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Autore: Evanescente84    20/07/2017    0 recensioni
"Non importa quanto indurisci la tua pelle, sei un codardo Tremotino, quello non cambia"
" Non sono un codardo cara. É semplice. Il mio potere...mi interessa molto di più di te."
I suoi occhi smentivano tutto quello che stava dicendo.
"No, no, non é vero. Tu non credi che io possa amarti." Le lacrime iniziarono a scendere irrefrenabili " Adesso hai fatto la tua scelta. E te ne pentirai...per sempre...e tutto quello che hai é un cuore vuoto...e una tazza scheggiata."
Genere: Dark, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sapevo a cosa stavo andando incontro?
Sapevo che mi stavo fidando della persona sbagliata?
Tutti i segreti, la parte più oscura e intima di me, i punti debboli e le scintille di luce. La cosa più potente al mondo…

Sì. Lo sapevo.

Dall'inizio?
Sì, dall'inizio.

Perché non mi sono fermata?

Era bello quello che avevamo lì, nel presente, era bello stare lì, in armonia, legati da quel filo segreto…era bello quando mi stringeva tra le braccia come se avesse paura di perdermi, e il suo odore quando eravamo abbastanza vicini. La scintilla nei suoi occhi, il tremore delle sue mani quando mi sfiorava...
Era bellissimo.
Anche se solo per un attimo.
Anche se forse era tutto falso.

Ma era bello credere che ci fosse qualcosa, credere senza alcuna logica come nelle favole.
Mi faceva sentire al sicuro.
Anche se solo per un attimo.
Un burrone che sembra una fortezza. E io ci sono cascata in pieno.
Perché gli ho dato tutte le armi per distruggermi?
Masochismo? No, o sì, forse un po'...

Contava solo il presente. O il futuro visto nel passato...
Eppure non posso crederci. Non posso credere che fosse tutto falso...non posso semplicemente.
I ricordi mi prendono il cuore e lo stringono in una morsa. Stupendi e terribili.

Come quel primo giorno...



Il popolo era minacciato, enormi incombenze, e un esercito arrivato per distruggere.
Un rumore di vetri rotti mi svegliò dal mio assopimento. Stava succedendo qualcosa di terribile.
" Belle! Resta qui. É troppo pericoloso."
Mio padre fece per lasciare la stanza ma degli uomini armati entrarono con la spada sguainata e aria minacciosa. Si avvicinarono. Entrò sir Lionel e iniziò un duello.
" Correte!"
Mio padre mi prese per mano e mi trascinò fuori dalla stanza. Urla spari panico dilagavano ormai. Era come essere tornati a quel giorno.
La prima guerra degli orchi...
"Belle, vai a nasconderti" Gaston, con portamento regale mi indicò una botola nel pavimento in cui nascoste alcune donne della servitù in preda al panico.
Ecco un'altra cosa che odiavo di lui, pensava sempre che ogni donna fosse troppo debole per combattere! Non mi sarei nascosta lì, ero già scappata una volta, ero pronta ad affrontare il mio destino. Anche se significava morte certa.
Paura? Sì molta. Il mio cuore batteva all'impazzata, ogni sparo batteva più forte. Sentivo che la mia vita stava per finire...
E così é stato per un certo senso.
Eravamo circondati. Niente più scampo. Mio padre mi stringeva il braccio, aveva un'espressione strana negli occhi, come se stesse aspettando qualcosa. Anche gli altri avevano un'espressione simile.
Le urla fuori mi straziavano il cuore, alcuni cavalieri mascherati erano pronti per scoccare le frecce. Non c'era scampo. Nessuno scampo.
Poi una nuvola di fumo.
Un uomo.
Fece alcuni gesti con le mani e mise a ko tutti i cavalieri. Le urla erano sparite...
Lo guardai bene...e il mio cuore fece un balzo, sembrava più una bestia che un uomo, la pelle sembrava pietra..un ghigno feroce sul volto...gli occhi..
Per un attimo i nostri occhi si incontrarono.
Avevano qualcosa dentro, come luci e ombre...forse tristezza. Subito il suo sguardo cambiò, socchiuse gli occhi mentre guardava mio padre.
"Bene, bene, bene hi hi hi, pare che qualcuno abbia voluto fare un accordo"
" Tremotino. Quanto vuoi in cambio? Possiamo offrirti oro..."

