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Autore: Dioni    18/07/2017    1 recensioni
Giappone,sengoku jidai,mentre il paese del sol levante percorre il suo periodo più caotico,un giovane yokai vive la sua vita,inconsapevole che la sua esistenza sarà turbata dall'arrivo di un nuovo nemico,più forte e temibile di quanto lo siano stati i suoi nemici precedenti,ma in suo aiuto interverrà un umano molto particolare,proveniente da una terra lontana.
Tra intrighi e battaglie,personaggi famosi e luoghi dimenticati,una storia prende vita,una storia dove niente e quello che sembra e che alcuni segreti e meglio che rimangano tali.
Buona lettura.
(crossover Inuyasha/Assassin's Creed.)
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno dopo, al villaggio degli assassini.

Il sole sorgeva mentre il cielo,che ancora portava i toni scuri del cielo notturno,si colorava pian piano di una rosea sfumatura,solo i pochi a guardia del piccolo abitato o coloro che dovevano svegliarsi presto per le mansioni mattutine furono testimoni di quello spettacolo.

E Sesshomaru tra di loro non c'era,era ancora a letto a dormire,aveva girovagato un pò per la foresta li vicino prima di tornare a dormire,lo faceva star bene,li dove gli alberi crescevano l'uno vicino all'altro,mentre i rami con le numerose foglie si muovevano al fruscio del vento di montagna,una fredda brezza che si insinuava nel piccolo e calmo regno dello yokai,nessuno da vedere,nessuno da cui essere disturbato,era tutto perfetto,c'era solo lui e basta.

Poteva allontanarsi da chiunque,ma non dai suoi pensieri,non dopo quello che aveva visto li,l'immagine di quel luogo ancora lo perseguitava,li,dove sotto terra giacieva una città dimenticata,li,dove era presente l'antica sede degli assassini,lo vide,un immagine la cui presenza era priva di ogni fondamento e logica,quella statua,così bella e così simile a lui,simile e tuttavia differente,nelle vesti,nel taglio dei capelli,nello sguardo,sentiva di confrantarsi con se stesso e allo stesso tempo di avere a che fare con qualcun'altro.

E quella guerra,quella guerra che imperversava da ere,un conflitto segreto tra due fazioni nate nell'ombra,gli assassini e i templari,eterni avversari per due punti di vista diffrenti sul mondo e su come sarebbe stato meglio guidarlo.

Poi c'era anche quella storia di quella civiltà perduta,così potente da aver creato quegli oggetti,i frammenti del paradiso,reliquie di un passato ormai perduto dalla notte dei tempi e tuttavia così potenti da cambiare il corso della storia mondiale,Sesshomaru si sentiva,ora più che mai nel mezzo di una storia così assurda che a stento poteva dire se credere realmente a tutto quello che stava vivendo.

I primi suoni della mattina cominciavano già a farsi sentire,il cinguettio degli uccelli,le prime persone già sveglie di prima mattina,cosa che fece svegliare il giovane yokai,anche se lui era sempre stato un tipo mattiniero.

Si guardò attorno notando subito Toran che dormiva ancora,si soffermò un attimo a vederla in volto,quasi fosse catturato dalla sua immagine,sembrava così tranquilla,la maggior parte delle volte che ebbe a che fare con lei tentava di ucciderlo,ma quella era storia passata,tuttavia non poté non notare un nuovo aspetto che da lei non si sarebbe mai aspettato,quello femminile.

Puro,semplice e anche delicato,dall'ultima volta che l'aveva incontrata sembrava che gli antichi rancori fossero ormai svaniti,come le acque di un fiume,che placido,scorre in tutta tranquillità,si soffermò ad osservarla ancora un volta,soprattutto le labbra,così sottili e al contempo così piene.

Subito dopo si riscosse chiedendosi cosa diamine stesse facendo,ed effettivamente non sapeva nemmeno lui perché lo fece e per giunta stava solo perdendo tempo,si alzò facendo meno rumore possibile e visto che era andato a dormire con addosso solo l'intimo,aprì l'armadio e prese le sue nuove vesti da assassino e appena fu pronto lasciò la piccola casetta.

Ma non ebbe nemmeno il tempo di godersi quell'alba spettacolare che subito dovette fare i conti con una conoscenza a lui quasi sgradita.

- Ben sveglio ragazzo.

Sesshomaru si girò immediatamente verso la sua sinistra,era Ezio.

- Ma come fai...

- Dopo anni e anni di pratica ti viene naturale sorprendere gli altri senza farti scoprire,comunque,come sta il mio simpaticone preferito?

- Prima di incontrarti stavo più che bene.

Disse Sesshomaru nella maniera più piatta possibile.

- Questo è lo spirito giusto,dai andiamo,abbiamo una giornata piena oggi.

- Un'altra prova?

- No,oggi cominci il tuo addestramento,con me e Yuki,andiamo.

E detto questo i due si incamminarono verso la loro prossima destinazione,Sesshomaru dal canto suo sapeva che prima o poi si sarebbe allenato con la confraternita,visto che lui stesso aveva aderito alla richiesta di Yuki di entrare nei ranghi degli incappucciati,per cui si aspettava una sorta di preavviso e non così di punto in bianco.

Ma per lui andava bene così,infondo non era mai stato un tipo da lunghe attese,se doveva fare una cosa la faceva,dritto al sodo e senza contrattempi.

- Allora cosa dobbiamo fare oggi? Tirare di spada? Mi insegnate ad usare quella piccola lama da polso? Oppure mi insegnerete qualcosa come....

- Abbi pazienza,prima di tutto in questo preciso momento non sono più semplicemente un tuo compagno di missione,d'ora in avanti sono anche il tuo maestro,ciò non vuol dire che adesso il rapporto tra me e te cambierà troppo,ti chiedo solo di restare attento,concentrarti e impegnarti e vedrai che i risultati si vedranno fin da subito.

- Farò tutto ciò che serve per distruggere Akira.

- Non credo che questo sia la motivazione più adatta per diventare un assassino.

- Ma e l'unica motivazione che ho,mi hai detto che la libertà e il bene per la quale gli assassini combattono i templari,perciò non sono forse libero di scegliere le mie motivazioni?

