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Autore: Saigo il SenzaVolto    19/07/2017    3 recensioni
AU, CROSSOVER.
Sequel de 'Il Pianto del Cuore'
Era una serata come tutte le altre, quando improvvisamente Naruto, assieme a Hinata, Sakura e Sasuke si ritrovò in un luogo sconosciuto senza ricordare nulla. Ma loro non sono i soli ad essere finiti lì. Direttamente dall’oltretomba infatti, anche i genitori di Sasuke e quelli di Naruto fanno la loro comparsa, insieme a due personaggi provenienti dal futuro: Sarada Uchiha e Boruto Uzumaki.
Quest'ultimo, inoltre, molto diverso dalle aspettative di tutti!
Tra dispute familiari, passati dolorosi e comportamenti inaspettati, per i nostri eroi non sarà facile andare d'accordo. Ma tutti loro dovranno riuscire ad unirsi insieme per superare molte difficoltà, poiché una grave minaccia rischia di distruggere il loro mondo.
E loro sono gli unici in grado di fermarla!
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sarada Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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PREMESSA: alcuni personaggi ed eventi di questa storia potrebbero essere diversi dall'opera originale! Dipende tutto dalla mia immaginazione!


 


 

Misteri e Confusione 3


Appena Sasuke finì di raccontare la sua storia, chiuse gli occhi ed esalò un lungo sospiro tremante.

Ora che aveva rivelato la verità ai suoi genitori, poteva accettare ogni tipo di trattamento. Si aspettava di vedere le loro facce piene di orrore e disgusto per ciò che aveva fatto. Si aspettava di sentire le loro voci urlargli addosso. Si aspettava di essere guardato come un criminale. Una stessa parte di lui voleva essere punito per le azioni malvagie che aveva commesso. Dopotutto, era quello che si meritava.

Perciò rimase letteralmente sconvolto quando, improvvisamente, Mikoto lo abbracciò con forza.

“Nessuno meriterebbe mai di provare così tanto dolore!” disse piangendo la donna. “Ma ora è tutto finito Sasuke. Non sei da solo!”

“Questa sensazione,” pensò con stupore, gli occhi spalancati e pieni di lacrime. “È piacevole!”

Anche Fugaku gli mise una mano sulla spalla per conforto. “Non lasciarti consumare dall’odio Sasuke!” gli disse dolcemente. “Vivi per te stesso da oggi in poi. Quel che è stato non conta più. Non permettere al passato di rovinare il tuo futuro.”

Sasuke rimase profondamente sconvolto da quelle parole, ed annuì debolmente mentre abbracciava sua madre. Si era tolto finalmente un grosso peso dalla coscienza ora che aveva raccontato tutto ciò che aveva fatto ai suoi genitori. Si sentiva libero come mai prima d’ora.

“Itachi sapeva a cosa stava andando incontro con le sue azioni,” disse ancora suo padre lentamente ma con decisione. “Non so perché alla fine abbia deciso di tenerti all’oscuro di tutta la verità, ma ha deciso lui stesso di morire per mano tua. Non sentirti in colpa per quello che ti ha indotto a fare. Forse quello era il suo modo per espiare tutti i suoi peccati e tutto il dolore che ti ha causato. Non vorrebbe di certo che tu continuassi a vivere nell’odio e nel dolore!”

“Va bene… Padre.” disse debolmente il giovane Uchiha, mentre restava abbracciato a sua madre.

Naruto e gli altri osservavano la riunione di famiglia sorridendo. Finalmente il loro amico era riuscito a dimenticare il passato e a trovare la pace con se stesso grazie alle parole dei suoi genitori. Si era finalmente liberato dal destino maledetto del suo clan. Vederlo condividere con loro un momento d’intimità simile, riempì i cuori di tutti di sollievo e speranza. Forse adesso le cose sarebbero potute tornare come prima col tempo.

Forse tutta questa situazione aveva avuto dei vantaggi in fondo.


A proposito della situazione attuale…

“EHI!” esclamò Naruto riportando l’attenzione di tutti su di lui. “Adesso che facciamo?”

Tutti si scambiarono sguardi di confusione ed incertezza. Cosa avrebbero dovuto fare in una simile situazione? Erano in un luogo sconosciuto senza ricordi, ed alcuni dei presenti non sarebbero dovuti neanche essere in vita! Nessuno sapeva cosa dire.

