Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: JustAMermaid    18/07/2017    1 recensioni
{ JJBA RAREPAIRS WEEK 2017 }
Trish e Jolyne vanno ad un appuntamento.
{ Trish Una/Jolyne Kujo | per il giorno due della #jjbararepairsweek, con il prompt "Appuntamento" | Modern AU, No Powers AU | Mi sento tornata nel 2005 a scrivere questo ma, don't like, don't read | Le adoro? Le adoro. }
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Trish Una
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'JJBA RarePair Week'
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La pazienza non era mai stata una delle qualità di Jolyne.

Seduta su una delle panchine fuori dal centro commerciale, stava pensando se davvero ne sarebbe valsa la pena di stare lì ferma, al freddo, ad aspettare per quasi mezz'ora di più di quanto l’altra le aveva promesso, ma non ci mise molto ad autoconvincersi a restare. L’aria di inizio Dicembre le sferzava in faccia, facendo in modo che alcune ciocche di capelli le andassero in faccia, sfuggendo dalla sua tipica acconciatura.

Controllò di nuovo l’ora sul cellulare, sospirando. Intorno a lei, varie persone di tutte le età entravano ed uscivano dall’edificio, parlando tra loro del più e del meno e creando un chiacchiericcio non poco fastidioso. Jolyne si sistemò la lunga sciarpa color acquamarina, per poi alzare gli stivali di pelle nera. Di solito non le importava così tanto in che stato fossero i suoi vestiti, ma diamine questa volta sì che era importante! Sapeva quanto a lei le importassero le prime impressioni, e quindi quel tempo le sarebbe servito almeno a qualcosa: prepararsi meglio.

- Ehi!

Merda. Merdamerdamerda.

Jolyne alzò lo sguardo verso dove proveniva quella voce, levandosi gli ultimi capelli dalla faccia – dannato vento, proprio oggi doveva soffiare così forte? –, cercando di sembrare più tranquilla possibile. Tra i colori grigi ed azzurri dei vestiti della folla, Trish spiccava come un rosa in un campo di margherite. Indossava jeans, una camicia color rosa shocking, abbastanza trasparente da lasciarle intravedere le spalle, con scarpe col tacco dello stesso colore. I suoi capelli, anche, erano come sempre dello stesso colore. Una volta Jolyne aveva chiesto il perché di una tinta così forte e vibrante, e Trish aveva risposto che era semplicemente naturale. Jolyne aveva quasi soffocato con la propria aranciata quando aveva capito che l’altra lo diceva sul serio e non era uno scherzo.

Jolyne non fece nemmeno in tempo ad alzarsi per andare incontro all’altra che Trish le si sedette di fianco, un mezzo sorriso stampato in faccia e le mani strette alle ginocchia.

- Scusa per il ritardo – disse, dritta al punto – ma mia madre non mi faceva lasciare casa… Non so cosa le sia preso ultimamente.

- Ehi, non ti preoccupare! – rispose subito Jolyne. – Posso capire.

Trish le sorrise di più, e Jolyne sentiva già le sue guance farsi improvvisamente più calde. Cazzo, era più carina di quanto ricordasse.
Si erano conosciute poco più di tre mesi fa, quando Trish e sua madre Donatella si erano trasferite in America per motivi che alla ragazza erano ancora oscuri, e si era velocemente creata una clique insieme agli altri studenti di origine italiana – tra i quali c’era anche Giorno Giovanna, un cugino di lontane radici di Jolyne. Era stato proprio lui a farle incontrare, quando aveva invitato Jolyne e un altro parente lontano, Josuke, ad incontrare i suoi amici.

Sulle prime Trish e Jolyne non avevano legato molto, ma dopo un paio di uscite insieme agli altri avevano imparato che erano molto più simili di quanto entrambe avessero mai pensato. Ma il picco era stato raggiunto quando Jolyne aveva convinto Trish a saltare le prime ore di lezioni per fumare negli spogliatoi della palestra. Jol le aveva offerto il pacchetto di sigarette, quasi divertendosi a vedere la confusione negli occhi dell’altra.

- Se non vuoi, posso sempre…

- No. – Trish l’aveva zittita subito, afferrando il pacchetto e prendendo una sigaretta tra le sue dita. – Voglio provare. C’è sempre una prima volta.

Jolyne non aveva fatto altro che annuire convinta, dandole ragione. Sembrava esserci qualcosa in lei che andava oltre l’immagine della ragazza incredibilmente ricca e viziata alla quale importava solo della moda e – Jolyne ancora non sapeva se fosse stato grazie al fumo – lo aveva scoperto proprio quella mattina.