Ezio girò il suo sguardo verso Sesshomaru e mostrando in volto una certo stupore,era evidente che non si aspettasse una risposta simile.

- Su questo non ci sono dubbi,ma ora dimmi è una motivazione sufficiente? Voglio dire,hai intenzione di uccidere Akira,per quale ragione?

- Perchè è mio nemico.

- E da quando lo è diventato?

- Da quando mi sono scontrato con lui.

- E perché ti sei scontrato con lui?

- Perché mi ha attirato in trappola.

- Veramente sei stato tu ad accettare l'invito,per tanto se sei caduto nel suo tranello e solo colpa tua.

- Non potevo ritirarmi,n'è andava del mio onore.

- Non scambiare l'onore con la sconsideratezza,hai preferito caricare a testa bassa,accogliendo la sua provocazione,piuttosto che farti furbo e rinunciare.

- Quell'invito era un chiaro segno di sfida.

- No,l'invito era solo un invito,la vera trappola consisteva nello stuzzicare il tuo orgoglio e fidati,ci è riuscito più che bene.

A quell'ultima frase Sesshomaru si ammutolì di colpo,come poteva ribattere su una cosa del genere? Come poteva difendersi di fronte ad una tale verità?

Una verità limpida come l'aria che si respirava lassù e abbagliante come i raggi di quell'alba radiosa,ricordava ancora quando dopo lo scontro con quello strano brigante,lesse quell'invito e appena finì pensò subito ad incontrare l'uomo che da quel fatidico giorno divenne la sua nuova ossessione.

Akira.

Non c'era nulla che Sesshomaru potesse dire in sua difesa,per quante scuse potesse usare,non c'è ne sarebbe stata una che lo avrebbe salvato dall'accusa di essere colpevole,colpevole di aver sottovalutato il suo nuovo e misterioso nemico,colpevole di aver preso sottogamba da chi si sarebbe dovuto guardare con occhio attento.

Era colpevole e nessuno lo avrebbe difeso.

- Sia quel che sia,la prossima volta non mi farò prendere alla sprovvista.

- Non affrettare l'inizio di scontri che non puoi gestire,non tutte le vittorie conistono in uno scontro diretto.

Mentre loro discutevano il sole si alzava sempre di più e il numero di persone in giro per le strade si faceva sempre più alto,c'era chi montava le bancarelle,chi apriva i negozi,chi andava nei campi e così via.

E nel vedere tutto ciò si poteva scorgere,una sensazione di quotidiana e continua tranquillità,buona parte degli abitanti di quel luogo era gente semplice,in buona parte umani,mentre i pochi Hanyou e i rarissimi yokai li attorno probabilmente erano parte della confraternita,ma nonostante ciò sembrava che li nessuno si preoccupasse.

Non c'era nessuno pregiudizio per chi era diverso,no,li non c'era niente del genere,non in quel villaggio,non con la gente che sapeva dell'esistenza degli assassini e ne condivideva il credo di uguaglianza ed accettazione per ciò che era differente.

Ma Sesshomaru non sembrava interessato alla cosa,non era il tipo che si preoccupava per quelle cose che lui riteneva delle stupidaggini,fin da quando aveva memoria aveva sempre usato la forza per conquistarsi un posto nel mondo,con gli artigli,con la spada,le zanne,perfino la sua vera forma era un ostentazione della sua potenza,un estensione della sua voglia di imporsi,in un mondo che per lui era sleale,violento e che faceva emergere solo coloro che dimostravano di essere i migliori.

Si,questo era ciò in cui lui credeva,questo era il suo credo,il suo codice,molte furono le occasioni in cui poté attaccare almeno un villaggio umano senza un motivo apparente,oppure inseguire un ignaro passante ed ucciderlo solo perché possedeva le capacità per farlo,ma lo aveva mai fatto? No

Molti erano stati gli sbagli che aveva commesso in passato,la cui maggior parte si rifiutava di ammetterli,sopra tutto a se stesso,ma anche lui,seppur raro a vedersi,aveva una sua moralità,che di certo era migliore di molti altri individui con la quale ebbe a che fare.

Continuarono a camminare fino ad arrivare alla casa del libro,dove yuki svolgeva il suo compito di capo villaggio e maestra assassina,Sesshomaru da parte sua alzò; la testa,tornando ad osservare l'insegna della piccola libreria,nel vederla un dubbio si insinuò nella sua testa,ma non volle dare troppa attenzione a quel pensiero che subito venne distratto da una voce gioviale.

- Buongiorno.

- Buongiorno anche a te Yuki,allora,che ne dici di cominciare subito con l'allenamento di oggi?

Disse Ezio con un certo entusiasmo,quasi volesse vedere fin da subito le capacità,che quello strano ragazzo dai lunghi capelli d'argento possedeva,ricordava bene come nello scontro del giorno prima era riuscito a tenere testa a quella ragazza dalle glaciali capacità,un discreta capacità di combattimento a mani nude,una buona resistenza e un intiutiva capacità di adattarsi alle capacità dell'avversario.

Certo,lo scontro tra Sesshomaru e Toran era stato orchestrato alla perfezione,apparte quella parte in cui Sesshomaru rischiò di appiattirsi contro il fondo del fossato,ma nel complesso era andato tutto bene e il combattimento,seppur sotto controllo,non era stato privo di colpi di scena,per non parlare della parte in cui Sesshomaru si lanciò contro Toran,l'aver sfruttato il ghiaccio come perno del suo scatto,gli ricordava lo stesso momento che fa un dardo quando scatta da una balestra,ciò era dimostrazione di una certa furbizia.

- Certamente,ma prima dobbiamo spostarci in un altra stanza,prego,seguitemi.

Yuki si girò subito seguita dai due ospiti,il dayokai da parte sua non sembrava molto interessato a tutto quello che lo circondava,piccoli scaffali all'ingresso con piccoli tavoli di legno,fogli e contenitori di bambù per l'inchiostro,accompagnati da pennelli di varie grandezze,mentre subito dietro,grandi scaffali in legno scuro ospitavano vecchi libri quasi tutti consunti,ad una occhiata veloce si poteva distinguere che si dividevano per argomenti differenti,come grammatica,matematica,filosofia,storia,natura e per finire scienza.

