarcene.
- Grazie di tutto, nonna. Ci vediamo presto. – dice Inuyasha abbracciandola e noto che lei gli sussurra qualcosa all’orecchio e il suo sguardo cambia radicalmente, ma poi lo vedo di nuovo sorridere e darle un bacio sulla fronte.
- Signora Kaede, è stato un vero onore conoscerla. – la saluto affettuosamente.
- No Kagome, ti posso garantire che l’onore è tutto mio. – ricambia facendomi l’occhiolino e questo fa scattare Inuyasha in modo insolito. Continuo a guardarli non capendo cosa sta succedendo.
- Su andiamo, sennò non arriviamo più. –
- Ok! Allora buona serata e grazie di tutto. –
Così saliamo in moto e torniamo a casa.
 
Giunti a destinazione, arriva il tempo dei saluti anche per noi.
- Inuyasha, non so davvero come ringraziarti per questo meraviglioso pomeriggio. Sono stata benissimo. –
- Ne sono felice, sei piaciuta tantissimo a mia nonna. –
- È una donna eccezionale. –
- Già… Allora, è giunto il tempo dei regali. Non sarà mezzanotte, ma il regalo te lo devo pur dare. –
- Regalo? Ma non dovevi, dopo tutto quello che hai fatto oggi era più che sufficiente. –
- Sciocchezze! – esclama porgendomi una busta.
- Cos’è? –
- Se non lo apri non lo saprai mai. –
Obbedisco e vedo cosa c’è dentro. Resto completamente senza parole.
- Inuyasha, ma sei pazzo? Questi sono i biglietti per la prima di “Silence”. Ma come hai fatto a trovarli con così tanto anticipo? –
- Lo ammetto, ho dei superpoteri. E poi sei o non sei innamorata di Scorsese? –
- Non so davvero cosa dire. Un semplice grazie non è sufficiente per tutto quello che fai per me. –
Il mio corpo si muove da solo e lo abbraccio come credo di non aver mai fatto finora, lo stringo forte a me e lo sento ricambiare il mio abbraccio. Il suo calore ha un non so che di rilassante e accogliente, anche se fuori ci sono 40°C non mi dà per niente fastidio, anzi, vorrei restare così per sempre. Sento un brivido lungo la schiena appena le labbra di Inuyasha mi sfiorano l’incavo del collo, questo mi fa capire che forse è meglio che mi allontani, così decido a malincuore di staccarmi.
Ci guardiamo ancora un altro piccolo istante finché non è lui a rompere il silenzio.
- Allora, buonanotte. Domani divertiti. –
- Lo farò. Buonanotte anche a te. –
Aspetto fino a quando non sale sulla moto e parte, mentre io rimango ancora un po’ spaesata per quello che è appena successo.
Possibile che ricevere dei biglietti per il cinema mi faccia questo effetto? Non posso abbracciare in questo modo chiunque mi faccia un bel regalo. Un minimo di contegno. Che diamine!
Mi sento ancora il suo profumo addosso, lo stesso che ormai ho imparato a riconoscere all’istante. Riapro la busta con dentro i biglietti e continuo a sorridere come una scema. Credo che questa intera giornata sia stata il regalo più bello che abbia mai ricevuto, non ricordo di essermi sentita così felice come in questo momento.
Porca miseria che caldo! Mi sento scottare e lo stomaco contrarsi.
Che diavolo mi sta succedendo?
 
 
Siamo al tempio shintoista di mio nonno per festeggiare il mio compleanno. Oltre a mia madre e mio padre, ci sono anche Miroku e Sango. Mio fratello Sota quest’anno non è potuto venire per via dei suoi studi, ma qualche ora fa è arrivato un corriere che mi ha portato il suo regalo. Due libri di cui uno per nulla carino e l’altro decisamente migliore: il primo è “Computer per tutti For Dummies” e l’altro “Storia del cinema”.
Passiamo la serata in allegria, anche se mi rendo conto che c’è qualcosa che non va. Non vedo i miei da parecchio tempo, quindi potrei anche sbagliarmi, ma sento tensione nell’aria come se stessero cercando di nascondermi qualcosa.
Sarà una mia impressione!
Non ci penso più e continuo a godermi la festa, anche se sento la mancanza di Inuyasha.
Chissà che starà facendo. Se ripenso a ieri sera, ricomincio ad agitarmi. Ma perché?
Mio nonno mi fa tornare alla realtà dandomi il regalo e, come al solito, mi dà una di quelle cose strane scaccia-demoni che solo lui può conoscere. Quest’anno è il turno di un portachiavi a forma di palla rosa che dovrebbe essere fortunata, appena ho chiesto spiegazioni di come funzionasse, è partito il racconto in stile documentario. Con la musichetta di sottofondo sarebbe stata perfetta!
Sango e Miroku mi hanno regalato un quadro meraviglioso, che avevo già visto un po’ di tempo fa e di cui mi ero completamente innamorata, non mi aspettavo che me lo regalassero.
 