“Dovremmo cercare di capire dove ci troviamo,” disse Minato alla fine, osservando l’ambiente circostante. “Di certo non possiamo restarcene con le mani in mano.”

“Ma non sappiamo neanche come siamo finiti qui!” disse Kushina. “Inoltre noi quattro non dovremmo del tutto esistere! Questa storia è troppo strana.”

“Qual è l’ultima cosa che ricordate prima di esservi ritrovati qui?” chiese Hinata.

I diretti interessati rifletterono qualche istante prima di rispondere.

“Ricordo di aver parlato con Naruto quella volta che ci siamo incontrati… E nient’altro.” disse Minato.

“Anch’io!” confermò Kushina.

Sakura si voltò a guardare Naruto, un’espressione di totale meraviglia e stupore in faccia. “Naruto!” disse. “Li avevi già incontrati prima d’ora e non mi hai mai detto niente?”

Il ragazzo si grattò la nuca e rise imbarazzato. “Ecco…” tentò di giustificarsi miseramente. “Diciamo che è una lunga storia.”

“Anche noi ricordiamo solo gli ultimi istanti della nostra vita.” li interruppe Fugaku.

“Quindi non ci resta che esplorare questo luogo.” ragionò Sasuke ad alta voce, ritornato di nuovo ad essere la persona seria di sempre. “Non abbiamo modo di ricordare come siamo finiti qui. L’unica opzione che ci resta è capire dove siamo.”

Tutti annuirono, ma prima che qualcuno potesse fare qualcosa, per la seconda volta nello stesso giorno una voce misteriosa li interruppe.

“A questo posso rispondere io, giovane Sasuke.”

Si voltarono di scatto verso la direzione della voce, tesi nel caso si trattasse di una persona ostile. Ma qualcosa non quadrava. Non si percepiva nessuna presenza nelle loro vicinanze.

“Non riesco a percepire nessuno!” pensò Minato con preoccupazione. “Dobbiamo stare all’erta. Chiunque abbia parlato, è sicuramente una persona pericolosa per riuscire a nascondere la sua presenza così bene.”

Ad un tratto, mentre cercavano di capire da dove fosse giunta la voce, davanti a loro comparve dal nulla una figura vestita di bianco, spaventando tutti i presenti. Dall’aspetto si presentava come un uomo anziano, pieno di rughe sul volto, con due piccole corna sulla fronte ed una barba lunga e grigia. Portava in mano un lungo bastone nero, e dietro la sua schiena fluttuavano in cerchio nove piccole sfere nere. Il suo lungo abito bianco presentava sei piccoli Tomoe neri sul petto, ma la cosa che meravigliò tutti i presenti fu il fatto che quella persona stava letteralmente volando sopra il terreno. Inoltre presentava un terzo occhio sulla fronte, un occhio completamente rosso simile ad uno Sharingan. Nonostante l’età chiaramente avanzata di quell’uomo, la sua intera figura emanava una sorta di aura di potere e di calore incredibile.

“Non è possibile!” esclamò improvvisamente Naruto con enorme stupore. “Quegli occhi! Sono gli stessi occhi che aveva Pain! Il Rinnegan!”

Tutti si soffermarono a guardare gli occhi di quella misteriosa persona, e rimasero allibiti. L’iride era totalmente viola, e presentava diverse cornee concentriche che sembravano formare degli anelli al cui centro si trovava una pupilla nera e piccola.

“Vedo che riconosci questi occhi, giovane Naruto.” disse con tono pacato e compiaciuto quella strana figura.

“Chi sei?” domandò Fugaku bruscamente, attivando il proprio Sharingan.

“Permettetemi di presentarmi,” disse semplicemente l’uomo misterioso. “Il mio nome è Hagoromo Otsutsuki, ma forse voi avrete sentito parlare di me come l’Eremita delle Sei Vie della Trasmigrazione.”

“COSA?!” esclamarono tutti allo stesso momento.

L’uomo che avevano davanti era davvero il leggendario Eremita delle Sei Vie? L’uomo che secondo la tradizione aveva insegnato a tutti gli altri uomini come usare il chakra, nonché l’essere più forte mai esistito sulla terra? Dire che erano completamente stupiti era riduttivo. Non riuscivano a crederci.