Un leggero odore di carta vecchia,mescolata a legno consumato si diramava per il piccolo edificio,la carta ingiallita,le copertine usurate e il passare del tempo donavano al ristretto locale un aria di conoscenze ormai passate da un paio di mani ad un altra,regalando sapere a chi fosse stato disposto a leggere parola per parola,lettera per lettera.

Ma anche queste cose non erano oggetto di interesse per lo yokai di ghiaccio,tuttavia si accorse,dando di sfuggita,diverse occhiate indagatrici intorno a lui,molti dei libri erano rilegati in fibra di bambù e presentavano titoli in caratteri giapponesi e mentre lui dava sporadiche occhiate di qua e di la,Yuki si fermò di colpo si girò verso lo scaffale alla sua sinistra e prese un libro.

Tale movimento venne poi seguito da un suono,simile a quello di un meccanismo in movimento ed infine un parte del pavimento si spostò di lato mostrando una serie di scale che portavano verso il basso.

Doveva ammettere che una cosa del genere era inaspettata,ma non si poteva negare che la cosa aveva una certa teatralità,un passaggio segreto dentro un umile libreria era certamente una bella sorpresa,per quanto pensasse di aver compreso quei cappucci bianchi ecco che spuntava un nuovo colpo di scena.

- Da questa parte,più avanti troveremo la giusta intimità di cui abbiamo bisogno.

Ad Ezio sfuggì una piccola smorfia,un sorrisetto malevolo con una piccola mancanza di pudore.

- Beh,se volevi un più di intimità,bastava chiamare solo me,in due si sta molto meglio.

In quel momento Ezio si sentì osservato dagli altri due accompagnatori,da un parte c'era Yuki,che se fosse stata lusingata della cosa,sentiva per certo che quello non era ne il momento,n'è il luogo per quel genere di umorismo,mentre per Sesshomaru la cosa era irrilevante,per quanto gli riguardava Ezio poteva fare tutte le battute idiote che voleva,bastava solo che non le facesse in sua presenza,lui era sempre stato un tipo serio,per tanto certe scemenze non lo sopportava per niente.

- B'eh è vero,guarda lui come sembra simpatico di prima mattina.

Disse il fiorentino rivolgendo uno sguardo ammiccante verso la maestra assassina.

A sua volta lei non potè resistere a quella specie di provocazione e fece un sorrisetto,mostrando che a quanto pare la cosa sembrava averla divertita.

- Certo che siete proprio un tipo audace,solitamente siete sempre così?

- Solo nel tempo libero....e anche quando la compagnia e ben gradita.

Yuki chiuse gli occhi pensando un attimo all'assurdità della cosa,ma non potè negare una certa simpatia verso quello straniero un più stravagante,per tanto si girò verso le scale e proseguì nel suo cammino.

- Andiamo,da questa parte,questa per lo meno cercate di essere serio.

- Non prometto niente,ma ci proverò.

Tutti e tre si incamminarono verso la scalinata,per quanto gli riguardava in quel momento Sesshomaru non era minimamente interessato alla spiritosaggine di prima mattina,aveva solo un obiettivo in mente e di certo non era quello di imparare a fare il simpatico,era li per allenarsi e per trovare il metodo per sconfiggere Akira,fare amicizia non era tra i suoi pensieri.

Più si scendeva e più si poteva sentire com'era l'ambiente li sotto,era umido,freddo e l'aria sembrava quasi assente da quel posto,al loro passaggio alcune piccole candele si accedevano e la cosa certamente dava al luogo un aura di mistero,dovunque si stesse inoltrando Sesshomaru cominciò a sentire le stesse sensazioni che provò quando varco la soglia dell'antica sede degli assassini.

Cercò di restare calmo,era ancora li,sotto pelle,quelle sensazioni che si erano instaurate in lui come un parassita,un ospite sgradito all'interno delle sue emozioni,ma lui non era un codardo,non sarebbe fuggito,non lui,non Sesshomaru,non il figlio di Inutaisho.

Lui era un dayokai,era forte,potente e senza alcun timore,avrebbe avanzato,sempre dritto,sempre in avanti e niente si sarebbe frapposto fra lui e le sue ambizioni di potenza,non importa quanto tempo ci sarebbe voluto,non importa quanta fatica avrebbe richiesto,lui nella vita avrebbe visto solo davanti,fino alle vette del successo,fino a vette più alte di quelle che aveva raggiunto suo padre.

Questa non era una minaccia contro il mondo,non era una promessa che faceva a se stesso,questa...era una certezza.

Giunsero alla fine della scalinata e subito dopo si ritrovarono in un luogo completamente diverso da quello che c'era più in alto,era una piccola stanza costruita nella terra,con roccia e legno,al centro di questo spazio interrato vi era posato un cerchio di pietra con una circonferenza di dieci metri e con inciso sopra il triangolo,simbolo della confraternita.

Poco dopo di esso c'era inciso nel muro di fronte ad esso una stele di pietra nera,sembrava ci fosse inciso qualcosa ma la scarsa visibilità rendeva il leggere quelle parole una cosa difficile,solo qualche candela incastonata in piccole fessure nei muri illuminava l'intera zona,eppure,nonostante la sua potente vista,Sesshomaru non riuscì a leggere cosa ci fosse scritto,che fosse una semplice casualità,oppure quel gioco di luci ed ombre era colpevole di quel particolare effetto? Che la cosa fosse stata studiata anche per uno yokai come lui.

- Cos'ì questo luogo?

Chiese Sesshomaru con una certa curiosità.

- La verità,qui misuriamo con metodo ed efficacia la dimensione di chi siamo davvero,entra nel cerchio e capirai perché sei qui.

Disse Yuki poco prima che lei stessa salisse sulla strana piattaforma.

A parer suo Sesshomaru si sentì quella proposta non come suggerimento e nemmeno come un ordine,ma come una sfida,per tanto non aspettò ulteriormente e subito si mosse per raggiungere l'assassino.

