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Autore: Teemo Omegasquad    20/07/2017    2 recensioni
In uno spazio totalmente bianco i boss Vongola erano disposti in due file l'uno davanti all'altro come se a dividerli ci fosse un tavolo, in cui si era aggiunto definitivamente anche Tsunayoshi, con a capotavola Giotto Vongola.
-Allora? La tua risposta ragazzo?- il primo chiese la risposta tanto attesa al giovane undicesimo che teneva il capo abbassato nascondendo i lineamenti del viso, seduto a terra.
-Ve lo avevo promesso e ora vi darò la risposta...accetto tutti i peccati dei Vongola, ma li redimerò con la mia unione dei cieli!-
Genere: Azione, Comico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yuri | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo Personaggio, Reborn
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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-Ti prego Reborn! Fai in fretta!- disse Ranma preoccupata della situazione da suo padre.

 

-Sono già al massimo Ranma! Più veloce di così non può andare!-

 

Reborn tentò di spingere l'acceleratore ben oltre le sue capacità, provando ad arrivare il più velocemente possibile, ma ad un tratto, circa 50 metri dal rifugio dei Simon, delle grosse fiamme si alzarono, facendo capire che la situazione era assai tragica.

All'improvviso Reborn fermò la macchina vedendo una grossa sagoma in lontananza, immobile.

 

-A quanto pare siamo nei guai...scusami Ranma, ma devo incontrarmi con un vecchio amico.- l'assassino scese dalla macchina lasciando la guida alla giovane ragazza.

 

-Perché? Che succede?!- gli chiese preoccupata e precipitosa.

 

-Vai avanti, ci penso io qua, la tua scorta arriverà a momenti.- la boss dei Simon fece come le venne detto, proseguendo il viaggio evitando la sagoma.

 

Reborn e la sagoma, che si rivelò essere un uomo di grossa statura, con indosso un lungo cappotto verde militare con la coda spaccata a metà e pantaloni del medesimo colore, guanti di pelle nera come gli stivali, un berretto color marrone sporco e una fascia gli coprivano il volto, tranne per qualche ciuffo bianco e gli occhi gialli ambra che brillavano raggianti, camminarono lentamente l'uno verso l'altro.

L'atmosfera intorno a loro cambiò improvvisamente e ne crearono una del tutto innaturale, pesante, torbida, irrespirabile, un'atmosfera che soltanto due esseri viventi non umani erano in grado di creare, nonostante uno dei due lo fosse.

Di sorpresa Reborn sparò in rapida successione 6 colpi dalla propria pistola e l'omone li bloccò tra le dita delle due mani senza ferirsi.

 

-Notevole. Vedo che non sei cambiato affatto e non sei neanche invecchiato...maestro.-

 

-Reborn, era da tanto che non ci vediamo, sei cresciuto bene vedo...- parlò con voce profonda, grossa e vecchia, lasciando cadere a terra i proiettili.

 

-Sinceramente non me lo sarei mai aspettato da te questo passaggio di lato. Tu stesso mi hai insegnato cos'è la fedeltà verso la propria famiglia, la libertà, il libero arbitrio e quando fare la scelta giusta. è la prima volta che te lo dico ma...mi hai veramente deluso.-

 

-Tu non sai cosa mi ha fatto Arane e siccome sono vecchio sono molto stretto alla mia vita, ma quando mi ha dato questa fiamma, questa forma...mi sono sentito rinato. Ora spostati, ho l'ordine di uccidere Ranma ed Enma Kozato, non te e non voglio nemmeno combattere contro di te in ricordo dei tempi passati insieme.-

 

-Proprio tu che hai giurato fedeltà ai Vongola ci tradisci così! Mi dispiace maestro, ma non ho nessuna intenzione di togliermi, se vuoi Ranma dovrai passare sul mio cadavere!- a parlare non fu la ragione di Reborn, bensì la sua rabbia e la tristezza nel vedere contro una delle persone a lui care.

 

-Quello che sai tu te l'ho insegnato io!- il vecchio maestro, con rapido scatto, si avvicinò pericolosamente al suo giovane allievo puntando a spezzargli il collo, ma quest'ultimo lo bloccò sul posto, rimanendo in una posizione di stallo.

 

-Qualcosa l'ho imparata anche da solo!- ribatté a quello che aveva detto, guardandolo dritto negli occhi.

