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Autore: Rosso_Pendragon    18/07/2017    1 recensioni
Poco più di 1400parole. Merthur!Fratellastri.
Dal testo:
"Non sa come sia successo, sa solo che in questo momento è nel letto di suo fratello e gli sta sollevando la maglietta sopra la testa. Magari sarebbe meno sconveniente chiamarlo fratellastro visto che nelle loro vene non scorre lo stesso sangue, ma lui e Artù sono cresciuti insieme. E lo sono fratelli."
Buona lettura :*
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
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Note Autrice:

In questa fic Merlino e Artù sono fratellastri, inoltre è un po' scurrile secondo la mia opinione, perciò se non gradite o il tema vi infastidisce non leggete.

A tutti gli altri auguro buona lettura <3






Non sa come sia successo, sa solo che in questo momento è nel letto di suo fratello e gli sta sollevando la maglietta sopra la testa. Magari sarebbe meno sconveniente chiamarlo fratellastro visto che nelle loro vene non scorre lo stesso sangue, ma lui e Artù sono cresciuti insieme. E lo sono fratelli. Si sono sempre considerati tali, almeno fino ad allora. Merlino ha un solo secondo per guardarlo prima di ricominciare la lotta contro quei vestiti inutili e ciò che vede lo sconvolge, perché Artù è semplicemente stupendo. La pelle leggermente abbronzata, i capelli biondi che cominciano ad attaccarsi alla fronte e al collo, gli occhi che non lo guardano con tepore e affetto, ma che luccicano di brama e desiderio. Artù in quell'istante ha occhi azzurri che bruciano. Non vuole immaginare neanche cosa succerebbe se i loro genitori tornassero prima o se Morgana decidesse che si è stancata dello shopping e che vuole solo tornare a casa. In quella casa dove loro si stanno momentaneamente amando. Non si sono baciati, non ha capito bene perché, ma Artù non lo bacia in bocca, quando ha capito che forse quello è solo sesso per il suo migliore amico, per suo fratello, ha sentito una fitta al cuore. Ma non ha detto nulla, ora mentre si strusciano vogliosi uno contro l'altro con solo i boxer addosso, Merlino ricorda quando ha voluto per la prima volta che il biondo lo possedesse. Lo ha visto correre sul campo di calcio, la maglietta e i pantaloncini sudati, uno sbaffo di fango sulla guancia e gli occhi ridenti. Ha sentito una fitta allo stomaco e ha pensato a quando Artù avrebbe lavato via lo sporco dal suo corpo, con quelle dita da guerriero che lui gli ha sempre ammirato. L'ha immaginato sotto la doccia, le mani tra i fili dorati sulla sua testa, il capo all'indietro sotto il getto d'acqua e ha pensato soltanto che voleva quelle mani sui suoi fianchi ossuti, mentre lui gli avrebbe sussurrato sconcezze e gli avrebbe palpato il sedere sodo. Ha avuto un erezione pensando a suo fratello, ha avuto un erezione al campo da calcio mentre guardava la persona più importante della sua vita e per una volta nella vita Merlino ha avuto paura. Perché non poteva raccontarlo ad Artù e non poteva farsi rassicurare da lui. Il moro ha capito di essere gay molto tempo prima e Artù sa che a lui piacciono i maschi, ma sono fratelli, perciò non c'è problema se fanno la lotta, se Artù gli si spoglia davanti, se una sera è andato a fare la doccia nel bagno di Merlino e poi è uscito nudo e bagnato. Il moro ha avuto un altra erezione. Quando poi il biondino si è chiuso la porta alle spalle era davvero stanco per farsi l'ennesima doccia fredda, così ha fatto l'unica altra cosa che gli è venuta in mente. Si è slacciato la cintura, si è abbassato pantaloni e mutande e si è sdraiato sul letto. Il pene svettante stretto in una mano, gli occhi chiusi per immaginarsi meglio che quella mano sia più grande, abbia un colore più scuro della sua e naturalmente sia di Artù.  Non l'ha fatto apposta a farsi scappare qualche mugolio e un nome strozzato, ma quando ha aperto gli occhi, il palmo bagnato dal suo stesso seme, Artù era lì. Ancora nudo, con un erezione tra le gambe, lo guardava con le guance rosse e le labbra leggermente dischiuse. Si ricorda solo gli occhi azzurri che si abbassano e un borbottato "ho dimenticato la maglietta sporca nel tuo bagno" prima che una testa bionda fugga via e lui ancora lì con la mano sporca, i pantaloni abbassati e la bocca riarsa, senza parole. Ha visto tante volte il pene di Artù, insomma sono fratelli, o quello che è, e l'ha sentito masturbarsi a volte, ma non l'aveva mai visto ‘duro’. Merlino è scioccato e disgustato da sé stesso, perché nei giorni a seguire si è masturbato ancora e ancora, immaginando che invece di essere rimasto immobile a non fare nulla di essersi buttato a terra a prendere il bocca quella carne dura e calda e salata e cazzo, Merlino si sta andando a masturbare ancora, fino a non sentire più le palle, ma non ha parlato con Artù. Ovvio che no. Si guardano di soppiatto, ma non parlano. E la gente comincia ad accorgersene