Salì sul cerchio con la sicurezza che aveva sempre mostrato agli altri,tanto quanto a se stesso,non temeva il confronto e di certo non si sarebbe ritirato di fronte Yuki.

L'assassina era distante dall'Inuyokai,come se si stesse preparando per qualcosa,ora c'era qualcosa di strano nel modo in cui Yuki lo stava guardando,non riusciva a vederla negli occhi per via del cappuccio,eppure poteva sentire i suoi occhi su di lui,come un maestro che giudica l'allievo,come un falco tiene d'occhio un coniglio,che intenzioni avesse non erano per nulla chiare.

- Dimmi Sesshomaru,sai perché ti trovi qui?

- Non lo so, dimmelo tu.

- Come desideri...attaccami.

Sesshomaru rimase sorpreso dalla strana richiesta.

- Come?

- hai sentito benissimo e posso capire per quale motivo hai accettato di entrare nei ranghi della confraternita,pensi che diventare un assassino voglia dire questo? Che sia una cosa che si possa scegliere con una tale banalità? Pensi a te stesso come un grande guerriero,ma la verità e che sei un ragazzino nel corpo di un uomo,prendi decisioni in base ad un tuo capriccio personale e non a seguito di scelte concrete.

Sesshomaru sentì in lui crescere un moto di rabbia,onde tempestose che si caricavano di collera,alimentate da un forte vento di burrasca chiamato orgoglio,già,l'orgoglio,quella cosa che gli aveva sempre permesso di camminare a testa alta e che aveva sviluppato fin da giovanissimo,ricordava ancora come suo padre,lo incoraggiasse durante i loro allenamenti,ovviamente ai quei tempi la differenza tra loro due era più che netta,suo padre veniva riconosciuto come un abile guerriero e che anche con un arma di legno,fosse esso un bastone o una spada da allenamento,sapeva dimostrarsi pericoloso,tutto ciò che sapeva del combattimento lo aveva appreso da lui.

E Adesso invece veniva deliberatamente preso in giro da un assassina?Anzi,da una donna,una perfetta sconosciuta della quale non sapeva assolutamente niente,cosa che purtroppo per lui stava diventando un abitudine,chi si credeva di essere per giudicarlo in base alle sue scelte,Sesshomaru sapeva benissimo cosa voleva e Yuki non avrebbe potuto far nulla per fargli cambiare idea.

- Le mie decisioni sono una cosa unicamente mia,quindi,se hai qualcosa da ridire in proposito allora dimmelo in faccia.

- Quanta sicurezza,facciamo una cosa,se riuscirai a colpirmi,anche una volta sola,ti prometto che appena c'è ne si presenterà l'occasione ti dirò personalmente dove e quando Akira sarà di nuovo vulnerabile per ricevere un altro attacco,ma se vinco io,ti dovrai sottoporre ad un addestramento della quale io e ed Ezio saremo gli unici maestri e non potrai sottrarti a nessuna delle nostre decisioni,accetti?

Non riusciva a credere alle proprie orecchie,in sostanza gli avrebbe dato ciò; che voleva,semplicemente toccandola una sola volta,se ci pensava bene quella che si presentava davanti era un occasione più unica che rara.

La sua voglia di rincontrare Akira era così forte da non voler desiderare altro,sentì le mani che gli prudevano dalla voglia di confrontarsi con lei,mentre le gambe erano già pronte allo scatto,anche senza le sue spade avrebbe vinto quella strana scommessa.

- Accetto la sfida.

- allora cominciamo.

Sesshomaru non ci pensò due volte che subito si lanciò verso di lei,sapeva bene quale sarebbe stata la posta in palio,ma doveva rischiare il tutto per tutto,infondo la sua voglia di unirsi ai ranghi dell'ordine era solo per poter riaffrontare Akira,non gli importava niente del credo o di quella guerra secolare,non era un principio morale o la sete di giustizia che spingeva Sesshomaru a rincontrare Akira,lui lo faceva per una sua rivincita personale,solo questo lo guidava.

le mani erano chiusi a pugno,mentre le gambe compirono lo slancio decisivo,ora gli avrebbe dimostrato di che pasta era veramente fatto,era sempre più vicino,sempre di più,fino a che non gli arrivo di fronte.

Ma era presto per cantar vittoria,nemmeno il tempo di sferrare il primo colpo che yuki fece la sua mossa,lei da parte sua aveva notato l'iniziale posa da picchiatore novello che Sesshomaru stava usando in quel momento,per lei era chiaro come il sole gli sbagli che il figlio di Inutaisho stava compiendo.

La guardia troppo larga,la fretta con la quale aveva dato inizio lo scontro e la voglia di finire quel duello in un colpo solo,tutti segni di uno stile pieno di forza,ma povero di tecnica,ma d'altro canto non poteva stupirsi di vedere una cosa simile,il duello con Toran era stato un esempio lampante,però c'era qualcosa che gli sfuggiva,qualcosa che non capiva bene.

Quando lui fronteggiò la pantera in uno scontro diretto,sapeva che senza le sue armi Sesshomaru sarebbe stato in svantaggio,eppure Yuki aveva osservato con attenzione quella situazione,i pochi copi che aveva usato erano andati a segno,per non parlare poi di quella furbata della scivolata di pancia sul ghiaccio,era stata una vera e propria strategia,poco ortodossa,ma decisamente ingegnosa.

Ma il ragazzo che aveva di fronte non era il solito Sesshomaru,non era calmo e distaccato,certo,non era mai stato un tipo incline alla pazienza,ma in quel caso non era la grinta a spingerlo,era qualcosa di diverso,qualcosa che teneva nascosto nel suo io più profondo.

In tutta risposta il contrattacco della maestra fu particolarmente semplice,una volta che Sesshomaru entrò nel raggio d'azione della maestra,lei senza nemmeno mettersi in posizione,sferrò,con la punta della falange dell'indice destro,un piccolo ma violento colpo al pomo d'adamo dell'inuyokai.

Il dolore era intenso,mentre la trachea si appiattiva facendo mancare l'aria al ragazzo,che subito cadde sulle ginocchia,annaspando in cerca dell'aria,che in quel momento non riusciva a inalare.