Fatte le 22, i miei amici decidono di andarsene così li accompagno fino alle scale appena fuori dal tempio.
Ad un tratto, mentre sto rientrando, sento qualcosa rompersi. Corro per paura che qualcuno si possa essere fatto male, ma nemmeno riesco ad arrivare in cucina, che sento mia madre iniziare ad urlare come non l’avevo mai sentita. Non mi faccio subito vedere, lo so che non è bello origliare, ma voglio capire cosa sta succedendo.
- Non guardarmi con quegli occhi da sporco traditore che sei! –
- Smettila di fare l’isterica, sei solo ridicola. Hai organizzato questa pagliacciata solo per nascondere l’evidenza! –
- Vi sembra il momento di litigare, con vostra figlia che potrebbe tornare da un momento all’altro? – fa notare mio nonno.
- Che tornasse, deve sapere che suo padre è solo un pezzo di merda! –
- Ehi, bada a come parli Yuka. Ti ho sempre trattata con rispetto, non ti permetto di parlarmi in questo modo. –
- Mi hai rovinato la vita invece! Non ho fatto altro che serviti e riverti per trent’anni. Se sono rimasta con te è stato solo per i nostri figli che non volevo crescessero senza di te, visto che come padre almeno non fai così schifo. – lo accusa mia madre.
Al solo sentire queste parole sento il cuore andare in frantumi.
Cos’è questa storia? Da quando i miei litigano in questo modo? Cosa significa che sono rimasti insieme solo per noi? Sono davvero stata così cieca da non capire che c’erano dei problemi? Continuo ad ascoltare quello che si dicono e rimango scioccata da tutte quelle parole.
- Allora vogliamo parlare di te? Con la tua gelosia morbosa che mi ha assillato per anni e anni e ci mancava poco che fossi gelosa dell’aria che respiravo. Non ho potuto fare carriera perché eri tu ad impedirmelo ed era logico che il mio malumore ricadesse su di te. –
- Non darmi la colpa della tua stramaledettissima carriera. Se non sei andato avanti è perché non hai mai avuto le palle di prendere una posizione! –
- ORA BASTA! Giuro sui Kami che non rispondo più delle mie azioni! –
- Provaci soltanto brut… - a mia madre muoiono le parole in gola appena si accorge di me, che dopo l’ennesimo scambio di “gentilezze” sono uscita allo scoperto.
- Kagome noi… - prova a parlare mia madre.
- Quello che sta succedendo mi sembra abbastanza ovvio, però voglio sentirmelo dire da voi. –
Così è mio padre il primo a prendere parola.
- Tra me e tua madre le cose non vanno bene ormai da tanto tempo. Abbiamo continuato a stare insieme per voi, ma non è stato semplice. Da quando sia tu che Sota siete andati a vivere per conto vostro, abbiamo cercato di ricostruire qualcosa, ma è stato tutto inutile. Anzi, le cose sono persino peggiorate. –
- E non vi siete sognati minimamente di dirmi che avevate dei problemi? Vi sembra normale che io debba scoprirlo così, come se fossi un’estranea? –
- Su questo abbiamo sbagliato, ma aspettavamo il momento giusto per dirti che abbiamo deciso di divorziare. – si giustifica mia madre.
- Bene! Ora che lo avete fatto, continuate pure a tirarvi i piatti addosso. Me ne vado, grazie per il regalo. – li liquido senza esitazione prendendo il quadro e la borsa, uscendo senza guardare in faccia nessuno.
- Kagome aspetta! – grida mio nonno.
- Scusa nonno, ma devo andarmene. –  esco come un fulmine.
Metto tutto in macchina e mi dirigo verso casa mia. Il cellulare non fa altro che squillare.
Sicuramente saranno loro e senza vedere chi è spengo il cellulare.
Fanculo!
 