“Com’è possibile?” chiese Minato, sbalordito. “Credevo che quella storia fosse solo una leggenda!”

“Molte leggende hanno un fondo di verità, Quarto Hokage.” disse Hagoromo con un sorriso.

“Non riesco a crederci!” disse Sakura passandosi una mano sulla fronte. “Questa giornata sta diventando sempre più folle ogni momento che passa!”

“Capisco che abbiate molte domande e che siate confusi,” riprese ancora l’Eremita. “Perciò permettetemi di spiegarvi il motivo per cui vi trovate in questo luogo, dato che non abbiamo molto tempo.”

“Ci hai portati tu in questo posto, vecchio Eremita?” lo interruppe Naruto.

Gli altri, soprattutto Sakura e Sasuke, dovettero frenare l’istinto di colpire quello stupido biondo sulla testa per aver interrotto l’Eremita così bruscamente e per la sua mancanza di rispetto, mentre Minato e Kushina ridacchiavano imbarazzati dal comportamento schietto del ragazzo.

Tuttavia, se l’Eremita si fosse offeso per il nomignolo usato da Naruto non lo diede a vedere. “Esatto,” continuò l’anziano essere. ”Vi ho portato io in questo luogo. Al momento tutti voi vi trovate in un’altra dimensione, un mondo diverso da quello da cui provenite, ma complementare e parallelo al vostro. Un mondo dove il concetto di tempo e spazio come lo conoscete voi non esiste. Il mondo in cui vi trovate adesso si chiama Eldia”.

“Un’altra dimensione?” chiese Sasuke, stupito. “Vuoi dire che ci sono altri mondi oltre al nostro?”

“Molti più di quanti possiate immaginare, giovane Sasuke.” rispose l’Eremita. “Io stesso provengo da un altro mondo, molto lontano da qui. Quando giunsi nella vostra dimensione, moltissimo tempo fa, decisi di insegnare alla vostra gente l’utilizzo del chakra per aiutare l’umanità a crescere e prosperare. Ma questa è un’altra storia. Adesso ascoltatemi bene, perché l’informazione che sto per darvi è molto importante.”

Gli altri rimasero tutti in silenzio mentre l’Eremita continuava a spiegare, assorbendo e meditando le informazioni.

“Il motivo per cui vi ho portati qui,” riprese Hagoromo. “È perché il vostro mondo si trova in pericolo. In questa dimensione si trova una creatura talmente potente da essere capace di distruggere la vostra razza come se niente fosse. Una creatura capace di viaggiare tra i diversi mondi, distruggendo e cibandosi di tutta la vita presente in essi.”

Un brivido di terrore scese lungo tutti i presenti.

“Questa vile e malvagia creatura si chiama Vrangr, ed è uno degli ultimi draghi rimasti, proveniente da un mondo che andò distrutto molto tempo fa.” disse con tono grave e serio l’Eremita.

“Un d-drago?” chiese Hinata, il suo volto era come uno specchio dell’angoscia che il solo pensiero di una creatura simile le provocava dentro.

Hagoromo annuì lentamente. “Non è tutto,” proseguì poi. “I draghi sono creature immortali ed incredibilmente forti. A causa di ciò, solitamente non si curano degli affari delle altre razze, preferendo vivere in eterno in solitudine o con altri della loro specie. Tuttavia quest’ultimo drago, Vrangr, è un’eccezione. Egli è stato corrotto dalla sete di potere e dalla brama di conoscenza, ed ha deciso di ottenere altro potere per sé divorando l’energia di diversi mondi ed uccidendo chiunque osi opporsi a lui!”

“In pratica questo drago ha intenzione di divorare il nostro mondo?” chiese Kushina.

“Vrangr sta già distruggendo questo mondo assorbendone l’energia dal nucleo,” rispose l’Eremita. “Se riuscirà nell’impresa, il vostro mondo sarà il prossimo a rischiare di essere distrutto. Vi ho portati qui affinché possiate impedirlo.”

Naruto sentì una grande rabbia crescere dentro di lui al pensiero che il suo mondo possa essere distrutto.

“Non possiamo permettere che questo drago continui a distruggere i mondi!” esclamò indignato e furioso. “Dobbiamo fermarlo a tutti i costi!”