- Prima consiglio di oggi:valuta attentamente rischi e possibilità,quando ti ho proposto la sfida hai subito pensato al metodo per vincere più in fretta,sapevi che non avresti vinto in uno scontro diretto contro di me,così hai pensato bene di vincere sulla velocità e di conseguenza se avessi parato un tuo colpo la vittoria sarebbe andata a te,peccato che non hai considerato un mio attacco sulla difensiva.

Sesshomaru avrebbe voluto continuare a combattere,ma stava tossendo,piegato in due sia dal dolore che dal rischio di soffocamento,mentre lei stava li,ad osservarlo,mentre lui riprendeva aria con un tale bisogno che a fatica riusciva a pensare a Yuki,la prima cosa da fare era riprendersi,poi avrebbe reagito.

- Ma la cosa peggiore e che ti lasci prendere dalle emozioni,dalla rabbia,dallo sconforto,il tuo stile generale di combattimento si basa su colpi precisi e rapidi,ma privi di armonia,la tua vera potenza si basa su fondamenta instabili.

Mentre l'ascoltava l'inuyokai cominciò a riflettere su ciò che Yuki cercò di dirgli,fondamenta instabili? Quali fondamenta instabili? Non c'erano fondamenta instabili,ma solo forza e volontà di andare avanti per la sua strada,era sempre stato così e lui sapeva benissimo cosa doveva fare.

Appena finì di riprendere tutta l'aria di cui aveva bisogno,alzò leggermente la testa,quel tanto che bastava a guardarla dritto negli occhi,cosa che dalla sua posizione era fattibile,la osservò con sguardo carico d'astio,quasi volesse sputargli addosso tutta la sua rabbia,tutto il mal'umore che in quel momento riservava dentro di se.

- Non sei...nessuno.

Disse lui ancora provato dal colpo precedente,da parte sua Yuki sembrava totalmente indifferente a quella sentenza detta con totale ostilità.

- Puoi ripetere?

- Non sei nessuno,credi di sapere quello che ho passato?Quello che ho vissuto?Tu non sai niente di me,dici che la mia potenza si basa su fondamenta instabili?Non mi conosci,non credere di sapere come mi sento o cosa penso,se mi sono unito a questa confraternita e perché l'ho voluto io e nessuno può criticare le mie scelte,sopratutto una donna che mi giudica nemmeno fosse la mia levatrice,quindi tieni le tue opinioni per te,io voglio solo essere più forte,nulla di più.

- E una volta che sarai diventato più forte? tornerai ad essere un vagabondo,senza obbiettivi,senza mete,sono delusa da questo tuo modo di ragionare,peccato,credevo che tu potessi comprendere il significato della mia provocazione.

- E quale sarebbe?

- La rabbia e il desiderio di rivalsa sono pessime consigliere,non lasciarti guidare dall'emozione,il combattimento non'è solo potenza,ma anche controllo,disciplina,equilibrio.

- questo lo so benissimo.

- Allora perchè quando ho nominato Akira ti sei innervosito?

A sentire quel nome all'inuyokai gli si strabuzzarono gli occhi,il solo sentirlo o pronunciarlo gli dava una sensazione di oppressione,di rabbia e sconforto,anche se stava parlando con Yuki subito gli ritornò in mente la figura del gran maestro,un uomo forte,dai capelli neri e lo sguardo di color dell'oro e dell'argento,ricordava come in ogni mossa di quello strano yokai ci fosse sempre qualcosa di pacato e ben misurato,il suo muoversi,il suo parlare,persino il suo modo di combattere aveva un che di equilibrato.

Sesshomaru sentiva ancora il peso dei colpi di Akira,eppure non poteva semplicemente definirli potenti e distruttivi,ogni pugno,ogni calcio,ogni presa e le altre strane tecniche era tutte andate a segno ed ognuna era stato in grado di piegarlo,stordirlo,bloccarlo o limitarlo,ogni colpo era stato efficacie,ogni presa era stata effettuata con successo.

Invece lui per quanto ci avesse provato,per quanto si fosse impegnato,anche usando tutte le movenze che conoscenza nell'arte della spada,quell'uomo era risultato come autentico ed incontrastato vincitore,in quell'occasione Sesshomaru sentì come secoli di esperienza erano stati schiacciati in meno di mezz'ora.

La più cocente sconfitta che lo yokai avesse mai subito in tutta la sua esistenza.

Eppure c'era qualcosa di peggiore dentro Akira,dietro quegli occhi,dietro quegli sguardi così carichi di curiosità,si nascondeva qualcosa,qualcosa di ben radicato in profondità,non sapeva descriverlo,cosa che lo metteva ancora più a disagio se pensava a lui.

- Non so di cosa tu stia parlando.

- Davvero? In questo caso,possiamo finire anche qui con l'addestramento,non hai più nulla da imparare.

La maestra osservò un ultima volta il ragazzo ai suoi piedi e si incamminò verso le scale,passo dopo passo la distanza tra i due si allungava sempre di più e mentre lei si allontanava lui strinse i pugni in preda alla rabbia,sentiva la bocca impastata,mentre dal naso buttava fuori l'aria come un toro inferocito,stringeva gli occhi mentre scopriva le nude zanne in un ringhio feroce,preso dal tumulto che aveva dentro sferrò un pugno contro il pavimento.

- Lui sa...

Tutto d'un tratto Sesshomaru rivelò un suo pensiero e a quelle due parole Yuki si fermò dando le spalle all'Inuyokai.

- Lui sa...cosa?

- Akira...lui sa tutto di me,sa chi sono,sa chi sono stati i miei precedenti nemici,sa del mio seguito...MENTRE IO NON SO NULLA DI LUI.

Un altro pugno,questa volta molto più forte,tanto da lasciare una crepa nel pavimento,era furente,con Akira,con Yuki,con Ezio,ma in particolar modo anche con se stesso.

Si sentì stupido,lui non era mai stato un tipo emotivo,ma in quel momento si sentì libero,libero da un peso che si portava dietro da quando aveva lasciato il castello dell'yokai etero cromatico,ricordava ancora la prima volta che lo aveva incontrato,ricordava bene come quest'ultimo si era presentato a casa sua e che quando se ne andò gli disse che lui non era come Naraku.