 
Pov Inuyasha
 
 
Sono ad una cena con i genitori di Kikyo e mi sto annoiando da morire. L’idea di stare sempre seduto a mangiare e a mangiare e a mangiare, non fa altro che farmi venire voglia di suicidarmi.
Per Kikyo era importante che ci fossi e così ho deciso di stare con lei, anche se mi è dispiaciuto parecchio non andare dai genitori di Kagome per festeggiare il suo compleanno. Se ripenso ancora a ieri, il mio cuore riprende a battere come un tamburo. Colpa di mia nonna che mi ha sussurrato all’orecchio quella frase: Cerca di non fare cose stupide. Non fare in modo che lei diventi il tuo più grande “chissà come sarebbe stato”. Per non parlare di quell’abbraccio meravigliosamente interminabile. Tornato a casa mi sentivo ancora il suo profumo addosso e la morbidezza della sua pelle sulle labbra, che mi ha tenuto sveglio tutta la notte. Che diavolo ho che non va? Sono certo che sia il caldo.
Sì, sicuro! Sarà lui ad uccidermi!
Ritorno ad ascoltare quello che gli altri dicono fingendomi interessato e guardandoli mangiare il dolce mi viene in mente una citazione da mandare a Kagome.
Forse è la volta buona che la batto!
Prendo il cellulare e le scrivo:
 
Perché, senza l'amaro, amico mio…
 
Aspetto alcuni minuti e vedo che non ha ancora risposto. Guardo l’ora e sono le 21:45. Forse non ha il cellulare vicino, è il suo compleanno e sta in compagnia, non può certo stargli dietro.
Mi risponderà!
22…
22:15...
22:30...
Possibile che non l’abbia ricevuto? Da quello che mi risulta lo ha ricevuto, ma non l’ha ancora letto.
Miroku mi ha mandato un messaggio pochi minuti fa dicendomi che il quadro le era piaciuto e che erano appena rientrati a casa, quindi escludo che loro sappiano perché non stia rispondendo.
Ora provo a telefonare! Cerco di alzarmi, ma vengo bloccato da Kikyo.
- Amore, dove vai? –
- A fare una telefonata. –
- Proprio ora? Non vedi che stanno parlando? –
- Infatti, loro stanno parlando. Di' che sono andato in bagno. – rispondo lasciandola spiazzata.
Appena mi ritrovo in un posto un po’ più tranquillo, compongo il numero di Kagome.
Il telefono della persona chiamata, non è al momento raggiungibile.”
Dannata vocina!
Riprovo ancora, ma con scarsi risultati. Così ritorno a sedere, ma non stacco gli occhi dal cellulare.
 