Avevano parlato di tutto, e Trish forse più di quanto avrebbe voluto. Aveva scoperto che lei, proprio come Jolyne, non aveva mai proprio avuto una figura paterna presente nella sua vita – Almeno tuo padre lo conosci, aveva replicato Trish ad un certo punto, la voce bassa per via del fumo – e condividevano lo stesso senso di libertà, di, forse un giorno, riuscire a spiccare le ali verso una vita migliore.

Anche Jolyne aveva condiviso punti della propria vita, come i crimini di basso livello che aveva commesso. I furti, le scorribande con quella gang di motociclisti, e molte altre cose. Non avrebbe mai capito come mai Trish, una ragazza abbastanza agiata, fosse interessata ad una mezza delinquente come lei, ma poi pensò che forse era proprio il motivo.

Quando la campanella era suonata, Trish aveva bloccato Jolyne per un polso, prima che potesse incitare l’altra a correre via per non farsi beccare, ed avevano deciso insieme che si sarebbero viste di più, sia dentro che fuori scuola, perché “tu mi piaci. Sento che mi posso fidare di te.

“La cosa è reciproca.”

E quindi l’appuntamento era stato organizzato, un qualcosa di più leggero, in modo che potessero entrambe distarsi da tutto il resto.

Ancora sedute, Trish prese la mano di Jolyne, sorridendo soddisfatta. – Ah, vedo che hai usato lo smalto che ti avevo consigliato.

“Andiamo Jolyne, una ragazza carina ti sta tenendo la mano. Dì qualcosa di intelligente.”

- In realtà avrei optato per un altro colore ma… - si fermò prima che potesse causare il danno. – Preferivo il consiglio di un’esperta.

- Visto? Hai fatto bene ad ascoltarmi! Il blu ti sta benissimo.

Jolyne alzò un sopracciglio, curiosa. – Davvero?

- Beh, certo. Si intona… - Trish sembrò tremare. - …Si intona molto ai tuoi occhi.

Entrambe abbassarono leggermente lo sguardo.

- Oh… Ho capito.

- Dici che dovremmo andare? – rispose subito Trish.

Jolyne si alzò, intrecciando la mano di Trish con la sua ancora più forte.

- Ma certo! Non dobbiamo stare qui a fare niente, no?

Anche Trish si alzò, seguendo subito l’altra verso l’entrata del centro commerciale. Quasi rimase di sasso quando Jolyne fece in modo che il suo braccio fosse stretto intorno a quello di Trish, prendendola a braccetto.

- Che c’è, signorina Una? – disse Jol sorridendo quando Trish la guardò sorpresa. – Mai stata trattata come una donna del suo calibro? Non posso crederci.

Trish la spinse leggermente al lato opposto, ridendo. – Sei sempre la solita!

- Beh, che ne dici se ci fermiamo a prenderci una cioccolata calda, prima di fare compere?

La ragazza guardò Jolyne dritta negli occhi. Poteva giurare di poter contare ogni piccola lentiggine sul naso e le guance di Trish da quanto era vicina.

-  Perché no?

 
***
 

Ormai a Jolyne le facevano male le braccia a portare tutti quei sacchetti in giro, però il semplice fatto che Trish fosse di fianco a parlarle rendeva il tutto più facile. Fortunatamente, l’aveva anche fermata dal litigare con un commesso.

Finite le compere, le due tornarono fuori, quando il sole stava già per tramontare.

Jolyne indicò un padiglione in lontananza da loro, circondato da persone e luci colorate.

- Ti va di fare un giro?

Trish inclinò leggermente la testa. – Come scusa?

- Di solito durante questa stagione i proprietari di questo posto mettono una pista per il pattinaggio sul ghiaccio – Jolyne si fermò per un momento, pensando. Poi fece in modo che la sua mano fosse libera e prese Trish per il polso. – Andiamo, dai!

- Sei sicura che sia…

- Ma certo che lo è! Oppure dimmi, sei solamente spaventata perché hai paura di cadere?

Non ci volle nemmeno un secondo che Trish cominciò a correre verso la pista, strascinandosi Jolyne dietro. Wow, sapeva anche correre con i tacchi. Wow.

Almeno l’aveva convinta, in qualche modo.

In pochi minuti si ritrovarono sulla pista da pattinaggio. Jolyne già sapeva come muoversi sul ghiaccio, era già venuta lì molte volte con Hermes e Foo e aveva imparato in poco tempo. D’altra parte Trish si era dovuta attaccare ai bordi, e Jolyne l’aveva convinta a muoversi con lei solo dopo tanti incoraggiamenti e prove. Erano quasi cadute entrambe quando Jolyne aveva preso Trish prima che potesse farsi male, ma dopo una risata era passato tutto l’imbarazzo.

Non sapevano come si fossero trovate così alla fine, con le mani sui fianchi dell’altra, cercando di muoversi il meglio che potevano, ma… Era bello. E rilassante.

