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Autore: SuperGoat    20/07/2017    1 recensioni
La terrificante quanto angosciante storia di Luigi Rocket, il supereroe che tutti amano, di cui non si ha mai abbastanza, il re assoluto del tempo che tutto può e del quale ancora non si è capita la specifica funzione. E' la storia di come il giovane inventore, Enea Rea, ne abbia acquisito il controllo, ma era Enea a controllare Luigi? Oppure era il contrario? Pare che alla fine della storia si troverà una soluzione a questo enigma, si narra però che nessuno sia mai riuscito nell'impresa senza impazzire. E tu? Hai il coraggio di sfidare Luigi, detto Lullino?
Genere: Demenziale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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15 giugno 2017 ore 00.54 
Questa è l’ennesima pagina di diario di Enea, 15 anni, 9 mesi, 0 giorni, altezza 174 cm, peso 62 Kg, professione inventore, invenzioni ad oggi: 0. Non so perché io faccia questa presentazione ogni volta, il mio psicanalista me lo ha sconsigliato ma ormai è una dipendenza e poi il mio “psicanalista” sarebbe la mia gatta Ginny, ha un piccolo ritardo mentale ma è piena d’affetto. 
Ieri, caro diario, ho trovato una nuova pista per giungere finalmente alla mia prima invenzione ovvero quella che mi porterà sicuramente al successo perché Enea fa centro SUBITO. 
Dunque partiamo da ieri alle 12.46, ora del mio risveglio, la sera precedente ero stato in piedi fino alle 3 di notte a guardare e riguardare le cassette della telecamera lasciatemi in eredità da mia sorella. Non è una cosa affatto semplice, per inciso, ci sono ben tre cavi da attaccare dietro al televisore, e io l’ho fatto TUTTI I GIORNI questa è dedizione al proprio lavoro ma non divaghiamo. 
Dopo essermi svegliato ho fatto colazione, fette biscottate con marmellata di pere, che tra l’altro sarebbe la marmellata migliore ma sto divagando ancora. Sono sceso al piano di sotto, la mia cantina e palestra personale, Ginny mi ha seguito, e ho subito iniziato a fare trazioni attaccato alla sbarra, l’addestramento fisico è fondamentale per un inventore della mia autorevolezza. Ginny intanto ha fatto un salto sopra un mobile, e si è schiantata contro un soprammobile, un cane di ceramica. Perché? Non ne ho idea, voglio dire, c’era tutto il resto del mobile libero e poteva atterrare lì senza problemi ma no, lei ha deciso di saltare contro un cane di ceramica! Ovviamente il cane si è frantumato a terra e Ginny è scappata ma è allora che la giornata di ieri ha iniziato a diventare interessante. 
Sono andato a raccogliere i pezzi di ceramica frantumati, ma c’era qualcosa di strano tra questi, presi in mano quella che sembrava un’altra delle cassette della telecamera. Era diversa dalle altre, anche in questa doveva esserci scritto inizialmente “invenzioni fantastiche. Esperimenti” anzi per l’esattezza era inserita la data “Esperimenti 2011/2012” ma l’intero titolo era tagliato, invece era stato aggiunto “LUIGI-ROCKET” così, col trattino, scritto a stampatello, ovviamente sono andato immantinente a visionare la cassetta, lasciando incomplete le trazioni, questa sì che è dedizione. 
Ancora una volta ho attaccato tutti e tre i cavi dietro il televisore, ho inserito la cassetta nella telecamera e ho portato indietro il nastro fino a “62 minuti rimanenti”, ho preso le patatine, ho preso Ginny e mi sono preparato ad un’altra ora di intenso lavoro. 
Per i primi dieci minuti la cassetta mi parve normalissima, non mi era chiaro perché mia sorella l’avesse nascosta dentro un cane di ceramica…forse era normale, forse era abitudine di mia sorella nascondere le cose dentro i soprammobili come lo era dare fuoco ai tappeti, almeno da ciò che ricordo…
In quella cassetta inizialmente mia sorella pubblicizzava inizialmente l’elastico che apriva contemporaneamente lo sportello di sopra e quello di sotto della credenza, in quanto legava insieme le maniglie, diamine, mi ero dimenticato di quel colpo di genio. Presi subito un appunto nel mio block notes. 
“Grazie alla Rocket corporation guadagnerai secondi preziosi” diceva mia sorella, improvvisamente la sua immagine iniziò a vibrare nello schermo e a tratti veniva sovrapposta da un’altra. Mi avvicinai al televisore per capire, l’immagine appariva per troppo poco tempo per poterla decifrare. Mi affrettai a mettere in pausa per quanto fosse difficile con quella telecamera, si intravedevano le sagome di due bambini, misi di nuovo in play, poi di nuovo in pausa. Ora vedevo chiaramente un volto, che occupava tutto lo schermo. 
Era un volto giovane, un ragazzo sorridente dai folti capelli biondi e l’espressione al tempo stesso confusa e accattivante. In cinque anni lo avevo quasi dimenticato ma il suo ricordo tornò alla mia mente in un lampo. 
Sfiorai l’immagine dipinta sullo schermo. “Luigi Rocket” sussurai. 

   
 
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