È quasi mezzanotte, mi rialzo nuovamente per riprovare a telefonare, ma tutto tace. Non ce la faccio, devo andare a vedere se è tutto a posto.
Mi avvicino a Kikyo.
- Senti Ki, devo andare via. È successo un imprevisto! –
- Di che parli? –
Non ho tempo per spiegarle, devo inventare una balla.
- Miroku è rimasto a terra con la macchina e ha bisogno di me. Non credo di fare in tempo a tornare. –
- Per Miroku stai sempre sull’attenti, vero? Di quello che importa a me, te ne freghi. –
- Lo sai che non è vero. Sono stato qui stasera per te e non per altri. Scusami, ma devo proprio andare. – le do un bacio sulle labbra e scappo.
Mi dispiace Kikyo!
Appena sarò più tranquillo, le spiegherò tutto. Ora non riesco a pensare ad altro fuorché a Kagome.
Salgo in macchina e vado a tutto gas verso casa sua, con la speranza che ci sia.
Arrivato inizio a bussare in maniera frenetica. Non so che mi stia prendendo, ma non riesco più a pensare.
- Kagome? Ci sei? Kagome? - provo a chiamarla insistentemente.
Dopo qualche minuto mi apre la porta, ha una faccia sconvolta e mi guarda con sorpresa.
- Inuyasha che ci fai qui? –
- Non rispondevi e mi sono preoccupato. – spiego, mentre lei inizia a piangere come se non potesse più trattenersi oltre – Cos’hai? – chiedo con aria preoccupata.
- Inuyasha! – si butta tra le mie braccia continuando a singhiozzare. Non posso fare altro che stringerla lasciandola sfogare finché non sarà pronta a dirmi cosa è successo. Vederla piangere in questo modo mi fa un male lancinante, spero di riuscire ad aiutarla.
La riporto in casa tenendola ancora tra le braccia e la faccio sedere sul divano.
Dopo che si calma mi racconta tutto quello che è successo dall’inizio alla fine.
- Accidenti! Non è stato un finale di serata piacevole. –
- È stata proprio una doccia fredda. La notizia della separazione mi ha lasciata sconvolta, ma lo sono stata ancora di più nel sentire come si sono praticamente vomitati addosso tutti i loro fallimenti e rimpianti, come se non si fossero mai amati. Mi fa male sapere che mi hanno voluto tenere all’oscuro di tutto. Sono consapevole che l’amore tra due persone può finire, non sono una ragazzina. Ma così… –
- Kagome sono esseri umani anche loro, possono sbagliare come tutti. –
- Ora la situazione sarà più complicata. Avevo chiesto una settimana in più di ferie per passare un po’ di tempo con loro, ma adesso questo non si può più fare visto che non ho nessuna intenzione di stare né da uno né dall’altro. Non voglio fare torti o favori a nessuno. Non posso nemmeno andare da mio fratello. –
- Allora cos’hai intenzione di fare? –
- Non lo so. Magari rimango a casa a spaccarmi di film e patatine. –
Il fatto che Kagome passi da sola la settimana di ferie non mi sta per niente bene. Ho un’idea, ma forse è meglio definirla una pessima idea.
- Senti tu hai preso i miei stessi giorni, vero? –
- Le prime due settimane di agosto, perché? –
- Io dovrei andare a Berlino dai miei la prima settimana. Vuoi venire con me? –
Gliel’ho davvero chiesto? Quanto posso essere diventato cretino? Pensare che il biglietto in più che avevo preso era per Kikyo, che tra l’altro non sa nemmeno che glielo avevo procurato, visto che doveva essere una sorpresa.
Ripeto: quanto posso essere cretino?
- A Berlino? Ma Inuyasha non devi andarci con Kikyo? –
E ora che le dico?
- Non può venire e il biglietto in più c’è. Cambiare aria ti farebbe bene. –
- No Inuyasha, non sei costretto a portarmi dietro. Non voglio farti pena. –
- Pena? Razza di scema, voglio aiutarti, poi se preferisci stare qua a piangere e a ucciderti col cibo spazzatura, accomodati. – la schernisco e vedo che abbassa lo sguardo. Forse sono stato troppo duro. – Scusami, ma non voglio che resti da sola. E lo dico perché sei mia amica e tu faresti lo stesso per me. – le prendo il mento e glielo sollevo dolcemente così da poterla guardare. – Allora? – chiedo nuovamente.
Kagome non risponde, ma si limita ad annuire facendomi sorridere per aver accettato. Sorriso che mi muore all’istante, dopo che mi rendo conto di aver combinato un enorme casino, a cui devo rimediare.
- Bambina, ora devo andare. Ci sentiamo domani. Ti manderò per email il biglietto, ok? Devi solo stamparlo e procurarti il passaporto. – le dico alzandomi dal divano e avviandomi verso la porta.
- D’accordo Inuyasha. –
Mentre mi giro per andarmene, Kagome mi afferra la camicia.
- Inuyasha…Volevo dirti grazie. Grazie perché ci sei sempre. Grazie perché mi fai piangere sulla tua spalla. Grazie perché so che su di te posso sempre contare. Grazie che esisti. –
Di nuovo il cuore sta facendo i capricci, non vuole smetterla di battere all’impazzata.
In questo momento non si rende conto di quanto sia dolce e bella, vorrei ancora stringerla e non lasciarla più.
- Ehi ragazzina! Troppi complimenti detti da te mi fanno impressione, vedi di finirla. – la provoco e finalmente riesco a strapparle un sorriso. – Ora vado davvero, buonanotte. Dormi bene. –
- Inuyasha! –
- Sì? –
- … il dolce non è tanto dolce. – risponde riferendosi al messaggio che le avevo mandato prima.
Accidenti! Ma le sa proprio tutte?
 
