Scritta sentendo:https://www.youtube.com/watch?v=s2iP-NFcBsI.
Saluto mancato
Gokudera
avanzò, camminò di fianco a una bambina dalla
maglietta rosa. Quest’ultima si nascose dietro la gamba della
donna, che
osservò le bombe alla cintola del ragazzo con le labbra
rugose strette.
Gokudera arcuò
la schiena e proseguì, un padre prese in
braccio il figlio.
“Papà,
fai la faccia da squalo” trillò. Il genitore
sporte
il mento e il bambino scoppiò a ridere.
Le iridi verde-grigio di
Hayato si fecero liquide e avvertì
una fitta al cuore.
Accelerò il
passo e vide un anziano fissarlo con la fronte
aggrottata, il bastone stretto in mano e le nocche pallide.
Gokudera strinse con i
denti la sigaretta che teneva in
bocca e inspirò rumorosamente, sentendo il sapore del
tabacco pungergli le
narici e il palato. Avanzò strisciando i piedi per terra.
Sgranò gli
occhi riconoscendo Tsuna in cima alle scale, si mise
a correre lungo i gradini. Vide Yamamoto al fianco di Sawada e si
fermò,
nascondendo dietro una donna.
“Certo che
quest’anno il festival è fatto veramente
bene”
disse quest’ultima.
L’uomo al suo
fianco annuì.
“C’è
parecchia confusione, ma l’hanno gestita bene”
rispose.
Gokudera
arrossì e sporse il capo, avvertiva il battito
cardiaco rimbombargli nelle orecchie.
< F-forse
dovrei… farmi notare dal Decimo… >
pensò.
Guardò Yamamoto
prendere il tanzaku che Tsuna che
gli porgeva, per poi appenderlo a una canna
di bambù.
“Sei davvero
alto…” disse Tsuna con voce tremante.
“He
he” ridacchiò
Takeshi, chiudendo gli occhi. Appese anche il proprio bigliettino.
“Boss,
vedrai che per la prossima notte di Tanabata,
sarai diventato alto anche tu” lo rincuorò.
Gokudera riuscì
a percepire qualche frammento delle frasi
sul brusio.
Si udì un
fischio ed esplosero i fuochi d’artificio in
cielo, sia Tsuna che Yamamoto alzarono il capo per guardarli.
Gokudera si
voltò di scatto, scese un paio di gradini, evitò
il gomito di un ragazzo e si mise a correre. La sigaretta gli cadde
dalla bocca
e la calpestò. Fece lo slalom tra le persone.
Si udirono altri fischi,
ovazioni delle persone, risa e
applausi.
Le lacrime rigarono il
viso di Gokudera che singhiozzò
rumorosamente, allontanandosi dalla festa percorrendo la strada
principale.
In lontananza il templio
era illuminato dalla luna e dai
fuochi d’artificio.