perché non sono solo fratellastri, loro sono l'uno la metà dell'altro. Certo Merlino assomiglia di più a Morgana (anche se neanche lei è davvero sua sorella), ma è Artù la sua metà. Quando dicono in giro di essere fratelli molti non ci credono, poi qualcuno dice che hanno gli occhi uguali e allora è tutto okay. Non devono spiegare che la seconda moglie del padre di Artù è la mamma di Merlino e che lui un papà non lo ha perché è morto in guerra, e non devono spiegare che Artù in realtà una mamma non la ha perché lei è morta mentre lui nasceva. Ma adesso chi se ne frega se sono fratelli, fratellastri, metà di un unico insieme o solo amici, Artù gli sta baciando il petto e lui gli sta accarezzando la schiena, cercando di calmarlo, di rallentare, vuole godersi ogni istante sapendo che lo sta perdendo per sempre. Non hanno parlato del perché o per come, Artù un giorno ha ricominciato a trattarlo normalmente e poi... Poi quella mattina se lo è ritrovato nel letto, perché i loro genitori sono in viaggio per lavoro e Morgana ha la stanza lontana o almeno è quello che ha detto Artù prima di ficcargli una mano nei pantaloni del pigiama e toccarlo sopra i boxer, mentre gli saliva addosso e gli succhiava il collo, e Merlino non ha neanche potuto dire nulla, perché è Artù e lui farebbe di tutto per quello screanzato di suo fratello. È stato veloce, poi Artù si è alzato e ha detto solo "dopo vorrei continuare" ed è andato via. Il moro è rimasto nel suo letto, sconvolto e accaldato con un migliaio di imprecazioni soffocate in gola. Si è alzato solo quando ha sentito la porta sbattere, perché tanto è domenica e magari Artù è uscito. Ma quando apre la porta della sua camera lui è li, bello come sempre, appoggiato al muro di fronte alla sua porta e allora non è riuscito a trattenersi, perché cavolo! Era così sexy con quei pantaloni un po' bassi sui fianchi e la linea bionda che porta al pube che si intravede dalla maglietta appena sollevata. Così l'ha trascinato in camera del biondo mentre questo gli dice che Morgana è a fare shopping con Gwen e poi lo blocca contro la porta e gli bacia la guancia, il naso, le palpebre che si socchiudono, il collo, per poi spingerlo verso il letto intenzionato a salirgli addosso. E cavolo, sarà pure suo fratello ma lui lo ama così tanto e vuole stare così tanto con lui che ora quando Artù gli chiede se può prepararlo non può far altro che sorridere e annuire, non può far altro che dargli tutto quello che può dargli. Come sempre. È brusco Artù, e forse sarà la poca esperienza, forse vuole solo sbrigarsi a prenderlo, ma va bene. Perché Merlino ama anche il suo lato irruento, quello che non riesce mai a contenersi e non fa nulla se gli fa male il cuore. Lui lo ama e basta. Quando il biondo si spinge a fondo in lui non si aspetta che si abbassi a baciarlo, ma Artù riesce a sorprenderlo sempre e lo fa. Lo bacia. Lo bacia come se avesse troppe emozioni e non riuscisse a esprimerle tutte. Si stringono, spingono l'uno verso l'altro continuando a baciarsi, scoprendo che il sesso fa male ma fa bene e che tra loro fa sempre meglio. I corpi appiccicati, sudati, i gemiti soffusi, le mani artigliate tra loro, le bocche incollate e a volte solo vicine che si scambiano i respire. Artù e Merlino fanno l'amore guardandosi con occhi sgranati ed eccitati di gioia. Felici perché cavolo si! Si sono trovati e sono lì, in quel letto sfatto a darsi piacere, ad accarezzarti e non smettono finché non vengono entrambi, finché si sfamano momentaneamente di quel bisogno fisico che hanno l'uno dell'altro. E quando Artù felice lo abbraccia e gli dice che se ne fotte se sono fratelli, fratellastri o quello che è perché lo ama, Merlino non può che sentirsi giusto, a posto, perché anche lui lo ama e non lascerà mai quei sorrisi caldi, quegli occhi ridenti, quei capelli che profumano di casa. Così se lo stringe addosso e lo bacia ancora, perché sono ancora giovani e non è un peccato così grande essere innamorati, neanche quando è il tuo fratellastro, neanche quando è un maschio, non di sicuro quando stai stringendo la parte migliore di te tra le braccia e sei semplicemente felice.





Note finali:

Avevo questa fanfiction nel computer da, letteralmente, anni.

All'inizio non volevo pubblicarla, sia per il tema, sia perché non mi convince fino in fondo, ma l'altro giorno la stavo rileggendo e mi sono detta "Non pubblichi sul fandom di Merlin da una vita" quindi eccoci qua.

Spero mi vogliate lasciare un pensiero. Che siano pareri positivi o negativi sono in ogni caso ben accetti.

un bacio


 R



Ringraziamenti: La dedico alla mia meravigliosa Mela che è stata la prima a leggerla quando l'ho scritta e a tutte le care persone che l'hanno letta da quel momento in poi. A tutte quelle che mi dicevano "pubblicala" e che non ho mai ascoltato.

un grandissimo abbraccio, vi adoro :*






 
  
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