Capitolo 1
Un passo dopo l'altro,la meta ancora da decidere.
Vagava,accompagnata dai suoi pensieri,così complicati e contorti.
Le piacciono i colori ma non riesce ad esprimerne nessuno.
Guardò il cielo. Le stelle erano grandi e luminose,infinite.
Sembrano così vicine,quando sono estremamente lontane.
Decise la meta.
Si sdraiò nel solito posto e guardò il cielo con il suo quaderno stretto al petto.
Chiuse gli occhi e vide tutto ciò che voleva lei,come se,per qualche istante,la vita non fosse poi così dura con lei.
Aprì il quaderno e iniziò a pensare,a pensare e di nuovo a pensare.
Le foglie attorno a lei iniziarono a sfrusciare eppure non percepiva neanche un filo d'aria.
Si girò.
Davanti a sé,un ragazzo.
Stava piangendo,aveva le guance rosse e il fiato corto.
Lui la guardò sorpreso e,a poco a poco, la sua espressione si fece più dura,arrabbiandosi e vergognandosi per essersi mostrato così debole davanti ad una ragazza.
Nel frattempo lei tornò al suo quaderno,senza degnare uno sguardo al ragazzo.
"Cosa ci fai qui?" - chiese lui,cercando di nascondere la vergogna e l'imbarazzo. Non sapeva che con lei era inutile nascondersi,lei capiva e percepiva sempre tutto.
Lei lo ignorò malamente ed estrasse la sua penna blu dalla giacca bianca e iniziò a scrivere.
"Ohi! Mi hai sentito?" - ribadì il ragazzo iniziando a spazientirsi: - " Mi chiamo Andrew e tu?" - continuò a domandare alla ragazza che lo stava ignorando.
Quando non ricevette una risposta iniziò a spazientirsi seriamente.
"Senti,non so che ti ho fatto m-". "Isabel" - fu interrotto dalla sua voce.
Soave,pensò lui. La sua voce lo incantò rendendolo oramai schiavo.
Tutto dentro di lui ebbe un sussulto quando lei si girò e lo guardò,giusto per un secondo.
Lui non seppe descrivere la sua espressione ma il suo primo istinto fu quello di doverla abbracciare e proteggere,cosa che, ovviamente frenata dalla sua timidezza, si limitò solo a pensare.
Isabel tornò a scrivere,dopo aver scrutato velocemente il viso di Andrew ed essersi sistemata la sciarpa color panna.
"Io n-non stavo piangendo. Eh che correndo,sai com'è,il vento..." - si fermò.
Non seppe come giustificarsi e non seppe neanche il perché lui avesse sentito l'istinto di giustificarsi.
"Ah" - disse lei soltanto.
Non è una tipa di tante parole,pensò.
Aveva qualcosa che emanava mistero,solitudine.
Lui si sedette ad una dovuta distanza da lei e la osservò soltanto.
Osservò il suo modo di vestire così raffinato,i suoi capelli marroni che contornavano la pelle bianca.
Se Isabel dovesse essere un colore,molto probabilmente sarebbe il bianco;pensò nuovamente lui.
Non aveva visto bene il suo volto.
Ha gli occhi chiari? Scuri? E il naso?
Tutte domande che si poneva e a cui non seppe se ci sarà mai una risposta per esse.