“E cosa ti fa credere che ne siamo capaci?” ribatté secco Sasuke, poi si rivolse all’Eremita. “Se questo Vrangr è così forte come dici, come possiamo fermarlo?”

Hagoromo sorrise lievemente. “Io stesso non sono in grado di fermarlo.” disse pacatamente, scioccando tutti ulteriormente. “Tuttavia so che è non è impossibile. Dovete sapere che la mia gente possiede un potere particolare. Un potere che ci ha reso capaci di superare mille ostacoli e di prosperare: la capacità di prevedere il futuro!”

Gli altri rimasero tutti a bocca aperta, ma prima che chiunque potesse controbattere o fare qualcosa l’Eremita continuò.

“Recentemente ho avuto una visione sul futuro. Tra la mia gente le visioni sono molto rare e confuse, tuttavia sono riuscito a scoprire il messaggio che era celato in essa. In questo modo ho scoperto una cosa che mai avrei pensato. Ho scoperto che è possibile trovare un modo per sconfiggere Vrangr e salvare molti mondi dalla distruzione. Tuttavia, secondo la visione, soltanto alcune precise persone sono in grado di sconfiggere il drago.”

“E queste persone saremmo noi?” domandò dubbiosamente Fugaku, con le sopracciglia aggrottate.

“Esatto.” confermò Hagoromo. “La visione che ho avuto mi ha mostrato chiaramente che siete voi coloro che possono sconfiggere il drago. Ed anche se alcuni di voi dovrebbero essere morti, come ho già accennato prima il tempo e lo spazio sono diversi in questa dimensione. Per questo motivo sono stato capace di portare qui non solo voi giovani ragazzi, ma anche delle persone che nel vostro mondo non esistono più come loro quattro.” spiegò indicando gli adulti presenti.

Nessuno riuscì a comprendere pienamente come avesse fatto Hagoromo a riportare i genitori di Naruto e Sasuke in questo mondo, ma l’espressione ed il tono che aveva usato non sembravano contenere falsità o menzogne.

“Se quello che dici è vero, che cosa dovremmo fare per riuscire ad uccidere questo drago?” chiese allora Mikoto.

“Questo non lo so,” rispose l’Eremita con un’espressione di rammarico. “La mia visione mi ha mostrato solo che le persone capaci di sconfiggere Vrangr siete voi. Non ho idea di come o cosa dobbiate fare, purtroppo.”

“Non posso ancora dire loro dei manufatti!” pensò tra sé l’anziano essere. “Non prima che abbiano deciso cosa fare!”

Tutti rimasero senza parole. Potevano davvero fidarsi delle parole dell’Eremita?

“Cosa facciamo?” si domandò Sasuke, preoccupato ed incerto.

“Questa faccenda non mi piace. Come possiamo avere la certezza che ciò che ha detto sia vero?” pensò Kushina.

“H-ho paura...” disse Hinata mentalmente. “Non voglio combattere un drago.”

“Se quest’uomo dice il vero l’umanità intera è in pericolo. Ma possiamo fidarci?” si chiesero Minato e Fugaku.

“Dannazione!” imprecò mentalmente Naruto. “Non posso lasciare che il nostro mondo venga distrutto!”

“So che vi sto chiedendo una cosa terribile,” li interruppe dai loro pensieri Hagoromo. “Perciò voglio che prendiate una decisione voi stessi. Se accettate di affrontare Vrangr per salvare il vostro mondo, allora vi rivelerò un’altra verità. Ma se preferite ritornare indietro e lasciarvi tutto questo alle spalle, allora vi rispedirò nella vostra dimensione, ma non ricorderete nulla di quello che avete vissuto qui. Scegliete ciò che il vostro cuore vi suggerisce.”

Il silenzio era glaciale. Nessuno dei presenti sapeva cosa fare.

Accettare la missione significava rischiare la vita contro un pericolo enorme e sconosciuto, con la possibilità di morire. Rifiutarla comportava la perdita dei ricordi di ognuno di loro.

“Non ricorderei di aver rivisto ancora una volta i miei genitori.” realizzò Naruto. “Né Sasuke ricorderà i suoi, e di conseguenza ritornerà quello di prima!”

Questo era inaccettabile.

“Io accetto!” dichiarò Naruto con decisione.

Gli altri lo osservarono, stupiti dalla fermezza delle sue parole.