 

****

 

"Papà...ti prego, fai in modo che tu sia ancora vivo!" Ranma continuò a ripetersi questa frase, sempre più preoccupata.

Spinse sull'acceleratore come più poteva, tentando di spingerla oltre le proprie capacità, ma ad un tratto dei missili la sfiorarono di striscio facendola sbandare a destra e a sinistra, perdendo il controllo della macchina e fu costretta a fermarsi.

Uno squadrone di mezzi demoni la inseguì fino al momento in cui si fermò e un paio di loro saltarono sulla macchina.

Ranma, aprendo la capotte dell'auto, sguainò la spada di Katsu tranciando la testa dei due mostri sporcandosi il vestito di sangue.

 

-Dannazione donna! Dovevi ridarmi a Katsu, ma uccidere dei demoni mi fa sempre piacere!- l'elsa della spada a forma di testa di drago parlò infastidita, ma si poté notare una punta di felicità.

 

-Quando tornerò ti restituirò a lui. Ora, miei cari demoni, cosa vogliamo fare? Avanti, fatevi sotto! Voglio vedere di cosa siete capaci di fare! Tirate fuori le palle se le avete!- urlò la giovane donna con convinzione e tenacia, sfidando i nemici che aveva davanti, nonostante fossero molto più numerosi di lei.

 

-Taci maledetta tro...!- il più grosso dei demoni le saltò addosso brandendo una grossa mazza, ma una pioggia di coltelli lo fermò, giustiziandolo sul posto.

 

Ad un tratto una pioggia di petali di ciliegio si manifestò davanti a Kozato, facendo comparire un ragazzo alto, dai capelli rossi sparati all'insù tenuti su col gel, un lungo cappotto nero con lo stemma dei Vongola fuso insieme a quello dei Tommaso, giacca grigia, pantaloni neri e scarpe eleganti marroni, che brandiva due coltelli al contrario.

 

-Dio cristo! Questa sì che è una donna coi coglioni! Nonostante sia da sola ha il coraggio di affrontare una squadra di ben 40 demoni artificiali, armati fino ai denti, sguainando la spada! Ora capisco perché Katsu vuole sposare questa donna!- il giovane uomo urlò con voce vivace e viva, sorridendo a 32 denti.

 

-Andrea Tommaso...dimmi, cosa ti porta qui?-

 

-Oh niente di che, sono solo qui a portare a termine il compito che Katsu mi ha affidato insieme alla mia di squadra! Più un paio di cani da caccia!- Andrea indicò a Ranma dove erano situati, ovvero sui tetti e dietro l'auto.

 

Erano tutti dei soldati, con la stessa divisa ed erano circa una trentina, tranne due persone che si distinguevano nella massa militare.

Una era una donna con una lunga coda di cavallo nera, gli occhi nascosti dalla frangia, una lunga tunica nera con il nuovo stemma Vongola come quello di Andrea sulla spalla sinistra, lunghi anfibi militari, per ogni mano aveva ben 5 anelli con una tipologia di teschio diversa per ognuna, che brandiva due piccole spade ricurve tenendole al contrario.

Mentre l'altro era un'omone grande e grosso, come Arnold Schwarzenegger in Terminator, maglietta smanicata rossa, occhi coperti da degli occhiali da sole, capelli corti biondi, pantaloni e stivali militari, aveva come cintura una lunga fila di granate e ai fianchi aveva una colt-magnum e un piccolo fucile a canne mozze; che si fumava tranquillo un sigaro cubano.

 

-Ora, se permetti, abbiamo del lavoro da fare! Lei vada avanti da suo padre!-

 

Altri 5 demoni partirono all'assalto, ma Andrea li sminuzzò in piccolissime parti uccidendoli velocemente, mentre Ranma ne approfittò per andare avanti verso il rifugio della sua famiglia.

 

-Bene, ora...CHI SIAMO NOI?!-

 

-LO SCUDO DEI VONGOLA!- i soldati risposerò alla domanda del boss.

 

-E PERCHÉ' LO SIAMO?!-

 

-PERCHÉ' SIAMO IN DEBITO CON KATSU!- tutti quanti sguainarono la propria arma, preparandosi alla battaglia.

 

-E diciamolo...è proprio una figata!- il boss dei Tommaso fece stridere i pugnali l'uno contro l'altro, andando all'assalto.

 

Lasciando i Tommaso dietro di sé raggiunse il rifugio entrando da un'ingresso segreto, scendendo rapidamente dall'auto e subito si videro le prime tracce di distruzione e i primi morti.