Come sapeva tutte quelle cose? Possibile che lo tenesse d'occhio da così tanto tempo? E soprattutto,perché lui? Cosa aveva lui di così speciale da prendersi tutte quelle attenzioni?

Domande che ormai si poneva da qualche giorno,eppure mai nella sua vita qualcuno era stato in grado di fargli venire così tanti dubbi,così tanti dilemmi,così tante preoccupazioni,eppure per una volta aveva dato libero sfogo ai suoi pensieri,si sentì libero,leggero,svuotato di un peso che non voleva caricarsi.

- Se vuoi sapere chi è Akira,allora ti dirò quello che so.

Disse Yuki mentre si girava verso Sesshomaru e subito si incamminò verso di lui.

- Tutti gli avversari che hai affrontato,tutti i nemici che hai incontrato,tutti coloro che per un motivo o per un altro si sono messi sulla tua strada,non sono nulla in confronto a lui,Akira,un nome che è garanzia di pericolo,nessuno sa chi sia veramente,nessuno conosce il suo passato n'è tanto meno le sue origini,probabilmente Akira non'è nemmeno il suo vero nome e per quanto ne sappiamo non'è nemmeno un vero nobile,non mi stupirebbe nemmeno che non sia nato in queste terre.

Tutto ciò che sappiamo sono queste:maestro nel combattimento ravvicinato,sia a mani nude che all'arma bianca,possiede forza,velocità ed agilità persino superiori ad un dayoaki,per non parlare delle sue capacità strategiche e della sua vasta conoscenza a livello culturale,credimi se ti dico che individui più abili di te hanno cercato di ucciderlo,purtroppo fallendo miseramente.

Ma la cosa che lo rende più; pericoloso è la sua volontà,lo avrai certamente sentito anche tu,all'inizio lo percepisci solo per istinto,una scossa che ti percorre lungo tutta la schiena,come se qualcosa dentro di te ti stesse avvertendo di un pericolo incombente,poi,più tempo ci passi insieme più; ti rendi conto di come la sua personalità tende a sostenere o schiacciare tutti quelli che gli stanno attorno,io stessa non saprei dire se ciò sia dovuto ad una cosa che fa volontariamente oppure gli riesce per natura,ma è chiaro che quando fa qualcosa di importante è perché lui ci crede fermamente.

Fidati,uno come lui non l'ho hai mai affrontato.

Alla fine di tutto quel monologo l'assassina si ritrovò di nuovo accanto al giovane yokai che con sprezzo del pericolo si era lanciato all'attacco,solo per potersi confrontare di nuovo con lui,sapeva bene che non poteva farcela,ma non gli importava,voleva rivederlo,doveva rivederlo,quell'uomo sapeva molto cose su di lui,ma lui di Akira non sapeva assolutamente nulla....è questo lo gettava nello sconforto.

- C'è un solo modo per sconfiggere una persona simile...

Questa volta ha parlare fu Ezio che nel farsi sentire attirò l'attenzione degli altri due,che nel fissarlo si aspettarono una risposta veloce e pratica.

Ma così non fu.

Il fiorentino salì sul cerchio e con passo lento e controllato si diresse verso gli altri due e con disinvoltura si tolse il cappuccio,suo suo volto si poteva leggere un espressione seria,quasi statuaria,ben lontana dall'immagine del simpatico toscano che tanto lo rendeva unico sia per carattere,che per modi di fare.

- Io non so chi sia questo Akira,n'è tanto meno credo che lo incontrerà tanto presto,ma se c'è qualcosa che l'esperienza mi ha insegnato e che esistono tre regole d'oro per avere successo nel raggiungere un obbiettivo,ci vogliono studio,allenamento e volontà se manca una,le altre due non servono a niente,quindi,ritengo che la cosa più importante in questo caso sia concentrarsi sulle cose fondamentali,che apprenda le basi e che quando sarà giunto il tempo affronterà questo Akira faccia a faccia,ma per ora è giusto che impari le nozioni più semplici.

E proprio quando giunse di fronte a Yuki la guardò ancora una volta con l'espressività di un rapace che osserva un agnello indifeso,non che lei si sentì; soggiogata da quegli occhi da aquila,ma doveva ammettere che quella serietà era un lato di Ezio che faceva una certa impressione,se solitamente sembrava un tipo di persona dedita all'allegria e alla risata facile,in quel momento aveva la sensazione che presto l'avrebbe aggredita.

o almeno così le sembrava.

l'aria tra i due si fece sempre più calda e se da un lato lei sembrava pronta per lo scontro,lui invece restava impassibile,come se nulla dovesse distrarlo dalla sue attuali intenzioni,una carica negativa si stava scatenando la sotto,come una scarica di fulmini che divampa in un temporale.

- So bene che il ragazzo è testardo,sfrontato,bellicoso,arrogante ed anche una testa calda,ma trattarlo in questo modo non servirà a renderlo migliore,mi rendo conto quale sia il motivo per la quale ci hai fatto chiamare qui,prima hai detto che in questo luogo si misura la dimensione di chi siamo davvero,ora,sbaglio o stai forzando i tempi di apprendimento?

- Spiegatevi meglio Ezio.

- Il ragazzo non'è pronto per i riti iniziatici alla confraternita,gli mancano le conoscenze necessarie per proseguire un addestramento avanzato,esattamente quello che ho visto qui.

- Ma certamente non potete ignorare quello che è in grado di fare,voi stesso lo avete visto come si comportava dopo la fuga dal castello di Akira,i suoi movimenti tra i rami,il suo utilizzo della lama celata,per non parlare della sua connessione con i frammenti del paradiso,questa non'è; una semplice coincidenza.

Breve attimo di silenzio,sguardi intensi si incrociavano tra di loro,mentre verità più; profonde stavano venendo in superficie,mentre i due assassini si confrontavano su cose che solo loro due sapevano,il diretto interessato di quella storia si rialzò ancora dolorante,si massaggiò la gola,poichè la botta gli premeva ancora sulla trachea,il suo sguardo cambiò passando dalla rabbia alla confusione,si stava parlando,ma non capiva quale fosse il punto in questione.