Passò un’ora quando uscirono dalla pista e si incamminarono verso il parcheggio, dove la madre di Trish stava aspettando la propria figlia.

- Allora… ci vediamo – disse Trish, prima di attraversare la strada.

Jolyne sorrise. – Mi piacerebbe molto. Oggi è stata una bella giornata.

Prima che potesse aggiungere altro, Trish prese il viso di Jolyne e le diede un leggero bacio a stampo sulle labbra, staccandosi subito dopo. Avrebbe voluto chiedere tante cose, troppe cose – “Perché mi hai baciato? Cosa dovrebbe significare? E perché hai le labbra che sanno di gomma da masticare?” – ma ormai Trish era lontana, e stava già aprendo la portiera della macchina.

Prima di salire e andare via, l’ultima cosa che Trish fece fu salutarla con un cenno della mano e dirle un veloce: – Scrivimi quando arrivi!
Jolyne stette ferma sul marciapiede a vedere le luci della macchina sparire in lontananza, finché non poté più riconoscerle dal traffico distante.

Poi si mise le mani sulla bocca.

E urlò.

C’erano così tanti pensieri nella sua testa che non riuscì nemmeno a razionalizzarli tutti, ma ormai era fatta. Cercò di calmarsi e non fare troppo rumore, almeno non avrebbe fatto una figuraccia, ma era davvero troppo euforica per concentrarsi.

Jolyne tornò a casa con il sapore delle labbra dell’altra ancora sulle sue, e decise che forse non avrebbe dormito. Probabilmente sarebbe stata troppo impegnata a pensare a quando Trish avrebbe potuto baciarla ancora.




 




 
 


 
N.A } GAIA SPEAKS

*Entra nella sezione per pubblicare la fic e riesce appena a schivare un pomodoro, una scarpa e un tavolo lanciati nella sua direzione*
…Non so se è per l’assenza o per la ship, ma posso spiegare entrambe.
ALOURA, come state cari? A me si è rotto il computer. A gennaio, precisamente. Non l’ho preso come un segno, mi dispiace, quindi sono tornata dopo sette mesi, ed è solo da uno che mi hanno dato in mano un nuovo bambino sul quale scrivere.
Prima ancora che mi crucifiggiate per la ship – non so perché poi, sono adorabili insieme queste due –, sappiate che questa settimana il fandom di tumblr di JJBA ha indetto una cosetta: la JJBARarePairsWeek2017! Praticamente, è una settimana dedicata ai rarepairs di JoJo, ovvero quelle ship crack o non che hanno pochissimo contenuto, tipo due fanart e una fanfiction se ti va bene la giornata. Ovviamente io di tutte le persone non potevo tirarmi indietro, la maggior parte delle mie OTP sono rarepairs, e quindi questa l’ho vista come una grandissima opportunità.
Inoltre, onde evitare recensioni che sono solo tipo “dimmi perché li shippi Gaia che non ci sto capendo due capperi in croce”, ho deciso anche di dedicare nelle note un paragrafo dedicato al perché li shippo, qualcosa di non lungo ma ben strutturato.
Prima di partire vorrei anche avvisare che le altre ship delle quali ho scritto qualcosa sono la KiraBoss (eccerto), la DioKars e la KakHan (Kakyoin/Rohan). Get ready.

Perché la Trish/Jolyne? Devo dire che è iniziato tutto da una fanart che avevo trovato in un blog dedicato al femslash di JoJo, e dopo averci pensato un po’ sono arrivata alla realizzazione di quanto queste due ragazze siano simili e diverse allo stesso tempo. C’è un po’ un’estetica cozzante tra le due – se vogliamo usare termini LGBT, quella di butch e femme, ovvero Women Loving Women mascoline e femminili, rispettivamente, con Jolyne la ragazza butch pronta a fare quello che crede meglio e Trish la ragazza femme un po’ frivola ma che dimostra di essere di più di quello che sembra. Entrambe hanno avuto vite difficili dal punto di vista familiare, con Jolyne che commetteva crimine su crimine per farsi notare da Jotaro e Trish che ha dovuto vivere con la madre solo per poi dover scappare da persone che la volevano veder morire semplicemente per il fatto di esistere. Sono entrambe determinate e pronte a fare tutto per le persone per le quali hanno fiducia, e vogliono avere una loro libertà personale. Insieme, sarebbero una coppia che funziona, magari solo con un po’ di idee contrastanti, ma credo che si piacerebbero molto.

Ecco qua! State pronti per stasera perché anche il prompt che ho scelto per la fic KiraBoss è per il giorno due. Non vedo l’ora di fare delle note dell’autore più lunghe della storia perché se qualcuno mi chiede perché li shippo io parto e non torno più, bona.
Le recensioni aiutano sempre!
Alla prossima!
  
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