Mentre continuava ad andare verso i suoni ancora presenti di battaglia vide i corpi, o meglio quello che ne rimaneva, di P.Shitt e Kaoru Mizuno, trattenendo le lacrime pensando che quello non era il momento adatto.

Lungo il percorso trovò dei demoni banchettare coi corpi defunti di Rauji Ooyama e Julie Katou e in un'attacco d'ira li uccise rimanendo a guardare i rimasugli delle persone che lei tanto amava, ma non poté fermarsi perché qualcun'altro di più importante, ovvero suo padre, era in grave pericolo e non voleva assolutamente perderlo, almeno lui doveva salvarlo a tutti costi, asciugandosi le lacrime ricolme di tristezza.

 

-Koyo! Cerca di rimanere concentrato! Dobbiamo ricongiungerci con Enma!- Adelheid decapitò un demone bestiale con i propri ventagli armati, ormai rovinati a causa della pelle troppo resistente dei nemici.

 

-Più facile a dirsi che a farsi! Questi sono degli ossi duri!- Koyo esaminò i killer point nemici, ma erano quasi del tutto assenti, mettendolo in seria difficoltà, senza un punto in cui colpire.

 

Ranma, per un'attimo, sorrise vedendo che qualcuno era sopravvissuto nonostante le loro pessime condizioni e in un batter d'occhio li andò ad aiutare agitando la lama della spada, ponendo fine alla lotta.

 

-Adelheid! Koyo! Per fortuna voi state bene!- li abbracciò entrambi felice vedendo che erano ancora vivi.

 

-Signorina! Grazie al cielo lei sta bene! Però...gli altri...non sono riusciti a salvarsi, i nemici erano troppo numerosi ed erano troppo forti per noi!- Suzuki le fece un quadrò della situazione spiegandole in sintesi cosa fosse successo, ma ignorò il fatto che lo sapeva visto che li aveva visti tutti morti prima di arrivare da loro.

 

-Tsk, perché siete degli umani! è logico che avete avuto seri problemi!-

 

-Quella spada parla?!- Adel e Aoba sobbalzarono per la sorpresa, come se fosse la cosa più sconvolgente dopo il casino che avevano appena affrontato.

 

-Lasciatelo stare! Dove papà?!-

 

-Purtroppo siamo stati divisi e non sappiamo che fine abbia fatto, ma siamo sicuri che sia ancora vivo!- fu Adelheid a risponderle.

 

-Andate giù, salite in macchina, andate fuori dal rifugio e tenetevi pronti a scappare! Ci penso io a salvare papà! Forza, andate!- eseguirono l'ordine della giovane donna senza esitare.

 

Ranma andò avanti e ad un tratto si trovò davanti uno degli sgherri di Arane, ovvero Ikki il Maxum del sole, seguito da una ventina di demoni, mentre trascinava per i capelli Enma, che lasciò subito dopo, guardandola malizioso.

 

-Bene bene bene, cosa abbiamo qui? La figlia di Kozato Enma. A cosa devo il piacere?- scomparve ricomparendo dietro le spalle di lei, bloccandole i polsi con una rapidità mostruosa.

 

-L-lascia immediatamente mio padre!- sentì un lungo brivido dietro la schiena, un brivido di terrore e paura a causa del nemico che aveva davanti a sé, o meglio dietro e non pensate male pervertiti!

 

-Non si può fare, mi dispiace e ti ringrazio per averci portato la spada di Katsu, Arane vuole tanto questo oggettino, quindi ora me la darai gentilmente senza opporre resistenza.- Ikki prese l'arma, ma la giovane boss non lo mollò, tenendola saldamente. -Uff, come preferisci e mi dispiace ferire questo bel faccino...- con un colpo secco non solo la accecò tagliandole i bulbi oculari, ma le fece saltare il braccio in cui teneva la spada, grondando litri di sangue e le ruppe pure una gamba facendola anche cadere a terra, formando una grossa pozzanghera di sangue.

 

In quel momento, oltre all'atroce dolore che stava provando, si sentiva impotente, sola, inerme, vulnerabile, senza la possibilità di far qualcosa.

Tutti gli sforzi che aveva fatto finora erano stati resi inutili, da pochi e semplici gesti.