Salgo in macchina e maledico la mia stupidità. Non c’è nulla di male ad aiutare un’amica, ma agire senza pensare è da cretini.
Vedo il telefono e anche se è tardissimo decido di telefonare a Miroku.
- Inuyasha, ma che diamine ti passa per il cervello? Hai visto l’ora?
- Scusami Miroku, ma avevo urgente bisogno di parlarti. –
- Spera per te che sia una cosa seria.
Prendo un respiro profondo e gli racconto tutto, da quando ho utilizzato la macchina rotta come scusa per svignarmela dalla festa di Kikyo fino a come ho trovato Kagome.
- Amico, fattelo dire! Ti sei proprio infilato nella merda. Per carità! Il fatto che tu abbia fanculizzato Kikyo per andare ad aiutare Kagome, non fa che rendermi orgoglioso di te. Ma devi ammettere che, per quanto io possa non sopportare la tua ragazza, non ti stai comportando da fidanzato modello.
- Miroku, ho dovuto inventare una scusa su due piedi, perché avrei perso tempo solo a spiegarle la situazione, le dirò tutto appena si saranno calmate le acque. Comunque non è finita qui. –
- C’è dell’altro? Sei pieno di scoop stasera.
- La prima settimana di ferie vado a Berlino a trovare i miei e… porterò Kagome con me. –
- Ok! Inuyasha, mi sa che il caldo ti ha dato alla testa! Come la porti con te?  E Kikyo?
- Da quando ti interessa di Kikyo? Tanto non credo sarebbe venuta. – provo a giustificarmi inventando la prima balla che mi è venuta in mente.
- Che significa “non credo”?
Rimango in silenzio a questa domanda.
- Oddio! Non credi perché Kikyo non sa niente, vero? Inuyasha ascolta, ti rendi conto che c’è qualcosa che non va? Sei davvero sicuro che per te, Kagome sia solo un’amica? – mi chiede di punto in bianco.
- Certo che è solo un’amica, mi stai per caso dicendo che mi sono innamorato di lei? –
- Sei tu che lo stai dicendo, non io.
- Non dire cazzate, Miroku. –
- Sarà come dici tu, ma resta il fatto che stai perdendo il controllo della situazione e nemmeno te ne stai accorgendo. Vai a farti una bella dormita. Ne riparliamo domani. –
- Forse hai ragione. Buonanotte, amico. –
- Notte. –
Sto davvero perdendo il controllo di tutto? Quando l’ho sentita piangere tra le mie braccia, non ho potuto fare a meno di chiederle di venire con me. L’idea di lei sola, non mi ha fatto ragionare più.
Il fatto che Kagome mi abbia sconvolto la vita non lo metto in dubbio, ma dire addirittura che quello che provo per lei non è amicizia, ce ne passa di acqua sotto i ponti.
Meglio mettere in moto e andare a dormire. Devo pur spiegare a Kikyo qualcosa.
Speriamo che la notte porti davvero consiglio.
 
 
 
 
 
Angolino svago
 
 
“Perché, senza l'amaro, amico mio, il dolce non è tanto dolce.” Dal film "Vanilla sky"
 
 
Anche questo è andato :)
Non finirò mai di ringraziarvi per chi sta leggendo la mia storia, i numero di visualizzazioni è veramente alto e di questo non potrei essere più che contenta. Ma non mi dispiacerebbe avere qualche recensioncina in più xD. Essendo la mia prima storia vorrei tanto sapere cosa ne pensate, se sta andando bene, sta andando male, se vi sta appassionando, se vi sta annoiando… insomma se mi volete dire qualsiasi cosa, io sarei più che contenta di leggere quello che voi pensate. Specialmente ora che Inuyasha ha combinato davvero un bel casino, anzi dire casino è riduttivo. xD
Vi anticipo che il prossimo capitolo sarà Kagome-centrico e si intitola “Un viaggio da ricordare”, quindi si può immaginare cosa potrà accadere. E per tutti i fan del fratellone No Taisho, non vi preoccupate, che nel prossimo rivedremo tutta la famiglia al completo con tante belle chicche. 
Un abbraccio a tutti e alla prossima.
:*
Princess Miyu.
 
 
 
 
   
 
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