“Rifletteteci,” disse ancora il biondo con enfasi. “Se tornassimo indietro, non solo dimenticheremmo ogni cosa, ma lasceremmo il nostro mondo in balìa del drago, senza alcun ricordo al riguardo! E centinaia di migliaia di persone morirebbero per colpa nostra!”

Tutti gli altri abbassarono lo sguardo appena realizzarono ciò.

“Il mio sogno è quello di diventare Hokage!” continuò poi rivolgendosi all’Eremita. “Essere un Hokage significa camminare di fronte agli altri verso il pericolo e l’ignoto, e proteggere le proprie persone care. Adesso ho la possibilità di salvare il mio mondo e quello di altri, quindi non mi tirerò indietro. Perché io sono un ninja!” dichiarò con orgoglio e coraggio.

Minato e Kushina sorrisero, orgogliosi del fatto che loro figlio sia diventato uno shinobi così valoroso. Si scambiarono uno sguardo d’intesa. Non lo avrebbero lasciato solo.

“Anche noi accettiamo!” dichiararono entrambi.

“Contate anche su di me! Non ho intenzione di lasciare che quel drago faccia quel che vuole.” disse Sasuke sorprendendo tutti. “E poi Naruto da solo non è capace di fare nulla, avrà bisogno di qualcuno con un po’ di cervello.” aggiunse con un sorriso.

Naruto lo guardò e sorrise ampiamente, alzando un pollice in alto in segno di approvazione. Poi si rese conto dell’insulto ricevuto.

“EHI!”

“In tal caso non possiamo rifiutare neppure noi!” disse Fugaku portandosi accanto al figlio, mentre Mikoto annuiva sorridendo.

“Se la mettete in questo modo, allora verrò anch’io.” disse anche Sakura.

Nel mentre gli altri dichiaravano la loro decisione unanime, Hinata guardava a terra. Tra tutti lei era la più timorosa, e probabilmente la meno abile del gruppo. La tentazione di rinunciare per lei era forte. Cosa avrebbe potuto fare rispetto agli altri? Lei era un fallimento, era un’incapace ed una persona debole. Dubitava seriamente di poter essere utile per un’impresa simile. Non si sentiva capace di poter affrontare un pericolo così grande.

“Non posso…” pensò miseramente e con tristezza. “Io sono solo…”

“Hinata-chan!” la chiamò Naruto all’improvviso, poggiando una mano sulla sua spalla.

“Huh?” fece lei, alzando lo sguardo su di lui.

“Vieni anche tu, giusto?” chiese lui con un ampio sorriso. “Non avere paura! Ti prometto che se mai dovessimo finire nei guai io ti proteggerò! Hai la mia parola.” disse ancora con confidenza.

“Non sei da sola!”

Nonostante la paura che stava provando, Hinata sorrise all’udire le sue parole. Naruto era sempre stato il suo idolo, sin dall’infanzia. Non si arrendeva mai, anche nelle situazioni più disperate e davanti ai pericoli. Aveva sempre camminato con la testa alta, anche quando la gente lo definiva un buono a nulla, e lei lo ammirava molto per questo. Il coraggio che le ispirava la sua presenza l’aveva sempre spinta ad andare avanti.

E anche adesso l’aveva convinta.

“Ho promesso a me stessa che un giorno avrei smesso di camminare dietro a lui,” pensò lei.”Oggi voglio camminare al suo fianco!”

“Sì. Accetto!” disse con un sorriso.
 


 

Note dell'autore!!!
Ecco a voi il nuovo capitolo gente! Spero che vi sia piaciuto. Da questo punto in poi, la trama comincerà a prendere la direzione che avevo intenzione di mostrare a tutti fin da quando ho ideato la storia nella mia mente. Forse alcuni di voi potranno non apprezzare elementi estranei al mondo di Naruto (il drago è solo un primo esempio!), ma alla fine l'idea è mia e mi piace così com'è. Spero che possate apprezzare la storia, e che possa anche solo suscitarvi qualche emozione mentre la leggete. Questo capitolo ha mostrato soltanto la punta dell'iceberg, la storia sarà ricca di sorprese e colpi di scena nel prossimo futuro, fidatevi! A prestissimo ;) 
Il prossimo capitolo "Futuro, Stupore e Rabbia 1" verrà pubblicato il 21.
 
   
 
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