Tremotino, il cavaliere oscuro...
il mio cuore prese a saltarmi in petto, non so perché. Paura?




" Perché dovrei volere oro, ne ho più di quanto possa immaginare hi hi hi, io voglio qualcosa di più preciso"
Indicava me.
" Non avrai mai mia figlia!"
Gaston si mise davanti a me con fare protettivo, ammirandosi nello specchio di fronte con un'espressione orgogliosa in viso "e poi a che ti serve?"
"Hi hi hi mi serve qualcuno che pulisca casa, per sempre hi hi hi"
"Non l'avrai mai!"
" Va bene, allora risveglio questi cavalieri qui e tutto torna come prima hi hi hi, un patto é un patto"

Non potevo più sopportarlo. É la tua occasione, continuavo a ripetermi, puoi salvarli..anche se avrebbe voluto dire sacrificarsi...
"Aspetti"
Si voltò verso di me
Respirai a fondo prima di pronunciare quelle parole.
" Verrò con lei se lascerà in pace il mio popolo e la mia famiglia"
Mi guardò negli occhi, il suo viso mi ripugnava, soprattutto la sua pelle, erano quelli di un mostro..ma i suoi occhi no...
"Abbiamo fatto un patto allora"
"Belle! Noo!"





Mi spinse fuori dalla stanza, poi fece uno schiocco di dita, del fumo si disperse attorno a noi...
Mi girai per dire addio a mio padre, a Gaston e a tutti gli altri ma non c'era più niente del mio palazzo. Era una stanza buia, che non avevo mai visto prima. Dominava la paglia e un arcolaio nella penombra al centro della stanza.
Adesso era quella la mia casa. Per sempre.
Quella consapevolezza fu come un pugno in pancia. Le lacrime iniziarono a riempirmi gli occhi..irrefrenabili.
Ecco dov'era la vita che avevo sognato, tutto il futuro, le mille avventure. Finite, la mia vita era finita. La mia libertà finita.
La bestia mi stava guardando, lo sapevo, ma non riuscivo a trattenere le lacrime, piangeva anche il mio cuore, così tanto che avrebbe potuto scoppiare.
Pensai a mio padre, almeno ora era al sicuro..
" Non mi ha neanche permesso di salutarlo. Non lo rivedrò mai più, e non l'ho neanche salutato"
Col viso offuscato dalle lacrime intravidi la sua espressione...era dispiaciuta. Si accorse del mio sguardo e tornò impassibile.
" se vuole seguirmi la condurrò nelle sue stanze"
" nelle mie stanze? Ma pensavo.."
"Di stare qui?Mah come vuoi, non é molto comodo cara hi hi hi."
Si girò e iniziò a incamminarsi, lo seguii. Ancora le lacrime non volevano fermarsi.
" questo palazzo ora sarà casa sua e può andare dove vuole tranne che nell'ala ovest"
"Cosa c'é nell'ala ovest?" Le parole mi uscirono senza pensarci. La bestia si girò di scatto.
"É proibita! E poi ci ho messo un incantesimo di protezione quindi non potresti comunque andarci hi hi...ehm" si fermò davanti a una porta, qualcosa mi diceva che era la mia stanza.
" Il signore oscuro non ha bisogno di mangiare, se vuoi qualcosa chiedi all'argenteria hi hi hi, scherzavo la cucina é ai piani inferiori"
Le lacrime ancora scorrevano come sangue dagli occhi. Aprì la porta con un gesto della mano, poi sparí in una nuvola di fumo.
In quel momento mi accorsi di avere un fazzoletto in mano.
Mi tuffai nel letto in preda allo strazio per i miei sogni rubati, per mio padre, per la paura. Non so quanto piansi, mi risvegliai vestita così come ero arrivata.
E odiavo quel mostro, per avermi fatto tutto ciò.
   
 
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