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Autore: SailorDisney    20/07/2017    0 recensioni
Tutti e tre erano seduti al tavolo, Jessie sorseggiava beata la sua tazza di caffè. Mentre i due si guardavano da un capo all'altro con odio.
"E quindi, mi dica, difensore della galassia, quali crimini ha sventato oggi?" chiese Woody con fare antipatico.
"Oh, glielo racconterei ma sembrerebbe un vanto e non sia mai, a confronto con la sua reputazione poi..." cercò di rispondere risultando superiore.
Jessie aggrottò le sopracciglia guardandoli.
"E' sicuro di non voler narrare le sue prodezze?!" Woody alzò un sopracciglio.
"Almeno io avrei qualcosa da raccontare!" disse Buzz portandosi avanti.
"Ehm... ragazzi, è tutto ok?" Jessie li guardava incerta.
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bo Peep, Buzz Lightyear, Jessie, Woody
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dopo, era il grande giorno della partenza. Jessie si svegliò confusa, toccò il posto accanto al suo e non vi trovò Buzz. Quella notte non era rientrato. Jessie scese in cucina guardando tutti i pacchi del trasloco con malinconia. Si fece una tazza di caffè e notò un biglietto accanto.

Bambolina, per impegni di lavoro dovrai prendere il primo volo senza di me. Io prenderò il prossimo. Ci vediamo presto.

Buzz
 

Perfetto, Pensò ironicamente Jessie. Ci mancava solo questa. Disse sorseggiando il suo caffè.

Passò la mattinata a preparare la sua valigia, chiamò un taxi e qualche minuto dopo era già lì per portarla all'aeroporto. Jessie fissava il portico della sua casa, fece un grande respiro come per portarne gli odori nella nuova città. Non si sentiva pronta a lasciarla ma non c'era altro modo. Come avrebbe potuto mai vivere mettendo il naso fuori di casa e incontrando Woody... con un bambino in braccio? Con accanto una mogliettina pronta a dargli tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno? Con quel dolore straziante che l'avrebbe accompagnata ogni giorno?

"Signorina, il tassametro corre." interruppe il assista i suoi pensieri.

Jessie salì sulla vettura regalando alla casa un ultimo malinconico sorriso.

Una volta all'aeroporto Jessie provò con insistenza a chiamare Buzz per avvisarlo ma lui non rispondeva. L'aereo stava per partire così velocemente lei si imbarcò. Lo chiamerò al mio arrivo, pensò. Prese posto e si sedette vicino al finestrino, pensierosa, con sguardo triste, tormentandosi le mani. Gli ultimi passeggeri entrarono, il portellone si chiuse, qualcuno prese posto accanto ma lei non ci fece nemmeno caso.

"E così volevi andartene senza salutarmi, eh?" chiese Woody con le mani incrociate.

Jessie sbarrò gli occhi e si girò lentamente.

"Sai, ho giudicato male quel Buzz. Non è così male, in fondo." disse senza guardarla mentre lei lo fissava come se avesse visto un fantasma.

"Signori, siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza." disse l'hostess ai due.

"Oh grazie, certo." Woody incastrò le sue due fibbie.

Jessie continuava a fissarlo senza capire.

"Signorina... la cintura di sicurezza. Stiamo per decollare." insistette l'hostess.

"Ci penso io, non si preoccupi." la rassicurò Woody, avvicinandosi a lei e con dolcezza attaccandole la cintura alla vita. "Sei proprio una bambina..." disse sorridendole vicino al viso.

"Woody, che cosa ci fai qui?" riuscì lei a dire senza alcun tono di voce.

"Non sei capace di allacciarti una cintura di sicurezza... figuriamoci vivere in un'altra città. Sono venuto a prenderti, Jessie." disse lui serio.

"Ma Woody... io sto, cioè non tornerò più. E Buzz, mi aspetta e..."

"Buzz ieri è venuto da me, Jessie. E' stato di poche parole ma mi ha portato il suo biglietto aereo. Poi mi ha detto di farti felice." disse Woody guardandola.

L'aereo iniziò a prendere velocità per il decollo.

"Che cosa? Ma... Perchè?" disse lei non capendo.

"Perchè ti amo Jessie." disse lui, mentre l'aereo prese il volo.

Jessie lo guardò fissa, i suoi occhi erano così seri. Il suo cuore pompava così forte che dovette tenersi il petto con una mano. Lui le prese quella mano e la strinse nella sua.

"Anche io ti amo." sussurrò lei mentre gli occhi si riempivano di lacrime, contro il suo volere.

Lui le asciugò la lacrima che scendeva con il dorso della mano. Lei continuava a piangere in silenzio.

"Perchè piangi adesso? Non vorrai mica allarmare tutti quanti?" disse sorridendo lui.

Lei si fiondò su di lui in un abbraccio, desiderosa di essere abbracciata a sua volta.

"Sssh... adesso ti riporto a casa..." disse lui accarezzandole i capelli.

Jessie sbarrò gli occhi, era così presa da quel momento da essersi dimenticata che Woody a casa aveva già qualcuno che lo aspettava.

"... e Bo? Non puoi farle questo lei... lei aspetta un bambino e..."

"Ehm..." Woody sorrise colpevole. "E' possibile che... quella storia non sia del tutto vera..."

"CHE COSA?!" tutto l'aereo si voltò.

"Va tutto bene, signori?" disse l'hostess avvicinandosi.

"Ehm, si certo..." la rassicurò Woody mentre Jessie lo guardava rabbiosa.

"Lo sai quanto ho pensato, sofferto, pianto per quella storia?! Ho pensato che andassi in giro a ingravidare ragazze senza ritegno!" disse lei furiosa.

Woody provò a trattenere le risate. Ma non ci riuscì e scoppiò a riderle in faccia.

"Woody... che diavolo hai da ridere... io... AHAHAH" scoppiò a ridere anche lei senza riuscire a contenersi. Lui la placò e le prese la mano, guardandola seria.

"Jessie l'unica persona con cui voglio costruire qualcosa sei tu." disse lui

"Ma non sappiamo se andrà bene... non sappiamo come andrà a finire." rispose lei.

"Vuol dire che lo scopriremo insieme." sorrise Woody. Si avvicinò al suo viso e le diede un tenero bacio sulle labbra.

 
   
 
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