Ben 4 anni di torture, perfezionamenti, duri allenamenti, mandati in fumo così facilmente...ma ci fu qualcosa che la fece tornare alla realtà, qualcosa che la fece allontanare dalla luce divina, ovvero la sua famiglia, il motivo per cui si era sottoposta a tutta quella pressione, a tutto quello, solamente per proteggerla e il ricordo di Katsu, la persona che lei amava le fece ricordare qualcosa di più importante che lei stessa possiede...la volontà di vivere.

Davvero tutto quello che aveva fatto era stato annichilito così facilmente...? Manco per il cazzo.

Ad un tratto Ikki e i demoni cominciarono a sentire una forte pressione gravitazionale su di loro, vedendo Ranma rialzarsi lentamente da terra, mentre delle grosse fiamme della terra fuoriuscirono dalle ferite ricomponendola come se fosse un puzzle, riaprendo gli occhi sporchi di sangue, pieni di pura rabbia assassina, riprendendo la spada del suo amato.

 

-Come fai a essere ancora viva?! Dovresti essere morta stecchita!- Ikki cominciò ad andare nel panico alla scena che stava assistendo.

 

-Fanculo ecco come! Sapete dove avete sbagliato? Avete sbagliato ad ATTACCARE casa mia, fare tutto questo CAZZO di casino, uccidere la MIA famiglia quasi del tutto e TRASCINARE mio padre per i capelli pensando di essere i padroni! Beh, non è così perché qua i padroni siamo la mia famiglia, mio padre e IO! E siccome siete degli ospiti ben poco graditi...vi caccio fuori a suon di calci in culo!- Ranma gli andò addosso con una furia indescrivibile, facendo ruotare la lama draconiana.

 

Decapitò in maniera rapida e poco indolore ogni singolo demone che aveva davanti, raggiungendo Ikki che se la stava facendo addosso.

Il Maxum del sole tentò di mettersi sulla difensiva, permettendogli di poterla affrontare in qualche modo.

 

-Cambio forma Max...!- non completò la trasformazione che Kozato gli infilzò la spada conficcandogli la mano sul suo petto fino a trafiggergli il collo.

 

-TU NON FAI PROPRIO UN CAZZO DI NIENTE LURIDO PEZZO DI MERDA! Dì IL MIO NOME, ORA!!- gli tranciò braccia e gambe di netto senza permettergli di trasformarsi, facendolo strisciare violentemente contro il pavimento. -DILLO! DILLO!!!!!!- continuò così senza fermarsi consumandogli la carne che aveva addosso.

 

-AAAAAH! RANMA!!!!!- tra le urla di dolore fece come le aveva detto finendolo in maniera definitiva, disintegrandolo con le fiamme della terra.

 

-E ficcatelo in quella testa di merda!- Ranma rinfoderò la spada nella cintura della gonna, prendendo in braccio il padre saltando fuori dalla finestra, finendo dentro alla macchina, sfondando il tettuccio.

 

-Porca puttana! Non oso immaginare quando avrai il ciclo!- l'arma parlò a bassa voce spaventato da quello che aveva visto.

 

Adelheid fece partire la macchina avviandosi verso il rifugio dei Vongola, mentre Koyo si prese cura della giovane boss, ormai senza fiato e esausta a causa delle troppe energie usate e della grossa perdita di sangue, ma al momento quello era finito, riuscendo a portare in salvo il proprio padre, concedendosi un piccolo riposo prima di tornare dai Vongola, sorridendo soddisfatta di quello che era riuscita a fare.

 

ANGOLO AUTORE

La scena finale, devo ammetterlo, l'ho presa dalla parodia di hellsing di Zeromic, purtroppo non sono riuscito a resiste perché mi piaceva troppo come scena e l'ho adattata a modo mio, basandoci tutto quanto il capitolo, quindi è un bene no...? Mentre riguardo il maestro di Reborn...beh ho deciso di crearlo pensando che era una cazzo di idea geniale, ma al tempo stesso un flop, un fallimento totale, un 50 e 50 insomma, però ho deciso comunque di rischiare, pensando che avrebbe aggiunto qualche cosa in più a quello che è capace di fare Arane nella situazione in cui è, spero che vi sia piaciuto o meno.

A causa degli ultimi eventi accaduti la beta tester che mi correggeva i capitoli ora non vuole più farlo, quindi ora i capitoli temo che ci metteranno di più ad uscire perchè li correggerò da solo e non sono tanto bravo, mi dispiace.
   
 
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