- Dannati,non parlate come se non ci fossi,spiegatevi meglio,cosa di così straordinario quello che ho fatto fin'ora?

Aspettava una risposta,rapida e senza troppi fronzoli,senza giri di parole,eppure sia Ezio che Yuki si fecero titubanti,come se volessero nascondergli qualcosa,lo percepiva nei loro sguardi vacui,lo sentiva dal loro odore,un ipotetico odore di segreti trattenuti e mezze verità,la cosa lo faceva imbestialire.

Eppure poteva intuire perché non volessero dirgli niente,era qualcosa che scottava,una verità che bruciava più del fuoco,ma il suo istintivo gli diceva anche di andare avanti,doveva sapere,lui non era mai stato il tipo da nascondere niente,era sempre sincero e diceva quello che pensava,era parte della sua natura e non poteva farci niente,ma questo era lui.

E loro no.

- Sesshomaru,c'è una cosa che devi sapere,riguarda quella...voce.

Fu yuki a rivolgersi all'inuyokai,la sua voce nel parlare mal celava un senso di preoccupazione,mentre il suo sguardo restava nascosto sotto il cappuccio e tuttavia poteva di nuovo percepire lo sguardo di lei,questa volta più morbido,ma non meno autorevole.

Per l'ennesima volta Sesshomaru era stato preso dalla curiosità,ma forse sarebbe stato meglio definirla ostinazione,ostinazione nell'andare avanti,ostinazione nel voler sapere,ostinazione nel conoscere cose che sicuramente gli avrebbero fatto male,mai appena sentì parlare della voce,di Jin,la sua rabbia si tramutò in preoccupazione,cos'altro c'era da sapere su quella presenza che occupava parte dei suoi pensieri.

- Di cosa stai parlando?

- Ecco,c'è un altro motivo per la quale ti ho portato qui,negli ultimi tempi hai dimostrato di saper fare cose che solitamente non avresti saputo fare normalmente,nemmeno per un inuyokai.

- Spiegati meglio.

- Io stessa ed anche Ezio siamo stati testimoni della capacità di imitare i movimenti e le tecniche di omicidio con la lama celata che solo i membri della confraternita più abili riescono a imparare con tale abilità,quello che è successo quella sera al castello di Akira non'è; avvenuto per una mera casualità,la tua capacità di interagire con i frammenti del paradiso non è una cosa che possiede chiunque....tu possiedi la connessione

Di nuovo silenzio,assoluta quiete che maschera un tumulto di dubbi,domande e cose che non vengono comprese,Sesshomaru rimase a riflettere un attimo,nulla tornava,nulla fioriva alla mente in quello che per lui era diventato l'ennesimo dilemma senza senso,senza logica.

Parole che volevano dire tutto,ma per quanto ne sapeva lui,non voleva dire niente.

Guardava la figura di lei come se fosse alla ricerca di una risposta,di una qualche comprensione,ma lui sentiva che ancora una volta gli nascondevano qualcosa,la cosa lo irritava parecchio.

- Non ho la ben che minima idea di cosa tu stia parlando.

l'assassina si tolse il cappuccio mostrando ciò che Sesshomaru immaginava,il viso di una donna preoccupata,con lo sguardo triste che guardava in un punto vuoto,come in cerca di un coraggio che non trovava.

Fece un lungo sospiro,riprese fiato e senza cambiare atteggiamento incrociò lo sguardo con lo yokai.

- Per caso,ti è mai capitato di fare dei sogni particolarmente vividi? O di vivere delle esperienze particolarmente strane? Dormi bene la notte?

- Mi è; capitato,perché?

- Allora è peggio di quello che credevamo.

Intervenne Ezio.

- Temo di si.

Sesshomaru guardò entrambi con sguardo indagatore,di cosa stavano parlando.

- Mi vorreste dire di che diamine state parlando?

- D'accordo.

Disse Ezio mentre guardava l'inuyokai.

- Vedi,nel corso di questa guerra,ci sono stati dei rari casi in cui alcuni individui hanno vissuto situazioni analoghe alle tue,ricordi sbiaditi di un passato che non gli appartenevano,persone comuni che in poco tempo erano in grado abbattere interi gruppi di guerrieri ben addestrati,individui che hanno avuto accesso a conoscenze perdute...sono molti i prodigi che quelli come te riescono ad apprendere in un breve lasso di tempo,proprio come ti sta accadendo in questi ultimi giorni,ragazzo,tu possiedi qualcosa che solo in pochissimi possono avere,ti inviterei ad essere felice della cosa,se non fosse...

- Se non fosse per cosa?

- Se non fosse per alcuni effetti collaterali...io non n'è so molto,ma col passare del tempo,alcuni di questi individui hanno subito conseguenze disastrose,allucinazioni,brevi visioni di eventi passati,momenti di delirio,perdita del senno,disturbi della personalità ed infine...la morte.

Sesshomaru sgranò gli occhi,non poteva credere ad una cosa simile,sentì che il mondo intero gli crollava addosso,non gli piaceva quello che stava accadendo,ma era chiaro che qualunque cosa fosse quella connessione,era lampante come il sole che molte delle cose che era stato in grado di fare nel corso della sua entrata in quel conflitto era stato in grado di farlo solo per merito di una cosa simile,anche se ancora non si spiegava come.

La presenza di Jin nella sua testa,la pietra con le incisioni,lo strano torii sotto il castello di Akira,le esperienze durante il sonno,ho quando riuscì ad aprire la porta segreta nelle rovine della confraternita,tutto le imprese inspiegabili che era riuscito a compiere o le cose che gli sono accadute,erano dovute a questo,eppure c'era una domanda che gli balenava nella testa.

- Perché io?

- Non lo sappiamo,ma sta sicuro di una cosa,qualunque cosa accada ti sarò vicino,non sperare di liberarti di me tanto facilmente.

E da quell'espressione dura che fin da prima aveva caratterizzato il suo volto,per l'intera durata della sua discussione con Yuki,Ezio alzò un lato della bocca,il suo volto sembrava più; rilassato,quasi tranquillo,forse nel tentativo di tranquillizzare Sesshomaru.

- Sono un tipo ben più ostico di quello che sembra.

Peccato che non conoscesse il ragazzo,come lo chiamava lui,così bene come sembrava,il fiorentino sarà stato anche bravo a comprendere alcuni meccanismi del comportamento dell'Inuyokai,ma se sperava in un ricambio emotivo oppure una qualche forma di ringraziamento così facilmente,si sbagliava di grosso.

Sesshomaru ricambiò lo sguardo con espressione seccata,addirittura nervosa,per tanto ricambiò la simpatia di Ezio con un grande classico del suo impeccabile stile di sempre,diretto e scontroso.

- Che tenero,peccato che secondo quello che mi hai raccontato sono destinato a morire nella follia più assoluta,quindi,nel caso non te ne fossi accorto,ho un serio problema,puoi sostenermi finché vuoi,ammesso che per me la cosa abbia importanza,cosa ti fa credere che la cosa possa aiutarmi in qualche modo?

- Ah non lo so,ma è sempre meglio che stare a preoccuparsi della proprio futuro,riflettendo solo sulla probabile morte che ti attende,senza cercare una soluzione,quindi,credi che il mio sia solo un tentativo di rincuorarti? Ascoltami,lasciati aiutare,basta con queste prove assurde,più tardi nel pomeriggio,inizierai il tuo vero allenamento,ora va nella tua casetta,ci vediamo dopo,va bene?

Sesshomaru lo fissò per un attimo,con sguardo duro e inflessibile,mentre sbuffò con le narici,tirando fuori tutta l'aria che c'era in quel movimento d'aria,gli si poteva leggere in volto che dentro si stava portando un tempesta di emozioni,rabbia,orgoglio,angoscia,dolore,tutte cose che era abituato a portarsi dentro,ma alla fine guardò; verso la scala per poi incamminarsi,senza rivolgere alcuna parola verso l'assassino.

- Ah tranquillo,non c'è bisogno di ringraziare e sempre un piacere cercare di comunicare con te.

E dopo un pò; che l'inuyokai aveva risalito la scalinata il fiorentino si rivolse di nuovo verso Yuki,con espressione seria,ma questa volta molto più rilassata,la guardava con i suoi occhi da rapace,curiosi ed indagatori,profondi e dalla vista acuta,in grado di scorgere dettagli che a molti sfuggirebbero.

Dettagli che la stessa maestra tendeva a nascondere.

- Ezio,voi siete un mentore della confraternità e come tale dovreste comprendere per quale motivo ho fatto questo,quel ragazzo,come lo chiamate voi possiede capacità sopite che potrebbero esserci molto utili al fine di avvantaggiarci sui nostri nemici,credetemi,i templari avrebbero fatto molto di peggio.

- Ma non è così che risolverai la situazione,quel ragazzo ne sta già passando tante,prima la statua nelle rovine della confraternita e adesso questo,gli abbiamo rivelato più; di quanto una persona normale possa sopportare,a bisogno del nostro aiuto più che mai ed io intendo darglielo in qualche modo.

- Voi non lo conoscete come lo conosciamo noi,da tempo lo teniamo d'occhio,fin dalla più tenera età e stato oggetto di interesse,non'è un caso se il gran maestro a cercato di reclutarlo con la forza.

- Lui cosa avrebbe di così speciale?

- Apparte il fatto che il figlio di uno dei più potenti dayokai di sempre? Non lo sappiamo,quasi tutti i documenti ufficiali che lo riguardano sono per lo più le classiche annotazioni su titoli,terre,eredità e così via.

- Quindi il ragazzo e un nobile? Interessante.

- Questo però non spiega una cosa,di tutta la documentazione esistente su Sesshomaru,libri,annotazioni,scartoffie di vario genere,non abbiamo trovato nulla sulla sua nascita.

Ezio sgranò gli occhi a quella notizia,fissò l'assassina dritta negli occhi,com'era possibile che Sesshomaru,nobile di nascita,non avesse nemmeno un documento,un foglio,un straccio che attestasse la sua nascita? Era da non credersi,eppure poteva esserci una sola spiegazione a tutto ciò.

- Che sia un occultamento di prove?

- Lo penso anch'io,e penso di sapere chi sia stato a nascondere tutto.

- Akira.

- Esatto.

- Ma perchè prendersi la briga di far scomparire una cosa così importante? Cosa sta cercando di nascondere?

- Non lo sappiamo,per questo ho voluto portare qui Sesshomaru,per metterlo alla prova,dobbiamo sapere perché Akira e così ossessionato da lui,per questo non possiamo esitare,se nasconde un talento segreto allora e meglio che lo tiri fuori il prima possibile,perché non credo che Akira resterà fermo con le mani in mano,non'è nel suo stile.

- Forse hai ragione,ma credo che in questi due giorni non hai fatto altro che tartassarlo,mi spiace Yuki non posso essere d'accordo,oggi gli faremo fare un allenamento base,anche se è chiaro che non si addestrerà insieme agli altri iniziati,apprende in fretta...forse anche troppo.

E con queste ultime parole,l'assassino si allontanò dalla figura di lei in direzione degli scalini,era certo ormai che in quel breve lasso di tempo di due giorni,stava spremendo Sesshomaru come un frutto maturo,ma un trattamento del genere lo avrebbe ridotto in poltiglia,no,qualunque cosa avesse da offrire,quel ragazzo era stato tartassato anche fin troppo,il giorno prima l'aveva spinto ad inseguire quella ragazza col potere del ghiaccio e adesso questo.

No,c'è un limite al saper mettere alla prova una persona,per quanto forte fosse e per quanto talento avesse,era chiaro che così non sarebbe mai migliorato,ma era anche vero che non bisognava trattarlo con in guanti di velluto,Sesshomaru era un duro, glielo si leggeva negli occhi,non era il tipo che andava tanto per il sottile.

Con questi pensieri in testa salì il primo gradino,mentre con calma si distanziava sempre più da quella camera sotterranea la cui aria si era fatta veramente pesante.

E non era per il luogo in se,i malumori di quella mattina resero l'ambiente soffocante più di quanto non lo fosse stato in precedenza.
  
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